Il Guf di Torino vincitore degli studenti di Pecs

Il Guf di Torino vincitore degli studenti di Pecs BRILLANTE GIORNATA DELLO SPORT GOLIARDICO ALLO STADIO MUSSOLINI Il Guf di Torino vincitore degli studenti di Pecs 1,'incontro deciso dalla staffetta 4 x 400 conclusa con la caduta del record universitario - Successi di Kovacs, Rabaglino, Poma, Csaplar, Bodosi e Alba Partenza della staffetta quattro per quattrocento, ultima gara della giornata. Chi vince qui, vince l'incontro. Il regolamento, infatti, dà otto punti al primo e quattro al secondo: il GUF Torino ha, a questo istante, quarantasei punti e nella casella degli universitari di Pccs ne son segnati quarantaquattro. Non c'è bisogno di far troppi calcoli per sapere come stanno le cose. La vittoria più bella Colpo di pistola: Perghem e Peterdy, avversari della prima frazione, scattano sul rossiccio tappeto della pista, dal lienTttcatvng\rla tribuna sbotta il arido dincorna aia-\ j„i ,.„ ■ ■.»"».■»»" dmnp— o mento al ragazzo in maglia azzurra. Lo si incita col nome che ali danno ali ì1"nii ,.,„,•„; d u ,y,cgli amici. Perghem si chiama Miche- ;/7,.„/,;„- i„ f„7'i„ , j r," ,. ; . slangelo; la folla arida: «Dai Buchi!» i "■'snv, la folla grida: «Dai Michì! ». ; Così gli è più vicina al cuore. L'unqhe .:, „>,)„.„„;„«,..• à 7 ""«"c \\ese non ha abbreviativi; è solo Peter- l è l l . l , n n . ) i i. eaè osil : " dy, lui; ina va forte lo stesso e tira in testa come un dannato. Perghem, però, ha imparato nelle lunghe gare di sci, che è alla fine che bisogna dar tutto. Segue l'avversario per trecento metri, poi lo attacca nell'ultima curva; in rettilineo i due sono alla pari. La folla tace per un istante, poi il suo grido è più alto, trionfale. L'italiano è passato e, al cambio, ha due metri di vantaggio. Il bastoncino ora ce l'ha Viano che scappa come una volpe, per gli ungheresi è in lizza Meggeri che insegue avvantaggiando Viano — viso lungo fatto addirittura interminabile dalla tensione dello sforzo — è un mezzofondista; si vede subito che ha meno velocità dell'avversario, dovrebbe avere più resistenza. Il coro della tribuna lo accompagna nella corsa, quasi a difenderlo dall'ungherese che già gli è alle spalle. All'ultima curva ci si accorge che Meggeri ha speso tutto quel che aveva nel furioso inseguimento. La maglia azzurra, invece, aumenta la lunghezza della falcata. Quella bianca si stacca. Come un elastico che si tenda, lo spazio che divide i due atleti aumenta ad ogni passo. Al cambio è di una decina di metri. Ormai Torino ha vinto. Vinardi e Rabaglino, che corrono le due ultime frazioni, hanno già dimostrato nei 400 metri piani di essere i più forti. Il pubblico abbassa il tono del suo grido. Non ce n'è bisogno. Gli 'altri, s'impegnano ancora a fondo. Vogliono « fare il tempo y>, vogliono che un insultato tecnico di alto valore suggelli la loro più bella vittoria. Vinardi e Rabaglino percorrono i giri della pista come frecce e, sul traguardo, l'« asso » della squadra torinese ha un'ottantina di metri di vantaggio su Kovaes, scultoreo campione d'Europa, che termina lentamente la corsa iniziata già battuto. Si attetide il responso dei cronometri. Quando l'altoparlante lo annuncia, i DJiicitori si abbracciano sotto il fuoco di fila delle macchine fotografiche. Le lancette hanno segnato S'B5" e 7/10; il record italiano universitario (Guf Torino S'ZV) esistente dal 1933, è battuto. Così, con una gara dall'inizio appassionante e con un risultato di importanza tecnica indiscutibile, si è conclusa la manifestazione italo-ungherese che aveva richiamato nella tribuna del campo atletico dello Stadio Musso- seqdisimddslttgilptgdgnrr ini un pubblico numeroso, giovanile ed entusiasta. Il successo della staffetta ha coronato degnamente la vittoria del Guf di Torino, vittoria tanto più bella quanto meno prevista e che acquista merio e valore dall'alta levatura di parecchi degli avversari e dal rendimento ufstpazzurra I nomi di Kovacs e Bodosi ed i risultati ottenuti dai loro compagni avevano indotto i più — e tra essi anche noi — a pronosticare il trionfo del gagliardetto di Pecs. Al setaccio delle ga- re è rimasta però integralmente in piej- « * 7 7 ?»• ■ _, » dt soltanto la classe altissima del cam- massimo dato dai goliardi in maglia^nmarrn I pione europeo dei centodieci con osta- "",'- co/t e del campione mondiale univer u j- ' L "i • . j sitano, che hanno vinto due prove cia ,, , , ,, ' scuno. Gli altri, fatta ancora eccezione per Jorsa e Csaplar, non hanno rivelato delle doti eccezionali, pur dimo strando tutti un rilevante valore medio e, alcuni, delle possibilità superiori a quelle che l'attuale insufficiente grado di forma non ha permesso di esplicare'ieri. Soprattutto, però, è mancata alla squadra ungherese la completezza. Per il molto che han guadagnato gli uomini di punta, di più han perso quelli di rincalzo, Deficienza dei «numeri due », insomma. Un traguardo e una mèta Per contro il GUF di Torino Ita messo in campo una squadra salda in ogni linea, omogenea, moralmente compatta, nella quale ciascuno han compiuto tutto quanto gli si poteva chiedere. E' grazie a queste doti di completezza che i goliardi torinesi han potuto annullare, agli effetti del punteggio complessivo, le conseguenze delle sei vittorie magiare sulle dieci gare in programma. E sono queste doti che rendono quanto mai significativa la smagliante vittoria di ieri, giacché esse sono il segno di una preparazione generale eccellente e di una propaganda diretta in tutti i sensi, sì da non trascurare alcuna specialità atletica. Da questo primo successo internazionale, appaiono in piena luce i risultati di anni di lavoro. L'esito dell'incontro cogli universitari di Pecs è un tragurado raggiunto. Deve ora diventare punto di partenza per una nuova tappa diretta d più alta mèta. Questi rilievi ci esimono da un più ampio ■ commento sitile prove dei vari atleti, tutti egualmente meritevoli nei limiti delle loro possibilità. Rabaglino; l'« asso » della compagnia, ha vinto k00 m. con netta superiorità, prottucen do il suo massimo sforzo nella seconda metà della gara, ed ha ottenuto il miglior tempo (J/9"5/10) segnato in Italia in questo inizio di stagione; gene roso come sempre, ha corso anche 100 m. in 11" e 3/10 ed ha portato al traguardo il bastone della staffetta. Poma ha battuto Viano sugli 800 m con un risultato tecnico (l'59"8/10) che prelude ad una sua brillante avan zata in questa stagione, mentre Alba è tornato alle gare con una vittoria nel salto in lungo che trae risalto, oltre che dalla buona misura raggiunta, dal no me degli avversari sconfitti. Tra coloro che non han coronato colla vittoria le loro prove, ma che hanno gareggiato con maggior merito, troviamo Borrini, il cui 1,85 nel salto in alto costituirebbe un nuovo record piemontese se non fosse stato ottenuto in barrage, Gastaldetti, che ha segnato il suo miglior tempo nei 1500 m., Previero (un altro risorto), Vinardi, Siviero e Falcioni. Il valore di Kovacs e di Bodosi il pubblico torinese lo conosce fin da quando li ha visti impegnati nelle due ^™* che » \ian consacrati campioni d'Europa e del mondo. Han vinto quat¬ tro gare senza troppa fatica, anche se Bodosi non è apparso nella sua forma più bella. Per gli altri ungheresi valgano i rilievi già fatti più avanti. Come inizio della stagione atletica torinese, la giornata di ieri è quanto di meglio si potesse desiderare. All'affermazione dello sport universitario fascista s'è unito il successo tecnico, agonistico e spettacolare di ogni contesa. C'è un augurio da fare: che si continui. Enzo Arnaldi in 11"; z* Rabaglino (T.) 11"3/10; 3 I risultati Corsa piana m. 100: 1. Kovacs (P.) Falcioni (T.); 4. Peterdy (P.). Corsa piana m. 400: 1. Rabaglino (T.) in 49"5/10; 2. Vinardi (T.) 50"9/10; 3. Verboczi (P.); 4. Kerenyl (P.). Corsa piana m. 800: 1. Poma (T.) in l'59"8/10; 2. Viano (T.) 2'1"3/10; 3. Csaplar (P.); 4. Banffy (P.). Corsa piana m. 1500: 1. Csaplar (P.) in 4'11"6/10; 2. Gastaldetti (T.) 4'13" e 4/10; 3. Quaglia (T.); 4. Banffy (P.).Corsa m. 110 ostacoli: 1. Kovacs (P.) in 15"7/10; 2. Falcioni (T.) 16"7/10; 3. Deveny (P.); 4. Indemini (T.). Salto in lungo: 1. Alba (T.) m. 6,68; 2. Megyeri (P.) m. 6,62; 3. Bologna (T.) m. 6,54; 4. Marchus (P.) m. 6,49. Salto in alto: 1. Bodosy (P.) m. 1,85;2. Borrini (T.) m. 1,80 (riqualificazione m. 1,85); 3. Bebesy (P.) m. 1,80;4. Baggìo (T.) m. 1,80. Lancio del giavellotto: 1. Bodosy (P.) m. 52,43; 2. Previero (T.) m. 51,11;3. Feher (P.) m. 49,09; 4. Siviero (T.) m. 47,46. Lancio del disco: 1. Jozsa (P.) metri 43,53; 2. Siviero (T.) m. 39,16; 3. Feher (P.) m. 38,85; 4. Giannoccaro (T.) m. 37,10. Staffetta m. 4x100: 1. Guf Torino (Perghem, Viano, Vinardi e Rabaglino) in 3'25"7/10; 2. Università di Pecs (Peterdy, Megyeri, Werboczy e Kerenyi) in 3'36"9/10. Il Guf Torino ha abbassato il suo record italiano universitario di 3'27" (Rabaglino, Mori, Curtoni, Riccardi). Punteggio finale: 1. G.U.F. Torinopunti 54; 2. Università di Pecs, p. 48 Perghem, Viano, Vinardi e Rabaglino, i quattro componenti della staffetta 4 X 400 del GUF di Torino che ha ieri battuto il record italiano universitario. (Foto Gherlone)