AUTORI ED ATTORI

 AUTORI ED ATTORI AUTORI ED ATTORI „ , 9^ sa*ato' 15 giugno, scade il ter. mine per la presentazione degli elenchi delle nuove Compagnie drammatiche che agiranno nei teatri d'Italia neiranno comico 1935-1336. Le nuove formazioni saranno una ventina; ma quali cambiamenti avverranno all'ultimo momento? Perchè non bisogna dimenticare che il provvedimento afeli' Ispettorato riferentesi al nulla osta ha scombussolato le acque del nostro teatro, costringendo uomini e cose a una disciplina meglio rispondente alle direttive che il Regime ha dettato e imposto alla nostra scena di prosa. Così che, fino all'ultimo momento, le incertezze sono state tante, e azzardarsi in pronostici è addirittura una fatica improba e di dubbio risultato. Che ne direste, per esempio, se la combinazione Tòfano-Maltagliati-Cervi, che era la più sicura, fosse tramontata? Eppure la voce che corre oggi è proprio questa: Cervi si è dato disponibile all' ufficio di collocamento ; la Maltagliati — 11 cui successo in questo scorcio di stagione romana si è tanto simpaticamente accentuato da far riempire l'altra sera, per la serata d'onore della valorosa attrice, il teatro Quirino come se fossimo in pieno inverno — è contesa da jcinque o sei capocomici, e Tofano insi-jste. Come finirà? Lo sapremo la setti- mana ventura. .... . », _ Sapete con chi farà compagnia Memo Benassi? Con Dina Galli. Dina, sempre giovane ed entusiasta, vuol essere Ma, Ldame Sans Gène: la parte della piccola jstiratrice che finisce Marescialla di ]Francia turba i suoi sonni, e ha perciò deciso d'incanalarla in scena. Ci voleva un Napoleone, ed ecco Benassi. Delle formazioni finora più o meno definitive non farebbero parte: Emma Gramatica, Marta Abba, Tatiana Pavlova, Luigi Cimara, Vittorio De Sica, Enrico Viarisio, Melnati, Rovere, Biliotti e qualche altro. Dove 11 metteranno? E se con gli elementi che rimarranno liberi si facesse una bella Compagnia di com- . iplesso? Dirlo .e facile; ma farlo... e dif-|ficile. Ma, chi sa? Anche la Compagnia Palmer... s'è ri- formata: ne esce Carini, che va a diri- gere la Melato-Mari, e c'entra Betrone con Scelzo e Bernabò. Registi: Irma Gramatica e Sciaroff. Direttore genera- le: Franco Liberati. , * * Chi sarà la prima attrice di Armando Falconi? Dicono... Nella Bonora... * , * * , _,„_„_ In occasione delle celebrazioni piemon- tesi di Alfieri, Pellico e Giacosa, avran- no luogo, come abbiamo altra, volta an- nunziato, a Torino e in Piemonte, alcune rappresentazioni eccezionali di opere dei _i t „ n„mn3.ni» spettorato; del Teatro, rappresente Saul dl Alfieri, con la regia dello stesso T , u la Francesca di Silvio Pellico. tre illustri piemontesi. La Compagnia appositamente costituita, che sarà di- retta da Gualtiero Tumiati, ed e sotto il patrocinio della Confederazione prò- fessionale e artistica d'accordo con 1' I- rà: il con la regia di Celestino Celestini e rj „iarito amante della moglie di Già cosa, con la regia di Luciano Ramo. I costumi saranno di Emma Calderini. # * Salvator Gotta ha scritto, in collaborazione con Carlo Borghesie torinese, una commedia in tre atti intitolata: La commedia di un giovane povero. Sarà rappresentata, a quanto dicesi, da una delle migliori Compagnie di nuova formazione. * * A rileggere i vecchi libri si fanno sempre delle curiose scoperte. Rileggendo, per esempio, il Teatro di De Musset, ci pi accorge che più del cinquanta per cento delle opere del Poeta sono di argomento italiano, e che ce n'è qualcuna che varrebbe la pena di riportare sulle scene, e per il suo valore poetico e, perchè no?, per il suo significato politico. De Musset scrittore politico? Mah! I poeti hanno cosi chiare intuizioni, che sbalordiscono. Ricordate Carmosina'ì L'azione si svolge a Palermo, al tempo di Pietro d'Aragona, quando parve che l'Impero risorgesse in tutto il suo fulgore. La vicenda è fresca e tenera come un'alba ; dTprimaveraTCarmosina ha visto il Re ' tornare prodigiosamente, e se n'è inna i morata. Ma non è la vicenda che inte-!refsa ?ra' c'f. una scena- ne' secondo atto, che vogliamo provare di tradurre alla ,ia fj Re r-abitudine di rice\vel in udienze coiiettive I suoi sudditi e di giudicare delle loro divergenze. Oralperò torna dalla guerra, vittorioso. E' o e o i a a l'ora delle udienze. Il Re entra seguito dalla Regina — Il Re: Che io non senta mai più una cosa simile! Questo infelice regno è dunque così maledetto dal cielo, così nemico della sua tranquillità, che non sia possibile conservare la pace all'in terno, mentre io faccio la guerra oltre i confini! Ecco! Il nemico è appena scacciato, lo si vede ancora dalle nostre rive, e mentre io giuoco la mia vi ta e quella dell'Infante, non posso tornare un momento qui senza dover perder tempo a giudicare le vostre questioni. — La Regina: Perdonateli, in nome della vostra gloria e delle vostre vittorie. — /I Re: No, per il Cielo, che sono essi che mi faranno perdere il frutto delle vittorie con le loro vergognose discordie. Quello là è spinto dall'orgoglio, e quell'altro dall'avarizia. Si combattono per un privilegio, per gelosia, per rancore; mentre la Sicilia tutta intera reclama le sue spade, essi tirano i coltelli per una manoiata di grano. Ed è per questo che il sangue francese cola ancora dai Vespri? Quale fu allora ilvostro grido di guerra? La libertà, non jè vero, e la patria? E tale è la poten--jza di queste due parole che esse han-- no santificato la vendetta. Ma con qua- le diritto vi siete vendicati, se voi di- sonorate la vittoria? Perchè avete ro- vesciato un Re, se non sanete essere o ™ popò lo' e Reaina- Sire hanno essi me , Ltato^osl fe^lSS' a jmato cosl acerm rimproveri.. i ] — Il Re: Meritano di peggio tutti quel- ò a a e e i - d'ignorare, che quando una Nazione si è levata, nel suo odio e nella sua collera, bisogna che si raccolga come il leone, nella sua calma e nella sua dignità. — Lo Regina (a mezza voce): Non adontatevi buona gente, voi sapete quanto il Re vi ami. — Il Re: Noi siamo tutti solidali, noi rispondiamo tutti delle ecatombi del i giorno di Pasqua. Se cosi non fosse, -||vl.eramo commesso un delitto. t0 n0n li che turbano la tranquillità dello Sta-to, tutti quelli che ignorano.o fingono sono venuto qui per raccattare di sotto a un patibolo la corona di Corradi- ! no, ma per legare la mia a una nuova - ; Sicilia. Io ve lo ripeto: siate uniti; niene j te più dissensi, rivalità, tra i grandi e a tra i piccoli, se no, se voi non volete - ascoltarmi, se invece di aiutarvi l'un l'altro, come la legge divina vi ordina, mancate al rispetto delle vostre stesse | leggi, per la Croce di Dio! io ve lo ri- o ; corderò, e al primo di voi che scavalca ] ia siepe del vicino per rubare un filo 1 d'erba io faccio tagliar la testa sul mu- ! retto che serve di lir-ite al suo campo.- ! Sirol«mo la mia snada - ; Gi™Ì!%0R%Z- ^permettete di aiu- . a e n Re. Voì mia carai non incomo_i datevV oùèsta" faTica TTroppo eravos"a» datevi, yuesia rauca e troppo gravosaa , vo=tre mani delicate - pcl »J ae£i£* Oh? lo sono forte,o quando voi siete vittorioso. Ecco, don ^ Fedro, la vostra spada è più leggera del mio fusolo. — II Re: Perchè se ne vanno? — La Regina: Ma, voi li avete sgridati... — Il Re: Sì; io sono un barbaro, un tiranno... non è vero mia cara Costanza?— La Regina: Essi sanno che non è vero. E che caratteri nella commedia! Mi ™™°< & p£mTac%moì*a™ jcne varrebbe la pena di tentare... ' Altoparlante Ricorre in questi giorni il 125.o anniversario della morte di Roberto Schumann. La Radio italiana commemoreI rà l'anniversario la sera di lunedì 17 ] ^ucon un discorso dell'Accademi/ o o , r a è a l. n 1 cesi di tutto quello che avveniva a bor-|do' si Puo dire nodo Per nodo dl navi-ì gazione. Cosi che in Francia gli ascol- tatori hanno avuto la sensazione d- viaggiare col loro grande piroscafo ver- s° New York. I giornali francesi si doe mandano: se l'audizione e stata cos commovente, che cosa sarebbe stata s avessimo avuto la televisione? ' Fra l'altro, un giorno, gli ascoltator Ihanno potuto sentire questo dialogo tr- l'operatore del Normandie e quello deco Farinelli e un concerto che sarà diretto dai maestro Alceo Toni. Un concerto commemorativo del maestro Alessandro Vessella sarà radiotrasmesso dall'Augusteo di Roma, domenica 16, alle ore 21. Suonerà la Banda dei Carabinieri, che. a giusto titolo, è considerata la migliore d'Italia, e che è costituita secondo 1 criteri dell'illustre scomparso, il quale della Banda dRoma aveva fatto un complesso di eccezione, e aveva combattuto con essa battaglie artistiche memorabili. **» Tra i tifosi più illustri della Radio c'è il Re d'Inghilterra. Sua Maestà Giorgio V è stato uno dei primi radioamatori del Regno Unito. Un vecchio apparecchio, uno dei primi, gli dava da fare più delle manovre del suo yachtBenché egli abbia più di settantanniil suo entusiasmo per la radio è assolutamente giovanile. Attualmente Buckingham Falace possiede parecchie dozzine di ricevitori di tutte le marche: due di questi ricevitori sono uti lizzati esclusivamente dal Re, due dal la Regina, e gli altri dalle persone della Corte. Non solo, ma il Re ha voluto che in tutti i palazzi reali fossero installati apparecchi radio. Il solo palazzo reale che non ne aveva, il castello dl Windsor, residenza tradizionale del la Corte più austera del mondo, da un anno ne è stato provvisto. Però il Re ha consentito a non permettere che l'ascoltazione di programmi seri: da Windsor il jazz è bandito. Re Giorgiodel resto, ama il jazz e la musica leggera in genere. Egli disse un giorno a un suo Ministro che gli toccava di sentire tutto il giorno discorsi così seriche la sera preferiva sentire musica gaia e riposante. Nessuno parla durante le audizioni, ed è il Re stesso che regola l'apparecchio e sceglie i programmi. Egli ascolta volentieri le opere italiane, i concerti tedeschi e i programmi leggeri francesi; ma, in genere, preferisce i programmi inglesi che sembrano fatti apposta per il suo gusto*** L'avvenimento più importante della radiofonia francese di questa settimana è stata la trasmissione che ha avuto luogo a regolari intervalli dal transatlantico Normandie durante il suprimo viaggio atlantico. Cosa curiosa: la prima notizia dellcaduta del Ministero Flandin gli ascoltatori delle radio francesi l'hanno avu ta dal Normaìidie! La notizia era ginota in pieno oceano, prima ancora chfosse nota in terra ferma. Jean Antoine, che è senza dubbio uno speaker eccezionale, ha tenuto al corrente ì frani l n e i l , n -I]a stazione di Coigniéres che, per trato [ tenere la comunicazione, si scambiavano qualche parola: — Che tempo avete a bordo? Deve essere già notte sull'Oceano... — Notte? Ma se sono le 16,30 e il solbrilla! a e e n , e - a o - o. | — _ie!Ì medici. E poi concerti... Cosi anchLe Ferrovie francesi hanno messo icircolazione col 1.0 giugno un trenoradio. Questo treno è composto di dieci vetture di seconda e terza classe comunicanti: 522 posti a sedere, di cu82 dl seconda classe. Uno degli scompartimenti è riservato allo speaker: Iogni vettura un apparecchio ricevitorpermette ai viaggiatori di ascoltare perfettamente le trasmissioni: i viaggiatori possono anzi chiedere dl ascoltardischi o illustrazioni del paesaggio, sono subito accontentati. Un vero servizio speciale hanno organizzato per l'Artico le Izvestìa di Mo sca. Tutti gli avvenimenti che possono interessare gli abitanti dell'estremnord sono trattati per radio: indicazioni sul regime dei ghiacci, sui fenomenmeteorologici, informazioni suila cac eia alle foche o all'orso bianco, consaiSu abitanti delle più. lontane regiona! de, mondo non sono piu son, grazie ae, |genio dell'italiano Marconi, n S. t. 1 Memo Benassi e Dina Galli come li vedremo in «Madame Sens-Géne »