Gli artisti alla cerimonia della "vernice,, della VII Esposizione del Sindacato Belle Arti

Gli artisti alla cerimonia della "vernice,, della VII Esposizione del Sindacato Belle Arti Gli artisti alla cerimonia della "vernice,, della VII Esposizione del Sindacato Belle Arti Ha avuto luogo ieri alle 15,30, nella palazzina del Valentino, la cerimonia della « vernice » della VII esposizione del Sindacato interprovinciale fascista Belle Arti, XCin esposizione della Società promotrice delle Belle Arti. Vi lianno partecipato in gran folla artisti torinesi e di altre città, e al completo era la giuria di accettazione composta del presidente della Società conte Salvadori di Winsenhoff, del sen. Rubino segretario del Sindacato B. A., dei pit tori Boetto, Micheletti, Rolla, Manzone e Menjo, degli scultori Rolla e Giacomasso e del segretario avv. Augusto Buffaglia. Ritorno alla « composizione » La disposizione delle molte opere è apparsa organica, e assai felice anche sotto l'importante punto di vista della illuminazione. Di ciò va dato merito alla Commissione di collocamento composta dei pittori Maggi. Boglione, Quaglino, Giani, Parachini e Vayra e dagli scultori Terracini e Borelli. Nel salone centrale sono raccolte le sculture ma alcune plastiche sono pure collocate nelle diverse sale riservate alle pitture. Queste sono state suddivise in due grandi gruppi: ottocentisti e moderni. Divisione utile ma non più indispensabile perehè l'abisso che divideva l'800 dal '900 viene gradatamente colmandosi, e l'intransigenza nell'uno e nell'altro campo ha ceduto il posto a reciproche concessioni. Ciò ha permesso di dare a questa Mostra, lavori in bianco e nero: xilografie, acqueforti, punte secche, disegni, e fusain, completano, una maggior armonia di insieme. Nel complesso la bella rassegna si presenta al pubblico con molta nobiltà ed i visitatori vi troveranno indubbi motivi di interesse. Sono circa 500 le opere esposte e non è perciò possibile un minuto esame di ciascuna: dobbiamo di conseguenza limitarci ad accennare solamente a qualcuno dei lavori che nella rapida visita hanno maggiormente fermata la nostra attenzione. Vi sono maestri che hanno ancora una volta confermato con nuove espressioni d'arte la fama acquistatasi in tante esposizioni, vi sono dei giovani che rivelano l'affannosa ricerca di nuovi motivi d'arte e che presentano al giudizio del pubblico opere che dell'arte sono una promessa. La novità della Mostra di quest'anno è costituita dal fatto che un gruppo di artisti è tornato alla composizione. Per molti anni la tradizione lasciataci dagli antichi maestri, i quali arricchivano i loro capolavori di molti personaggi, era stata abbandonata. Ora la composizione, che tanto studio richiede perchè ambiente e figure debbono armonizzare fra loro per rispondere al tema prefissosi dall'artista, ritorna in onore. Ne dà un bellissimo saggio un maestro, Cesare Maggi, con una grande tela Estate. Tre nudi, tre donne, si inquadrano armoniosamente in un paesaggio fluviale. La figura centrale e in una posa classica, statuaria; un altra, sdraiata, presenta un arditissimo scorcio; la terza è vista dal dorso. Anatomicamente i tre nudi sono perfetti e le carni realmente palpitanti di vita. E' un opera che offre l'armoniosità di una lirica. Un soggetto consimile ha trattato con molta bravura Gregorio Calvi dipingendo un gruppo di bagnanti sulle rive del Po. Alla naturalezza delle figure che compongono il gruppo si unisce la poesia dell'ambiente. Chi guarda questo dipinto intuisce l'amore, col quale il pittore ha ritratto il fiume regale in uno dei suoi aspetti più attraenti. Un altro quadro di composizione Ritorno dalla caccia presenta Vittorio Bertolini. E' una bella pittura d'ambiente in cui le figure arieggiano alla fattura del Carena. Anche Dino Bausi, con ritratto del padre, Domenico Maria Durante con spettacolo all'aperto e Zandrini di Genova con poveri vecchi, si sono cimentati con buon risultato nella composizione. Padre Angelico Pistarino presenta alcuni saggi di composizione moderna di arte sacra che turon esposti a Roma L'Annunciazione e Cristo deriso e per contrasto di fattura e di concezione sono state pure esposte due tele di Luigi Morgari: eseguita, nel 1911 Ultimo colloquio (una deposizione) e nel 1895 Lesione di botanica. In memoria di Chessa La ristrettezza dello spazio ci indù ce ad accelerare il passo ed a sintetizzare maggiormente le impressioni di questa prima visita. Notiamo del compianto Gigi Chessa alcune delle più significative sue opere che con particolare amore la Commissione ha collocato in bella luce: vi sono due tele della sua prima maniera che sono un saggio delle solide doti costruttive del giovanissimo artista, del sentimento di poesia che lo animava; doti che trasparirono ancor sempre nelle sue nuo¬ ve ultime espressioni d'arte. Il senatore Giacomo Grosso ha due tele: una delle quali un nudo rappresenta la soluzione di un arditissimo problema pittorico: l'accostamento della carne con l'oro dello sfondo; anche Giovanni Giani ha tre tele soffuse di un alone di grande poesia, una di esse Umanista, ha per sfondo la biblioteca del Circolo degli Artisti. Questi ambienti hanno suggerito due suggestive e piacevoli opere a Giovanni Vaira. n pittore Agostino Bosia presenta tre studi: un paesaggio Nel bosco che dà una bella sensazione di frescura; una armonica composizione di fiori, e lo studio per la figura centrale dell'affresco da lui eseguito per il Salone de « La Stampa-»: Il costruttore. Figura simbolica e nel contempo reale, trattata con quello spirito, quella forza e quella bravura che gli sono proprie. Di Domenico Valinottl vediamo tre paesaggi che alle consuete doti di solidità e di costruttività che hanno dato una particolare e bella personalità a quésto artista ne aggiungono un'altra: quella di forte e vivacissimo colorista. Francesco Vellan ha anch'esso tre tele fra le quali primeggiano il Mercato di VaU docco; impressione di una nevicata e Giornata di riposo, che per armonia di insieme e aristocrazia di colore è uno dei più bei dipinti di questo originalissimo e giovane artista. I paesaggi di Donato Fresia sono la quintessenza di un'espressione coloristica sobria, ma efficace, suggestiva; quelli di Alberto Cafassi di Alessandria, Corse sul Bormida, Giornata di pioggia e Paesaggio invernale confermano le solide doti di un artista che in ogni nuova opera ha qualcosa di nuovo e di bello da esprimere; Lidio Aymone ha due bellissime vedute della Valle di Gressoney, originali per taglio di quadro, luminosità ed effetto pittorico; Alberto Falchetti un interessante studio di un sintetismo nuovo e suggestivo; il vecchio Marco Calderini una magnifica sinfonia di verde di una sorprendente luminosità e Giuseppe Bozzalla aspetti poetici della neve sugli alberi e sulle vie di Pollone. Ammiriamo poi pregevoli opere di Giuseppe Manzone, sempre nuovo e interessante, di Giulio Boetto, Guido Montezemolo, Evangelina Albiati, Oreste Pizio, Alberto Rossi, Italo Cremona, Achille Paracchini, Adolfo Rolla, Mario Gamero, Ugo Malvano, Luigi Calderini, Levi Montalcini, Vercelli, Rhò Camillo, Teonesto Deabate, De Abate e Giulio da Milano. Francesco Menzio presenta tre opere di indubbio interesse fra cui un suggestivo autoritratto ottenuto con encomiabile semplicità di mezzi ed Enrico Paolucci due marine ed un ritratto pure pregevoli. Le sculture Fra le molta e belle sculture presentate alla Mostra, eccone alcune di Michele Guerrisi: un ritratto del Duce rassomigliantissimo, squadrato e fortemente modellato; una fanciulla che si specchia nel lago, studio di nudo di armoniosa bellezza statuaria, e un ritratto di bimbo che sorride; di Bruno Innocenti un bel torso di fanciulla che ha la patina di uno scavo e la cui fattura ricorda quella del Martini; di Umberto Baglioni un potente nudo di donna ed un ritratto vivissimo di S. A. R. il Conte di Torino; di Musso l'Arciere, una statua piena d'impeto, la cui testa sembra una medaglia; di G. B. Alloatti il busto di S. E. il Maresciallo d'Italia Giardino, conferma le note doti di forte modellatore e di analista di questo valoroso scultore. Giovanni Riva ha due plastiche moderne, sportive entrambe pregevoli per l'effetto di movimento ottenuto: Combi, il portiere di foot-ball, ed il Ciclista in volata. Audagna ha un'assai interessante cera: Adamo ed Eva; Campi un aristocratico studio di medaglia; Formica una graziosissima suonatrice di fisarmonica; Botta una vittoria fascista, modernamente e potentemente modellata; Biscarra un graziosissimo bronzo ed anche un piacevole saggio di pittura, A. Balzardi un bel nudo in terracotta, ed infine si ammirano altre opere di Giorgis, Terracini, Biancini, Cartono, Borelli, Giacomasso, Zucconi, ecc. Nella mostra del bianco e nero si vedono alcune belle opere premiate al Concorso'della Regina-a Roma: fra queste, di Pino Stampini una suggestiva xilografia di guerra, proprietà del Museo del Risorgimento di Roma; e di Dina Bellotti una bella e forte xilografia da cui promana l'atmosfera della battaglia. Si notano inoltre xilografie di Caro Caratti, acqueforti di Dante Broglio, di Guido Tirozzi; un fre sco disegno di Pellegrini, un vetrotipo di Rosy Sacerdote ed altri interessanti lavori. u. p.

Luoghi citati: Alessandria, Genova, Musso, Pollone, Roma, Torino, Vercelli