Un saldo manipolo di giovani ha dominato nella competizione milanese

Un saldo manipolo di giovani ha dominato nella competizione milanese / CAMPIONATI ITALIANI DEI PUGILI DILETTANTI Un saldo manipolo di giovani ha dominato nella competizione milanese ,Jt!Ìn7,«Hhf.^oleH?™ol.tofortedu-|tffllorff™^ «mJnn? ^f^JL l0n,S di lmP°^i ai , campioni già consacrati. Bene, benis¬ simo, diciamo noi: lo spirito di'emula zione e la fiducia nelle proprie forze sono le qualità più prezioso di un g:o- | , ,ore; queIle ch0 Possono, se jcoiiegate al lavoro assiduo e razionale, portare molto vicini alla perfezione, i? 5 « Parte' 1 nostri migliori dilettan-1 ti aello scorso anno, punti sul vivo, so- |no animati da fieri propositi di rivincita. L'ambiente è, dunque, saturo di elettricità ed è anche questa una lieta constatazione. Ben cinque su sette sono stati i campioni dello scorso anno presenti a Milano che si sono fatti strappare la corona di campione, e cioè: Sergo, Cortonesl, Celegato, Gilberti e Centobelli. Ad essi si deve aggiungere Facchin, assente ai campionati di Napoli 1934, ma detentore del titolo europeo. Solo il mosca Matta e il massimo Saruggia hanno confermata la loro superiorità. Questo piccolo bilancio dice già da solo molte cose, poiché, se è vero che le sconfitte di Sergo, ritornato nella categoria dei «gallo», e di Cartonesi, passato in quella dei «piuma», hanno delle scusanti, perchè i due pugili non erano in piena efficienza fìsica, Celegato, Gilberti, Centobelli e Facchin sono stati, sia pur di poco, regolarmente battuti da avversari giovani che hanno dimostrato di essere o più freschi e più combattivi, o tecnicamente migliori. I nuovi campioni Lasciando da parte il piccolo ma solidissimo sardo Matta, che ha saputo ancora una volta liberarsi dei suoi più diretti avversari e il poderoso Saruggia che, assente Larici, non aveva avversari degni di lui, specialmente ora che è in gran forma, vediamo di fare un rapido esame dei neo-campioni, o meglio dei loro pregi, dei loro difetti e delle possibilità che essi hanno. Baroni, che è riuscito a spuntarla sul fiumano Sergo, è giovane di anni, ma non di carriera, poiché combatte da parecchio tempo. E' un prodotto del Gruppo « Battisti » di Milano ed è animato da una passione per il suo sport che gli fa fare qualunque sacrificio. E' sopratutto un tecnico che ama la manovra più che la battaglia, pur cavandosela molto bene ogni qual volta si presenti la necessità di farsi rispettare da avversari molto irruenti. Tornato da poco dal servizio militare, ha raggiunto, si può dire, solo ora la sua piena efficienza fisica. Difenderà fermamente il primato conquistato dagli assalti che certamente gli muoveranno, non solo Sergo, ma anche il cremonese Bonetti e l'algerino Belmonte, che gli sono senza dubbio molto vicini e che rappresentano la nuovissima generazione. Anche l'umbro Farfarelli, pur essendo poco più che ventenne, non è al 3Uo primo campionato. Distintosi negli scorsi anni, non era, però, mai riuscito a superare l'ultimo scalino, soprattutto perchè relegato in una regione dove 11 movimento pugilistico è, per ora, molto scarso. Liberatosi in semifinale dal romano Rea, uno del concorrenti più quotati della categoria, si è trovato in finale di fronte all'altro laziale Efrati, un ottimo, giovanissimo elemento che ha qualità tecniche spiccatissime. Farfarelli ha combattuto l'incontro per il titolo con una foga irriducibile ed è riuscito a strappare la vittoria di Btretta misura. E' fisicamente molto forte, molto mobile e passibile di progressi, stando a contatto di collegni di valore sotto la guida di un esperto. Nella sua categoria non mancano degli inseguitori pericolosi come l'altro... esponente della famiglia Bonetti, Salicini e De Curti. La cronaca ha detto le vicende del primo incontro Montanari-Facchln in semifinale e della deliberazione presa dalla Commissione Tecnica desiderosa di stabilire attraverso ad una seconda prova chi era il migliore di questi due pugili. Orbene, nel loro secondo incontro, il riminese ed il ligure hanno riconfermato di essere presso a poco sulla stessa linea, sia pure per merito di qualità, diverse. Montanari è un fine schermitore, Facchin un pericoloso colpitore. La tecnica difensiva e la tattica Indovìnatisslma del riminese, tanto nella prima, quanto, e ancor più, nella seconda edizione del loro superbo duello, hanno tenuto in Iscacco la potenza di Facchin, che, trasportato dal proprio temperamento, ha « marciato » continuamente all'attacco, senza capire che In questo modo faceva il giuoco dell'av' versarlo. Montanari ha possibilità di prim'ordine e deve essere considerato uno del più seri pretendenti alla maglia olimpionica. Ùn pugile che ha presso a poco le sue qualità e che si darà ad inseguirlo è il toscano Giorgini, eliminato per un soffio da Facchin. Il grossetano Fabbroni Angiolino non ha potuto disputare le finali (dando cosi modo di ripetere l'incontro Montanari-Facchini perchè feritosi ad un occhio nella vittoriosa semifinale combattuta contro l'ottimo Gandola, perciò non si può ancora dire se sia l'uomo capace di mettere d'accordo tutti. Certo « Angiolino » è un pericoloso picchiatore e un irriducibile combattente, ma ha bisogno, a nostro parere, di raffinare la sua tecnica se vuol Imporsi a Montanari. Un bel quartetto Pittori, Garbarino, Blnazzl e Mininni: ecco un quartetto di pugili Intorno ai 66 kg. che può far invidia a qualunque nazione. Di questi solo Binazzi può essere classificato tra gli anziani; gli altri tre sono atleti delle ultime leve e il pugliese Mintnni è addirittura un novizio dell'anno scorso. Appunto per questo egli è forse il più acerbo dei quattro, ma ha classe da vendere e non ci sarebbe da meravigliarsi se in pochi mesi facesse tali progressi da staccare tutti i suol più diretti antagonisti. In quanto a Pittori e Garbarino devono essere classificati fra le rivelazioni del torneo. Più fortunato il primo, meno favorito dalla sorte il secondo, ma incontestabilmente due elementi che non possono sfuggire all'occhio del tecnico che vuol scegliere i candidati dì una squadra preolimpiaca Il torinese sfoggia di già una tecnica rimarchevole e dimostra di saper lavorare col cervello quando è sul palco di combattimento; non gli riesce, però, ancora di colpire forte; Pittori ha uno scatto felino ed un'energia che sprizza da tutti i pori, ma non ha ancora Idee molto chiare. Sarà interessantissimo seguire gli sviluppi della carriera di questi due atleti. Binazzi è pur sempre un combattente di prim'ordlne, dal Fugno pericoloso, capace di ostacolare avanzata dei giovani, specialmente se si preparerà con puntiglio. Vedendo combattere l'asciutto allievo di Garzena, c'è da credere di trovarsi alla presenza di un pugnatore consumato che non h;. più nulla, o ben pcco, da Imparare, specialmente in tatto di padronanza di ritta. Invece il torinese e all'inizio della sua carriera. La sua perfetta impostazione e la calila con la quale combatte gli danno la possibilità di mantenersi lucido dil' |mente e Perfettamente in linea anche momenti più critici del combatti , mento e di fronte a fortissimi avver Abbiamo parlato con Gilberti dopo il combattimento e il veneziano, pur | non essendo convinto d'essere inferio jre al torinese, ha confessato che non avrebbe creduto di trovare in Bona dio un avversario cosi forte. D'altra 1 parte non bisogna dimenticare che il |nco campione dei medi ha messo fuoricombattimento Magnani, uno dei favoriti di questo Campionato. La sua vittoria non può, dunque, essere messa tra i colpi di fortuna. Bonadio ha mezzi per diventare il più forte rappresentante europeo nella categoria dei medi alle prossime Olimpiadi. A Milano, intanto, gli è stata assegnata la medaglia d'oro per il pugile più scien tifico. Poco o nulla abbiamo, invece, notato tra i medio-massimi. Speravamo molto su Musina, ma non sappiamo se perchè presentatosi impreparato o perchè il bell'atleta manca di temperamento, siamo rimasti disillusi. In quanto a Totti, diremo solo che, in fatto di tecnica, ha fatto un passo indietro e che la sua potenza, ora che combatte fra gli uomini pesanti, non va oltre alla media normale. Siamo, dunque, forti nei « gallo, leggeri, e medio-leggeri », perchè possiamo contare su parecchi elementi di valore; possediamo in Matta e Saruggia due pugnatori di classe internazionale, dobbiamo portare uno dei giovani pesipiuma rivelatisi in questo torneo ad un grado di forma che permetta di aver fiducia in lui in una durissima e lunga gara come quella Olimpica, è necessario cercare un medio-massimo che per ora non abbiamo e lavorare coi pesi medi Bonadio, Gilberti e Magnani per stabilire chi dei tre sarà tra un anno lil più saldo nostro rappresentante a ' Berlino. Non c'è che dire: il lavoro è tutt'altro che leggero e semplice, ma il bilancio è, noi complesso, incoraggiante. Intanto, fra un mesetto, la nostra nuova « nazionale », che sarà formata do-po un breve allenamento collegiale, subirà il più severo dei collaudi, Incontrando la squadra americana a Chi¬ cago. Avremo, così, un punto dì partenza per impostare il lavoro preolimpiaco. Carlo Volpi

Luoghi citati: Berlino, Milano, Napoli