Bouisson costituisce il Gabinetto

Bouisson costituisce il Gabinetto LA CRISI FRANCESE Bouisson costituisce il Gabinetto Il Presidente assume il Ministero degli Interni e Lavai resta agli Esteri - Difesa del franco e repressione della speculazione sono il compito del nuovo Governo - Perquisizioni di Banche Parigi, 31 notte. Si potrebbe pensare a tutta prima che la crisi ministeriale scoppiata la notte scorsa abbia aggravato l'allarme dell'opinione e reso più difficile l'operazione finanziaria e monetaria richiesta dall'iniziato esodo di capitale. Nulla di questo si è prodotto. L'ambiente parlamentare francese è così fatto che la caduta di un ministero vi produce piuttosto un'impressione di sollievo che non di panico. La speranza di vedersi affidare dei portafogli basta a determinare nei vari gruppi una corrente di ottimismo sufficiente a bilanciare qualunque precedente pessimismo. I disfattisti della vigilia diventano predicatori di coraggio e gli stessi problemi del bilancio sembrano provvisoriamente perdere della loro gravità. E' questa una circostanza che normalmente tende a tradursi nel prolungamento della crisi, cosa che nei frangenti attuali non sarebbe stata certamente desiderabile. Ma quando l'obbiettivo principale da raggiungere è un contraccolpo psicologico che dissipi i miasmi dell'allarmismo, il buonumore della Camera può da solo rivelarsi decisivo a dispetto di qualunque altro fattore. E' quello che è accaduto oggi, come prova il forte rialzo subito in borsa dalla rendita e non solo dalla rendita, ma anche dai valori industriali francesi. Il mercato, ben s'intende, è rimasto sino alla chiusura in effervescenza, ma, in complesso, la prospettiva della formazione di un nuovo governo ha influito favorevolmente sulle quotazioni e la liquidazione di fine mese che si temeva dovesse essere disastrosa si è effettuata senza gravi danni, se se ne eccettua la congestione mortale da cui è stato colpito durante la seduta un agente contabile, probabilmente in seguito alla tensione nervosa delle contrattazioni. anncqfvrrlvecrdtstII COntO della Banca di Francia iIl bilancio settimanale della Ban-1 ca di Francia, aggiornato però solo j fino al 24 maggiora apparire un'u- ! setta d'oro di 316$ milioni che ri- duce l'ammontare dell'incasso a 76 miliardi e 595 milioni e mezzo. Dal ]24 maggio i ritiri di metallo sono continuati a un ritmo sempre più rapido che si può calcolare di altri sei miliardi all'ingrosso. La diminuzione della valuta metallica tuttavia si trova compensata alla concorrenza di 241 milioni in seguito a un aumento delle riserve di divise straniere. Il portafoglio di effetti scontati, passando a milioni 4794 si è accresciuto di 873 milioni, il che si spiega tanto col restringimento del mercato monetario, quanto con la preparazione della scadenza mensile di oggi. C'è inoltre aumento di 124 milioni e mezzo per gli anticipi a trenta giorni sugli effetti pubblici, e di 43 milioni per gli anticipi sui titoli. Gli anticipi su oro in sbarre sono aumentati di 4 milioni. Al passivo, uno sfollamento generale degli impegni a vista corrisponde alla diminuzione di riserva d'oro notata al- . 1 attivo. Si constata pure una dimi- nuzione di 601 milioni nella circo- lazione fiduciaria e di 890 milioninei depositi e conti correnti particolari. Il totale degli impegni a vista della banca è così ribassato di milioni 1880 da una settimana all'altra, grazie a che la percentuale di copertura invece di diminuire nella stessa proporzione dell'incasso, non è ribassata che dall'80,02 per cento al 78,32 per cento. Oggi essa dovrebbe essere inferiore di due o tre punti ma non di più. In conclusione la banca, avendo visto il suo incasso diminuire di 3166 milioni, ha ritirato dalla circolazione, sui biglietti e crediti impiegati per gli acquisti d'oro, milioni 1880. Dunque la banca non ha rimesso in circolazione per via del credito che milioni 1286, e ciò parzialmente a causa dell'approssimarsi della scadenza di fine di maggio. L'intervento della Giustizia Questo bilancio sostanzialmente già previsto non ha certamente avuto una parte molto grande nei migliorati umori della Borsa. Più probabile è che oltre alle reazioni parlamentari gli ambienti della speculazione abbiano risentito il contraccolpo dell'azione repressiva iniziata oggi dalle giustizia dopo un colloquio avuto dal governatore dell'Istituto di emissione, Tannery, col presidente Lebrun. Il procuratore della repubblica ha infatti, per cominciare, fatto apporre i sigilli alla banca Tumin dove ha avuto luogo oggi una perquisizione. Altre banche accusate di avere speculato contro il franco seguiranno la stessa sorte e in serata pare che le perqui sizioni fatte siano già parecchie. Se-condo le voci in circolazione una dtale visite avrebbe avuto luogo presso la banca Franco Cinese. La banca ha smentito. Ma è certo che se la campagna iniziata dal Governo deve avere un aspetto serio, gli inquisitori non potranno fermarsi asoliti capri espiatorii quando la vocepubblica addita come principali responsabili del panico dei giorni scorsi l'on. Patenótre e Paul ReynaudNotiamo, a buon conto, che una querela è. stata sporta contro costoroda un privato e che essa ha già determinato una indagine. Nulla di piùIccennf deH^ «verità governativaaccenni delia severità governativaabbiano indotto gli speculatori a riflettere. In tal caso al miglior contegno della borsa non sarebbe estranea anche la salutare paura e la sensazione generalmente diffusa che iquarto d'ora dei colpi di mano è passato e che la difesa del franco verràripresa dal Governo con energia chnon lascia adito a speranze. In sede politica tuttavia la giornata è proceduta meno liscia dquanto i promotori della caduta dFlandin non calcolassero. Il presdente Bouisson si è messo fin da queirta notte a contatto »n»i i oropr amici per la formazione di un gabinetto di larga concentrazione che riunisse tutti i partiti con la sola eccezione dei comunisti. Era infatti questa l'unica soluzione che potesse fornire della crisi una spiegazione valida. Ma stamane per tempo coloro che avevano di nuovo preso a sperare nella partecipazione dei socialisti, hanno dovuto arrendersi all'evidenza: i socialisti rifiutavano. Per essere più esatti, essi lasciavano comprendere che essi avrebbero ade- rito soltanto a un governo di blocco delle sinistre, il quale andasse al potere con un programma « antifascista s>, ossia di lotta e non di concordia sociale, in testa a cui fosse iscritto lo scioglimento delle leghe di.azione patriottica e qualche altro prov. vedimento dello stesso ordine. Natu> Talmente su queste basi Bouisson ha creduto che non fosse neppure il caso di trattare. Senonchè, abbando nati i socialisti, diventava meno fa cile avere con sè i radicali. Sapete in fatti che la preoccupazione principale che spinse ieri i radicali a negare i pieni poteri a Flandin fu la paura di perdere contatto con i socialisti e di trovarsi alle future elezioni esposti al pericolo di passare per reazionari agli occhi degli elettori colpiti dalle misure di economia del governo. Il rifiuto dei socialisti a partecipare rimetteva i radicali nell'identico stato d'animo di ieri. La prima risposta che essi dettero infatti alle offerte di Bouisson di partecipare al governo votandogli immediatamente i pieni poteri in base allo stesso progetto di legge presentato ieri l'altro da Germain Martin, fu un rifiuto. Bouisson e le prime difficoltà In principio di serata una nuova riunione nella quale Herriot fece presente ai colleghi l'impiccio tutt'altro che lieve in cui il paese sarebbe ve \ nuto a trovarsi qualora il più nume ] e o a roso gruppo della Camera persistes- gente condusse i radicali a mettere dell'acqua nel loro vino e ad annunziare che sarebbero entrati nel governo. La decisione presa all'unanimità meno 12 voti era stata ottenuta facendo presente l'intenzione di Bouisson di limitare i pieni poteri alla parte economica dell'azione del gabinetto, ossia i provvedimenti necessari per la difesa del franco e la lotta contro la speculazione. Quasi contemporaneamente una lista di probabili membri del ministero aveva cominciato a circolare indicando che Bouisson avrebbe preso per sè con la presidenza del gabinetto, il portafoglio degli interni, che alle finanze sarebbe andato il noto perito finanziario Rist, la cui competenza tecnica è stata in più di una circostanza altamente apprezzata anche sul terreno ginevrino, che Pietri sarebbe rimasto alla marina e Mandel alle poste e telegrafi, che il radicale Paganon avrebbe preso i lavori pubblici e che il gabinetto avrebbe annoverato quattro ministri di stato invece di due come quello precedente: Herriot, Pétain, Caillaux e Marin. A serata inoltrata la notizia secondo cui Bouisson aveva dovuto promettere di limitare l'esercizio dei pieni poteri alla difesa del franco e alla lotta contro la speculazione cominciò a essere oggetto di commenti non scevri di una certa inquietudine. La promessa di Bouisson era stata infatti formulata come segue: « Il signor Fernand Bouisson ha dimostrato a più riprese come si preoccupi di difendere le prerogative parlamentari. Per obbedire a necessità chevrClWdvsCnmèddtssdqualsiasi formazione governativa, eglisi propone di chiedere al Parlaménti ipoteri indispensabili per soffocare ìm-mediatamente la speculazione, mante-nere l'integrità della moneta e prenderetutti i provvedimenti legislativi in vi-sta di rianimare l'economia nazio-nale *• rsi anima Ul iiaaiiauicuku jucalvFlandin? Le sinistre hanno forse- j nelle circostanze attuali s'impongono a i ' e o i e I Meditando sul testo che precede, i - ; grUppi parlamentari di destra si . ! chieser0. « cne succede nel program. ; ma dej nuoVo gabinetto della defla- zjone del bilancio dello Stato? Si è o forse Bouisson impegnato ad abban-. donare questa parte essenziale del ù programma di risanamento ideatoa d* fl^din? L(f 5ÌSVfr? hanno forsea ottenuto che la riduzione del dis-- avanzo venga lasciata da parte? ».- E- facile comprendere come un- dubbio di questo genere dovesse prò-- durre negli ambienti politici alquan-l ta perplessità e rallentare di bel nuo-- vo i'0pera del formatore del gabi-à netto. e Fortunatamente verso le 22, in seguito a più approfonditi colloquir: Bouisson potè dissipare tali appandi sioni ingiustificate o premature, e di ricevendo i giornalisti annunziò loroi- », Mi reco dal Presidente della Ree-j pubblica per rendergli conto dei negori ziati cui ho proceduto durante tutta la a o - e i l a si di o è il io a oe ael e giornata, e che ho voluti metodici e completi. Presidente della Camera dei Deputati da nove anni, nel momento in cui sono chiamato a costituire il Governo, il mio dovere mi dettava in modo particolare di consultare tutti i Gruppi parlamentari onde realizzare la larga unione che in questi momenti è indispensabile. Io non ho nascosto nulla ai rappresentanti autorizzati di questi gruppi delle condizioni certamente diffìcili che credo dovere loro domandare di accertare. Ho la soddisfazione, dopo questi scambi di vedute franche e cordiali, di registrare l'adesione formale della quasi totalità dei gruppi politici. La prima e più diffìcile parte del mio compito è stasera compiuta. Su questa base solida che abbiamo in tal modo stabilita, mi sarà facile procedere stasera alla costituzione di un Ministero che, con la fiducia del Paese sarà in grado di affrontare la gravosa missione che gli è assegnata ». Il Ministero Dopo queste dichiarazioni definitive di Bouisson non si attendeva più se non l'annuncio ufficiale dell'intervenuta ripartizione dei portafogli. I Esso è stato reso pubblico dopo l'una del mattino. Il Gabinetto risulta così costituito: Presidenza e Interni: Bouisson; Esteri: Lavai; Ministri di Stato: Maresciallo Pétain, Herriot, Marin e Caillaux; Guerra: generale Maurin; Marina: Pietri; Aeronàutica: generale Denain; Commercio: Laurent Eynac; Educazione nazionale: Mario Roustan; Finanze: Palmade; Giustizia: Pernot; Lavoro: Frossard; Lavori pubblici: Paganon; Poste e Telegrafi: Mandel; Pensione: Perfetti; Salute pubblica: Ernest Lafont; Agricoltura: Chauveau; Colonie: Rollin. Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: Cathala. La sostituzione del Ministro della Marina mercantile dimissionario William Bertrand sarà effettuata dopo il suo ritorno da New York dove si è recato a bordo del Normandie. Il Gabinetto si presenterà al Presidente della Repubblica domattina. Come vedete, il portafogli delle Finanze invece che al tecnico Rist, come si credeva in principio di serata, è stato dato all'on. Palmade, noto deputato radicale che in un precedente gabinetto fu già Sottosegretario allo stesso dicastero. Al Ministero del Lavoro è andato il socialista Frossard il quale all'uopo si è dimesso dal suo partito. I pieni poteri saranno chiesti fino al 31 ottobre e dovranno essere ratificati prima ' del 31 marzo 1936. II Petit Parisien, compiacendosi del rapido scioglimento della crisi, dice che lo spettro della svalutazione è eliminato, L'Excelsìor non di meno avverte che non bisognerà addormentarsi giacchè se il Governo cedesse alla tentazione di seguire la politica del minimo sforzo, potrebbe esporre il Paese a penosi risvegli. Bure dal canto suo scrive nelVOrdre che per quanto l'opposizione trionfante sostenga di essere contraria alla svalutazione del franco, in realtà essa ha seguito Paul Reynaud, il più deciso avversario della deflazione; di guisa che non è possibile accettare senza espressa riserva la soluzione intervenuta stanotte.Questo pessimismo è ampiamente compensato dal tono della maggio ranza dei giornali, i quali si faranno eco domattina dell'intenso senso di sollievo prodotto nel Paese dalla so luzione della crisi. Viva soddisfazione procura poi il fatto che Lavaconservi il portafoglio degli Esteri e mantenga quindi la continuità della politica internazionale della Francia. Malgrado la giornata di attivi negoziati parlamentari, il capo deQuai d'Orsay si è intrattenuto a lungo con l'Ambasciatore di Francia a Berlino che, come sapete, da vari giorni si trova in congedo a Parigi. Il nuovo Ministero si presenterebbe alla Camera lunedì. C. P. FERNAND BOUISSON

Luoghi citati: Berlino, Francia, New York, Parigi