I drammi di un posto di rifornimento

I drammi di un posto di rifornimento Ima trasvolata del Sahara di un nostro inviato I drammi di un posto di rifornimento primi in GAO, maggio. I nDa- Colomb Bechar a Gao vi sono più\sRdi 2000 chilometri. Le oasi di Beni Ab- bes, Adar e Reggan interrompono i _ I l•imi 600, poi sabbie ovunque, senza *„,.,..,»;„.,., T„7«w, ninttn letevruzione, sconfinate. lalora piatta, ?„.„ ,».,,.„ cloro o>iderqiante; talora aura e fram-I fa*» n »».«?■ fnlnm mnVe e Anixrtmn.!I *tltalor mista a sassi, talora molle e finissima; ora grigia, ora rossa, ora nerastra. Un atterraggio forzato, fuori di rotta, avrebbe significato una atroce agonia di sete. Di due apparecchi che si sono dispersi alcuni anni fa non si trovarono più tracce. Ed ancora durante le vane ricerche del pilota Lanchester che per questa via tentava di battere il record da Londra a Città del Capo, altri tre aeroplani andarono perduti. Si attraversa il Tauezrouf, il deserto della paura e, della sete, oceano di dune, paese di miraggi allucinanti. La Francia ultimamente non solo ha conquistato questo territorio immenso ma ha pure saputo organizzarlo e così queste zone desolate si prestano ora al piacevole turismo. Un apostolo del deserto n Governatore Generale dell'Algeria concesse a Rinetti ed a me l'autorizzarzione di sorvolare il Sahara. Naturalmente si deve ottemperare a determinati obblighi compreso quello di un deposito cauzionale per le eventuali ricerche. Lontano dal cielo si scorge una larga macchia scura con una caratteristica forma di scorpione; è l'oasi di Beni Abbes, uno dei più incantevoli luoghi di questi Territori del Sud. n paese è doninato da altissime dune e si stende lungo le vallate del Saoura a fianco del Grand Erg. E' questa una sona elevata con una altitudine media di 700 metri, è un enorme altopiano di sabbia rossa stancamente ondulata che si muove per 11 soffiare dei venti. Appollaiata su una collina che domina il misero villaggio indigeno vi è una casa costruita a modo di croce. Fu questa la prima dimora dell'eremita Padre de Foucauld, appassionato missionario della parola di Cristo e della civiltà di Francia che, vivendo solo per molti anni in questi luoghi di brigantaggio riusci a convertire ed a sottomettere gli arabi ribelli. Poi volle in tornarsi nell'Hoggar montuoso e sei vaggio tra i nomadi Tuareg ove visse 12 anni sino a che una fucilata colpi a tradimento questo abate solitario. Riforniamo l'apparecchio e decolliamo verso Raggau sorvolando l'oasi di . Adrar Raramente ho incontrato in Europa I ^ posti di rilor}ximento e di riposo rnea così bene organizzati come su questo tragitto. Il personale addettovi è d'una cortesia squisita e ni aiuta in ogni minimo dettaglio o consiglio. Ovunque abbiamo lasciati degli amici che forse ci hanno visti ripartire con rimpianto e che forse dovranno attendere sei mesi prima di vedere un altro turista. Reggan, ultime scarne palme attor- qdnauvp no a scarsi pozzi, poi il grande deserto sin° aìle sponde del Nigèr. Lasciamo nella oscurità il fortino di Reggati; il campo è assai vasto e rul- liamo quindi con fiducia, poi l'apparec- ? .' ,c rr ento si alleggerisce e si stacca; man- - •' , ' ,„ , c™° ancora due ore al sorgere dell'ai- .. . , •' . , **> 'l motore ff'™ regolarmente e. la tutta ci aiuta indicandoci pallidamente la via. I « bidon 5 » La Compagnia Generale Transsaha riana decise nel 192S di creare una li nea diretta tra ed a partire d. (. a l'Algeria ed il Sudan a Reggau istim dei bi- doni d'acqua e benzina. Bidon 1, bidon 2, bidon 3, bidon 4, bidon 5, ecc.... Indi questi bidoni scomparvero salvo uno che è stato consolidato e divenne famoso: Bidon 5. Per bandiera vi è una manica a vento, per albergo una sfasciata carrozza a letti, per monumento una pompa di benzina. Bidon 5 è perduto nel mezzo della parte più secca del Sahara senza vita alcuna: nè umana né animale nè vegetale. Un solo indigeno sta a guardia di questa capitale di un enorme regno di desolazione; 500 chilometri lo separano da ogni altro essere vivente. al Nord poiché non potrebbe resistere alle cocenti temperature estive. Questi guardiani hanno una vita durissima ed una, triste storia. Uno di essi tempo fa vendè la propria acqua ad un automobilista inglese, dato che due giorni appresso doveva arrivare il rifornimento. Alla fine di maggio poi egli ritorna Ma, il vento impedi oani comunicaziane ed il povero diavolo" fu trovato mar-. \ to dalla sete con in pugno una ster-■ lina. Un compagno Un compagno suo invece impazzii ,r. ., _ r . . per la solitudine ed il caldo. Sono dei * ... .. . : n martiri necessari alla rapida colonizza- n. . .. ., . , ' . ,. , ,.5 zione; sono individui da cui dipende il^ poter attraversare una superficie di : acirca sei volte l'Italia. ! GBidon V è celebre ed è unico al mon- ; mne-; un enorme campo d'aviazione fut-Uto in giro senza pettini, senza direzio- ! l ni d'atterraggio, senza alcuna segnala-] 2'0M€ poiché ovunque si possono posa- g|rerte r"°'e- t J7, , pI La fresca brezza della notte ci ha. g\ sostenuti in principio poi il caldo si fa psempre più forte e forma delle cor- : a\renti e delle secche d'aria che fanno ! cpallare l'appareccliio come una piccola p| barca alla deriva su un mare invisi- n\bilmente agitato. Sono le otto di mat\tina quando atterriamo nel centro del | Sahara. Tutta l'aria vibra per il caldo ! e bisogna planare velocemente onde l'aeroplano non venga succhiato a ter ro. TI termometro segna all'ombra 43 gradi, tra poche ore ve ne saranno 50. Il termometro dell'olio è salito sino a l105 centigradi. ' tci safAlla caccia dei caimani Altri 780 chilometri ci separano da nGao. L'autonomia del nostro apparec- ', . .. „ . *f. : nchic sarebbe sufficiente per coprire ta- ale distanza ma il vento è di prua e non apossiamo arrischiare di rimanere sen- . tza benzina. Decidiamo pertanto di ca- ricare un bidone di 50 litri e cosi dopo 1quattro ore cercheremo un luogo adat-, to ad un atterraggio di fortuna ove travaseremo questa benzina di scorta „„: „BY.i,„t„i i nnei seroarot. ■ cInvece non abbiamo avuto bisogno di mettere in esecuzione questa misu- ' ro, precauzionale e giungiamo alla me- ta ancora con 10 litri di benzina. ! Si segue continuamente la pista se- ' anata dalle carreggiate delle automa- i hai n,,ni ?„ * „„ .„.,„ „ i imi. Ogni tanto le tracce sono ncoper-lite dalla sabbia od una leggera bruma, rasente a terra le fa scomparire. Im- ' mediatamente ci si mette in bussola, nello speranza di ritrovarle più avan- '■ ti. E cosi il monotono volo è pieno di emozioni e di calcoli. Lontano nella bruma del caldo appare una striscia luccicante. E' il solito miraggio che dà l'impressione di un grande lago e che fa sembrare in sali ta il piatto deierto od è il lago Niger ! colle sue paludi* Pochi minuti ancora[ di navigazione e distingueremo final- mente il lento fiume che placidamente scem.de verso occidente. Questa notte un negro sudanese ci|porterà con la sua piroga a cacciare \dei grossi caimani che dormono sulla sponda di uno stagno. Con una forte lampada si fanno scintillare gli occhi e si mira in mezzo agli stessi con una carabina a grosso calibro ed a palla esplosiva. Domani andremo a Tombuctu. Leonardo Bonn IL FORTE DI BENI ABBES il BENI ABBES

Persone citate: Abbes, Adar, Colomb, Cristo, Lanchester, Leonardo Bonn, Rinetti

Luoghi citati: Algeria, Città Del Capo, Europa, Francia, Italia, Londra, Niger, Sudan