L'entusiastico saluto della popolazione agli Artiglieri alpini partiti per l'Africa Orientale

L'entusiastico saluto della popolazione agli Artiglieri alpini partiti per l'Africa Orientale L'entusiastico saluto della popolazione agli Artiglieri alpini partiti per l'Africa Orientale Il Gruppo Susa del 1.0 Reggimento)Artiglieria Alpina è partito ieri, per raggiungere le nostre Colonie dell'A- frica Orientale e tutta Torino si è ri-versata per le vie per porgere ai bai di e quadrati artiglieri un caloroso au gurale saluto. Gli ufficiali e i soldati sono sfilati tra due fitte ali di popolo plaudente, fieri, sorridenti ed orgogliosi di essere stati prescelti all'alto compito che li attende di presidiare le nostre Colonie. La Caserma di via Stradclla 16 si era trasformata ieri in una serra pro-fumata: fiori nelle camerate, fiori nel-la Sala convegno e Circolo, e perfinofiori alle cinture e sui cappelli dcgliufficiali e dei soldati. Questi fiori era-no stati portati dalle mamme, dallespose, l>l uui [uu uitiio munìifiG, uuu( dalle fidanzate. Mentre l'oradella partenza si approssimava unafolla di popolo veniva assiepandosi sul-la via antistante la Caserma per at-tendere il passaggio delle truppe. Il ■ . ii i ii li commiato del colonnello Giungevano pure guidati dall'ing. Del Corno i soci dell'Associazione Ar-ma d'Artiglieria col gagliardetto e ìsoci dell'A.N.A. con i gagliardetti e le rappresentanze dei varii gruppi, e giungeva pure una folta schiera di ufficiali delle varie armi del Presidio. Nel frattempo il valoroso col. Luca Mussino, comandante il l.o Reggimento Artiglieria Alpina, aveva porto il saluto, a nome di tutto il Reggimento, ai partenti, ed aveva rievocato il glorioso passato del Gruppo Susa. Un'altra cerimonia di commiato più intima, più raccolta, si svolgeva in seguito al Circolo Ufficiali. Vi si erano radunati tutti gli ufficiali e sottufficiali del Gruppo e ad essi il colonnello offriva una medaglia ricordo. Allo squillo dell'adunata rispondeva un caloroso « alala ». I soldati, formata la colonna, sono usciti dalla caser- ma mentre là folla adunata applaudi-ra con entusiasmo e si accingeva adaccompagnarli per tutto il percorsofi.no alla stazione dL Porta Nuova. Pre-cedeva l'i Gruppo Susa, comandato da!magg. dott. Angusto De Dominicts, iafanfara del Reggimento, seguivano itgagliardetto dell'Associazione Arma AArtiglieria, quelli dei gruppi dell'A.N.A. con numerosissimi soci 'e gli ufficiali del Presidio in numero veramente imponente. Sono poi sfilate le tre batterie del Gruppo Susa comandate: la seconda dal cap. Masino, la terza dal capitano Mancini e la 40» dal cap. Finocchi, precedute dal vessillo del Gruppo portato dal giovanissimo sottotenente Penaza: all'asta del vessillo era legata la fiamma donata dal i.o Regg.to Alpini con i nastri dei suoi battaglioni.Chiudeva il corteo la fanfara del Regg. Genio Ferrovieri. Corso Principe Oddone, via Garibaldi e via Roma sono stati attraversati tra le ovazion e gli applausi della folla. Si giunge cosi alla stazione di Porta Nuova dove J•„ «Duca di Genova», le rappresentanzecon gagliardetto di tutti i Gruppi rio-Gruppi noli e i vessilli delle varie Associazioni d'Arma, del Nastro Azzurro, degli Arditi, le Giovani Italiane, le Donne fasciste, gli Avanguardisti ed una fiumana dì popolo, cosicché moltissimfurono quelli che dovettero accontentarsi di rimanere nell'atrio della stazione. Depositati gli zaini nei vagoni detreno speciale approntato sul terzo binario, gli artiglieri si schieravano lungo la pensilina per essere passati in rivista dal Comandante il Corpo d'Armata. Le magnifiche truppe Annunciati da tre squilli giungevano le autorità. Seguivano il Comandante di Corpo d'Armata S. E. il generale Grossi, S. E. il Prefetto Giovara, il Segretario Federale Piero Gazzotti, il vice Podestà marchese Pensa, il Preside della Provincia avvocato Quaglia, la Fiduciaria dei Fasci Femminili contessa Cavalli d'Olivola, il Comandante la Divisione generale Vercellino, i generali BcttìniPasquali, Scala Hanoi Lusiana, Brezza, Pugnai», Dallosta e Fusco, il console generale Vandclli con tutti i consoli comandanti di Legione, il consolgenerale Revel, il console Moreno comandante in seconaUi dei Fasci Giovantfi; tutti i membri dei Direttori dclla Federazione e del Fascio, gli ispettori di zona, i fiduciari, senatori, depuiafi e altre personalità Impeccabili nella posizione di « presentat'arm » gli artiglieri alpini vedevano passare sul loro fronte il Cornaldante di Corpo d'Armata breve distanza dal gruppo delle autorità. Perfino Fiume, il bel cane spinone, la mascotte del Reggimento, forse abituato a partecipare alle manovre, si era rizzato in piedi e rimaneva immobile fra le file dei soldati. U"scguuo momento prima echeggiavano i canti, ma all'apparire del Generale si er fatto silenzio non solamente fra la truppa ma anche fra la folla che assisteva alla rivesta. Ma quando finita la rassegna gli ufficiali diedero il co- mando di riposo, gioconde le voci si alzarono nuovamente. Il morale dei soldati era altissimo; il loro volto abbronzato e maschio era raggiante. Passavano a distribuire pacchi di sigarette le Donne fasciste, altre a donar loro dei fiori, altre ancora, sorelle o spose, ricercavano nelle file i congiunti. Si intrecciavano dialoghi, ma sccvrì da qualsiasi melanconia ed anche gli addii se pur commoventi finivano bene spesso in gioconde risate, in baci schioccanti, in energiche stret te di mano. Dove erano le rappresentanze dei -.- — ■ Gruppi Rionali, e delle Associazionid'Arma fitti si alzavano i vessilli e daquel gruppo di ex-combattenti si ele-\vavano i canti di guerra, i canti della\Rivoluzione, spesso accompagnati dal-\le note delle musiche militari, che «tu\rante la Bivista avevano suonato la Marcia del Principe Eugenio, e che do\p0 svolgevano un variato programma, \a quei canti si univano le voci gagliar- de dei soldati in divìsa coloniale; ma allorché un'acclamazione al Duce saliva di tra la folla, ogni canto cessai'a e il nome del Capo scandito, ritmato da mille e mille bocche risvegliava gli echi della stazione. Dai finestrini delle vetture del convoglio allineato sulla vicina banchina si sporgevano tutti i viag giatori ed anch'essi partecipavano alla bella dimostrazione, finché il treno sì mosse portandoli lontano e i soldati li videro agitare le mani e i fazzoletti in segno di saluto finche scomparvero all'orizzonte. Ma altri squilli di tromba, echeggiarono. Era il segnale di salire sul treno: nonostante la ressa, con mirabile ordine gli artiglieri alpini occuparono tutte le vetture. Per un attimo essi scomparvero, il tempo di depositare i fucili e i bagagli, poi tutti riapparvero ai finestrini. Il comandante di Corpo d'Armata passò ancora una volta lungo il convoglio, e il suo volto sorridente esprimeva il compiacimento nel vedere la magnifica disciplina che regnava fra i suoi ragazzi. Le mani dei soldati sì , , .. sporgevano a stringere quelle di un parcnte o di un amico, venivano scambiate frasi che s'intrecciavano nellaria con altre frasi; le musiche suonavanoma di esse non si udiva cnfil ™m°° dei tamburi, perchè alti salivano i canti patriottici, alto saliva il nome del Duce; poi nuovi squilli di tromba e itreno si mosse. Passò radendo la banchina, come una visione.' era un succedersi di finestrini su cui si stagliavano le figure degli artiglieri, molti dequali agitavano i fazzoletti dai colordi Roma, loro donati dai Giovanfascisti. Poi l'ultimo carrozzone uscanch'esso dalla stazione e sulla banchina non rimasero che le Autorità e la folla. Le mani erano ancora in alto peun ultimo affettuoso saluto augurale

Luoghi citati: Africa Orientale, Fiume, Genova, Lusiana, Roma, Torino