I Gerarchi di 19 province riaffermano a Starace l'appassionata devozione delle loro genti al Duce e all' Idea

I Gerarchi di 19 province riaffermano a Starace l'appassionata devozione delle loro genti al Duce e all' Idea Il Segretario del Partito nella nostra citta I Gerarchi di 19 province riaffermano a Starace l'appassionata devozione delle loro genti al Duce e all' Idea Come gli ordini delle superiori Ge-\rarrhic avevano stabilito, la manifestazione di ieri, solenne come altre poche, importante così per il numero come, soprattutto, per la dignità gerarchica dei convenuti, ha avuto un severo carattere militare, una fisionomia austera e raccolta. Veramente rapporto di comandanti con il Capo, predisposto con assoluta semplicità, quasi inavvertito dalla folla. Bandite le solite forme gioiose delle festività collettive, non bandiere alle finestre, non moltitudini acclamanti sul ciglio delle vie, non grida non canti non passione d'uomini prorompente come una marea dal folto delle piazze gremite. Starace è giunto iermattina ed era alla stazione una sola persona ad accoglierlo: il Federale Piero Gazzotti. Così erano gli ordini e così fu fatto. Si disubbidì soltanto, fortuitamente, da alcuni degnissimi camerati, fra tutti forse i più fedeli, i più disciplinati, i più degni. Furono i consoli delle Legioni torinesi che si trovavano a Porta Nuova ad attendere il luogotenente generale Carini, proveniente da Milano e in arrivo appunto nella stessa ora del Segretario del Parlito: e allora la disubbidienza fu imposta dal caso e il primo saltilo Achille Starace ebbe, con quello di Piero Gazzotti, dalle fedeli Camicie Nere a cui il Regime ha affidato il comando della guardia armata della Rivoluzione. Ma tutto, ripe tiamo, si svolse austeramente. Nep pure un grido sotto le fonde arcate metalliche della stazione: nessuno dei gerarchi delle diciannove Provili- cie presenti, i pochi testimoni dcll'ar-rivo immobili nel saluto romano. Sul-la macchina federale Achille Staracesubito raggiunse la Federazione deiFasci, -percorrendo le affaccendate vie del centro: e anche qui, nella bel la Casa del Fascismo torinese, tutto si svolse nel più lineare dei modi. I Feriti della Causa ancora una volta ebbero l'onore e la gioia di affiancare il Segretario del Partito nel suo rapido trascorrere per la Casa Littoria. E' questo un privilegio che loro viene dal sangue versato, dal sacrificio volontariamente affrontato. C'erano tutti ieri dell'esiguo manipolo che fu per quelli delle squadre esempio e bandiera: e fra loro i padri dei Morti le cui gramaglie si sono indelebilmente adornate d'una coccarda tricolore. Sulle scalee marmoree che degradano verso le soglie vigilate dai militi i Feriti della Causa fecero cerchio attorno a Starace. Ognuno d'essi il Segretario del Par tito riconobbe e salutò con un sorrì so, di ognuno d'essi ben ricordando la passione e l'eroismo. Nella silenziosa atmosfera, sommesse, si levarono poi le note di Giovinezza. Venivano dal Sacrario dei Caduti, dalle cui porte spalancate esciva la luce morta delle lampade votive. Starace varcò le soglie del tempietto e ristette un istante nel saluto raccolto. Poi sentimmo, secco e alto, l'ordine dell'ufficiale ai militi, squillò repentina una tromba e ognuno si irrigidì sull'attenti. Ai pie della lapide su cui sono incisi i nomi dei Cadutnella vigiliare battaglia il Segretario del Partito depose una corona di alloro. Poi esci fra camerati dei due Direttori e i feriti della Causa, i solcol Federale di Torino, e il vice-Federale, la Delegata ai Fasci Femminili, alcune altre Autorità cittadinpresentì nel vasto atrio di ingressoIT„ cimnafirn onlcnrKn un Miiipcuicu epiMmiu Qui avvenne un simpatico episodio. Era in terza fila, quasi nascostdai camerati, il professor BargelliniStarace lo scorse e lo chiamò. Ivaloroso medico torinese si appressò al Segretario del Partito e sfermò, rigido sull'attenti. Ma AchillStarace volle nei confronti del fedel camerata bandita ogni forma gerar-chica: lo baciò ed abbracciò affettilo-samente, fraternamente. E gli dissenancora, il suo grazie e la sita memorericonoscenza. Come il lettore ricor-derà Demetrio Bargellini fu quegliche raccolse Starace ferito sul campo di neve del Sestriere, fu quegli che sapientemente devotamente prestò le prime cure, che ridusse l'arto fratturato e che condusse rapidissimamente Starace alla guarigione. Il gesto cameratesco di Achille Starace suscitò un contenuto applauso tei pochi testimoni. II rapporto a Casa Littoria Guidato da Piero Gazzotti, il Segretario del Partito salì quindi al primo piano di Casa Littoria e nell'ufficio del Federale si soffermò in breve colloquio: poi ridiscese al pian terreno, sostando sull'ultimo ramo di scale. Davanti a lui sfilarono allora le gerarchie delle diciannove Provincie chiamate a rapporto: diciannove Provincie ed una sola immensa legione di fedeli, una sola immane palestra di Fascismo, una unica pas sione regina dalle sponde liguri nìghiacciai del Bianco alle ubertosepianure padane dei cuori e dell'ani-rne. Apri la rassegna Alessandriacol Federale Carlo Poggio; poiAosta col Federale Glarey, poi Ber-gamo col Federale Valli, Brescia colFederale Vicari, Como col FederaleCarugati. Cremona col Federale Mon- tanari. Cuneo col Federale Bonino, Genova col Federale Molfino, Imperia coi Federale Magrini, La Spezia col1 Federale Biaggini, Milano col Fede-raie parenti, Mantova col Federale, p-motti Novara col Federale Pala-idino, Pavia col Federale Fredianì, Savona col Federale Bonfiglio, Son-drio col Federale Zuccarelli, Varese col Federale Tuttoilmondo, Vercelli col Federale Pozzo. Diciannove Provincie e diciannovevigiliari alla testa delle Legioni Lit- ione: tutta gente che ha pagato di'persona, che ha creduto in Mussoli- ni come in una verità indiscutibile,che non ebbe nel lento talora ango- scioso defluire degli anni e deglieventi mai un istante di dubbio, maiun moto di stanchezza o volontà di abbandono. Attorno ai Federali era-:no i membri dei Direttorii. E quanto\azzurro scorgemmo su quei petti, • quante testimonianze di lontani eroi-'smi, quanti segni di mutilazioni e di \feriie ! ] Achille Starace, a cui ogni volto ,ed ogni nome dei cento e cento gè- rarchi italiani è noto ed amico, ri-\spose militarmente al saluto d'ognu-no. Quindi la colonna varcò le soglie[dellu Palestra Littoria, ove, nel *io- 1 me del Duce, ebbe inizio il solenne '.rapporto, durante il quale il Segrc ntano del Partito impartì ai convenu \tì precìse direttive di marcia per il \futuro, All'Ospedale Maria Vittoria Dopo un rancio rapidamente consumato alla Mensa del Goliardo, il Segretario del Partito si recava all'Ospedale Maria Vittoria. La visita di Achille Starace ebbe un simpatico significato e volle dire, sopratutto, la gratitudine del ferito di Sestriere al medico che tanto amorosamente lo curò e lo guarì. Infatti Starace visitò del Maria Vittoria anzitutto il reparto di ortopedia, di cui è primario il camerata prof. Bargellini: e in seguito il reparto neonati della Sezione Levi, dipendente dal centro pediatrico diretto dal prof. Meynìer. Accompagnavano il Segretario del Par- tito S. E. il Prefetto Giovava, il Fe-derale Piero Gazzotti, il Podestà ing. Ugo Sartirana, il vice Segretario Fe- derale conte Napoleone Rossi di Mon-teiera, il Segretario Federale animi-nistrativo dott. Meda, l'ing. Cavai-ìlarìMurat, vice-Segretario del Fascio, di Torino, l'ing. Caglini, Fiduciario]della Associazione tra i Feriti della Causa, il Podestà di Pinerolo e mem-.bro federale Sandro Berutti, ed altri pochi gerarchi della Federazione dei ', Fasci. Sulle soglie del Padiglione Elena d'Aosta porsero il primo saluto al Segretario del Partito iV'Presidente del Consiglio di Ammini- strazione avv. Ruggiero Guiscardo, c'le aveva a fianco tutti gli ammini stratori; infine il gruppo dei profes son e medici, che vestivano il Ou,nco camice, s'appressarono adAchille Starace col braccio teso nel saluto romano. Notammo alcune fra le personalità più illustri della scienza medica torinese: i primari prof. Stropeni, prof. Bargellini, prof. Azzì, prof. Levi, prof. Civalleri, prof. Pinaroli, prof. Sura, prof. Meynier, prof. Quadrone, prof. Occhioni, prof. jdFlcailFino, prof. Cuizza, prof. Davanzo, prof. Cucco, dott. Pecchio e dott.ssa Simonetti. Numerose anche erano accorse per porgere il loro ossequio le dame patronesse della benefica opera. Il prof. Demetrio Bargellini guidò il Segretario del Partito nei vari reparti della sezione, quindi, per vo-jtlontà espressa dal Gerarca, lo sotto-> bpose ud un esame radiologico. Il prof. !gSura, che presiede appunto tale com-\dparto .sanitario, accolse Starace neZipsuo gabinetto radiò ed il camerata,g prof. Bargellini esaminò l'arto frat-\dturato sui campi di neve del Sestrie-1tre. A?e uscirono, dopo una breve sosta, col sorriso sulle labbra: segno chiaro che l'esame aveva dato sod disfacentii>simi resultati. Guidato gUF a l dal prof. Levi il Segretario del Partito visitava quindi il reparto neonati e poi si accomiatava dai sanitari del Maria Vittoria, ai primari esprimendo la sua schietta soddisfazione per la visita effettuata. A Sassi In rapida corsa attraverso tutta la città, Achille Starace raggiungeva quindi il campo ostacoli di Sassi per assistere allo svolgimento degli Agonali di equitazione e di pentathlon moderno. Sulla magnìfica palestra posta fra le rive del Po ed il verde digradare delle colline attendevano il Segretario del Partito i capi della Accademia di Artiglieria e Genio, che con alto spirito di cameratismo vollero assumersi la organizzazione di questi Agonali: il generale Bellini, comandante la Scuola, e un folto gruppo di ufficiali. Erano pure presenti il Segretario del 'Guf torinese camerata Polite di Pi j no e il vice-Segretario camerata Di Maio. Su un lato del campo avevano - preso posto gli ufficiali della Scuola -'di Applicazione e gli allievi dell'Ac- endemia, i quali fervidamente saluo\tarono il massimo gerarca del Paro'tito. Quindi sì svolsero alcune prove a sugli ostacoli, protagonisti i giova- ni del Guf e gli allievi dell'Accade i mia: finché S. E. Starace non volle i1 salire a cavallo, malgrado la gamba e] fratturata e non completamente guao rito. Fece al galoppo, con sicuro stiVle, varie volte il giro del campo, su-\perando con sicurezza gli ostacoli ,, della pista. Verso il termine della mal d infestazione giunse S. E. Teruzzì, Capo di Stato Maggiore della Mili zia, col quale Achille Starace poco dopo ripartiva alla volta di Stresa IL SEGRETARIO DEL PARTITO PARLA Al GERARCHI NELLA PALESTRA DI CASA LITTORIA S. E. STARACE SUL CAMPO D'EQUITAZIONE DI SASSI