La reazione tedesca al verdetto di Ginevra non ha alcuna influenza sulla situazione diplomatica

La reazione tedesca al verdetto di Ginevra non ha alcuna influenza sulla situazione diplomatica La reazione tedesca al verdetto di Ginevra non ha alcuna influenza sulla situazione diplomatica contradditori di ravvedimento a Berlino Parigi, 22 mattino. Il punto centrale dei commenti parigini alla protesta della Germania contro la decisione unanime della Società delle Nazioni, è espresso magistralmente dal Pefif Parisien, il quale scrive che tutte le proteste del mondo non potranno cancellare il biasimo universale al quale la Germania si è esposta agendo con brutalità e senza misurare l'estensione dello scandalo che avrebbe sollevato e che, per quanto possa dire il Reich, la condanna rimane e non sarebbe in suo potere di cancellarla se non accogliendola. slpevvrnrL'ordine internazionale misconosciuto [SPer alcuni, come il Saint-Brice, del > JotiniaZ, la protesta del Reich mira in realtà all'organizzazione stessa della. Società delle Nazioni come associazione | fondata sul rispetto dei principi! fondamentali del diritto e tenuta ad assicurarne l'applicazione. La Germania si erge dunque contro i principii fondamentali dell'ordine internazionale. A tale riguardo il Journal des Dèbats, ricordando che l'organismo ginevrino è stato appunto creato per mettere alla ragione i Paesi che pretendono imporre la loro volontà con la forza e con ciò minacciano la pace, osserva che occorre una grande audacia per contestare al Consiglio della Società delle Nazioni il diritto di giudicare. Insomma la Germania intende che nulla possa ostacolare i suoi piani: ed è appunto ciò che rende necessarie nei suoi riguardi misure di precauzione. La Germania si condanna per i suoi atti e per le sue teorie, il che rende ancora più |evidente che soltanto l'unione dei po- poli pacifici può difendere l'Europa con-1tro le imprese del terzo Reich, e assi-1curare la pace Il Temns, per il quale la protesta!" * v„H„->, fci u ^u<^c F'v™ tedesca non può provocare nessuna sen- sazione nei circoli internazionali, scri- Ive che rigettando il voto di Ginevra nel modo più categorico, la Germania iè libera di manifestare la sua intenzio-!ne di persistere in una politica di sfi- da e di violazione del diritto. I«Ma questo gesto, compiuto soprat-1tutto per fare impressione sull'opimo-1ne tedesca — osserva l'organo del,niiai fl'Orwv è sPn7a nnrtntn nra-'Una noichè la lozione diPGinevra ri-:mane e il fatto per il Reich di respin- gerla non può aver per risultato di cam- biare in nessun modo la condanna del-1la sua politica. Come conclusione diluna tale protesta, ai potrebbe suppor- ré che non rimanga alla Germania che tagliare i ponti e volgere definitivamen-jte le spalle a Ginevra, rifiutandosi di]partecipare a qualsiasi nuova discussio ne. Niente affatto. La Nota di Berlino annunzia invece che il Governo tedesco « si riserva di far conoscere prossimamente il suo punto di vista circa le varie questioni che sono oggetto della mozione ». Con ciò, senza alcun dub- bio, esso intende assicurarsi la possi-bilità di continuare la discussione. Esso si guarda bene dal chiudere la porta a ogni ulteriore negoziato. Ciò che lascia pensare che, malgrado la protesta disabato, a Berlino si cominci a ìiilet- Alcuni giornali segnalando che il Go-verno del Reich non cessa di agire aParigi affinchè Lavai si fermi a Ber-lino in ocasione del suo viaggio a Mo-8ca>u J^wAl?*£Ì^,ffS?ta5L!.!'tere >. Un viaggio deprecato gnosamente .tale eventualità e, riferen-dosi alla visita che il deputato Scapini,grande mutilato di guerra ha fatto mquesti ultimi giorni a Ber ino dove haavuto un colloquio con Hitler, dice divoler credere che il deputato della Sen na abbia fatto questo viaggio di prò pria iniziativa, senza ricevere alcun in coraggiamento ufficiale. Tali conversa zioni, a detta dell'organo moderato, nontratta di ^Be^o"r,.r» ar onestasenza nessuna screpolatura, a questai= indizione nreeimia della nace. A te-la condizione precipua della pace. A ta-le riguardo la Francia deve dare l'e-sempio. In quanto alla questione del proget-VSr'e^=7» to del quale nulla vi sarà da segnala in questi giorni di tregua pasquale il Qitorirfieii osserva che non si è mavista tanta unanimità nella riprova¬zione: « Lavai e Flandin, con le loro imprudenze e le loro esitazioni — dice igiornale — sono attaccati da quelli che rimproverano loro di essersi impegnati e da quelli che rimproverano loro dnon essere riusciti; da quelli che volevaiio'le alleanze per meglio distruggere lo Stato francese; da quelli che desideravano speculare sulla vendita ai Sovieti di armi e munizioni; da quelli cheamando la pace, non vogliono sapernepiù di patti di guerra; da quelli chepartigiani convinti della Società delleNazioni, vedono nel patto bilaterale ìmezzo di distruggerla; da quelli cheper meglio obbligare la Francia ad entrare in guerra, rifiutano che il pattoconduca ad un intervento della Societàdelle Nazioni; da quelli che vorrebberovedere la politica francese perseguitacon continuità e con dignità; insommada tutti quelli che amano il loro Paesecome da quelli che preferiscono pianrivoluzionari ». « Situazione irte di difficoltà » — come osserva La Journée Industriellemettendo in rilievo come Mosca nonsoitanto rappresenta la Russia, ma siaconsiderata la Mecca del comunismo, Ripetiamo, poi, che queste variaziondi stampa non incidono sulla situazionediplomatica che in questi giorni, perquel che riguarda il patto orientalenon ha subito alcun spostamento. Npnfttiati CIKIlPCi HBsUildll &U»|Ji:;il Si annunzia infatti che, alla fine delpomeriggio di ieri, è stato pubblicato a Mosca il seguente comunicato: «/ »iegoziati tra Lavai e Litvinoff sono sospesi: Litvinoff è stato chiamato a Mosca per fare un rapporto al suo Governo ». Trasmettendo questo comunicalo. Ta¬genzia Hava.s fa le seguenti osserva-zioni: « J negoziati non potevano infatticontinuare durante il viaggio di Litvi-noff da Ginevra a Mosca. Lavai e Litvi-™^!^??pJ2^<S^.iiSSf"nevra, si sono messi d accordo su le ba-si di un progetto di patt- di assistenzareciproca tra la Francia , 'U.R.S.S. Es-si ne hanno discusso il testo e al mo-mento della partenza di Litvinoff sus- à e a e e e n e pocsistevano ancora alcune difficoltà circa ;Brla redazione del patto stesso. E' logico j gepensare che Litvmoff abbia tenuto a esporre lo stato dei negoziati al Go verno dell'U.R.S.S. come d'altronde Lavai, da parte sua, aveva messo al corrente dei negoziati il Governo francese nell'ultimo Consiglio dei Ministri ». Disorientamento a Berlino sul seguito da dare alla protesta Berlino, 22 mattino. Tutti i giornali pubblicano in grande risalto il comunicato ufficiale sulla o [S^^SLÈS £L££ l > La frase del comunicato in cui è detto n che il Governo del Reich si riserva a. di far conoscere alle Potenze il suo ate | teggiamento sulle questioni trattate rivniefu Megndiemelo carpanadiea r à na poi rer nella risoluzione stessa, è variamente interpretata in questi circoli politici dove si sottolinea la formulazione di colore oscuro. Non pare nemmeno escluso che la reazione alla « condanna di Ginevra » possa considerarsi sostanzialmente chiusa con la protesta di ieri. Ciò sarebbe lecito dedurre da un commento dell'ufficiosa Deutsche Allgemeine Zcitung: mtosigAnei«Dacché il Consiglio ginevrino, seri- ifgve il giornale, prese la fatale decisione, °erivandosi strumento fedele d'un nuo- ! Bevo tentativo di «discriminazione» a ! Adanni della Germania, gli Stati mag- Mgiormente responsabili di questo verolpue proprio attentato contro la riconci-1 tonazione dei popoli si vanno chiedendo Gcome la Germania starà per reagire. imcome la Germania starà per reagire. I ^Oggi l'opinione pubblica anche dell'e- :?ù | stero, in quanto sia capace di un mini-1 "o- mum di obiettività, deve riconoscere Kn-1 che la Germania ha reso alla pace del, lai-1 mondo un nuovo incalcolabile servigio ne reagendo al pericoloso intrigo di GÌ- nia!nevra non come si attendevano i suoiheavversari, ma con una protesta piena'in- di di„nita' e di misura e al tempo stes-, \^- r loi- I so anche molto chiara ed energica a contro la ridicola accusa del «ver Sla idetto » ginevrino. Va da sé che le pre- o-! messe per le ulteriori discussioni sono 1 rai- state notevolmente pregiudicate dalla;n Iazione di Ginevra in quanto un Un- jnt-1 gaggio pieno di malvagie calunnie, 10o-1 non è il[più £ die ato per promuovere Hel,un atmosfera di fiduciosa amicizia A<J a-' °ffn modo, sotto la guida vigilante di qui-: Hitler, la Germania na dimostrato un il n- riserbo che non può non fare impres- m- sione, : nel-1 « La nota consegnata nelle capita dilli degli Stati rappresentati al Consi r- glio di Ginevra, si limita a respin he gere recisamente le false accuse foi n-jmulate sul conto nostro e a protesta di] re contro i metodi ginevrini che cer è o no esca lb- eldaalalestemente non godo'no più eccessivo |Rcredito anche presso molte Nazioni jaffisocietarie. L'estero si attendeva que- |Tsta protesta. La coincidenza della sua j|adel Filhrer, testimonia della buona nsi-]volontà e della buona coscienza del- so | la Germania*. v a Come si vede il linguaggio dell'or- ia : gano ufficioso della Wilhelmstrasse ; sedi, lascierebbe intendere che per il Reich j t- ,, . . , eia Ha rnnsside- 1 incidente ginevrino sia aa consiae jC!tarsi presso a poco come esaurito con ,fla, nresentazione della protesta ufficia- , , 1 ■■„„,. ri™,_^i \d-le ai singoli Governi. .o-1 però questa interpretazione male d aLj acC0rda con quanto è detto nel co-'Per- munlcat0 ufficiale stesso e non trova'ro-|finora a]tre conferme. Questa incer-jp!'|tezza, come anche la protesta verba-|„n-j— Mulata da _ cni, | Buelow ^ambasciatore britanni m j fi non smenUta ha da tedesca| a d,m0. di | strare che nei circoli responsabili te- dn rò in sa on deschi, vale a dire nella più stretta cerchia dei collaboratori e consiglieri del Cancelliere, le opinioni sono tntt'altro che concordi sulla risposta da:gdare a Ginevra. Mentre in un primo l ssoddsta do tempo sono prevalse la calma e la gsta, » «•« f i .,.,,„ . 3te-1 missione, voci ai ais?iaio tra cta- j riflessione. Le_ voci cu «s-ioio ira c'e- Governo e partito e nello stesso Go- c vern? m «frito alla risposta da da- ret- ! re al verdetto di Ginevra sono stateUcSr'e =*ìo»eWdV^ mento disorientato e contraddittorio dmai va¬ ru il che na- ; di le- della stampa parlano un linguaggioìneloquente. itoj Nel pubblicare il comunicato che pia, notizia della protesta inviata all'Governi, i giornali rispolverano a gui-;jasa di commento i soliti argomenti .Ch°"s~£^-tslme il Lo-\t]kal Anzeiger — dimostrerà ai mem- rge- bri del Consiglio ginevrino che ogni ssi- ricaduta nei tempi in cui Ginevra po- |iaSo-!teva considerarsi come un tribunale, he. sj risolve in un grave pregiudizio per arneha pnCe e per la stessa Società delle nhe. Nazioni. Il popolo tedesco non ne pelle vuole più sapere di essere l'oggetto, ìlpolltico di una assemblea che si è ar- : he, rogata il diritto di fare da giudice te- 1 en- nendo in dispregio i compiti e i dove- ' tto ri che le erano impesti. Le Potenze età Se lo lascino dire una volta per tutte: ero.ia nota del Governo del Reich non ita esnrime che quello che è nel cuore di ma., tutto il popolo tedesco: la protesta ese contro ogni nuovo torto e ogni nuovo ani tentativo di offendere il nostro onore ». co-; La Mnrtienpost è convinta che. lle, \ ■■■ già ora in molti Stati sta prendennon ; do piede il riconoscimento che nella sia! sua forma attuale la Società delle o, j Nazioni non solo non offre alcuna oni garanzia per la pace del mondo, ma one costituisce anzi una pericolosa miper naccia per essa. ale,1 /■ La Germania — continua il gior 'naie — ha dimostrato che è onestamente disposta a discutere i proble- m! della politica internazionale e de- !gH armamcnti se vieno trattata *u del piede di perfetta uguaglianza e pari o a iesoMoGoa¬ ta Ma quando, come nella risoluzione di Ginevra, non si vuole discutere, ma solo dettare imposizioni sull'esempio di Versailles e con l'ausilio della forza, allora la responsabilità per quanto potrà avvenire spetta tutte intera alla Società delle Nazioni ». A titolo di curiosità segnaliamo il va- commento del Westcn il quale scrive che r in circostanze normali la nota tti del Reich dovrebbe provocare auto- vi- mancamente la convocazione di una vi- seduta straordinaria del Consiglio Sf"della Società delIe rca2io:ii p« dar ba-, „ . ,, t „ . za modo all° s\e5J>0 Consiglio di cassare Es- '1 suo « verdetto ». Purtroppo come mo- stanno le cose oggi non è da attenus-, dersi una cosa simile».

Persone citate: Come, Consi, Hitler, Scapini