Le leggendarie imprese dei nostri velocisti rievocate da Guglielmo Cassinelli

Le leggendarie imprese dei nostri velocisti rievocate da Guglielmo Cassinelli Vibrante serata patriottica nel Salone de « La Stampa » Le leggendarie imprese dei nostri velocisti rievocate da Guglielmo Cassinelli L'incontenibile amore per l'ardùnen- to che nel clima fascista è diventato ragione e giustificazione di vita, orgo- gliosa dedizione a un ideale di potenza e di grandezza, gioia di osare e di vin-cere, la passione con la quale il popolo 'italiano accompagna le audacie dei suoi magnifici aviatori, esempio quotidiano di quell'incontenibile amore, hanno avuto iersera una superba con-1 ferma nell'ardore col quale alcune rnigliaia di persone di ogni ceto, un'ora prima che si aprisse il nostro Salone, hanno invaso i locali de La Stampa. e, per le scale, hanno tentato di raggiungere il Salone stesso, n personale; accorso è stato facilmente travolto, e i quando, chiamata d'urgenza, è giunta; la forza pubblica, funzionari ed agenti : hanno dovuto faticare non poco per| mettere ordine, e abbiamo dovuto prò-1 mettere e mantenere di trasmettere la conferenza del ten. col. Cassinelli nel Salone a pianterreno e, poiché ciò non bastava, che la folla era tanta, di dar voce all'altoparlante che trasmette in galleria, dove altra folla si era assiepata e premeva contro gli ingressi del giornale. Alla meglio autorità e invitati prendevano frattanto posto nel Salone delle conferenze, e c'erano col gen. Mazzucco e il col. Marchesi tutti gli ufficiali aviatori di stanza a Torino, i rappresentanti delle varie Armi, pionieri dell'Aviazione, il senatore Di Bernezzo, Brach Papa, il Segretario federale amministrativo dott. Meda, in rappresentanza del Segretario Federale Gazzotti, assente da Torino, l'ing. Savoia, l'ing. Vandone, il prof. Rosatelli, il prof. Gabrielli, ingegneri, costruttori e tecnici della Fiat e folla, folla, che non avremmo mai creduto tanta ne potesse contenere il Salone stesso. - Accolto da una vibrante e commovente ovazione che era omaggio affettuoso all'eroico aviatore che guida con inesausto ardore le treccie rosse di Desenzano e all'Aviazione tutta che, agli ordini del Duce, sbalordisce il mondo per le sue gesta leggendarie, il tenente I colonnello Cassinelli sale sulla pedana e comincia parlare. Velocità H colonnello Cassinelli ha iniziato iljsuo dire premettendo che il fenomeno che caratterizza il secolo in cui vivia- ]ino è precisamente quello della veloci- !tà. Quest'ansia che tutti prende è prò- prla della nostra rita d'oggi, se si pen- sa che ancora i nostri nonni erano abi-tuati alla modesta velocità di un ca-vallo al galoppo. Nel secolo scorso —ricordava l'oratore — per l'inaugura-Zione della prima strada ferrata fra Liverpool e Manchester una rivista londinese scriveva: « Chi può trovare un assurdo più evidente, una pretesa più buffa di quella di viaggiare con locomotive a velocità doppia di quella delle diligenze? Tanto sarebbe viaggiare su una bomba ». Oggi ciascuno di noi disdegne, di acquistare un'automobile la cui velocità non si aggiri sul cento chilometri, e il raggiungere la massima velocità è lo sforzo al quale tende ogni mezzo di trasporto. E' vita normale e giornaliera del pi loti delle nostre squadriglie — ha seguito il colonnello Cassinelli — uvolo superiore al 300 km. all'ora. Tali velocità sono quelle che danno le più ore- P « - belle possibilità nel campo civile e sca- turiscono indubbiamente dai massimiraggiunti, massimi che si realizzanocon gare di velocità e con tentativi diprimati. La gara internazionale piùimportante e che ha dato il maggiorincremento per il raggiungimento del-la massima velocità col mezzo aereoè la « Coppa Schneider », istituita nel 1912 da Giacomo Schneider. Il valoroso pilota a questo punto ha fatto una interessante rassegna delle competizioni che si sono svolte per l'ambito trofeo, ricordando le prime partecipazioni italiane ed il record del mondo eh velocità battuto da De Bernardi nel 1926 a Norfolk con km. 419. Questo primato veniva conquistato con l'ap'parecchio « M. 39», il primo della se-rie degli idrocorsa sul quale è poi stata basata' la costruzione di tutti glapparecchi veloci. Nell'anno successivo, nel 1927. sull'« M. 39 » veniva installato il nuovo motore « Fiat A.S. 3 » di 1000 cavalliCon questo nuovo motore il maggioreDe Bernardi riusciva, dopo la « Schneider » di Venezia alla quale i nostri apparecchi non si erano presentati perfettamente a punto per affrettata preparazione, a conquistare il nuovo primato mondiale di velocità volando a479 km. all'ora. II 30 marzo dell'annoauccessivo il maggiore De BernaroUsuperava il suo precedente primato -landò con l'« M. 52 R. l'ora. La scuola di ardimento Nel 1928 gli Aero Club interessatdecidevano di trasformare la gara dannuale in biennale per avere il tempnecessario per la preparazione dellnuove e delicatissime macchine. Nemedesimo tempo il Ministero dell'Ae«nautica Italiana fondava a Desenzano il Reparto Alta Velocità per la preparazione degli uomini e la messa punto delle macchine per le successive competizioni di Coppa Schneider. ' Comandante della scuola veniva de- stinato il colonnello Bernasconi, pilota,1 di indubbia abilità ed esperto tecnico 1 ; nelle costruzioni aeronautiche. iII colonnello Cassinelli passava in seguito ad illustrare come si svolge un 'corso di velocisti: la selezione delle do- mande del volontari, le rigorose visi te mediche, l'esame di volo ed il tenolre di vita al quale i velocisti devono iissoggettarsi, spiegando come prima li illenamento avvenga su apparecchi ri ar- mali: « S. 59 », « Fiat C. R. 20 », « K'iat C. R. 30», per giungere poi all'icl.rocorsa, il primo volo su questo ap pareechio, la partenza, l'ammaraggi;, la necessità nella progressività nei/ co mandi, i giri ai piloni, le accelerazioni... L'oratore dopo aver premesso «come contemporaneamente alla prepaniizione dei piloti il Ministero desse incarico alle varie ditte per la costruzione dei motori e degli apparecchi, passala ad illustrare la preparazione dell Italia per la i Schneider » del 1929 a C!lilshot, il collaudo dei vari apparecct1! per giungere alla scelta del tipo da inviare alla gara, ricordando con-»'; poco tempo prima di partire per 1 l'Inghilterra l'unico esemplare perfettamente a punto sul quale vi erano fomliate le vyccytkreuBiwiv ai uuuuenLrarunu 'gain gii sforzi, ma si arrivò al giorT«? della partenza con gli apparecchi nticvi non ,più grandi speranze si distruggesse completamente nell'incidente del 22agosto del 1929 nel quale l'airdace e * «M G7» ancori molto aranti ri J^S?« 1 preparazione si concentrarono *att! gli ancora completamente prepari tì.i come si prevedeva, non poterono affer marsi in gara. L'unico apparecchio ita liano che riusci ad affermarsi ' brillan temente giungendo secondo ccrn il po vero Da! Molin. fu il vecchio <xì«T. 52 R» munito di motore <r. Fiat ». cZKerl Primato assolut o L decideva allora di parteci- « Schneider» del ' 1931 ed ■ iistituiva a questo scopo il sect irido corso per velocisti a Desenzana," mentre in "ù^a riunione tenutasi a Tosino fra i teemu delia -.-Fiat della «.Macchi», del coi. Bernasconi, presieduta! dal ge nerale Crocco, si concretarono le ca . ratteristicae da darsi alla nuova mac- j e; china. Veniva cosi creato IV Mi C. 72 » con il nuovo motore «Fiat A_ S. 6», ! frutto di una geniale risoluzi jne deriIvante dall'accoppiamento di due mo; tori in tana'em azionanti d're eliche | coassiali con senso di rotazio re inver-!so. Nonostante la preparazione lunga ie metodica però, dopo che l'ap; orecchio !aveva raSgiunto Desenzano, non si riu- -lSCl a compiere la totale messata punto!tanto. ^ dover rinunciare alisi parte-- ' cipazione della gara. La ga. pi, corsaa dalla sola Inghilterra, fu da; questao !™ta con il pilota Bootman a 548 km.U ; ^ ^ShJterra, che ^ --^mente laQjg. Schnei aer.J» -!nente Stainforth due volte il primatomondiale di velocità: la pri rna volta con 610 km., la seconda con &55. i Tuttavia - proseguiva il c donneiloa I Cassinelli — con le prove i iffettuateo ; dall'* M.C. 72 » non ancora ])erf etta-e i mente a punto, si rilevarono 1 e sue do-llti e se ne intuirono le sue passibilità-'Si prosegui allora nella pre jarazione-: fino ad ottenere le più lusing, nere prò--ve. Più volte in allenamento li superoa|la velocità raggiunta da S tainforth Dese^<zano, la sosta temporanea per 1 tenta tlvi. ma la intensa attività di addestr i.mento, esaltando lo spirito che nel prima record. Si decise allora che mentre '«iniva preparato un motore spinto e (pressamente per 11 primato assoluto definitivo, Agello tentasse con i la macc" lina di allenamento di conqui- j nstare il primato mondiale. Lo scopo j lveniva iaggiunto il 10 aprile del 1933 con la velocità di Km. 682,403. I gn colonnello Cassinelli, dopo aver ri- i p• Pudccordato» ancora 1 record dei 100 chilometri), da lui stesso battuto e la conquista eiella Coppa BleHot da parte dell'allorpi capitano Cassinelli, passava ad illustr ire l'attuale corso che si svolge a vataninm i piloti. | sL'« r-atore concludeva il suo dire met- dtend 3 in viva luce il merito che spetta ; ball'i! ìdustria torinese per la laboriosa ■ gprej orazione del motore. La fine del- \ al'interessante conferenza, che era sta-[sta ( sorredata da belle e nitide diaposi-. dUve. veniva accolta da fragorosi ap- j ppiansi e da grida di Viva il Duce! Viva j l'A riazione italiana! id il colonnello cassi nelli mentre parla nel nostro salone