Espressioni plastiche alla Mostra di Belle Arti

Espressioni plastiche alla Mostra di Belle Arti Espressioni plastichalla Mostra di Belle Arti Ldelplastica nonna sMto i forti on. ^deggiamenti che ha subito la pittura, non è' stata presa nei vortici e portata in alto mare, nel mare delle esperienze. Salvo rare eccezioni di artisti che hanno cercato al di fuori della forma originali espressioni ed emozioni, la scultura, anche perchè incatenata dalla stessa materia, si è mantenuta più ligia alla tradizione. Nel ritorno dell'arte a più naturali espressioni — ritorno che caratterizza questo periodo — solamente la pittura ha dovuto percorrere un più lungo cammino, la plastica non ha faticato a ritrovarsi in linea. E' ovvio il dire che questo ritorno non deve però intendersi come il ricalcare la via percorsa dagli ottocentisti, ma una interpretazione del classico con spirito schiettamente moderno, spoglio dalle derivazioni portateci dal di fuori, e perciò italiano; insomma una verità vista con occhi nuovi. Abbiamo nei giorni scorsi, esaminando la paesistica cosi degnamente rappresentata all'Esposizione di Belle Arti al Valentino, notato un certo grado di parentela che accomuna tutte le opere; e altrettanto può dirsi della scultura. Benanche mentre la prima conserva un carattere inconfondibilmente piemontese (ed è un suo pregio), la seconda non hd nulla di regionale: è prettamente italiana. L'influenza apportata da Leonardo Bistolfì alla scultura piemontese in particolare, ed anche a quella nazionale, è scomparsa. Dopo questo maestro che il vero aveva saputo nobilitare con un'impronta tutta personale e spiccatamente poetica e letteraria, la scultura nostra, come appare dai pezzi esposti alla Mostra del Valentino, è ritornata al classico; al classico, come abbiamo detto, interpretato con spirito nuovo. Questo il panorama generale. Rimangono però ancora chiari esponenti delle diverse tendenze: ad esempio il frammento originale in cemento policromo, di Innocenti Bruno di derivazione martiniana, e al polo opposto, Risveglio della Primavera di Michelangelo Monti, di schietto ottocento. Ma fra. i due, quasi a segnare il nuovo equilibrio stabilitosi nella plastica, troviamo alcuni saggi che meritano particolare menzione. Ragazza nuda di Michele Guerrisi è contemporaneamente uno studio del vero ed una interpretazione del classico. Una statua modellata con particolare amore, ritratta in una posa natìiralissima ed aggraziata, che presenta un'armonica linea da qualunque parte si guardi. Dello stesso autore è una espressiva testa del Duce, modellata con larghezza e spontaneo vigore. Di Umberto Buglioni vi sono: Selvaggia, statua in gesso patinato; un bel nudo eseguito con molta nobiltà; fino studio di ritratto del Conte di Torino ed una testina di bimbo (il figlio dello scultore) che rivela l'amore col quale l'artista ha studiato e ritratto l'espressione infantile e specialmente lo stupore di cui sono pieni gli occhioni di un fanciullo. Angelo Balzardi ha presentato Sonno, un possente nudo di donna in terracotta attorno al quale si affittiscono i visitatori della Mostra. Da questa figura si sprigiona infatti una singolare attrattiva, sia per l'armoniosità della linea, sia per la bravura con cui questo pezzo è modellato. Questa esposizione è ricca di sculture; la commissione ordinatrice, con bella innovazione ha loro riservato il salone centrale e poiché tutte non avrebbero trovato una conveniente disposizione, per non affittirle eccessivamente, ne ha disseminate anche nelle sale riservate alla pittura. L'impressione generale è delle più favorevoli: nel salone centrale, di fronte all'ingresso spicca gi gantesca in bronzo, Littoria di Claudio Botta; una forte scultura di spirito ba' roniano; di carattere maggiormente classico, decorativo, ma nel senso più nobile appare 2'Arciere di Emilio Musso; mentre per contrasto Arturo Arista con Lictoria rivela una tendenza più spiccatamente modernista. Dei pregi della Fanciulla che suona di Claudio Fonnica abbiamo parlato al tra volta, come pure del ritratto di S. E. Giardino, modellato con quella particolare bravura che distingue le opere del l'artista soldato G. B. Altoati. Anche dei due studi di Giovanni Riva: il portiere del foot-ball e il ciclista in volata abbiamo accennato fin dalla prima vi sita alla Mostra; come dell'Agguato di Giacomo Giorgis, e del frammento in cera di Virgilio Audagna: Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso, nel quale gruppo è particolarmente evidente nella figura della progenitrice l'atteggiamento di vergogna per il fallo com messo. Un giovane, Umberto Mastroianni, conferma particolari pregi: il suo Novi zio è veramente un bel pezzo, un'interpretazione classica di stile superiore, ed essa contrasta con Richiamo, uno stu dio di nudo che troppo si limita al veri smo. Quando però il Mastroianni modella un ritratto ecco che riafforano le sue solide doti. Roberto Terracini, ha un San Sebastiano, bello come composizione e fattura, egli al ritratto di Sara ha saputo dare un pregevole carattere settecentesco; mentre ad una figura di atleta ha impresso una indovinatissima espressione. Stefano Barelli nel ritratto del commendator Grassi ha infuso una rassomiglianza che va oltre le linee fisionomiche per ritrarre lo spirito Filippo Tallone nella Bagnante, una statuetta in terra cotta, assume lo sti le che sta fra il Martini e Despieau, ma quando eseguisce Testa di donna, un ritratto, ecco che è portato a ritrarre la vera forma che presenta il soggetto e trova così uno stile veramente personale. Grazioso appare il Pugilatore di Betrami; buono il ritratto del Duce di Antonio Zucconi, il quale ha pure alla Mostra La Romana una terracotta ed una testa di bimba che ha un franco sorriso fanciullesco. Altre pregevoli opere sono quelle di Guido Galletti, di Silvio Ravassi, di Gerolamo Pavesi, di Nino Beltrami (quest'ultimo ha una testa di bimbo, forse il suo, prosperoso, graziosissimo nella sua ingenua espressione); di Pier Ugo Tiiozzo, Angelo Biancini, Alberto Giacomasso, Arturo Malerba, Ettore Tinto, Carlo Lubelli, Neni Maccagno, Giuseppe Nori, Giovanni Cantano, Luigi Destefanis, Giorgio Cressina, Mario Raimondi, ecc. Fra gli scrittori di altre città partecipanti alla Mostra sono molto ammirate le opere del Drey e ale plastiche di piccola mole quelle graziosissii e del prof. Ceragioli e del Biscarra. u. p. ra fetd'AtarvisdroIgosenproDricpasegzieziaDe iso cippoziounci dil'Esi il fochdidimtasi« gldacifealagStspcatutesusiredimstgl'dilnpleteaadrizdmndpdildl'tedmilsUluvmrtaIcdrdpdvtCpda

Luoghi citati: Torino