La seduta reale dell' Accademia d'Italiaper l'assegnazione dei "Premi Mussolini"

La seduta reale dell' Accademia d'Italiaper l'assegnazione dei "Premi Mussolini" La seduta reale dell' Accademia d'Italiaper l'assegnazione dei "Premi Mussolini" Roma, 29 mattino. Nella sala degli Orazi e Curiazi, nel palazzo dei Conservatori in Campidoglio, alla presenza di S. M. il Re, la Reale Accadrmia d'Italia ha conferito stamane i Premi Mussolini e i premi di incoraggiamento. Alla solenne cerimonia hanno assistito il sen. Nomis di Cossilla in rappre- sentanza del Senato, l'on. PrincipeBorghese per la Camera dei Depu- tati, le LL. EE. i ministri dell.'Edu-cazione nazionale e di Grazia e Giù- slizia, il Sottosegretario agli Affari Esteri ed altre personalità, autorità ed invitati. Numerosissimi erano gli accademici d'Italia presenti. Il discorso di S. E. Marconi All'ingresso del palazzo dei Con servatori, ove prestava servizio di onore un picchetto della M.V.S.N., S. M. il Re è stato ricevuto dal presidente della Reale Accademia d'Italia S. E. Guglielmo Marconi e dal Governatore di Roma S. E. Bottai, presenti anche le LL. EE. de Vecchi di Val Cismon e Solmi. Il Sovrano, che è entrato nella sala alle ore 11, ossequiato da tutti i presenti, ha preso posto sul seggio dorato avendo a destra il ministro dell'Educazione Nazionale e a sinistra il ministro di Grazia e Giustizia. In altre poltrone hanno preso posto le personalità. Al tavolo della presidenza sedevano S. E. Marconi, il Governatore di Roma, il vicepresidente dell'Accademia S. E. Formichi e il Cancelliere prof. Marpicati. S. E. Marconi ha dichiarato aperta l'adunanza in nome di S. M. il Re. Si è alzato quindi a parlare S. E. Bottai, che, dopo aver reso omag-gio al Sovrano ed aver recato allasevera adunanza il saluto dell'Urbe ha rapidamente illustrata la profon- aS== e ri» che il Duce ha voluto coincidesse con il giorno in cui la Nazione celebra il Natale di Roma. S. E. Marconi ha pronunciato un discorso per porre in rilievo l'alta significazione di questa riunione annuale dell'Accademia, ed ha così concluso : «Sire: è motivo di grande soddisfazione e di speranze mirare in una giornata come questa direi plasticamente raccolta sul posto del proprio lavoro tutta l'Italia disciplinata, ordinata, pronta a riprendere domani quella fatica che c cooperazionc di ciascuno all'edificio della Patria nuova espressione delle capacità e della volontà di tutti. Il fascismo ha realizzato appunto questa grande rivoluzione sociale per cui tutti i lavori si compendiano e si integrano a vicenda onde tra spirito e materia, tra cervello e braccia si realizza la comunione- e la solidarietà della stirpe ». Le quattro relazioni Successivamente S. E. Marconi ha invitato gli accademici Coppola, Crocco, Bertoni e Respighi a leggere le loro relazioni per il conferimento dei premi Mussolini. L'accademico Coppola ha riferito sul premio per le discipline morali e storiche assegnate ad Alfredo Rocco, di cui il relatore ha illustrato la vasta opera scientifica, originale ed organica che interessa specialmente il diritto commerciale, ma anche il diritto privato in genere, il diritto pubblico, la storia del diritto, la legislazione sindacale e la dottrina nello Stato. Sul premio per le scienze, conferito a Modesto Panetti, ha riferito l'accademico Rocco, il quale ha messo in rilievo cerne durante il decennio 1925-1935 cui si riferisce il regolamento del premio Mussolini l'attività di Modesto Panetti si sia espli. cata in 30 memorie originali e conclusive di alta importanza tecnica e scientifica. L'accademico Bertoni ha letto la sua relazione per il premio per la letteratura, assegnato a Michele Barbi, studioso insigne della storia della letteratura italiana, cultore acuto della poesia e delle tradizioni popolari e direttore del Bollettino della Società dantesca e degli studi danteschi attraverso i quali ha contribuito e contribuisce al rinnovamento e all'approfondimento degli studi danteschi. Da ultimo il Cancelliere Marpicati ha letto la relazione dell'accademico Respighi (presente, ma lievemente indisposto di gola) per il conferimento del premio per le arti a Riccardo Zandonai. Compiuta così l'assegnazione dei premi Mussolini, l'accademico Giovannoni riferisce sul premio istituito dall'architetto Mario Palanti e conferito all'architetto Abram Antonio di Gorizia vincitore del concorso di architettura. Encomi e incoraggiamenti Da ultimo l'accademico Alfredo Panzini ha letto la relazione che si riferisce agli encomi, ai premi di incoraggiamento e alle sovvenzioni assegnate dalla Reale Accademia. Il relatore annunzia che sono stati designati 12 encomi, tre dalla classe di scienze morali e storiche, cinque dalla classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, e quattro dalla classe di lettere. Le sovvenzioni, che significano aiuto a progredire, sono state 163 per una somma complessiva di 255.000 lire. I concor: renti, senza tenere conto dei nomi proposti dagli stessi accademicisono stati 1633 e cioè 518 per le scienze morali, 243 per le scienze fisiche, 590 per le lettere, 228 pelle arti. Successivamente il relatore ha trattato dei premi di incoraggiamento, che sono complessivamente 104 per una somma di lire 264.500La classe di scienze morali e storiche diede 54 premi per la somma di lire 111.500; 11 ne diede la classe di scienze fisiche matematiche e naturali per 30.000 lire, 23 la classe di lettere per 65.000 lire, 16 la classe delle arti per 58.000 lire. Irelatore, compiuta l'esposizione delle cifre, ha rilevato come quello degiudicare sia tra i più difficili compiti della Reale Accademia per la ragione precipua che il Capo del Governo fondando la Reale Accademia usò la parola accademia nella significazione quasi di centrale regolatrice e< in certo senso motrice delleattività superiori della Nazione, laqualcosa implica autorità e doveredi giudicare. Altro compito dell'Ac cademia sarebbe quello di comporrearmonicamente le forze impetuoseper il nuovo con le forze della tra-dizione che non possono del luttoessere estirpate come da taluno siragiona. E comunque opinione dif-fusa a giudicare dal numero delleopcre presentate che l'Accademiaabbia potenza di suscitare quelle forze specie nell'arie in cui il genio e l'ingegno si manifestano. Sta di1fatto che si può attendere con tran- qùillità senza ottimismi nò pessimi smi l'avvento futuro di una grande arte. Il relatore conclude augurai] quello spirituale dosi che, quale che sia l'arie dell'eia ventura, essa rimanga quale fu sempre considerata, cioè consolazione della vita ed espressione sensibile del più alto fra tutti i beni, che èDopo la relazione di S. E. Pan-zini il presidente S. E. Marconi hadichiarato in nome di S. M. il Rechiusa la seduta. Alle 12, ossequiato dai presenti, il Sovrano ha lasciato il Campidoglio. Alle ore 17, poi, alla Farnesina per celebrare la ricorrenza del Natale di Roma la presidenza della Reale Accademia d'Italia ha invitato ei ad un ricevimento intimo tutti i di- zcge I rigenti le maggiori istituzioni di cul- tura italiana e straniere che hanno o sode in Roma. Vi sono intervenuti jLsi li rappresentanti di istituti e acca- tf-jdemie italiane e pontificie. Tra le e [istituzioni estere erano rappresenta-'a | te le Accademie di Egitto, Francia, ie'Inghilterra, Romania, Spagna e Un-' oiglieria, la Biblioteca Herziana, gli di istituti storici d'Austria, Belgio,1n-Iolanda o Prilli» l'TsHtiith «rB^lie a me e è n- logico germanico e la Scuola tran- cene di Roma. A ricevere gli ospiti ierano il vice-presidente dell'Accade- i mia S. E. Formichi e il Cancelliere i prof. Marpicati. Numerosissimi era-jno anche'gli accademici d'Italia. S. E. Formichi ha rivolto agli ospiti un breve applauditissimo indirizzo di omaggio, rilevando come la auspicata collaborazione tra l'Ac- ajeademia d'Italia e gli istituti italia- |Re ! ni e stranieri stia per essere ormai aaa aa o tradotta in atto Poco dopo le 17 è giunto alla Farnesina il presidente della R. Accademia S. E. Marconi, che i rappresentanti degli istituti italiani e stranieri hanno festeggiato con profoni da e cordiale ammirazione. ii