Max Baer difenderà il suo titolo di fronte al redivivo Braddok

Max Baer difenderà il suo titolo di fronte al redivivo Braddok Il GRANDE INCONTRO DI STASERA A NEW YORK Max Baer difenderà il suo titolo di fronte al redivivo Braddok C'era da aspettarsi che, contro ogni logica tecnica, la stampa d'oltre Oceano avrebbe trovato il modo di battere la gran cassa per suscitare dei dubbi sull'esito, e perciò dell'interesse, dell'incontro Bacr-Braddock, di un incontro, cioè, che, se proposto ad un impresario di uno dei grandi centri pugilistici del Nord America un anno fa, avrebbe fatto credere ad uno scherzo. Non bisogna, infatti, dimenticare che Braddock, dopo un inizio di carriera brillante, come « medio-massimo » più che come « massimo » (1926-1927), fece tali e tanti ruzzoloni e dette a se stesso ed ai suoi sostenitori cosi amare disillusioni, da essere messo nella schiera dei campioni mancati, una di quelle comete che spesso attraversano il firmamento pugilistico, per scomparire senza lasciar traccia e in brevissimo spazio di tempo. Il k. o. di Lou Scozza lavBcldAHnrdclmrBsemtug.dGià, Infatti, nel 1938 la speranza ir- • ulandesc-amencana subiva una sconfitta , PerlemamdiJoeSekyracheeghnu.[csci a cancellare solo con una vittoria prima del limite sul quotato Tuffi; Griffìth; ma, nel 1929, tutti i « mediomassimi » più quotati avevano le, meglio su di lui e cioè: Leo Lomsky, Tommy Loughan e Maxic Roscmbloom. Nè si rialzò nelle tre annate seguenti, du alosmqrantc le quali subì batoste da tutto le'hpartì. Persino uomini che non eranx,\Bconsiderati della pnmissmm serio lo\msconfissero: così Bexter Calmes, Babe> iaHunt e Bilia Jones. E qui vogliamo fermarci un momonto per fare una considerazione, basata nsui dati di fatto che siamo andati rias- ^Burnendo, per dimostrare il valore «i^certi nroitosMoi e di certe aranmenta- ' rPJ"1™™ tl:L l??™ ".Il c:ioni spicciole che hanno fatto bella mostra sulle colonne dei giornali d'ol--ctre Oceano. fiUno degli argomenti sui quali oggi si batte è il giudizio emesso su Braddock nella primavera dcl 1939 dall'esperto William Muldoon, soprannominato il « padre della boxe », e, pare, anche dall'ex-campione del mondo Gene Tunney. Questi due illustri personaggi avrebbero sentenziato, badate bene, nel 1929, che James Braddock — che aveva allora 23 anni — farebbe certamente (sic!) diventato campione del mondo dei « massimi ». « Lasciate che il giovanotto acquisti quattro o cinque chili di peso — avrebbero detto «papà» Muldoon e « Gene » — e batterà tutti i pesi tnassimi del mondo! ». Ora, noi vorrenMxo chiedere a loro — o almeno a Tunnel/ perchè Muldoon è morto — come potevano vedere così roseo l'avvenire di un pugnatore che non era più un ragazzo, perchè aveva 23 anni e che proprio tra il 1928-1929 aveva subito ben cinque sconfitte ed aveva chiuso alla pari con Job Monte a con Nando Tassi, si, proprio col no- stro modesto pugnatore che molti ri corderanno e che in Italia non era mai ,-iHscifo a sollevarsi di un palmo dalla m Cr*d? c,'f, "TM\? Isv,enza del Volatore filosofo saprebbe trovare una risposta convincente; ma tant'è, coloro che hanno avuto il difficile compito di presentare al pubblico come oro colato lo scontro Baer-Braddock, non sapendo più a che santo vo, tarsi, si sono aggrappati alla sentenze idaerDsà a o . Tutto quello che è successo dal lontano 1929 ad oggi non conta per i critici, o meglio, non deve contare per il grosso pubblico. Questo deve dimenticare che dopo i magri risultati ottenuti nel 1933 (è stato sconfitto dai mediocri Martin Lavandowski, Hans, Birkie e Hall Stillman) lo sgonfiatissimo pugnatore di New Jersey, ormai prò vato da otto anni di dura carriera con un knock-out alla mascella inflittogli nel 1932 da Lou Scozza, decise di ab bandonare la carriera del pugnatore e si mise a cercare lavoro, facendo persino lo scaricatore del porto. Vittoria del campione Afa ecco ad un tratto ricomparire sulla scena lormat anziano «Jim» e rimonfars con un sol balzo tutti i gra-dini precipitosamente discesi durante quelli che dovevano essere i più begli anni della sua carriera. Siamo all'ini zio della primavera del 193S. Gli im presali, dopo le sconfitte di Steve Ho-mas e Walther Ncnscl, s> dibattono nel- a grossa difficoltà di trovare un av¬ versario commerciabile per il grande Baer. Camera ha bisogno di rinfrancare la sua fama, con Schmelling nulla da fare per ragioni di politica non del tutto pugilistica. Clic fare? C'è Art Lasky che, per quanto sconfitto da Hamas, può ancora essere innalzato nell'opinione pubblica con una clamorosa vittoria e portato al titolo mondiale, tanto più che le borse dei banchieri israeliti si allargherebbero volentieri per vedere un campionato del mondo assoluto disputarsi tra due correligionari. Chi sarà la vittima? James Braddock, il redivivo « Jim » che si è scosso il carbone dallo robusto spalle e che ha rimesso i guantoni. E fin qui nulla di gravo. E' di pram matica che qualunque pretendente al titolo mondiale lustri il suo blasone con una vittoria prima di presentarsi al grande pubblico. Ma avviene un colpo di scena: Art Lasky dimostra ancora una volla la mediocre classc do_ lcJw rf riesce a con- cluaere iit ,ml,a rfj b Braddock approfitta della situazione e... vince l'incontro. L'orizzonte degli organizzatori si oscura ancora di più, ma ormai non si può tornare indietro. Baer ha firmato in precedenza un contratto col quale impegna gli impresari a farlo hnttf!re col vincitore Ae\ nuttch Lash Bra(iaock „ non c>è dn far „ 0» mettero ,„ movimento tutta la scten invcHtiva ed organizzativa per far apparire Braddock un grande campio- ne risorto che, pur avendo le doti di ^^SL,^™!^^ ""° ^f^,,iB^, *" «"^ recmt° »' che Pcr semplice capriccio, c°mo spesso si racconta facciano certi cÌroone figli di cresi, si era messo a scaricare Manco a dirlo, lo scaltro «Max» ed il suo non meno scaltro corpo di guardia, aiuta l'inscenatura con i mezzi più adatti: fa pena durante gli allenamenti prendendo botte da suoi allenatori e soffiando come un mantice dopo due riprese, ostenta di condurre vita dissipata, litiga col suo procuratore, ecc. Dall'altra parte, invece, « Jim » fa strage dei pugnatori che gli danno la replica nei suoi allenamenti pubblici e le più insistenti voci sulla iperbolica potenza di pugno del vincitore di Lasky sono diramate con arte. Pare che l'opinione pubblica sia stata fortemente influenzata da queste abili manovre ed oggi meno di ieri emolto meno di quindici giorni fa aicrede nella sicura vittoria della «rupedi Livermare», come si usa chiamarel'allegro campione del inondo. Noi, forse perchè siamo tanto lontani e forse ancora più perchè prefe-riamo basare i nostri pronostici suifatti e non sullo chiacchiere, restiamonella nostra opinione, e cioè che Brad-dock starà in piedi fino a quando... pia-cord a Max Baer, non una ripresa dipiù nè una di meno.

Luoghi citati: Bra, Hamas, Italia, New Jersey, New York, Nord America