Il Guf di Milano al comando con netto vantaggio di Enzo Arnaldi

Il Guf di Milano al comando con netto vantaggio / DETENTORI DELL'« M » D'ORO VERSO UNA NUOVA CONQUISTA Il Guf di Milano al comando con netto vantaggio Grinda (Bari) littore di spada -- Ancora un successo torinese nella palla ovale - Le prime prove di canottaggio - Le semifinali di tennis ldo 0 o 0 0 Milano, 8 notte. Come l'anno scorso, cosi quest'anno le squadre di Torino e di Padova disputeranno la finale di rugby, episodio fra i più attesi e più appassionanti dei ludi goliardici. Posdomani all'Arena non ci saranno solo le rosse maglie dei patavini e quelle azzurre dei torinesi a far da pubblico tifoso per la partita da cui uscirà il littore, ma tutta la gioventù studentesca qui radunata prenderà d'assalto pulvinare e scalee per parteggiare e per gridare. Ieri l'altro, primo dei quarti di finale, le aspiranti alla vittoria erano cinque: Torino, Roma, Padova, Genova e Milano; e qualche segreta speranza la nutriva anche Bologna. Abbiamo visto come milanesi e bolognesi abbiano subito dovuto rinunziare ai loro propositi. Sono rimasti gli altri quattro, i quali hanno oggi disputato le due accanitissime semifinali. Genova e Roma sono state tagliate fuori dalla lotta. La loro difesa è risultata bellissima, ma chi era più forte è giustamente passato. Torino-Genova 8-0 Torino ha battuto Genova per 8-0. Risultato equo, punteggio rispeceftiante la partita. I torinesi hanno cominciato con incertezza quasi timorosa: c'era in loro più la preoccupazione di non lasciar lavorare gli avversari, che quella di puntare al successo. Persero, inoltre, per una inspiegabile esitazione dei « tre quarti » una occasione che pretendeva l'« essai », tanto era pericolosa e aperta alla manovra. Il giuoco era convulso, sovente rude: Semino, il capitano dei genovesi, dovette lasciare il campo con una spalla in disordine e Bobba fu espulso per una troppo energica reazione a una scorrettezza avversaria. Rimasero in campo solo più llf giuocatori per parte. Genova sfiorò il successo al 37' con un « drop » di Curti, che mandò la palla a sbattere contro la traversa. Le azioni convulse e senza luce di entrambe le squadre non meritarono, però, nulla di più che lo 0-0, con cui si chiuse il pn"mo tempo. La partita si decise al primo minuto della ripresa. Invrea tentò un « calcio a seguire » da metà campo; la palla viaggiò di traverso verso il centro; panico tra i genovesi; Bergoglio afferrò il pallone e lo lanciò sulla sinistra; altri pasticci dì Amoretti e Nicolosi; risolse tutto Piana, piombando sulla linea e segnando. Vigliano azzeccò la trasformazione: 8-0 per Torino. Il vantaggio mutò il volto della squadra littoriale. Come se si fossero liberati da tutte le incertezze, i torinesi presero finalmente d giuocare, anche se i « tre quarti » accusarono poca velocità e non furono sempre decisi. Il fermo comportamento di Salina alla difesa, l'intelligente lavoro di Piana all'apertura, l'instancabile attiviti di Albo nico, Bertolotto e De Silvestri, sempre presenti in tutte le azioni, bloccarono completamente la squadra genovese. Al 38' Vigliano riuscì poi a concretare questa superiorità di giuoco con un secondo « essai » non trasformato: 8-0. E così si finì. Non è forse stata quella di oggi la migliore partita dei torinesi. Essi, però, nel secondo tempo ebbero modo di mettere in evidenza quelle qualità tee niche e quel giuoco di assieme che so lo loro, a quanto si è visto finora, pos seggono in questo torneo. Tali doti, infatti, non si fecero certamente notare nella susseguente partita fra le squadre di Padova e di Roma. Di entusiasmo, di esuberanza fisica, di voglia di vincere ce n'è fin che se ne vuole in questi « quindici »; ma in quanto a possibilità di far qualcosa di ordinato e di stilisticamente buono, non se ne sono viste troppe. A rendere la situazione ancora più confusa intei-vennero poi un incidente al braccio subito dal padovano Fortuni, che lo costrinse a uscire dal campo, l'espulsione del romano Grifoni e un furioso temporale che ridusse per tutta la ripresa il campo a un autentico pantano, e costrinse i giuocatori a una fatica massacrante. Fu appunto la resistenza allo sforzo che decise la partita. Finché tutti ebbero fiato la incapacità a svolgere azioni di assieme non permise ad alcuno di segnare: i difensori ebbero sempre ragione dei « tre quarti ». Poi uno dei due contendenti non ce la fece più. E l'altro passò. Ciò avvenne un quarto d'ora dopo l'inizio della ripresa. Il velocissimo Piva (è un «nazionale » dei cento metri) riuscì, infatti, a sfuggire al blocco romano e a portare la palla oltre la linea di fondo. Zavan trasformò. 5-0 per Padova. I romani spesero ancora tutte le loro ultime energie in disperata reazione che li portò a un « essai » non trasformato (5-3) di Del Bello. Poi crollarono. E Padova passò ancora con due « essate » di Magagnotlo, il secondo dei quaH trasformato da Zavan. Venne in seguito l'espulsione del roma-,no ilfola, poi fu la fine che trovò Pa- j ,, l individuale di spada e, come già nel i fioretto, il GUF vincitore nel torneo a squadre ha dato il trionfatore della in-'dova vincitrice per 13-3. L'unico nuovo'littorc ce l'ha dato oggi la scherma, che ne produce regolarmente uno al giorno. Si è disputata dividuale. E' infatti rappresentante dell'ateneo di Bari questo Grinda che ha battuto senza troppo scomporsi tutti e sette gli altri finalisti, terminando primo il punteggio completo. La sua superiorità ha tolto naturalmente interesse alla gara che non ha avuto fasi emozionanti, se si esclude la lotta per il posto d'onore a cui hanno partecipato il napoletano Chianese, l'accademista torinese Belvisotti e Conte, compagno di squadra di Grinda. L'ha spuntata Chianese che si è salvato con un « nullo » dalla parità di vittorie con gli altri due, i quali hanno dovuto lisciare la decisione della loro rispettiva superiorità al numero delle stoccate prese. Una prova più che onorevole ha compiuto De Favento, mentre i romani, che avevano preso una sonora botta nel torneo a squadre per opera dei sorprendenti messinesi, si sono rimessi un po' in sesto portando due uomini in finale: i fiorettisti Jesi e Molea. Levi Della Vida favorito nel tennis La penultima' tappa del torneo singolare di tennis, la semifinale, ha registrato l'eliminazione del milanese Vedovelli, ultimo della compagnia delle rivelazioni (gli altri due, Lemmi e Stalder, si sono fermati ai quarti di finale) battuto dalla potenza e continuità d'azione del bolognese Cuccioli. Questi avrà per avversario in finale l'occhialuto Levi Della Vida, partito fin dall'inizio col ruolo di favorito. TI romano ha oggi liquidato la sua semi/i-. naie con Pietrafraccia in sole tre partite, annullando con sicurezza il giuoco vario e coraggioso ma poco consistente del giovane genovese. Nelle partite di qualificazione il torinese Lemmi, che già tanto ha fatto finora, ha dovuto cedere alla maggiore esperienza di Savorgnan, mentre Stalder è riuscito a salii-e ancora un gradino battendo Cifarelli. Le semifinali sono state invece disturbate dal maltèmpo. Uno solo dei due incontri ha infatti potuto giungerò al termine: quello fra i milanesi Martinelli-Valcarenghi e i torinesi De NegrirLemml. I primi si sono acquistati l'ingresso in finale battendo i valorosi avversari in 4 partite. Le altre due coppie semi-finaliste Levi Della Vida-Dei Frate e Cifarelll-Vassallo decideranno la loro contesa domani. La quarta prova del pentathlon, quella di nuoto (300 metri a stile libero) si è conclusa col successo dei rappresentanti dell'Accademia e del GUF di Torino. L'accademista Floreani, di cui ricordavamo ieri il brillante comportamento, ha vinto. E lo studente Mainet- i_ .,, , .. . , , ì°Jlt ?.'^*"!°„nJ.feC.°!!d°?°^0\/-Ì"ehanno anzi segnato un tempo nettamente migliore di quello dei pentatleti del centro preolimpionico. La classifica generale però non muta, se non in quanto Floreani occupa il quarto posto superando Jegher. Sul magnifico specchio d'acqua dell'idroscalo si sono iniziati i littoriali di canottaggio con la disputa della batteria. Parecchi sono stati gli equipaggi isoritti che non hanno preso la partenza; sono forse queste le conseguenze delle incertezze avutesi nei mesi scorsi sull'effettuazione delle regate, incertezze che lianno provocato un ritardo di preparazione in parecchi Guf. 1 primi risultati non possono dare argomento per prevedere gli ulteriori sviluppi della lotta in questo sport che ha una importanza quanto mai rilevante nel punteggio della classifica complessiva. Si può però fin d'ora far notare l'affermazione dei Guf di Firenze, Trieste Gei}pva, Roma e Milano e delle Accademie militari. La Commissione dei Littoriali ha oggi provveduto a due ntioue squalifiche: Il Guf di Sassari, già tolto dalla classifica del pugilato, sarà anche escluso dalla scherma avendo il suo rappresentante Ponzevereni superato il limite d'età; e il Guf di Siena ha subito la stessa punizione nella pallacanestro. La serie delle squalifiche non pare debba fermarsi qui... Enzo Arnaldi.