Per una solidarietà efficente

Per una solidarietà efficente Per una solidarietà efficente Stresa, 11 notte. La conferenza di Stresa si è iniziata senza urti, senza scontri, senza fasi drammatiche; accomunati da un concorde desiderio di pace, divi si nei metodi per raggiungere que- no alto fine, i Capi responsabili de - ie tre grand! Potenze occidentali hanno cominciato 1 esame dei gravi proDleim dell'ora in uno spirito di cordialità e di comprensione reci- proca. Il Duce ha guidato la discus- B,one; giusto omaggio all'Uomo che da tanti anni indica le vie della sai- yezza per l'Europa e che nell attua- le momento ha saputo tenere in pu- gno per 1 Italia e per il mondo il cor-|sei degli eventi i delegati di Francia;ed Inghilterra hanno voluto che Egli;presiedesse il convegno che può co- stituire la pietra angolare del nuo- vo edifizio europeo, come può segna- re la fine di una politica di collabo-!razione per aprire 1 orizzonto alle più oscure incognite. Niente colpi di sce-;na, nessuna pregiudiziale assoluta; questa e l'atmosfera della prima giornata, e questa sarà anche l'atmosfera delle prossime giornate per- chè sembra da escludersi che domani;i lavori saranno esauriti. Però tale constatazione iniziale non neve af- fatto lasciare adito ali illusione di previsioni scioccamente ottimisti- che; le posizioni rispettive dei tre Stati sono rimaste quelle che erano;ieri ; si è potuto procedere a dei con fronti senza che ne uscissero favil le di contrasti: ecco tutto. La seduta della mattina è stata dominata dall'esposizione dei ministri britannici ; erano essi che sopratutto dopo il 16 marzo avevano svolto un'attività politica autonoma coi viaggi a Berlino, a Mosca, a Varsavia e a Praga, ma essi non avevano mai rinnegato il comunicato del 3 febbraio che riassumeva i punti di vista oltre che della Francia e dell'Inghilterra, dell'Italia: perciò logicamente ai ministri inglesi spettava l'obbligo di fornire delle delucl ,1dazioni: patto orientale, patto danu-biano, convenzione aerea, abolizione !dslla parte quinta del trattato di Versailles, ritorno della Germania nella Società delle Nazioni, tutti i problemi sono stati passati in rassegna alla luce delle opinioni e delle intenzioni dei dirigenti gli Stati assenti da Stresa e principalmente di Hitler. Domande informative sono state rivolte a sir John Simon che aveva condotto a Berlino l'opera di esplorazione. Il ministro degli Esteri inglese sembrava molto coloito dalgrado avanzato ormai raggiùnto da-gli armamenti tedeschi. Nella seduta pomeridiana hanno avuto modo di manifestarsi le diret- tive della politica francese e centro ..... r . della discussione è stato il ricorso di Parigi alla Lega che dovrà essere trattato nella sessione straordinaria del Consiglio convocato per il 15 prossimo: è evidente la preoccupazione inglese che simile mossa con gli ardenti dibattiti che ne deriveranno non crei una situazione irreparabile nei confronti della Germania. Come appare da questo rapido quadro delle sedute odierne, non solo non si è arrivati ad alcun orientamento conclusivo, ma si è sempre irretiti in quella catena di contraddizioni per cui risulta la particolare gravità del momento che attraversiamo. Con la dichiarazione del 3 febbraio le tre grandi Potenze occidentali intendevano, sulla base del riconoscimento della parità giuridica ed effettiva della Germania nr-1 campo degli armamenti, di edificare un sistema collettivo di sicurezza; venuta improvvisa la denuncia unilaterale tedesca del 16 marzo. Il programma del 3 febbraio ha subito un colpo d'arresto, oppure è stato scardinato nelle sue condizioni essenziali? GÌ'inglesi .inclinarono subito per la prima ipotesi: di qui il precipitoso annunzio che il viaggio di Simon e Eden non sarebbe rinviato; di qui gl'infiniti sforzi per tener sù una situazione confusa con riflessi divergenti all'interno stesso del Gabinetto, oltre che nel gioco dei partiti vicini forse a incontrarsi sul terreno elettorale. A Stresa gl'inglesi si battono per la loro concezione, in cui credono o s'illudono di correre minori rischi : la possibilità di discutere, di trattare ancora, forse di accordarsi con la Germania. Ora nè l'Italia nè la Francia sono opposte a priori alla collaborazione con la Germania, tutt'altro; la vera pace d'Europa può ottenersi con una cooperazione leale, attiva col Reich.Se l'Inghilterra ha pronte delle solu-zioni che permettano di definire unabuona volta con una certa stabilità la posizione della Germania in Eu- ropa, le presenti; i tempi sono ormai maturi per liquidare le colpe e le in- genuità di Versailles, di cui le riparazioni e le limitazioni negli armamenti furono le più colossali; ma che es3e siano soluzioni rapide, concrete, definitive e che non diano pre¬ testo invece a vaghi tentativi, a ma novrc che rendano possibili dei mic v5 coipi di testa con la conseguenza inevitabile della guerra. La delegazione inglese possiede la chiave per arrivare aun accordo coi tedeschi? Ne dubitiamo; lo stesso MacDonald, facendo stasera delle di chiarazioni alla stampa ha riaffer mat0 che u ritorno dsna Germania nella Sccietà delle Nazioni è rite| mente augurabile, ma questo ritor; no non può avvenire a qualsiasi co; st0 perohè se cosi fosse avrebbe dei risultati più dannosi che utili. Cosa significa ciò insieme con tanti altri sintomi? Che l'Inghilterra non è af! falto sicura delle intenzioni del terzo Rcich ]a cui poliUca ie sfu£rge, a ; si servo delle debolèzze e dalle rls ve dell'indirizzo del Foreign Office anzi iser- per puntare su deile sorprese. E' qui che il dissenso si allarga; noi riteniamo che un'azione solida- ; |e> senza lacune delle trc grandi Po. tenze sarebbe la migliore garanzia contro ulteriori velleità germaniche, non so]0 ma sarebbe lo stimolo più adatt0 per convincere i tedeschi dei l'opportunità e della"necessità di en; trare in un concarlo di stati in cui potranno vivere da pari a pari. Le giornate di Stresa tendono a colmare questo dissenso; MacDonald nelle dichiarazioni surriferite ha affermato che dal tono delle conversazioni odierne ha tratto la convinzione che la posizione speciale dell'Inghilterra sia stata meglio capita. Ciò può essere esatto fino ad un certo punto: l'esperienza tragica del 1914 ha dimostrato che non esistono posizioni speciali di nessuno di fronte alla guerra. Se l'Inghilterra vuole collaborare positivamente all'opera di pace, da Stresa devono 1 venir fuori direttive comuni alle tre pt direttive chiare nrerise ! "tenze- airemve cma.re, pic,^,., inspirate a equità e a fermezza. Non si tratta di compiere alcun sopruso verso la Germania; noi non desideriamo affatto la politica delle esclusioni. Grosso canard, di cui era individuabile l'insidia, oggi era stata diffusa la voce che dalla Conferenza di Stresa sarebbe nato un altro convegno a cui parteciperebbero la Ger | mania, la Russia e la Polonia. Voce jfalsa maSan manovrata, ripetiamo; |ma un accordo completo sarebbe |<Panto mai auspicabile e per gli ta |Blesi e Per tutti S1' altri P°Poli- Tut" | tavia, guai se l'Inghilterra comincia c°n l'escludersi; a furia di esclusio ™ dove si precipiterà? t >;„„„m,ii-, a; c*,.„, L'incognita di Stresa rimane intera; essa è sempre oggi nei limiti e nell'efficienza della solidarietà britannica. Alfredo Signorotti il comunicato ufficiale STRESA, 11 notte. Stamane alle ore 11 ha avuto luogo nella sala della musica del Palazzo Borromeo all'Isola Bella la prima riunione franco-italo-britannica. Il Capo del Coverno, nell'assumere la presidenza, ha rivolto un cordiale saluto alle delegazioni francese e britannica. Erano presenti oltre ai tre Capi di Coverno — Mussolini, Flandin e MacDonald — i ministri degli Esteri Lavai e Simon e l'on. Suvich Sottosegretario di Stato agli Esteri, Sir Robert Vansittart Segretario permanente al Foreign Office, Alexis Leger Segretario generale al Quai d'Grsay, e l'Ambasciatore Alcisi Capo di Gabinetto al Ministero degli Esteri, ed altri alti funzionari. Il Primo Ministro MacDonald ha esposto le linee direttive della politica estera britannica nell'attuale periodo; quindi Simon ha riferito sul viaggio a Berlino e sui punti di vista germanici concernenti il Patto orientale, il Patto danubiano, il Patto aereo, la Società delle Nazioni. Su ognuno di questi argomenti si è iniziata una discussione di carattere preliminare, dopo di che è stato fissato l'ordine del giorno dei lavori. Alle ore 13.30 la discussione è stata sospesa, La seduta è stata ripresa alle 17. j Nella seduta pomeridiana i delegati francesi hanno esposto le ragio'ni che li hanno indotti a presenta,re il ricorso alla Società delle Na zioni e si è esaminata la procedura da adottare. t La seduta è stata tolta alle 19.30 Jo rinviata a domani alle 9.30. —