Il Correggio alla mostra di Parma di Marziano Bernardi

Il Correggio alla mostra di Parma II pittore di tutte le grazie Il Correggio alla mostra di Parma Il CorreggioParma, 18 notte. Nella sua splendida Galleria che la sola presenza, tacendo gli altri tesori, dell'Erasmo di Holbein, della Guarii/ione del cieco del Greco, e di uno dei più impressionanti ritratti di Van Dyck, quello d'Isabella Eugenia Clara di Spagna in costume di badessa delle Clarisse, basterebbe a fare illustre fra ,] tutte le nostre raccolte d'arte. Parma'aonora quest'anno il Correggio, massi mo Dittore r straordinari" geni artisticid'Italia"e delil omondo. ! Lo onora _,„_,.„ „hp pel quarto centenario del- Pavvenne il 5 marzo 1534, td mo pittore della sua terra, uno dei più; gdoperato _ ziario, quale presidente del Comitato Lper le celebrazioni correggesche in fa- dvore del loro successo ed avendo laGaneria Xe^Tel' suo direttorel\dott. Armando Ottaviano Quinavalle, j uno studioso aggiornatissimo dell'ope- ra del Corre-srio (si veda l'ottima sual]™™ Cm"Sfia Delicata TiiSS \che dopodomani 21 aprile s'inaugura in dieci sale del solenne palazzo dei '.Farnese non è soltanto quell'esaltazio- d>sa. ouella rasse-na snettaco- scorso a cura del Comune), la mostrane sfarzosa, quella rassegna spettaco-, Iosa che avrebbe potuto riuscire con !vpiù larghi contributi di pubbliche eiraprivate collezioni: è anzitutto un'lntro- ?duzione eccellente alla piena compren- tsione dell'Allegri, una documentazione ldi prim'ordine (che, passata l'esposi- zione, rimarrà nell'ampio catalogo cu-|1rato con grande diligenza dal Quinta- «valle medesimo) d'alcuni punti d'arri-|svo dell'attuale critica correggesca. IpPerchè non bisogna dimenticare che in Parma esiste una nente del Correggio. mostra permaLa cupola del _u ineffabili rapimenti atmosferici nei u trabocca uii sensualismo roman- ■ Uc0 „on sorpassato; la cupola col Criato nella corona (,egIi Apostoli, la lunétta con l'Evangelista « di una compo- qsvvdgrandi decorazioni murali, prima la Ca- lmera di S. Paolo (1518-19), poi l'apo- Lstolica corona attorno al Redentore in ! pscmrsu cui si|smodulano le minori eppur supreme ti-1 gurazioni di sorridenti Vergini, di tene-!grissimi putti, di formidabili vegli dal-jUl'anima michelangiolesca che eompon- mgono il Correggio più amato, applau- sdito e compreso, quello che estasia con rle sue suasive dolcezze e rapisce con la mmisteriosa suggestione d'ogni grazia; Mla si direbbe persino che la stessa mira-1cresi, ora il Costa ora il Francia, Ira la Ssizione metrica degna di Raffaello ■>> l'avanzo dell'affresco dell'abside (oraj nella Biblioteca Palatina) rappresentante l'Incoronazione della Vergine mediocremente rifatta dal tardo cinque- j centista bolognese Cesare Aretusi nell'abside stesso che i più credono di mano dell'Allegri — e tutto ciò nella chiesa di S. Giovanni; la decorazione i della Camera della Badessa nel con- ! vento di S. Paolo; ed infine le pitture conservate nella Galleria, le ce!eber- j rime pale della Madonna del San Giro-\ lamo e della Madonna della Scodella, gli ; affreschi della Madonna della Scala e( dell'Annunciazione, i dipinti manieristici e sopravalutati nel Seicento proprio per le loro qualità negative della Deposizione e del Martirio di S. Placido e S. Flavia: sono altrettante opere che segnano le date capitali dell'arte correggesca. Si direbbe infatti che le S. Giovanni (1520-23), quindi il nimbo vorticoso dell'Assunta in Duomo (152630) altro non siano che il tessuto tematico —• forma, coloro, movimento, composizione nello spazio - bile serie di dipinti ancora improntati al lMantegna ed ai maestri emiliani-forra- Ctimida Madonna modenese di S. Qui- riiio e la già libera Madonna del 8. rFrancesco di Dresda, pur essa, tutta- via, « centone di motivi quattrocente-1 schi :»—• si direbbe, ripetiamo, che que-1 sto deliziose pitture ed anche quelle tra si venticinque e i trent'anni dell'artista mcome le Sacre Famiglie di Pavia, dieMilano, di Londra, di Hamptoncourt, e cla Maddalena leggente, e la Madonna OCampori, e la Madonnina del Prado, e'e , la Zi n garrita di Napoli, si susseguono come preludio a quel tipico momento dell'evoluzione correggesca in cui con la ] Camera di S. Paolo (sia o non sia il pittore stato a Roma) il ritmo raffaellesco e l'impeto michelangiolesco cominciano ad interporsi negli schemi mantegneschi per formare, con l'ausilio del divino esempio chiaroscurale di Leonardo, quella ch'è la vera e propria •\' 'arte del sommo emiliano l originalità assoluta^ ! Date in Parma codeste norrmnenti ^ , : Presenze di capitale valore per la cri- t.ca dell Allegri, la attuale mostra ha una stupenda intuizione delle conquiste di questi ; grandi e la capacità di riviverle con Louvre le due allegorie delle Virtù e dei v>~i Kià appartenute ad Isabellaad'Este, a Carlo I d'Inghilterra, al Ma-l\*a™° ed a Luigi XIV, sarebbe stato, j necessario mobilitare da tutto il mon do capolavori eccezionali Avrebberoldovuto venire la Pietà di Vienna, ìi S \oommiato di Cristo di Londra, i Quat- '.)ere di Madrid, da compreso quel prodigio di luminismo <* e la stivila, lo Sposalizio del Lou- ''0 S""H Ashburgton, la Madonna con Gesù e S. Giovanni ed il Noli me fan- le ;.randi pale di Dres- , !vre, la Madonna del latte di Budapest, iraa soprattutto le pitture mitologiche, ?hi.me',Per la Parte fuori d'I- talia;. 1/0 • » Ganimede, la Leda e l'Antiope, cioè quegli .Amori di Gio- narrati per Federico Gonzaga nei |1ual1 culmma 11 sensualismo pagano «orreggesco, massima espressione della |sua arte massima verità del suo tem- Iperamonto umanistico. E d altra parte quando si dice Correggio lo spirito non s'esalta forse al nome prodigioso rie- vocando in un lampo, nel ricordo visi- vo e quasi tattile come una carezza di son -- mere corno nessun altro prima e dopodi lui il fascino della donna, il fremito,la fluidità, la sottile mollezza duna nu-Ljjta femminile spasimante di attesa. palpitante di desiderio e di tacito con-senso? Impresa quasi inattuabile, an-che se si considera la coincidenza dellamostra d'arte italiana a Parigi, la qualerichiamerà appunto parecchie di code-ste opere. Meglio dunque, come s'è detto inte- grare la visione parmense con quelleUocumentazioni clic mostrando il cani- mino dell'evoluzione correggesca. uni- scono alle intellettuali gioie della cultu- ra il godimento estetico — tutto semi- mento ed istinto — di altissime visioni Muovere quindi da un'introduzione par-ca e persuasiva di precorroggeschi, Fi- Temperelli, Ales- Sandro e Josaphat Araldi. Bianchi Fér- lippo, Michele, Pier Ilario Mazzola Cristoforo Caselli d rari, Mantegna, Costa e Francia, diretti ispiratori dell'arte del Correggio almeno lino alla cupola del S. Giovan ni; concludere coti un epilogo di post correggeschi ; e fra i precursori e i seguaci presentarci il Correggio — co me s'è fatto —• oltre che dogli affreschi e dei quadri parmensi, della Madonnacol Bumhiun v Santi della Raccolta Orombelli, della Madonna voi Bombino e i Sunti Francesco e Q-iirino della Gal- leria modenese, della Madonna col Bambino ed angeli musicanti degli Uffizi, dello Sposalizio di S. Caterina già ideila P^accolta Bonomi ed ora a New • York, della Giuditta di Strasburgo, deiila Madonna col Bambino (detta Madon\na di HellbrunnJ di Vienna, del Presepe notturno donato dal Crespi alla Galleria braidense, dell'Adorazione dei Magi di Brera, della Madonna « Bolognini » del Museo di Castello a Milano, 'del Faunetto di Monaco, del S. Antonio Aliale di Napoli, della Madonna Cam\pori della Estense, dello Sposalizio miIstico del Museo Nazionale napoletano, della Madonna adorante di Firenze, delle due Allegorie del Louvre con la replica di quella delle Virtù (incompiuta) della Galleria Doria, del Ritratto di magistrato della Raccolta Thyssen di Lugano. Queste, con l'altre di Parma ; ricordate, le opere principali. ! Allora la comprensione del Correggio !si fa acuta, persuasiva, esaltante. Non j più soltanto inalberata fantasia e placida delizia di seduzioni sensuali, ma ■ vigile indagine e ragionata percezione. ; Quell'Allegri che col suo discorso luI ministico e chiaroscurale e lo splendore meridiano della Pala del S. Gìrolaìmo, che con la malia dei divini sorrisi, icon l'indicibile grazia degli atti, col 'rapimento delle nimbali fughe di cheirubi, col patetico delle sacre scene, con ' l'umanità trasumanata delle Vergini e !la muscolosa potenza delle figure virili, con l'adorante estasi dei Santi e la Istruggente soavità dei putti, con l'inarIrivabile facilità, insomma, dell'accostare l'uomo a Dio, la terra al Cielo, la gentilezza alla maestà, e di confondere I il senso con lo spirito, l'intuizione con i l'intelligenza, l'ardore mistico col dejsiderio pagano, quel Correggio che per | queste doti supreme appare cosi caro e chiaro alle folle che in lui applaudono lil traduttore mirabile dei loro sentimenj ti semplici e impulsivi, diventa un altro | Correggio, il più vero, il più alto, l'artista conscio delle sue fatiche e delle jsue facoltà, il genio artistico di tutta juna terra di artisti, operante con una | visione netta dei mezzi da sfruttare, dei lini da raggiungere. E quasi — allora — mentre vanno a catafascio alcuni schemi cronologici, vien fatto di porre un interrogativo a quel punto delle sue pagine magistrali dove il Berenson sostiene che l'apparizione del Correggio nell'ambiente artistico emiliano « è un miracolo» e che tutte le fonti, il Costa, il Francia, il Mantegna, il Dossi, forse il Caroto, e la pittura veneta attraverso il Lotto e il Palma, ed infine la conoscenza me- Leo- ,lardo 11011 bastano a spiegarne «con la loro combinazione l'opera deliziosa», Que„e meUeSime influenze, egli ag nell'Emi- .diata dj. 'Raffaello Michelangelo a . , nrecedpntl -, e aPParen7-e senza quei precedenti o]i!?*^.^.^.» | probante, ci si domanda se codesto gesl sarebbe manifestato con cosi narnente è stata qui posta quella testa o i del Ke(Ìpntore che, pur guasta e ridi- ' pinta si ascrive al Mantegna perchè - 'a 1493 un ^P"*0 di tal 30^etto fu inviato per commissione ai signori di prime armi s< senza dubbio Correggio dal maestro veneto. Certo 1° vide il giovanissimo Allegri, alle sue armi sotto lo zio Lorenzo; e fu come una pentecoste ar- ,. ,. ... Ustica che doveva guidarlo, nuovo a postolo d un verbo pittorico, fino alla dipintura dei pennacchi del Sant'An- drea mantovano e-meglio ancora a questa modenese Madonna d, San Quirino dove la tipologia mantegnesca e evidente insieme con la caratteristi ca spalhera dì frutta. Quest affresco è degli anni 1509-11-Durerà nel Corna gio fino alla cupola di S. Giovanni la formidabile fiamma accesagli dall'e roico sognatore umanistico; ma se lo ingegno acconsentiva, il temperameni to si ribellava. Egli era l'uomo delle delicatezze e delle dubbiezze fra l'ero : tico ed il sentimentale. Le allusive -| sensazioni chiaroscurali leonardesche, -|le olimpiche misure raffaellesche dovevan salire all'ani anma sua meglio che il ferreo rigore delle dipinte statue dell'umanista antiromantico. La Giuditta derivava ancora da una composizione mantegnesca, ma nella Madonna Campori dipinta forse tre anni dopo era già tutto il Correggio. Meravigliose assimilazioni, e più che assimilazioni intuiti, onde il genio si avviluppava d'atmosfera e bastava un lontano accento per creare armonia. A mano a mano che la critica scopre, nuovi mondi s'allargano, nuovo verità sfavillano. Si disse, si ripetè che la vetta dell'arte la rappresentazione sensuale della donna, culminante in 1 almeno quattro delle scene pagane 1 degli « Amori di Giove ». Berenson ; stesso vi scorge lo scompenso che , fatalmente deriva da un equivoco sui valori supremi che in definitiva gover nano tutte le cose dell'arte e della vita, F"u troppo sensuale: è in questo ch'egli è limitato ». Orbene, c'è qui — ed è la rivelazione della mostra di Parma — il Ritratto Thyssen. Una testa di magi strato, pallida, quasi esangue, assorta in una sua cupa volontà implacabile, Una tragica apparizione fisionomica, fin nPua barbetta rada tra il rossiccio e il bianco e negli occhi spenti, d'una tri stCZZH sconfinata. Mai Tiziano Tinto roUo o'il Lotto superarono tale intensità espressiva che ci portò alle labbra come un grido il nome di Domenico Tluotokopouli; e infatti al Greco da qualcuno l'opera è ascritta. Ma se in- ] ! vece realmente è dell'Allegri, anche l'accennato scompenso morale ed artistico si dissolve come fumo al vento, ed al Correggio va restituito anche quel valore umano che riposa <: nell'equilibrio fra i sensi e lo spirito » per questo ritratto che mai ci uscirà dalla memoria. Marziano Bernardi CORREGGIO: Madonna del S. Girolamo. ildMMaamupps a CORREGGIO: Madonna della Scodella (particolare)