S.E. Ciano accolto festosamente a Lione "figlia di Roma,

S.E. Ciano accolto festosamente a Lione "figlia di Roma, S.E. Ciano accolto festosamente a Lione "figlia di Roma, Una colazione, offerta da Herriot cvd Lione, 18 notte. Partire da Parigi sotto un cielo ermeticamente chiuso e ferrigno, dopo una tempesta improvvisa di neve, e poi, in capo ad una corsa frenetica a 120 e 130 all'ora, su autotreno, ritrovare nel pomeriggio a Lione raggi di sole che si facevano largo a prepotenza attraverso una cortina compatta di nubi, è stato come un fausto presagio per la sosta di S. E. Ciano in questa città, a metà cammino fra Parigi e Roma. Effettivamente, la giornata trascorsa a Lione dal nostro Sottosegretario di Stato per la stampa e propaganda è stata contrassegnata da manifestà zloni di cordialità e simpatia vivissime e hanno valso ad associare per la prima volta il presidente Herriot ad una cerimonia organizzata dal Fascio. Questi fatti hanno provocato una sensibile ripercussione in questa città nelle cui mura lavorano varie .decine di migliaia di nostri compatrioti e che.sempre nei secoli è stata un centro attivo di rapporti fra l'Italia e la Francia. Ma il presidente Herriot ha un grande seguito non solo nella>'città da lui amministrata da cinque lustri ma anche nell'intero paese. L'amicizia' franco-italiana esce per ciò rafforzata dagli incontri odierni che sono innegabilmente significativi e che paiono destinati ad avere un loro logico sviluppo. In compagnia del gr. uff. Bergamaschi, consigliere di Ambasciata, e del Ministro Ottavio De Peppo, capo della sezione propaganda al Sottosegre tarlato di Stato alla Stampa, S. E. il conte Galeazzo Ciano, che alla partenza da Parigi era stato ossequiato da S. E. l'Ambasciatore, dal R. Console Generale, dal Segretario del Fascio e dal personale al completo dell'Amba' sciata e del Consolato, è giunto a Lione alle 12,45. Si trovavano a riceverlo alla stazione il R. Console generale comm. Tamburini, 11 Segretario del Fascio cav. Longhini, il Prefetto del Rodano, dott. Bollaert, ex-direttore del le Belle Arti, e il vice-sindaco slg. Huguenin, in rappresentanza di Herriot. sttiCntnfucsdpScambio cordiale di brindisi Alle 13,30, nella grande sala del Palazzo Municipale, che è uno del più bei monumenti del Rinascimento francese, è stata offerta una colazione in onore del conte Ciano. Hanno partecipato ad essa, oltre al nostro Sottosegretario e al presidente Herriot con la signora, il console Tamburini e signorina, il Segretario del Fascio e signora, il Prefetto del Rodano, il Governatore militare generale Dosse, il comandante la regione aerea, generale Poli Marchetti, il senatore Rolland, l deputati Massimi, Bruyas, Julien, Richard e Rolland, i vice-sindaci, il corri' mendatore Touzot, del Comitato Ita' lia-Francia, il prof. Joly, conservatore delle Biblioteche e noto « italianizzante », i rappresentanti della Magistratura, dei Servizi Municipali, della Camera di Commercio, della Fiera di Lione e della stampa francese regionale. Al levar delle mense Herriot ha espresso il suo vivo ringraziamento al conte Ciano per l'onore accordato con la sua presenza alla città di Lione, che è figlia di Roma e che circa duemila anni or sono venne fondata dal Senato perchè fosse il centro dell'idea romana nella Gallia. « Questa sosta a Lione — ha proseguito l'oratore — era necessaria in un viaggio cosi importante come quello in corso da Parigi a Roma (applausi). I rapporti sono stati costanti fra il popolo lionese e quello delle principali città italiane. Essi sono consacrati dall'esistenza di monumenti come la nostra Loggia del Cambio che rievoca nella valle del Rodano i traffici intensi fra l'Italia e la Francia. Si è visto con gioia Roma rispondere alle speranze profonde che — ha proseguito il ministro di Stato — lo avevo già formulate nel mio discorso di Tolosa. In quel discorso espressi un augurio che oggi trova la sua realizzazione (applausi). Vi ringrazio con grande sincerità, gioia e riconoscenza di essere in questa città che vive sotto l'influenza e la gravitazione del pensiero dell'Italia. Voi avete pronunziato belle parole nel discorso di Parigi, ove avete esaltato la chiarezza e la sanità morale della nostra razza che è paladina di civiltà nel mondo ». Quindi Herriot ha rievocato le gesta eroiche di Costanzo Ciano, di cui ebbe nuove testimonianze in un suo recente viaggio in Dalmazia e ha concluso brindando al Re, al Duce, ai membri del Governo e a tutto il popolo italiano, per il quale la città di Lione nutre speciali sentimenti fraterni. « Questi sentimenti — ha terminato — trovano la loro espressione forse meno nelle parole che nella coscienza di colui che vi parla e che è un uomo il quale crede di essere pienamente francese perchè ha cominciato con l'essere pienamente latino ». Alle felici espressioni di Herriot ha risposto S. E. Ciano ringraziando per l'accoglienza simpatica e cordiale che gli è stata tributata e rendendo omaggio al sindaco di Lione nel quale ha salutato non solo l'uomo politico ma anche l'insigne umanista che on/ira l'arte e la letteratura francesi. Caldi applausi hanno salutato la fine del di' slidtlsliunltcsanLsrssddrrqsdsct scorso del conte Ciano il quale ha brindato alla prosperità di Lione e della Francia. Gli invitati si sono quindi recati in una sala adiacente, mentre Galeazzo Ciano e Herriot si ritiravano per trattenersi a colloquio durante circa una ora. Abbiamo approfittato di questa occasione per chiedere al generale PoliMarchetti le sue impressioni sul viaggio del generale Denain a Roma. — Sono personalmente felice dei risultati di tale viaggio — ci ha detto il comandante della piazza aerea di Lione — e lo sono soprattutto per il mio Paese che molto si ripromette da que- ta amicizia. Posso dire che il mio senimento è quello di tutti i francesi Confido che il viaggio del Ministro Denain abbia quel buon risultato che tutti ci ripromettevamo. La nuova linea aerea Roma-Parigi che entrerà in unzione .nel giugno venturo era una cosa da attuare. Ciò contribuirà a rinsaldare vieppiù i legami tra i nostri due popoli e ne siamo felici da tutti i punti di vista. Una vibrante adunata Verso le 16,30 S. E. Ciano, il Presidente Herriot e molte altre personaità si sono recate a visitare gli scavi di Fourrière su una collina che durante l'Impero romano era occupata dal legionari a causa della sua posizione strategica. Se a venti chilometri da tale collina, si trova un tempio romano in ottimo stato di conservazione, in un'insenatura della collina stessa sono venute alla'luce due anni or sono le prime vestigia di un meraviglioso teatro romano. I lionesi non erano ancora edotti dell'esito brillante di questo primo biennio di lavori che, grazie all'attiva sorveglianza di Herriot, sono giunti ad un punto soddisfacente. Le scalinate del sontuoso anfiteatro sono emerse pressoché intatte dal ter reno alluvionale che le ricopriva. La scena è in perfette condizioni. Dagli scavi sorgono ogni tanto, frammenti di colonne di marmi variopinti. Il sindaco di Lione sta ora facendo espleta re delle pratiche per riscattare i ter' reni limitrofi che ancora celano una quantità di tesori. Dal ruderi della Roma antica i vi' sitatori si sono portati nel « Salone dell'Abbondanza» dove erano in attesa tutte le organizzazioni giovanili e le comunità italiane di Lione e dei centri vicini. Accolti dall'inno «Giovinezza» e dalla « Marsigliese », Herriot e il generale Dosse, il quale aveva Indossato l'alta tenuta, hanno assistito allo spettacolo offerto dall'Italia nuova. La sala era gremitissima. In mezzo a giovani e a giovanette in divisa, si notavano le formazioni combattentistiche, i soci dell'Unione Sportiva Italiana campione del Rodano, l'Unione atletica di Lione, le Società di mutuo soccorso, i gruppi di Clermont Ferrand, di Grenoble, ecc. Ai nostri connazionali si erano aggiunti parecchi francesi, anch'essi con bandiere. Un sacerdote ha benedetto il nuovo stendardo dei volontari di guerra francesi e dei garibaldini, stendardo recante i duplici colori dei due Paesi e di cui è stata madrina la signora Tamburini. Il R. Console Generale ha evocato la ricorrenza dell'entrata in guerra dell'Italia, inneggiando alla fraternità delle due Nazioni, cementata sul campi di battaglia. Il conte Ciano ha porto un saluto ed un ringraziamento al ministro Herriot per avere voluto partecipare ad una cerimonia della collettività italiana, pronunziando un breve discorso che ha prodotto il più vivo entusiasmo tra il numeroso uditorio di fascisti. Ha rammentato come il Fascismo abbia valorizzati i combattenti e ridonato decoro e fiducia al popolo italiano ed ha terminato rivolgendo un saluto al Duce e un pensiero commosso alla Patria e al Fascismo, mentre da migliala di petti prorompeva Irrefrenabile 11 grido di « Viva il Fascismo, viva l'Italia ». Un francese ha anche gridato: « All'eroe di Buccarl, eja, eja, eja, alala», fatto segno a fragorosi battimani. La cerimonia, alla quale S. E. Ciano, 11 Presidente Herriot e le altre autorità hanno asistito da una tribuna è terminata con la Leva Fascista e con esercitazioni ginniche effettuate da Avanguardisti e Piccole Italiane. I visitatori sono stati salutati al loro uscire da rinnovate acclamazioni. In serata S. E. Ciano e il Presidente Herriot hanno visitato il nuovissimo ospedale di Lione ed hanno poi parte cipato ad un ricevimento in casa del generale Dosse. In ultimo, insieme con le maggiori personalità del mondo francese e italiano di Lione, sono stati ospiti a cena in casa del R. Conscie Generale comm. Tamburini. Il conte Ciano, al quale l'artista signor Sleben ha fatto dono di un suo quadro rappresentante il Duce, è ripartito per Roma alle 23,30. Egli ha lasciato a Lione la più schietta impressione di simpatia tanto fra la popolazione francese quanto fra 1 nostri connazionali. D. L. Paritet §s V IL CONTE GALEAZZO CIANO CON L'ONOREVOLE HERRIOT AL BANCHETTO DELL'HOTEL DE VILLE DI LIONE £per filo alla stazione telefotografica de LA STAMPA)