In attesa degli ospiti di Leo Rea

In attesa degli ospiti In attesa degli ospiti Stresa, 9 notte, lStresa è pronta: si è preparata inìspochi giorni ad accogliere una deTle\fpiù importanti — se non la più im-\ i portante — riunioni diplomatiche di i questa e delle passate epoche. A ve-\f: ro dire, tenuta così come la sa tene-' ' re un Podestà di cui non si sa se am- murare di più il senso estetico o il\tratto etico, la cittadina non aveva bisogno di molti preparativi per pre-, sentarsi fiorita accogliente e sere-\no ali intero mondo di diplomatici e\di giornalisti che stanno per giunge- re o che sono ormai qui. E quando] jsi parla di un intero mondo non s'u, dice frase retorica: sul lungolago} passeggiavano stamane tre signori'. (occhiali con stanghette d'oro, denU id coUetti a due punte cravat. ttY* annodata dolio/abbrfca; tre si- i, ^^g^dtel^iZo^^tana turisti provenienti da Venezia.E non è lecito dubitare che non sia-no turisti. Del resto sono informato che alcuni diplomatici giapponesi ar-ii è a -! riveranno fra poche ore a Stresa: ma h | è da pensare che anch'essi hanno de- dso di venire per godersi le beUez- dl j e c\e la loro venuta in -, 7. ^ ,;„; n„™ prelazione alla conferenza del Capo i Ael Governo con t Primi Ministri bri- tannico e francese, e da considerari" si fra quelli eventi che si usano chia- mare mere coincidenze di data. - _ . _ 1 Ael palazzo dei Borromeo l' , . . , , . i Anche il principesco palazzo dei - Bo™""f?' alVIs°la Bfa> ,wn }a \avut° bisogno di molti apprestaa!nie»^-' la costruzione seicentesca e n!le sue àule tono sempre tenute in iicoiirfiiioiii perfette ed i tesori arti-\stici colà radunati sono sempre at-\tentamente guardati da esperti di ' capolavori creati da pennelli e scal- e peKi insigni. E cosi i viali e le aiole ^dino digradanee *? '» *KC\ terrazze verso la sponda .\mendimiale dell isola, sono coperti i * fine ghtuia bianca e di verdi tap- - peti erborei. n' f 7' f.r°ccas,0,!e f00™?' ninaZe, anche il principesco palazzo ha e eccezionali cure- dal loro rja-- £*n di il^r^eahJSoìr\Zlndat uncTmioneYZrìn^clio e!™ ./V0,."" ™T ■ ,™ n™?™",? -icar'c'" di veri tesori: dei Giorgione, dei Tiziano, dei Jan Dyck per dire - e e ,dei quadri; antichi vasellami, por\celiane di alto pregio, posate d'oro e e d'argento. Casa Borromeo ha dis ^\Hrntnt>ra „ o'^carneie e -\la serviiu a 1 fesche e : o colori, secondo l'epoca in {ordinate e confezionate. 1 *1 posto inoltre che noti meno di ses-santa lacchè, durante i giorni in cui il palazzo ospiterà la Conferenza, prestino servizio dalla gradinata dell'imbarcadero alle varie sale ancorridoi. Per l'occasione indosserà le livree seicen- settecentesche, di diversi i a a cui furono ai Dall'altra parte dell'isola, la fac-r!eia.» del palazzo appare più impo- d nente che mai. vista dall'angolo prò- o spettìvo offerto dalle acque. Ecco la]\Scalea, larga quanto un viale forine-^ *"* _rr«_Mn* WJM. e' i^poo cUtr __>- ine quelli di Palazzo Vecchio, chemenano a un cortile da cui sciuffano quattro o cinque palme: ecco, sulla sinistra il portico, ed ecco la torre: , - le svila parte frontale del palazzo imo cerca di indovinare le finestre della - n o e e o sala in cui saranno tenute !e riunio- ni, delle sale vicine destinate alle consultazioni ed a tutti i servizi che sono indispensabili a una conferenza cosi importante come quella che fra poche ore si radunerà nel palazzo. . j ìi • • ■ 11 salone delle riunioni Ormai è stato detto che il salonedestinato alle riunioni del Duce con MacDonald e Sir John Simon, con Flandin e con Lavai, è quello cono- sciuto sotto il nome dì Sala della mu-sica: è uno dei più eleganti seppia e [non è fra i piii vasti dell'intero po- lazzo. Naturalmente è stato necessari0 rimuovere le vetrine e gli scaffaii contenenti le preziose raccolte di strumenti mUsicdli raccolti da generagioni di principi che per tradizione furono e sono mecenati d'ogni espressione d'arte. Al loro posto è stato coljocato j2 mobilio occorrente ai personaggi che si raduneranno in torno a Mussolini. Si tratta di po chissimo mobaio e che appare sem. plice anche se j hi € { . fc(m. m m valore artistico ed una prove. n[enza CQSÌ ÌUwtn come tutte le mm M palazzo: un tavolo ^ u^ua^^ ^ *oltrone da ao?lmnìa. ^ ^ * *— — * -* »»» i ,.'„ . ... ,, , „ ! 'sal.a;attJfua^ueVa df* me' f?feè stf0 d!sp°sl° Per« T"™ i** al ?Haìe ìl CaP° del G°ver Tutto qui. Alle pareti sono ormai stati collocati motti quadri preziosi e fra essi alcuni dei preziosissimi portati, per questa occasione, da Mi- no inviterà cento convitati. Il pranzo sarà dato probabilmente nella sera di sabato. Tornati dalla corsa sul lago e messo piede sul lungolago, abbiamo notato ancora un particolare dell'organizzazione che va completandosi: ventotto vetture Fiat, brillanti di i vernici e di metalli, fragorose di .motori, erano allineate coi loro cinquantasei autisti, scelti fra i migliori guidatori e collaudatori della grande fabbrica da cui le macchine sono uscite: eleganti le vetture ed elegantissimi i guidatori nella loro uniforme kaki con colletti e paramani blu e guanti neri. Sul paraurti di ciascuna vettura, tre bandierine : il tricolore italiano, l'Union Jack, e il tricolore francese; sui copriradia tori un fascio littorio. e giornalisti Diplomatici e giornalisti arrivo della delegazione france sfj . annunsiato con VEspresso del Sempione delle 10,15 di domani se- : ra, mentre quella britannica arrìve ; .' ;, „ , 7* . 11 \ \ ì Fm 1 dlPlomatwi è annunziato larriv0 di S" E' Grandi' ambasciato- \re d'Italia presso la Corte di S. Gia- corno, di sir Erick Drummond, am hasciatore d>Inghilterra> e del conte ' ■. De Chambrun, ambasciatore di Francia presso il Quirinale. Stasera, con gli ultimi treni, sono giunti ancora dei giornalisti: tanti e da tutti i paesi. Nell'atrio del «Regina Palace» dove hanno posto il loro quartier generale e dove hanno scaricato macchine da scrivere e da cinematografare, valigie con le etichette di cinquanta alberghi e di I quattro o cinque compagnie di navigazione, si sentono parlare e oli\scuiere in, tutte le lingue: si ritro ua»io visi conosciuti in Europa, m America, in Asia. i Di essi uno, mandato da Londra a .Stresa per un giornale di Chicago, dopp aver rievocato una cena di ,sukiyaky, mh certo dolce mancese, e quella certa «pipa» presa per tele grafo dal suo direttore per aver mandato tre volte la stessa notizia, ha accennato per un momento a un particolare, per cosi dire pre-confe renziale, in questi termini: «E' la seconda volta, in due anni, che Mae Donald e Sir John vengono in Italia per incontrare Mussolini...». E mi ha battuto la mano sulla spalla. Ora ricordo di aver risposto al suo aci cenno con un sorriso che, me ne ac- ]corgo ora> nasceva. da quello stesso 'senso di orgoglio che aveva mosso il sorriso dell'uomo incontrato starna ne sulla strada dopoché gli ebbi det to che approvavo appieno la sua opi<nione circa l'importanza che, nel mondo, sta per avere l'Isola Bella. Leo Rea . ; 1 IN ATTESA DELLE DELEGAZIONI BRITANNICA E FRANCESE una trentina di « Fiat» sono state messe a disposizione degli ospiti.