L'elettrizzante corsa dei milioni sul circuito di Tripoli

L'elettrizzante corsa dei milioni sul circuito di Tripoli L'elettrizzante corsa dei milioni sul circuito di Tripoli Caracciola, Varzi, Fagioli e Nuvolari conquistano, a circa 200 all'ora, la ricchezza... per i quattro possessori dei biglietti legati alla loro sorte - 6 milioni all'usciere di Roma, 3 alla signora Di Gennaro di Campobasso, un milione e mezzo ai tre torinesi e 600 mila lire a una popolana di Ischia Asd«livmSismgelclfSmmzbrillanti[esecuzióni della7b^ndaiMRe-gio Corpo di Truppe Coloniali, -pia benpresto gli sguardi di tutti s'appuntano sui preparativi per la estrazione deicorridori che la sorte abbinerà alle car-telle dei primi trenta fortunati. Alle ore 14,15 giungono insième Sua Tripoli, 13 mattino. Il successo ottenuto dal IX Gran Premio di Tripoli, conteso ieri sul Circuito del Mellaha, può dirsi in verità il maggiore che sia arriso Olla manifestazione fino ad oggi, e per i risultati sportivi che hanno consacrato la corsa dei milioni come la maggiore gara internazionale e per l'affluenaa del pubblico che si è assiepato ieri ovunque fosse possibile per assistere al passaggio dei coridori. Le magnifiche tribune in cemento dell'Autodromo del Mellaha, capaci di oltre ventimila posti a sedere, aventi oltre trecento^ metri di fronte, che sembravano eccessive e sproporzionate allorché furono costruite, l'anno scorso, ieri si sano dimostrate appena sufficienti a ^contenere la folla enorme che da ogni; parte vi è affluita. Lo spettacolo della folla Gruppi numerosi di turisti — macchie caratteristiche di grigio ,o di biancoì in mezzo alla policroma folla affricana — si erano assicurati i punti di miglior visibilità fin dal mezzogiorno. Anche gli enormi vuoti delle amplissime gradinate si sono del 'resto andati colmando rapidamente par l'afflusso ininterroto della gente riversata senza posa oltreché dai trenS speciali, anche dai torpedoni dagli autobus e da una infinità di macchine primate che hanno trasformato le strade conducenti a Tripoli, in altrettante! fiumane di folla che aveva un'unica mèta, il Mellaha, l'oasi della quiete fugala ieri da un frastuono pei- un certo verso pittoresco, dei clakson delle trombette, e infranta a tratti più violenti dal rombo dei motori che preludeva quelUo ben più poderoso dei bolidi multicolori, i quali stavano per essere lanciati nella più grande ed aspra contesa animale automobilistica. Ben presto nel punto del traguardo, l'autodromo ha offerto uno spettacoloso colpo d'occhio; la torre del&i segnalazioni, alta quarantadue metxri, dalla cui sommità con un solo sgmardo si domina l'intero circuito, ha assunto l'aspetto di un colossale albero ^maestro di nave. Da essa scendevano \a terra, a guisa di gran pavese, tutto, lungo i bordi, festoni di bandierine; ed altri policromi festoni correvano lungo la pensilina, a pittoreschi sbalzi. Non meno fastoso era l'addobbo che ornava l'ingresso della tribuna d'onora, che si apre sul piazzale posteriore della mastodontica costruzione, addobbo prevalentemente tricolore che andava a morire fin quasi sulla grande artistica fontana costruita dall'architétto Di Fausto, che dalle sei anfore enormi getta veri torrenti di acqua nella ampia vasca sottostante. Manca oltre un'ora all'inizio della corsa, e già le tribune son gremitissime. E' qui confluita la parte cosmopolita della folla; si incrociano qati idiomi e favelle d'ogni paese. Gli 'indigeni hanno dato le loro preferenze ai posti allineati nei settori ai lati dell'edificio, e vi si sono installati a tutto loro agio. Ma sopratutti, gli indigeni che abitano nella zona si sono apawionati alla contesa, di cui menano gravi vanto come di cosa loro propria, e\perciò essi proprio si sono sparsi lungo i tredici chilometri del circuito, sporgendo volti e braccia, aggruppati cornei in curiosi grappoli fittissimi, nei pressi delle curve di Tagiura e di Mellahà, donde i vorticosi passaggi delle macchine stupendamente visibili, potevamo con maggior potenza accendere le fyintasie e provocare le esclamazioni. Quante decine di migliaia di persone son qui per assistere al superbo- spettacolo che sta per offrire la terz\a corsa dei milionif E' difficile fissate una cifra, data la distensione dei aruppi, ma a cuor leggero si può parlare)di parecchie diecine di migliaia. Prima scelta della fortuna Ai box delle macchine sono giù) i concorrenti; ultimo a giungere è nuvolari. La folla non tarda a riconoscerlo e l'applaude insistetemente; </?» vuol dimostrare con l'applauso la sita simpatia e nel contempo vuol formulargli l'augurio di una vittoria completa. L'attesa della folla viene allietata da Altezza il Duca di Spoleto ed il Maresciallo Balbo, applauditissimi, salutati dalle note della « Marcia Reale » e di « Giovinezza ». Il Duca ed il Maresciallo si dirigono verso i corridori, presso i quali sostano alquanto, e poi lusitano tutti i box. Le macchine subito dopo vengono allineate sulla pista, a cento metri prima della linea di partenza. Soltanto quando i piloti hanno finito, il loro ordinamento, viene iniziato il sorteggio dei loro nomi per l'abbinamento alle trenta cartelle, con il seguente esito: primo estratto è Siena, e vengono dopo Chiron, Etanoélin, Balestrerò, Pintacuda, Widengren, Caracciola, Premoli, Carraroli, Bonetto, Magistri, Branchitsch, Farina, Dreyfus, Tadini, Varzi, Sommer, Brivio, Nuvolari, Rosa, Leboux, Barbieri, Zehender, Ruesch, Van Stuck, Ghersi, Soffietti, Fagioli, Taruffi, Lord Howe. Degli acquirenti piemontesi la più, favorita è la signorina De Valle, che risulta abbinata a Fagioli, assai quotato per la vittoria, e quotatissimo per una bella affermazione. La danza dei milioni Sono le quindici precise; il Duca di Spoleto abassa la bandierina e ventotto macchine scattano con rabbiosi fremiti dei motori, scomparendo in un baleno alla curva oltre le tribune. Solo Widengren e Bonetto ritardano lievemente. Trascorrono tre minuti e mezzo; minuti di ansia, di trepidazione, ed ecco apparire velocissimo davanti alle tribune, solo, Caracciola, trascinandosi sei milioni per il Giacomini di Roma; segue subito Fagioli, che si batte per la torinese De Valle. Con pochissimi secondi di distacco, ecco Nuvolari con le insegne di Califano di Ischia; e poi Etancelin che deve correre per il Veronese. Il primo giro è stato percorso da Caracciola in S'45" con una media di 209,300. Il secondo giro vede ancora in testa Caracciola, seguito a mezzo chilometro da Nuvolari che sorpassa davanti alle tribune, Fagioli, in mezzo a fragorosi applausi della folla. ■ Ad alcuni secondi procede, calmo e sicurissimo, Varzi, che sarà per un pezzo l'autentico protagonista della competizione, e che spia il momento propizio per lanciarsi all'assalto delle prime posizioni. Al terzo giro, l'ordine non muta; ma Nuvolari deve fermarsi al box, ponendo in tal modo in repentaglio la fortunja della Cali/ano. Anche Brivio quasi subito si deve fermare al box seguito da Barbieri che ha rotto il cambio. Il Caracciola passa ancor solo in testa al quarto giro, procedendo ad una media di 216. Seguono a lievi distacchi Fagioli e Varzi, mentre più distanziati sono Von Stuck ed Etancelin. Gli altri sono disseminati lungo il circuito; la fisionomia della corsa si delinea perciò fin da ora, per quanto la battaglia si preannunci dura, decisa ed emozionante, come infatti sarà. D'ora in avanti è chiaro che i fuggitivi non potranno essere facilmente raggiunti. Ansie, speranze, delusioni Siamo al quinto giro; Caracciola si deve fermare al box, sicché Varzi passa al comando tallonato da Fagioli, mentre tra l'impazienza del pubblico, Nuvolari non appare ancora, per quanto sia già ripartito. La ridda dei milioni comincia a diventar per davvero fantastica; balzano con una agilità portentosa da una regione d'Italia all'altra, passano con i vortici delle macchine da una tasca al l'altra. Dove si andranno a posare? Primo a ritirarsi è Brauchitsch, togliendo ogni speranza alla Menegatto di Genova. Nuvolari riprende in parte il tempo perduto, avvicinandosi con un crescendo meraviglioso alle prime posizioni. Caracciola ha compiuto i primi cinque giri del percorso in 18'47"l/5, toccando la media di 209,187. All'ottavo giro però è ancora in testa Varzi, che ha acquistato un lievissimo vantaggio su Caracciola, il quale passa a velocità pazza seguito da Von Stuck e da Fagioli. I sci milioni sono per ora a Casa Calenda, nella villetta della signorina Ro\sina Gennari. Ma per quanto vi restenhanno f o Nuvolari è costretto ancora a feri\marsi al box, ciò che pregiudica seni-\pre più la fortuna della Califano. Al ìlorchè anche Carraroli è fermo al boi a e Chiron vi giunge con le gomme a ter- ra, Ruesch si ritira. Anche Nuvolari e costretto a frequenti fermate per la insufficiente tenuta delle gomme. Il nono giro vede in testa Varzi a Von Stuck; le due Auto-Union sono seguite da Fagioli, che conduce una corsa, stupenda. Ma Caracciola riesce a portarsi in testa, al giro successivo, tosto seguito da Varzi e da Stuck, staccando Fagioli di qualche centinaio di metri. Le fermate di Nuvolari Nuvolari e Chiron sono ripartiti animosamente e si sforzano di riprendere. Il polacco Kolasa e la Califano possono concedersi speranze. Una bella gara conduce anche Farina con la sua Maserati, riuscendo a portarsi al quinto posto, offrendo lieti speranze al torinese Angelo Ponta. Le posizioni di testa, data la velocissima condotta della competizione^ subiscono continui spostamenti; così al dodicesimo giro passano soli, come bolidi, Varzi e Caracciola, a ruota a ruota. Nuvolari ha un giro dì ritardo su Fagioli, che mantiene saldamente la terza posizione. Al termine dei primi dieci giri, la classifica si presenta così: Varzi, in 37' 57"2/5; Stuck a due secondi; Fagioli, in 38'36"2/S; Farina in S8'S6"2/5; Dreyfxis, in 41'. Il giro più veloce è finora il nono di Stuck percorso in S'86" e 3/5 ad una media di 217,728. Al quindicesimo giro Varzi si ferma per il rifornimento ed al giro appresso, per lo stesso motivo, anche Caracciola; entrambi ripartono però prestissimo. In testa marcia ora Fagioli, che reca con sè i sei milioni per la torinese De Valle. Si apprende a questo punto che Brivio è uscito di strada alla torretta n. 4, riporatndo leggere escoriazioni. Al quindicesimo giro, la classifica presenta il seguente ordine: Fagioli, 1,10'9" e 3/5; Stuck, l,ll'19"l/5; Varzi, 1,11' !,7"S/5; Farina, l,12'25"4/5; Nuvolari, 1,13'. Ma Nuvolari deve ancora fermarsi, come pure Farina ,per rifornimento, ambedue perdono qualche minuto. Al quindicesimo giro scompare dalla lotta Magistri per un guasto al motore. I milioni cambiano ancor di tasca, dopo la fermata di Fagioli per rifornimento. I sei milioni passano dinuovo alla signorina Rosina De Gennaro, a Casa Calenda, assicurati dalla bravura di Varzi, mentre alla torinese De Valle restano i tre milioni difesi da Fagioli; ed il milione e mezzo, il terzo premio, va ora alla ditta Fontanella di Firenze per merito di Dreyfus che è riuscito brillantemente a portarsi in terza po- sitione; le seicentomila lire del quarto premio restano al Giacomini di Roma, mantenendo per ora Caracciola la quarta posizione. La classifica al ventesimo giro, infatti, è la seguente Varzi, in l,i9'47"2/5, alla media di 197,017; Fagioli, l,21'SS"l/5; Dreyfus, l,22'5"3/5; Caracciola, l,22'18"S/5; Zehender, l,22'23"2/5; Nuvolari, 1,23'46" e 1/5; Widengren, l,25'5-'t". Dopo i primi giri la media è alquanto calata essendosi affievolita la lotta fra le vetture tedesche e il bimotore per la ragione cui dianzi si è accennato. Al ventitreesimo giro, Von Stuck ha avuto un principio di incendio subito domato e senza conseguenze nè per lui nè per la macchina, e si è fermato alla torretta n. 5. La gara sta ora per avere fasi elettrizzanti che provocano intenso l'entusiasmo della folla, che applaude senza posa i suoi beniamini. I sei miZioni rimangono per ora saldamente fra le mani della De Gennaro, poiché Varzi continua a tenere il comando con grande autorità. La De Valle vede sfumare invece isuoi tre (e gliene resta-soltanto uno e mezzo) avendoli dovuti cedere al Giacomini, che sta guadagnando più di tutti, poiché, con Caracciola, dà felicemente addio alle seicentomila lire per lasciarsele indietro, a parecchia distanza. Angelo Ponta, dal, canto suo, dovrà accontentarsi delle sessantamila lire, poiché Farina è costretto a cedere il posto a Nuvolari, con grande gioia, c'è da giurarlo, della Culifano. Il venticinquesimo giro è ancora condotto da Varzi, che per un'ora 39'24" è volato alla media di 197,350. La media ha ricominciato ad elevarsi leggermente, seguendo contemporaneamente la ripresa di Nuvolari, che può fare ora una corsa regolare. La folla si appassiona all'avvicendarsi delle prime posizioni, non avendo ancor perduta la speranza nella vittoria di una macchina italiana; si interessa meno perciò alla lotta per le posizioni retrostanti, che pure appare molto interessante. Minuti elettrizzanti Ci avviciniamo al trentesimo giro; Nuvolari incalza avvantaggiandosi sia pur lievemente fra i grandi applausi della folla che lo vorrebbe vincitore. Al trentesimo, adunque, le posizioni sono così delineate: Varzi, in l,58'56"3/5; Caracciola, in l,59'3S"l/5; Farjioli, in 2,0'27"4/5; Nuvolari in 2,2'll5"S/5. La media si alza ancora toccando, sui trenta chilometri, i 198,245. Ma un duello fra Varzi e Nuvolari è ancora compromesso; quest'ultimo è costretto a fermarsi ancora al box con una gomma a terra, perdendo un temilo preziosissimo. Siamo infatti a otto giri dalla fine. Nuvolari cambia rapidissimamente e riparte fra le acclamazioni appassionate della moltitudine. Da lontano, la Califano trepida, accontentandosi certo delle seìcentomila lire che possiede in questo momento. Al trentaquattresimo giro si ferma al box anche Fagioli, mettendo a repentaglio il milione e mezzo della De Valle. Ma riesce a ripartire quasi subito, scongiurand oogni pericolo mercè il vantaggio che si era assicurato. La media sale ancora; al S5.o giro supera nuovamente i duecento chilometri. Varzi tiene ancor sempre il comando compiendo il SS.o giro in ore 2, 18'S4"2/5; è secondo Caracciola, in 2, 20'35"; e terzo è Fagioli in 2,21'44". Quarto è ora Dreyfus (2,26'9") che ha soffiato il posto a Nuvolari, riportando un fremito nella ditta Fontanella di Firenze; che sarà però proprio un fremito brevissimo poiché Nuvolari, il quale segue ad un solo minuto, dopo un ennesimo ma rapido cambio di gomme torna alla carica con una tenacia stupenda. Dreyfus, a sua volta, si vede fermo a cambiar le gomme, al giro seguente; e le seicentomila lire ripassano allora dalle sue ruote alle ruote del mantovano. La fine della gara s'approssima, a duecento all'ora. La lotta si svolge a palmo a palmo, sul secondo. Al S7.o giro, Caracciola riesce a strappare a Varzi sedici secondi di vantaggio, -mantenendo il beneficio anche al giro successivo filando a una media di 220,167 Ancora all'ultimo, l'esito è perciò quanto mai incerto. Dove, dove mai si fermerà la ruota della fortuna? A Roma o a Casa Calenda? Nelle tasche dell'usciere Giacomini o nella villetta della Di Gennaro ? E' certo ormai che comunque si risolva il duello, l'uno avrà i sei milioni e l'altro i tre. La sorpresa dell'ultimo minuto Certo ? Un momento. Corre voce dapprima che Fagioli sia di bel nuovo in prima posizione. Ma al traguardo si vede arrivare, invéce, tutto solo, Caracciola. Sulla folla si distende, a un tratto, un velo d'ansia. E Varzi? Eccolo, Varzi, sbucare a un tratto, e avanzare lentamente. Ha le gomme a terra. Comunque il secondo posto è suo. Sen za questo inconveniente la lotta si sa rebbe decisa sugli ùltimi metri prima del traguardo; ijn una gara come quella di ieri, gli ultimi metri sono vaiai davvero dei milioni ed i secondi sono costati parecchi biglietti da mille. Tuttavia a Caxa Calenda si può essere soddisfatti; e nemmeno a Torino si ha il diritto di avere il broncio. E infine con tutti i grattacapi che le gomme hanno elargito a Nuvolari, la signora Califano di Ischia ha un grande debito di riconoscenza verso il bravo campione mantovano. Così s'è concluso il IX Gran Premio di Tripoli. Il Duca di Spoleto, il Maresciallo Balbo ed il. Residente Peyro\iton si congratulano can i vincitori che sono saliti alla tribuna governatoriale accompagnati da una ovazione intermtnabile. Ma il cuore della folla è tutto per Nuvolari, e ali rinnova l'espressione della sua simpatia più e più, volt», quasi a compensarlo della sfortuna che l'ha perseguitato impedendogli di mettere in opera l'alto suo valore. Allorché il Duca, il Maresciallo a a Residente hanno lasciato l'autodromo, la folla abbandona le tribune, riversandosi verso Tripoli. Ed ora ci sia lecito uno sguardo generale. Gli altri ventisei Senza it malaugurato incidente di gomme toccatogli proprio all'ultimo, riteniamo che Varzi sarebbe riuscito a rimontare sul traguardo Caracciola, vincendo per la tersa volta la corsa dei milioni. Ma se qualcuno, invece, può lagnarsi della fortuna, questi è Francesco Paolo Teresi, di Palermo, il quale dopo aver avuto in tasca per parecchi giri tre milioni, se li è visti sfumare all'incidente toccato al suo corridore von Stuck, incidente fortunatamente senza conseguenze. Infatti, come si è accennato, il corridore ha potuto rientrare incolume ai box mentre la macchina, mes.sa fuori strada dai commissari di corsa, è stata poi rimorchiata a gara finita. Un altro che ha visto molto da vicino, se non i milioni, il sempre rispettabile quarto premio, è il torinese Angelo Ponta, il cui corridore Farina, che ha condotto una corsa ammirevole, è scomparso dalla lotta nella seconda metà della gara, per noie al motore. La stessa delusione del Ponta, l'hanno provata i componenti la ditta Fontanella di Firenze, il cui corridore Dreyfus ha occupato, sia pure per breve tempo, il quarta posto, toccato come si sa a Nuvolari. Infine il polacco Kolasa avrebbe potuto sperare una più benigna sorte per sé e per il guidatare Chiron. All'infuori di questi, cui si può aggiungere anche Maria Menegiatto di Genova, nessun altro ha visto sfuggirsi di mano la ricchezza. Lo svolgimento della gara è stato regolarissimo; anche l'incidente toccato a Brivio, che poteva fra tutto avere le più gravi conseguenze, si è risolto favorevolmente. Vscita di strada ad una curva dopo le saline, la macchina ha compiuto tre giri su se stessa e Brivio non ha riportato che lievi escoriazioni, come è risultato anche dalla radiografia eseguita all'ospedale ove il corridore è trattemito in semplice osservazione. La macchina invece è rimasta danne ggiatissima. Il caldo del ghibli dei giorni scorsi non ha certamente reso più diffìcile la corsa, poiché la giornata d'oggi era anche troppo fredda per quest'epoca, e a sole non è riuscito a squarciare, neppure per un momento, la grigia e densa nuvolaglia. E' stato invece piuttosto fastidioso il vento, che è spirato abbastanza forte in certi momenti e c7(e avrà anche contribuito, sia pure in piccola parte, a mantenere la media totale al dì sotto dei 200 chilometri orari, mentre le previsioni della vigilia la facevano ritenere alquanto superiore. La corsa, come già si è detto, ha offerto momenti di intensa emozione; seppure il duello italo-tedesco, o se vogliamo la grande [lotta fra i tre moschettieri dell'automobilismo italiano e 7noudMiIe, Varzi, Fatgioli e Nuvolari, è mancato per i contìnui inconvenienti di gomme toccati al mantovano. Anche a compagno di scuderìa di Nuvolari, Chiron, pure contrariato dallo stesso inconvetiiente, ha saputo tenacemente rimanere in lotta, terminando quinto, a meno di due minuti dal mantovano. Sfortunati sono staii non meno Etan-