Tra la gente felice

Tra la gente felice Tra la gente felice I due biglietti bolognesi di cui uno... polacco Bologna, 10 notte. Bologna non può lamentarsi. Due dei biglietti che concorreranno a dividersi 1 milioni della Lotteria sono stati venduti qui: uno, il « K.B. 86413 », ad uno studente straniero della nostra Università (che, come vedremo, lo ha acquistato per conto di un amico polacco, certo Ladislao Kolasal e l'altro, il « 34943 Serie K.A. 5> al colono Giulio De Maria di San Pietro in Casale. Abbastanza complicata e curiosa è la vicenda del biglietto intestato al Kolasa. Questi è un impiegato statale polacco che non è mai venuto in Italia. Nell'estate scorsa un suo amico, certo Arich Fuchs, che studia medicina all'Università di Bologna, tornando in vacanza a Katovice parlò al Kolasa della Lotteria di Tripoli e gli propose di acquistare, ciascuno, tre biglietti, con l'accordo verbale di dividere la vincita in caso di successo. Pertanto il Fuchs, tornato a Bologna, acquistò i sei biglietti presso il rivenditore Cattaneo, avendo cura di scegliere per il suo amico la serie corrispondente al nome di lui (K.) e per se quella corrispondente al proprio nome (F.), ad entrambi le lettere aggiungendo una B, corrispondente a Bologna. La bella notizia è stata appresa dal Fuchs attraverso i giornali locali usciti nell'edizione pomeridiana. Egli ha subito telegrafato all'amico polacco, congratulandosi e dicendogli « Vieni subito ». Naturalmente il Fuchs spera in una buona divisione della vincita. L'altro biglietto è in possesso, come si è detto, del colono De Maria. Questi, che ha 32 anni, si è sposato lo scorso mese con la venticinquenne Erminda Pilati ed è in piena luna di miele. Oggi egli era a tavola allorché ebbe ia visita del postino, che recava un telegramma. Dapprima pensò che fosse un richiamo alle armi, m;\ poi apprese la felice notizia. La comunicò subito alla moglie che svenne dall'emozione Si apprende ora che il De Maria si è allontanato da San Pietro in Casale per evitare le noie della notorietà, incaricando un avvocato di vigilare e tutelare i suoi interessi. Muratore ferrarese disoccupato Ferrara, 10 notte. Fra 1 favoriti della sorte vi è un conterraneo di Burana, presso Bondeno tale Dante Bagnolati, possessore del biglietto Serie F. 62.627. E' un giovane robusto, di 30 anni. E' disoccupato da due mesi, ed oggi per apprestare la cena si era recato a pescare nel vicino canale. Verso le 17 ha visto giungere il fattorino telegrafico di Eondeno con un telegramma. — Il tuo biglietto della Lotteria è stato estratto! II povero Bagnolati rimase senza parola; poi fece per ritirare il tele' gramma. — Ci vogliono quattro lire per i di ritti di recapito. — Ma io sono senza un soldo! Intervenne un amico, il quale gli aprì volentieri quel credito. La noti zia in famiglia è stata accolta con esplosioni di giubilo. Prima ad essere messa al corrente fu la moglie, Elsa Gigli, tipo di donna energica che stava attendendo ai suoi tre figliuoletti di quattro, tre e due anni rispettivamente: tre fiori di bimbi, robusti; bruni i due maschietti e bionda la bambina. La notizia venne quindi comunicata alla madre, Rosa Bosi, una donna ancora nel pieno vigore nonostante abbia allevato 10 figliuoli. Quando abbiamo avvicinato il Bagno lati, erano presenti i nove fratelli, i co guati, le cognate e undici nipotini. Fa miglia patriarcale, famiglia italiana. — Quali sono i vostri propositi, se vincerete i milioni? — Prima di tutto farò più grande questa casetta che non riesce più a contenere la mia famiglia, che di anno in anno si va ingrossando. Poi continuerò a lavorare. Sono muratore ed ho per il mio lavoro una grande passione. I cinque fortunati gallaratesi Gallarate, 10 notte. Uno dei cinque fortunati possessori dei primi biglietti estratti della Lotteria di Tripoli, il gallaratese Giuseppe Giudici, di 48 anni, ex fabbricante di acque gasose e da qualche tempo commerciante di vini all'ingrosso. 11 Giudici, che ha moglie ed una figlia ventenne, si trovava ieri mattina in un vicino paese della zona, ove ha il suo magazzino. Tornato a casa, la moglie gli si è fatta incontro ed abbracciatolo con effusione, gli ha comunicato la bella notizia. Immediatamente il Giudici ha ricercato e fatto partecipi della sua felicità quattro suoi amici, che con lui acquistarono presso una tabaccheria di Gallarate il biglietto. Essi sono: Pietro Piantanida, di 48 anni, venditore ambulante, ammogliato con cinque figli; Ernesto Tonetti, di 42 anni, ammogliato con quattro figli, meccanico; Carlo Condini, di 43 anni, ferroviere, ammogliato con due figli; Giovanni Provasoli, di 65 anni, contadino, ammogliato con cinque figli, tutti residenti nella medesima borgata di Vergherà. Venditore ambulante di ombrelli Verona, 10 notte. Il candidato alla Lotteria di Tripoli che risiede nella nostra città, certo Carlo Manni, è un modestissimo ven ditoie ambulante che sbarca il lunario vendendo ombrelli. Oggi i fratelli Ronca, proprietari di una trattoria, avendo appreso la notizia alla radio, si precipitavano nella sua abitazione, sita a pochi passi dalla loro casa, per comunicargli la lieta novella. Il Manni però era assente; come ogni giorno, si era recato a fare il suo solito giro. La notizia perciò è stata appresa dalle sue due figlie e dalla moglie, le quali, annichilite più che stupefatte, non hanno saputo fare di me uMesrcvlpdarR3gtctsnivadtgcncAdsvtnlgnqpaobacgp—nz?glio che noleggiare un'auto e recarsi alla ricerca del rispettivo padre e ma- rito. Il Manni, il quale si trovava a Santa Lucia della Battaglia, intento ad ag- gitc-tarr ~t| ombrelli, apprendeva la no- Baia 'i! .erso la radio di un'osteria un modesto panettiere, tale Camillo,Mossotti di Carlo, nativo di Carpigna-'iente da. Ver- e, consegnata subito la merce aggiustata ai clienti, ritornava a casa, tutto raggiante. Questa sera un ricco possidente della città si è portato in casa del fortunato vincitore, esibendo centomila lire per l'acquisto del biglietto, più il cinquanta per cento sui primi tre premi in caso di vittoria. Ma sembra che il Manni non accetti tale affare. La fortuna ha favorito un altro veronese nella persona dell'ing. Antonio Rossi, domiciliato in corso Porta Palio, 34, cinquantenne, che abita con la moglie, senza figli, in un lussuoso appartamento. Ispettore tecnico delle Assicurazioni Generali di Venezia, oggi si trovava in viaggio a Cuneo; anche la signora era assente per essere a Venezia presso parenti. Abbiamo potuto soltanto trattenerci in conversazione con una donna di servizio, che non ha potuto dirci nulla, anche perchè il telegramma inviato dalla « Selas » si trovava ermeticamente chiuso sul tavolo di lavoro dell'ingegnere. Un panettiere di Alessandria Alessandria, 10 notte. Stavolta la sorte è stata propizia anche nella nostra città ed il favorito è vrtno Sesia (Novara), proveniente i celli e da un paio d'anni residente ad Alessandria, ove gestisce, con il padre di 60 anni, la madre Margherita Castellani, di 54 anni, ed il fratello Giovanni, dì 27 anni, una piccola panetteria al numero 51 di via delle Orfanelle. Camillo Mossotti era ancora a letto, verso le 17, quando il fattorino gli ha recapitato il telegramma annunziatore della fortuna, che, qualunque possa essere la cifra, sarà sempre per lui considerevole. Egli racconta di avere acquistato il biglietto all'ultima ora, in una tabaccheria di via Morbelli, allorché il gerente era intento, appunto, a chiudere per la resa dei conti. — Scriva chiaro il mio nome — suggeriva al tabaccaio il Mossotti, quasi presago di una vincita. — Non dubiti — rispondeva l'altro. — Vedrà che la sorte le sarà propizia. La madre del Camillo, lasciata sola nel negozio, è alle prese con il pubblico che stipa letteralmente l'esercizio non per acquisti ma per interro- ?are e poi sciamare rumorosamente. I rateili apparivano stasera come trasfigurati dall'emozione. Solo il padre, dimesso nel vestire, se ne stava fumando in disparte. Egli appartiene ad una famiglia di indovini popolari, e tale prerogativa si direbbe gli abbia portato ora quella fortuna predetta tante volte agli altri... Due fidanzati felici Livorno, 10 notte. La sorte ha prescelto a Livorno due donne, due livornesi di adozione: la signora Stefania Sardelli, maritata Salvestrini, nata 44 anni fa a Poggibonsi, e la signorina Irene Imoda di 21 anni, da Ricaldone (Alessandria), entrambi residenti da molti anni nella nostra città. La più fortunata è stata la signora Salvestrini, che avendo 11 biglietto estratto fra i primi trenta, ha posto la sua candidatura a milionaria. L'improvviso colpo di fortuna non ha montato la testa alla Salvestrini, la quale ha accolto la notizia con perfetta calma; e dopo aver ricevuto le congratulazioni delle amiche, si è affrettata a recarsi a comunicare la lieta novella al marito Gino, di 47 anni, anche egli di Poggibonsi, operaio delle Ferrovie dello Stato. Interrogata dai giornalisti, la Salvestrini ha detto di aver acquistato por caso il biglietto da un venditore ambulante di lamette di sicurezza proprio il 16 aprile, ultimo giorno di vendita dei biglietti. Alle insistenze di un altro venditore ambulante deve la sua fortuna la signorina Imoda, la quale per altro ha vinto un premio di consolazione. Una sera dello scorso aprile, essa si trovava in compagnia del fidanzato nella trattoria gestita dai suoi genitori, quando si presentò nel locale un venditore ambulante di cartelle della Lotteria che convinse il fidanzato della Imoda ad acquistarne. Il giovane ne acquistò due, donandone uno alla sua promessa e l'altro alla sorella di lei. La vincita odierna che ha colmato di gioia i due fidanzati con tutta probabilità anticiperà le loro nozze. Un modesto impiegato di Roma e un capo usciere delle Imposte Roma, 10 notte. Il vincitore del biglietto primo estratto è un impiegato della Azienda Elettrica del Governatorato, Camillo De Gasperi, nato a Roma, il 10 giugno 1891, domiciliato in via del Boschetto, D7. Egli ha comperato il biglietto alla sede stessa della SELAS che è a due passi da casa sua. Da 13 anni il De Gasperi è coniugato con una romana che, a sua volta, è impiegata alla Confederazione degli industriali in piazza Venezia. I De Gasperi non hanno figli e vivono soli, ccmduccndo una esistenza ritirata e tranquilla. La notizia dell'estrazione è stata subito comunicata al De Gasperi da un suo amico che si trovava all'Ufficio della SELAS per conoscere i numeri vincitori non appena comunicati da Tripoli. II De Gasperi ha accolto la comunicazione con onesta letizia in cui vibrava, più che l'emozione di poter concorrere ai vistosi primi premi, la gioia di aver comunque assicurata una vincita di 60 mila lire. Inutile dire che il De Gasperi non ha menomamente sospeso le sue occupazioni ed è rimasto in ufficio, e a chi si era affrettato a telefonargli per esprimergli le congratulazioni e gli auguri, faceva rispondere di essere occupato e di non poter venir al telefono. La notizia venne telefonata anche al la signora Jolanda alla C. I. da un a imico di famiglia, impiegato alla Sala Stampa di piazza S. Silvestro. Sulle [ prime rimase incredula, sospettando una burla; poi ha finito per convincer si dell'esattezza della comunicazione e |ne ha fatto parte colle compagne di la- pendio per comprare un biglietto della lotteria tripolina. Questo sacrificio ha voro che l'hanno cordialmente e rumo-' rosamente festeggiata. Il numero 69726 della serie P ha fatto la fortuna di un altro romano/ Gaetano Giacomini, e si può dire che abbia favorito forse colui che meno di tanti altri si aspettava un regalo di questo genere. Il Giacomini è capo usciere presso l'ufficio distrettuale delle Impeste dirette. Egli ha trascorso gran parte della sua vita in un lavoro cosi avaro di soddisfazioni, ed è quindi giusto che la sorte lo abbia favorito. Quando stamane, a mezzogiorno, gli hanno recato la notizia che i numeri della sua cartella erano stati sorteggiati e che quindi egli concorreva ad uno dei premi della lotteria, non ha saputo 11 per lì dissimulare una enorme, lietissima sorpresa; ma ha taciuto per non essere esposto a troppa curiosità e, terminato li suo lavoro, se n'è andato quasi indifferente a recare la rotizia dell'inattesa pioggia d'oro a sua moglie e al suo unico figliolo. Interrogato più tardi sui progetti per l'avvenire, ha detto che per ora seguiterà a mantenere l'impiego che gli dato da vivere fino ad oggi. Poi, in vista della sua età abbastanza avanzata, deciderà con calma. Qualche settimana fa. come se avesse avuto una ispirazione, volle sacrificare dodici li rette, sottraendole al suo modesto sti¬ avuto ora la sua ricompensa. Con il Giacomini divide la fortuna un... diseredato, colui che gli ha venduto il biglietto, Ernesto Caino, abitante in via Siracusa. Un ingegnere napoletano Napoli, 10 notte. Maurizio Creton è ingegnere, è nato in Belgio e dirige atualmente l'acquedotto vesuviano a Portici. Egli ci accoglie nel suo ufficio e dal suo aspetto ci avvediamo che egli non ha ancona apreso la fortuna che gli è toccata e gli comunichiamo perciò la lieta notizia che egli accoglie con indicìbile gioia. In un momento la stanza di lavoro si riempie di tutti gli Impiegati e operai dell'acquedotto e gli si stringono e si congratulano vivamente con lui. L'ing. Creton è raggiante e emozionato. Gli chiediamo qualche notizia della sua vita e della sua famiglia. Sappiamo cosi che egli è nato nel 1879 e fece 1 suol studi in Belgio dove si è laureato e sì occupò subito dopo nella famosa fabbrica d'armi nazionale. In Italia vive da 25 anni, dedito al lavoro, ed appunto per il suo amore al lavoro egli fu insignito dal Governo belga dell'onorificenza al merito dei lavoro belga. Lavora da trentasei anni, e la sua unica gioia è la propria famiglia. E' ammogliato e ha quattro figli. A Bellavista dove dimora possiede una villetta. Dopo che gli abbiamo data la notizia egli corre subito a casa per farne comunicazione alla moglie e ai figli e noi, dopo esserci congratulati con lui, l'abbiamo lasciato, festeggiatissimo dalla numerosa folla che frattanto aveva appreso la notizia. mdtgsiécsvlnnvpvdcnctlstEgt Un agricoltore cremonese Cremona, 10 notte. L'agricoltore Enrico Bassi ha appreso che il suo biglietto era fra gli estratti verso le 16, da una sorella che aveva udito la notizia alla radio. Egli è occupato da cinque anni presso la Centrale del latte, mentre la moglie conduce una trattoria in corso Garibaldi. Il Bassi è nato a Sesto Cremonese, nel 1881; prese parte alla guerra e gode di una piccola pensione per invalidità contratta nel 1915. Riuscito nel dopo guerra a mettere da parte un discreto patrimonio, nel 1926 prese in affitto una vasta fattoria nella frazione Crocetta del Comune di Castagnino. Ma le cose andarono male, e in due anni vide sfumare un patrimonio di oltre mezzo milione. E' ammogliato da 29 anni, ed ha tre figli. Se avrò la fortuna di guadagnare uno dei premi vistosi — ha detto — acquisterò dei terreni, sperando che questa volta la sorte mi aiuti di più. Egli è iscritto al Partito dal 1921, e nella famosa sfida granaria fra i cremonesi ed i bresciani di alcuni anni or sono, venne designato, per la sua competenza, quale uno dei capi-gruppo controllori. La moglie di un emigrato Ischia, 10 notte. Ci siamo recati all'abitazione della signora Giovanna Califano, che abita al pianterreno della villa del canonico Ruoppoli, al corso Vittoria Colonna. La vincitrice è una donna dall'aspetto fiorente. La troviamo al capezzale di una sua bambina, in letto per l'influenza. La Califano è maritata dal 1922 col signor Ferdinando Califano. il quale è da parecchi anni emigrato negli Stati Uniti, e da tre anni a cagione della crisi è disoccupato e per giunta ammalato. I ls Caijfajio hanno quattro figli, il maggio ne di essere in possesso del biglietto, re di 12 anni, attivo ed entusiasta caposquadra dei Balilla. La signora ci racconta che ha rice vuto la notizia mentre era vicina alla sua bambina ammalata. Si è presentato a lei il titolare dell'ufficio postale, col telegramma annunziatòre. Ella si è impressionata pensando al marito lontano, ma l'impiegato l'ha subito rassicurata dandole la buona nuova. La Califano ha espresso la sua gioia dichiarando di aver implorato da Dio una modesta vincita allo scopo di avere i mezzi per far tornare il marito dall'America, curarlo e unirsi a lui per provvedere all'educazione dei figli. Una disillusione Aosta, 10 notte. La ricevitrice postale della frazione di Gressan si è vista sfiorare dalla fortuna. Ella aveva ricevuto un blocchetto di libretti della Lotteria, e nel febbraio, recatasi a Torino per una festa di famiglia, potè smerciare ì biglietti, trattenendone uno per sè. Uno di jquesti biglietti veniva venduto a Michele Baudino, risultato possessore del 21.o estratto. Oggi la Teppati, quando il suo apparecchio telegrafico si mise in moto — cosa rara nel suo ufficio — per annunciare il numero vincitore, riten e o o ma la sua gioia non fu che di breve durata, poiché dovette subito constatare che invece l'aveva venduto. Il biglietto è 11 DA 10636; ella era in possesso del DA 10635. Ad ogni modo ella incasserà un premio come venditrice. Una comoda casetta Busto Arsizio, 10 notte. Anche quest'anno Busto Arsizio non é venuta meno alle sue tradizioni di città fortunata. E' la terza volta, nello spazio di tre anni, che questa città novera tra i suoi cittadini un vincitore di lotteria: in quella di Dublino nel 1933, nella Lotteria di Tripoli lo scorso anno, e ora. Il prescelto dalla sorte è stato stavolta il signor Achille Lualdi, che proprio negli ultimi giorni di vendita aveva voluto tentare la fortuna acquistando un unico biglietto presso la tabaccheria Migliazza in via Cavour. La notizia, resa nota dall'ufficio telegrafico, si è sparsa in un baleno per la città, suscitando 1 più lieti commenti. Ci siamo immediatamente recati nell'abitazione del signor Lualdi che risiede, in quel di Sacconago, una ridente frazione a tre chilometri da Busto. Egli stava lavorando al suo piccolo giardinetto, quando gli venne comunicata la lieta notizia da lui accolta, naturalmente, con la più viva emozione. Il Lualdi, che conta 58 anni, è possessore in Sacconago di una piccola casetta rustica, nella quale convive con la figlia Maria, il genero e due nlpotine, rispettivamente di 5 e 3 anni. Nel piccolo centro di Sacconago, il Lualdi è 'naturalmente l'uomo del giorno, e la sua casetta è ora meta ininterrotta di processioni di amici. Il Lualdi, che non sembra ancora rimesso dall'emozione, non ha in mente vasti progetti anche se dovesse vincere uno dei più vistosi premi. Avendo già molto viaggiato (egli è stato quattro volte in America) il Lualdi progetta di costruire una comoda casetta e vivervi i suoi giorni tranquillo e felice. Del suo parere non sono naturalmente 1 familiari, che vanno già galoppando con la loro più giovane fantasia. ■ Ai nostri auguri 11 Lualdi risponde: « Sessanta mila lire sono assicurate; se poi verrà anche il resto, lo accoglieremo volentieri ». Un maestro elementare Casacalenda, 10 notte. Quando fra i probabili vincitori dei milioni della lotteria di Tripoli abbiamo saputo che poteva trovarsi 11 signor Antonio Notti, ci siamo recati a trovarlo per porgergli le vive congratulazioni per la fortuna che 'gli capitava. Antonio Notti è il buono e attivo maestro elementare del paese e ci ha accolti con un certo imbarazzo, e da principio si è mostrato esitante alle nostre domande. — Dunque la fortuna ha fatto una capatina anche a Casa Calenda, e per essere più esatti a casa Notti. — Sì, e di questo come potete facilmente indovinare, io e i miei siamo molto contenti. — E ci permette di domandarle quali sono ora i suoi propositi? — Propositi ? In questo momento non saprei cosa rispondere. Intanto vi dirò che il biglietto estratto appartiene non solo a mia moglie ma anche alla signorina Gemma De Gennaro e alla, signora Rosa De Gennaro, alla quale ultima è intestato il biglietto. Poiché il biglietto appartiene a tre persone, potrebbe anche darsi che la vincita si riducesse al minimo, perciò permettemi che rinvìi a miglior tempo le dichiarazioni sui propositi comuni dei vincitori del biglietto. 5S826522225B22dNrerisoocia1sedce7co42V17T35TGCch2BFPsE1PMIdId8APKFCOtEDSPO