Chiare fermissime parole del Duce sull'Africa Orientale

Chiare fermissime parole del Duce sull'Africa Orientale Chiare fermissime parole del Duce sull'Africa Orientale Nessun "passo,, franco-inglese per la vertenza con VAbissinia - "Manderemo tutti i soldati che riterremo necessari,, - VItalia è preparata a fronteggiare ogni eventualità anche in Europa Tre classi rimarranno in armi - Le nostre industrie di guerra lavorano da alcuni mesi in pieno La seduta al Senato Roma, 14 notte. La discussione del bilancio delle Colonie, che si è svolta oggi al Senato, è stata chiusa con un discorso, nel quale il Duce ha riaffermato l'imprescindibile necessità della difesa delle nostre Colonie dell'Africa Orientale, di fronte alle continue Lrovocazioni abissine e ha assicurato la Nazione che le nostre forze militari sono in piena efficienza. Alle 16 precise la seduta ha inizio sotto la presidenza di S. E. Federzoni. Sono già al banco del Governo il Duce, i Ministri Solmi, De Vecchi, Razza, Rossoni, Benni, Thaon di Revel e i Sottosegretari Lessona, Baistrocchi, Cavagnari, Medici del Vascello, Host Venturi, Suvich, Cobolli Gigli, Tumedei. L'aula è affollatissima in tutti i settori. Molto pubblico in tutte le tribune, compresa quella diplomatica. La commemorazione di Pilsudsky Approvato il bilancio dell'ultima seduta, il Presidente si leva in piedi per ricordare la nobile figura del Maresciallo Giuseppe Pilsudsky. Si alzano anche il Duce, i membri del Governo e tutti i senatori. Il Presidente FEDERZONI dice: « Un gravissimo lutto ha colpito la nobile Nazione polacca con la scomparsa del Maresciallo Giuseppe Pilsudsky. Egli era stato il più estremo propugnatore, il più eroico campione dell'indipendenza e dell'unità della sua patria, come fu, sino alla morte, col proprio nome e con la propria opera di statista, simbolo e presidio della Polonia, miracolosamente risorta, alla quale l'Italia è legata da tradizionali vincoli di costante e profonda solidarietà spirituale. Il Senato del Regno si inchina con sentimento di compianto alla memoria del grande patriota polacco ». Il Presidente dà quindi la parola al Capo del Governo. MUSSOLINI, fra il reverente silenzio dell'assemblea, dice: « II Governo si associa alle parole che sono state pronunciate dal Presidente della vostra assemblea. Si può dire di Giuseppe Pilsudsky che egli è stato il creatore della nuova Polonia. Ha creato la nuova Polonia prima di tutto con una lotta incessante, tenace, eroica prima della guerra, durante la guerra e dopo la guerra, quando nel 1926 si impadronì dello Stato per dargli finalmente una forma e una struttura capace di resistere a tutte le necessità dell'interno ed alle eventualità dell'esterno. « Il Pilsudsky è oggi onorato e rimpianto da tutto il popolo polacco, ma possiamo onorarlo anche noi non solo per i vincoli che ci legano a quella ìiobile, fiera Nazione, ma anche perchè è nella natura del Fascismo di riconoscere e di esaltare tutti coloro che, come Pilsudsky, non pongono limiti all'adempimento del loro dovere ». S. E. Federzoni commemora poi con elevate parole i senatori Ignazio Guidi, Carlo Ottavio Cornaggia, Medici, Castiglioni, Giordano, Brandolini e Alberto Bonzani, alle quali si associa il Duce, esprimendo il com.pianto del Governo. Le ceneri di Foscolo In seguito S. E. De Vecchi risponde all'interrogazione del sen. Galimberti, che desidera conoscere se il Ministro non creda di intervenire, col suo ardente animo di patriota e di f»3cista, perchè, dopo 64 anni dal trasporto, le ceneri di Ugo Foscolo abbiano degna sepoltura nel tempio che il cantore dei Sepolcri consacrò all'amore di tutti gli italiani. Afferma che il sen. Galimberti ha perfettamente ragione. Dopo 64 anni dal trasporto in S. Croce le ceneri di Ugo Foscolo devono avervi degna sepoltura. E' lieto di annunziare al Senato che il Capo del Governo ha dato ordine di compiere quest'opera e che quest'ordine sarà eseguito (vivi applausi). Nella primavera prossima una incavatura nella parete accoglierà la statua del poeta ed una lapide sarà posta avanti alla sua tomba. L'abbandono delle ceneri di Foscolo era soltanto apparente perchè i nostri padri, quelli che osarono la conquista di Roma, già avevano trasportato i sacri resti in S. Croce e questo trasporto ebbe un altissimo significato. Ora avranno un sepolcro adorno, ma il monumento più vero e più adorno era già nel cuore di tutti 1 fascisti e di tutti gli italiani, perchè i fascisti ed i reduci della grande guerra avevano provato lo stesso tormento del Foscolo negli anni durissimi della vigilia dopo i quali è sorta la gagliarda rinascita nazionale che ha nome Fascismo (vivissimi applausi). Galimberti è lieto di dichiararsi soddisfatto. Il Senato approva quindi senza discussione otto conversioni in legge e passa quindi all'esame del bilancio delle Colonie. Si leva a parlare l'unico oratore inscritto, senatore LANZA DI SCALEA, il quale illustra la portata futura dell'azione dell'Italia nell'Africa Orientale e ne ricerca le cause risalendo nel passato e esaminando 1* atteggiamento dell' Abissinia in questi ultimi anni.. LE NOSTRE TRUPPE COLONIALI: UNO SQUADRONE INDIGENO DELL'ERITREA.