Sullo schermo: I conquistatori di W. Wellmann - Porte chiuse
Sullo schermo: I conquistatori di W. Wellmann - Porte chiuse Sullo schermo: I conquistatori di W. Wellmann - Porte chiuse / conquistatori sono i dominatori del denaro, una dinastia di banchieri. Ma non crediate di trovarvi di fronte alle solite figure dei soliti padroni dell'alta banca, di quelli che hanno sempre sullo scrittoio almeno una mezza dozZina di telefoni e tra le labbra un gigaro grosso così. Il film si apre addirittura nel 1873, in una New York ancora discretamente provinciale; e narra le vicissitudini di una famiglia fino ai giorni nostri. Il ritmo del film arieggia un po' a quello di Cavalcade, ma in un suo tono dimesso e anche sovente squilibrato negli scorci e negli sviluppi. Vi sono istanti gustosi, come quello dell'apertura di una piccola banca nel West, con siderata dai pionieri come un più solido salvadanaio di fronte alle continue spoliazioni brigantesche; ma anche questi istanti hanno un loro carattere dolciastro e un po sommario, se pure la valentìa degli interpreti quasi sempre li sorregga. Ann Harding si ritrova meglio con i capelli spruzzati di argento, o almeno con qualche piccola ruga da lei soltanto avvertita, che non in vesti più prlmaverili; qui ha da sbizzarrirsi, giacchè il film, di questa Carolina, quasi tesse una biografia. Ap canto alla Harding, Richard Dix. Porte chiuse vuol essere l'odi.-, sea di una donna di fronte alle soglie che le diventano vietate non appena ella vi si avvicini: iNrfnsitacalnrzcrmpvtèmmbisapfsscle porte chiuse dei vari ambienti che la sua vita o sfiora o affronta. Tratto da un romanzo di Elisabeth Cobb, ambientato dapprima in un * ranch » in Montana (con alcuni esterni convincenti, anche se talvolta facciano soltanto da comparsa nello sfondo, con il sistema della sovrimpressione), ambientato poi in un grande circo equestre e infine in un castello della vecchia Inghilterra, il film procede lungo le rotaie di una regìa attenta e corretta, con qualche buon istante di Helen Twelvetrees e di Donald Woods, e raggiungendo una sua commozione negli ultimi episodi. m. g.
Persone citate: Donald Woods, Elisabeth Cobb, Harding, Helen Twelvetrees, Richard Dix
Luoghi citati: Inghilterra, Montana, New York
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