Sampierdarenese-Ambrosiana 0-0

Sampierdarenese-Ambrosiana 0-0 Sampierdarenese-Ambrosiana 0-0 Bella partita, combattuta con il massimo impegno dalle due squadre e chiusa con equo risultato di parità AMBROSIANA : Ceresoli; Allemanda e Mascheroni; Ghidini, Faccio e Castellazzi; Porta, Meazza, De Vincenzi, Demaria e Pitto. SAMPIERDARENA : Venturini; Ferrerò e Rigotti; Calligaris, Poggi e Lancioni; Comini, Busini, Cappellini, Malatesta e Dones. Arbitro: Mazzarino di Roma. Sampierdarena, 20 mattino. Giornata campale sul terreno della Sampierdarenese. Il campionato, con le sue drammatiche vicende, costringe quest'anno le squadre a lotte all'ultimo sangue, le obbliga a pensare ognuna egoisticamente a sè stessa come per salvare l'esistenza. Nessun quartiere per nessuno, nè in testa nè in coda alla classifica. La Ambrosiana, sù in cima alla scala, deve combattere a denti stretti per acciuffare finalmente quel tìtolo di campione che costituisce per essa come una ragione di vita, e la Sampierdarenese, giù in fondo al baratro, collo spettro della retrocessione che la guata, chiama a raccolta tutte le superstiti energie e si dibatte, per non morire. Scagliati così nella difesa dei proprii interessi gli uni contro gli altri, ambrosianisti e sampierdarenesi diedero luogo ieri ad una battaglia delle più accanite. Torna ad onore degli uni e degli altri, che, con tutto l'impegno sfoderato, la lotta abbia avuto carattere di regolarità e non sia quasi mai uscita dai binari della correttezza. V'è da augurarsi che questa falsariga seguano anche gli incontri decisivi delle due domeniche che mancano per giungere al termine del campionato. Gara elettrizzante Il risultato è giusto. L'Ambrosiana avrebbe potuto passare nel primo tempo, la Sampierdarenese avrebbe dovuto segnare nella ripresa. Nessuna delle due rocche capitolò. E sì che i due attacchi ne diedero del filo da torcere e delle intricate matasse da dipanare alle due difese. La partita fu tutta intraprendenza, sol to questo aspetto. Nessuno dei due contendenti si raggomitolò in sè stesso, fece della difesa chiusa una tattica deliberata e puntò all'esito pari. Il risultato bianco lo si ebbe perchè così doveva avvenire. La sola disposizione prudenziale, fu, in ambe le squadre, quella delle linee mediane, che diedero maggiore e migliore aiuto ai terzini che non gli avanti. Più marcata, questa tendenza, nella Sampierdarenese, dove la seconda fila finì nel secondo tempo per lasciar che i proprii uomini di avanguardia se la sbrigassero un po' da soli. La gara fu elettrizzante. Il terre' no secco e duro e la palla veloce non erano fatti per la tecnica. Eppure l'incontro fu tutfaltro che povero in fatto di vero e proprio giuoco. Baso ebbe un inizio dei più veloci, tanto veloce che veniva da pensare che difficilmente l'andatura sarebbe stata tenuta fino al termine. Eppure il ritmo delle azioni non rallentò mai nemmeno alla ripresa. Dal putito di vinta strettamente tecnico, l'Ambrosiana fu la migliore. Fu la squadra che meglio seppe tener la palla a terra. La calma e la padronanza della situazione di Mascheroni nessuno dei difensori liguri la seppe dimostrare; il tocco preciso del pallone ed il senso della distribuzione di Meazza non comparvero in nessuno degli avanti sampierdarenesi. Era logico che così fosse: altrimenti quello strumento di controllo che è la scala della classifica, mentirebbe. L'Ambrosiana è 'più squadra. La sua è una macchina \\che può dare un rendimento mag¬ \ giore o minore, a seconda della giornata e dell'estro dei gìuocatori, ma che comunque funziona per abitudine, per sistema. Nella Sampierdarenese invece è più l'impegno e la volontà che colmano le lacune tecniche: l'organismo funziona a sprazzi, sprazzi ottimi in «erti momenti, ma sempre sprazzi e strappi invece di un fluido seguirsi di moviménti. Ambiente caldo a Sampierdarena per l'occasione. L'affluenza del pubblico sfiorò il limite raggiunto in autunno contro la Juventus: pubblico che, per novanta minuti, soffrì il soffribile. Giornata serena e vento sensibile, specialmente nel primo tempo. Terreno duro ed arido, quasi privo di tappeto erboso. Giuoco, come abbiamo detto, velocissimo fin dall'inizio. Attacchi alterni, con prevalenza ligure nel primo quarto d'ora. Busini sferra- da lontano il primo tiro in porta, mancando di poco il bersaglio, Mascheroni e Cappellini picchiano testa lcontro testa. Il primo deve venir inceronato, il secondo deve addirittura uscir dal campo e non rientra se non dopo dieci minuti col capo tutto bendato. Verso la metà del tempo, l'Ambrosiana prende a sgranare attacco su attacco. Ad un dato momento, Porta sguscia via da solo ed in piena corsa spara violentemente in porta. Venturini risponde con una magnifica parata. Poco dopo, punizione contro Sampierdarena. Spara Meazza infilando una selva di gambe: Venturini sfodera una parata più bella ancora della prima. Ciò, mentre Ceresoli rimane tutt'altro jche colle mani in mano. Le situazioni pericolose si verificano anche per lui con frequenza: il solo tiro vera mente pericoloso viene però da lon tano e parte dal piede di Busini ancora una volta. In complesso lieve superiorità dell'Ambrosiana per numero e per qualità di occasioni davanti a porta e per giuoco più ordì nato e più tacnico. Le due parate di Venturini a cui abbiamo accennato, han chiuso la porta ad altrettanti palloni da rete dell'Ambrosiana. Tentativi neutralizzati Si giunge alla ripresa. La veloci tà del gioco non diminuisce. Su un calcio d'angolo tirato da Porta, la rete della Sampierdarenese la scappa bella: un difensore libera con un lungo rinvio proprio sulla linea della porta. Poi è la volta della rete milanese di veder dei brutti momenti. Comini si intrufola al centro ricevendo un allungo di Cappellini, avanza, ottiene una ottima posizione e spara basso verso l'angolo. Tutto quello che Ceresoli può fare è di fermare il tiro; la palla rotola davanti alla porta, col portiere a terra. Se Comini, invece di fermarsi a guardar l'effetto del proprio tiro avesse seguito l'azione, tutto quello che sarebbe rimasto a fare, sarebbe stato di sospingere la palla in rete. Ma l'occasione più bella, la Sampierdarenese la manca poco dopo, quando Cappellini piomba fra i terzini, getta il disordine nella difesa nero-azzurra e devia la palla verso sinistra mentre già Ceresoli si è lutto compromesso in un tentativo di parata verso destra. La palla, in lenta traiettoria spiove verso la metà della rete sguernita. Il punto pare sicuro, il pubblico lo ha già salutato con un urlo assordante. No: Castellazzi con un gran salto ed una più grande ancora rovesciata libera « in extremis » portando via la palla dalla rete. Salvataggio miracoloso. All'altro estremo del campo Meazza spara in porta un magnifico pallone di taglio. Ancora una volta Venturini risponde con una parata di classe. E' detto che di palloni in rete non se ne debbano vedere nè da una parte nè dall'altra. Che ancora Commi si indugia fino a sciupare una buona occasione, ed ancora un tiro di Porta sfiora ma non raggiunge il successo. Verso la fine Cappellini e Comini si scambiano di posto nelle file della Sampierdarenese, e Meazza passa al centro, De Vincenzi all'ala sinistra e Pitto alla mezz'ala destra per l'Ambrosiana: tutto senza risultato. Nelle file dei liguri ottima giornata di Venturini, un portiere che ieri era in vena e le imbroccava tutte. Difesa chiusa, preoccupata di rompere, di distruggere, di liberare comunque e che riuscì nel suo scopo. Ma la parte più interessante della squadra è l'attacco. Veloce, guizzante, intraprendente, esso richiama l'attenzione per le sue possibilità. Busini ne e l'intelligenza e la molla di distribuzione, e Comini e Cappellini i due uomini di punta. Cappellini, greggio ancora in tante cose, ha il senso di quello che occorre fare per mettere in imbarazzo un difensore: lavoro al volo, fulminei spostamenti di giuoco, tocchi improvvisi. Portar nell'età matura del giuocatore, simili doti genuine, questo bisognerebbe potere, mentre disgraziatamente l'esperienza finisce sempre per temperar l'ardore. Franca partita di tutta la difesa ambrosianista. Giuoco più prudente da parto della mediana, anche perchè Faccio fu lasciato solo a sbrigarsela coll'ìntero trio centrale avversario. All'attacco, buona prova di Porta e di Meazza. Demaria non è nelle migliori condizioni, De Vincenzi non è un altruista e Pitto non v'I la ritenere che abbia un avvenire come ala sinistra. Vittorio Pozzo.

Luoghi citati: Roma