Le visite di S. E. Lantini alle Associazioni sindacali

Le visite di S. E. Lantini alle Associazioni sindacali Le visite di S. E. Lantini alle Associazioni sindacali Imponente adunata dei lavoratori dell'industria S. E. Lantini, Sottosegretario alle Corporazioni, dopo le fervide ore della mattina, durante le quali ha rappresentato il Governo alla inaugurazione della Mostra delle invenzioni, ha voluto nel pomeriggio e nella sera di ieri visitare le associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro dell'Industria e del commercio della nostra città. La prima visita è stata dedicata alla Unione Industriale dove a ricevere il Sottosegretario, con il quale si trovava S. E. il Prefetto Giovara, si erano dati convegno il presidente ing. Folia, il direttore aw. Codogni, il Comitato direttivo, i funzionari e molte altre personalità dell'importante Unione. Breve il saluto rivolto dall'ingegner Folia, che opportunamente ha messo in rilievo il contributo dato all'E.O.A. che dal 1932 ad oggi ha raggiunto i 31 milioni; rapida la risposta di S. E. Lantini, che ha lodato gli industriali torinesi che in perfetta concordia con le loro mae stranze hanno saputo superare difficili momenti. Fatto segno a calorosi applausi S. E. Lantini ha lasciato l'Unione Industriale e si è recato a Palazzo Cavour alla sede dell'Unione dei commercianti. A Palazzo Cavour A ricevere il Gerarca si trovavano il presidente on. Giovanni Vianino, il gr. uff. Donvito, il cav. Stradella, il comm. Benso, l'aw. Poletti, il comm. Montiglio, i Segretari dei Sindacati, i funzionari dell'Unione, imponente adunata che ha risposto a gran voce al saluto al Duce con cui ha avuto inizio la visita del Gerarca. La simpatica e breve cerimonia, dalla quale l'on. Lantini ha avuto chiara conferma di come l commercio torinese sia perfettamente inquadrato ed in linea, si è svolta nella grande sala bianca che in questi ultimi giorni è stata trasformata in s'aa del Consiglio ed opportunamente sistemata con scanni e sedili in stile settecentesco che si intonano all'ambiente. Anche qui S. E. Lantini ha a lungo conversato con i, vari segretari di sindacato e si è informato delle condizioni e delle necessità del commercio torinese. L'on. Vianino ha detto al Gerarca tutta la fede dei commercianti torinesi sempre pronti ad obbedire agli ordini del Duce. Il saluto dei commercianti torinesi, caldo e cordiale, ha trovato una eco ugualmente fervida in quello dei lavoratori del Commercio nella cui sede a ricevere il Gerarca si trovavano l'on. Fossi, segretario dei Sindacati del Commercio, ed i dirigenti tutti delle varie categorie. L'on. Fossi ha pronunciato un fervido saluto al Gerarca e gli ha voluto testimoniare i sensi di piena ed attiva collaborazione tra i datori di lavoro ed i prestatori d'opera del commercio torinese. L'on. Lantini ha risposto con espressioni di vibrante fervore fascista ed ha parlato della funzione del Fascismo, nuova luce di civil tà al mondo intero. Le parole del Gerarca sono state salutate da calorosi applausi. Durante la visita ai vari uffici S. E. Lantini si è a lungo informato delle condizioni e vita delle associazioni dei lavoratori del commercio e si è trattenuto particolarmente nei lo cali luminosi e ben attrezzati della Cassa Mutua Malattie, che egli stesso aveva fondato negli anni della sua permanenza nella nostra città. L'on. Lantini ha espresso ai dirigenti le associazioni sindacali visitate il suo compiacijnento per la loro efficienza. A sera poi S. E. Lantini si è recato a presiedere l'assemblea dei capi gruppo, delegati di zona, segretari e direttori dei sindacati provinciali di categoria, corrispondenti di azienda. La grande sala era letteralmente stipata di un pubblico eccezionalmente numeroso. Attorno a Sua Eccellenza Lantini erano il Prefetto Giovara, l'onorevole Del Giudice presidente della Confederazione dei lavoratori del Commercio, l'on. Cianetti presidente della Confederazione dei lavoratori dell'Industria, il podestà ing. Sartirana, l'on. Fossi, il comm. Venturi Segretario dell'Unione dei lavoratori della nostra città, che unitamente al cav. Crupi ed al cav. Pilolli aveva ricevuto le personalità, il comm. Palermi, il comm. Nunzi, e tutti i segretari dei Sindacati, molti dei quali fanno parte del Comitato centrale di corporazione. Il saluto al Duce comandato dall'on. Lantini si è levato altissimo e sonante dalla imponente assemblea dei lavoratori. Tra l'attenzione di tutti i presenti il dott. Venturi ha poi, con brillante, chiara, incisiva improvvisazione, porto il saluto dei lavoratori torinesi all'on. Lantini ed ha poi passato in rapida ma completa rassegna l'opera dei sindacati nella nostra provincia, le condizioni ed i problemi del lavoro, i desideri dei lavoratori. Per ciò che riguarda le quarant'ore di lavoro l'oratore ha affermato che il provvedimento diretto, come è noto, a diminuire la disoccupazione, ha trovato i lavoratori pronti ad accettarlo con consapevole disciplina, anche se ha richiesto qualche sacrificio, poiché i lavoratori ben conoscono lo stato d'animo di coloro che, fratelli nella stessa fatica, attendono di poter lavorare. Il problema del salario che deve esser in funzione del costo della vita ed il problema dei sistemi di paga sono stati esaminati dal dott. Venturi che ha esposta l'azione dei Sindacati e del Partito per ciò che riguarda la nuova disciplina del lavoro a cottimo e l'accordo per l'abolizione del sistema Bedaux nelle officine Fiat per il quale accordo l'importante azienda ridistribuirà oltre 300 mila lire ai lavoratori. Il dottor Venturi ha terminato la sua esposizione inviando un saluto al manipolo di lavoratori che in questi giorni ha lasciato Torino per l'Affrica orientale ove quei camerati dimostreranno di esser veramente dei lavoratori fascisti pronti a tutte le battaglie ed a tutte le prove. Le parole del Sottosegretario Molte volte durante la sua esposizione il dott. Venturi è stato interrotto ad applausi che infine si sono ripetuti calorosissimi. S. E. Lantini ha poi riassunto e risposto alle questioni poste dal Segretario provinciale, le ha esaminate acutamente con la competenza che gli proviene dalla sua alta carica, dalla sua passione, dal suo ben noto amore al sindacalismo ed al corporativismo. Il problema delle quaranta ore di la¬ voro ha risolto una questione sentita da tutto il mondo del lavoro; in questo modo è stato posto un termine, il più adatto, a regolare la fatica del lavoratore ed è stato possibile avviare di nuovo al lavoro buona parte di coloro che attendevano ansiosamente di poter prestare la loro opera, ha detto S. E. Lantini che ha poi proseguito la sua acuta ed appassionata improvvisazione trattando del problema degli assegni familiari e della necessità di creare, a mezzo di particolari corsi, delle maestranze specializzate che rechino al lavoro un contributo più vivo, un capitale umano più redditizio. Infine S. E. Lantini ha parlato del libretto di lavoro che deve costituire la qualifica di cittadino del grande mondo del lavoro, dei salari, dei rapporti di lavoro degli impiegati, della trasformazione delle indennità in azione di previdenza, ed ha concluso elevando un riconoscente pensiero al Capo e pronunciando ferventi parole di fede nel Fascismo che è legge di vita. Applausi calorosissimi, come già molte volte durante il discorso, hanno infine coronato le paróle di S. E. Lantini seguito dal saluto al Duce e dai canti della Rivoluzione. L'idea fascista nel mondo nella conferenza di S. E. Selvi Un pubblico assai numeroso ha affollato ieri sera l'Aula Magna della Università per udire la conferenza che S. E. il dottor Giovanni Selvi, Prefetto di Terni, ha tenuto su « L'idea fascista nel mondo ». Alla conferenza, promossa dall'Istituto Fascista di Coltura, hanno assistito le autorità, e tra esse S. E. il comandante il Corpo d'Armata, il primo presidente della C. d'A., il vice prefetto, il Magnifico Rettore, il vice segretario federale, il vice podestà, il direttore della Segreteria federale, gerarchi, ufficiali, professori. Era presento anche una comitiva di francesi giunti in gita nella nostra città. L'oratore, che ha fatto il suo ingresso nella sala accompagnato dal presidente dell'Istituto Fascista di coltura, ha iniziato il suo dire con un saluto a Torino e con una felice rievocazione di Vincenzo Gioberti antesignano del rinnovamento nazionale, quindi, richiamate le origini del Fascismo e i suoi sviluppi fino al trionfo, si è posto la domanda: l'Idea si realizzerà nel mondo? Per rispondervi, egli ha compiuto una acuta e geniale analisi della situazione degli altri Stati, dalla Spagna alla Francia, all'Inghilterra, agli Stati Uniti, mettendo in rilievo i vari movimenti patriottici che ispirano la loro azione al Regime italiano; e dopo un raffronto tra la Rivoluzione Fascista e quella russa, in mezzo alle quali si incunea il movimento nazista, ha concluso con una fervida esaltazione del genio mussoliniano e dell'immortalità di Roma, il cui senso di forza e di giustizia è oggi continuato, appunto, dal nostro grande Capo. Unanimi battimani hanno coronato la fine della bella conferenza, che già era stata sottolineata da vivi applausi nei punti salienti. Con l'oratore si sono complimentate le autorità, mentre nella sala il nome del Duce era ovazionato in cadenza e poi coronato dal canto di «Giovinezza» eseguito in coro da tutto il pubblico. Nella giornata S. E. Selvi si era recato a render omaggio ai Caduti Fascisti a Casa Littoria e a visitare il Segretario Federale Piero Gazzotti, col quale si è intrattenuto in cordiale colloquio.

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