Un piccolo paese francese centro segreto della « Gestapo »

Un piccolo paese francese centro segreto della « Gestapo » LA SCOMPARSA DI BERTOLD JACOB Un piccolo paese francese centro segreto della « Gestapo » Parigi, 2S notte. Continuando la sua inchiesta circa la scomparsa del giornalista tedesco Bertold Jacob, il commissario di polizia di Lione ha interrogato parecchi testimoni, fra i quali tre giornalisti tedeschi. Uno di essi, il cui nome non è reso pubblico per evitare le rappresaglie che potrebbero subire i suoi parenti rimasti in Germania, ha dichiarato al magistrato che per poco egli non aveva subito la sorte del suo collega. Il teste ricercava dei documenti per scrivere un libro sulla Germania; Wesemann gli propose di procurargliene se avesse voluto accompagnarlo in Svizzera, dove gli avrebbe presentato un individuo il quale era in grado di fornirgli documentazioni complete. Prima di impegnarsi, il testimone procedette ad una rapida inchiesta dalla quale apprese che il Wesemann aveva fatto la stessa proposta ad altri profughi, e in particolare a quelli che si erano occupati di armamenti tedeschi. Egli ruppe allora i negoziati, convinto che il We- RTsemann facesse parte della «Gestapo». ! Dalle altre deposizioni è risultato ; pure che il Wesemann ha sostenuto una parte principale nel rapimento del'Jacob, il quale rapimento ha rivelato, l'esistenza di una vasta organizzazio- ne nazista tanto in Francia quanto in Inghilterra. Questa organizzazione non è, nè più nè meno, che una delle più,nè più nè meno, che attive sezione della « Gestapo », il cui obbiettivo, come si sa, è rii .sorvegliare i sudditi tedeschi che all'estero attaccano il regime nazista e il Fiihrer. Per ciò, la polizia francese si interessa più a questa associazione segreta che non alle complicità molto problematiche rivelate da questo affare. La polizia francese, da parecchio tem-, po, si preoccupa di scoprire il < centro» di questa sezione della «Gestapo». A tale riguardo, il Petit Parisien assicu- ra di poter rivelare che la pista segui- ta dalla polizia condurrà abbastanza lontano da Parigi, in un tranquillo di- partirnento agricolo, e più precisamen-1te in un paesello che non sembrava pò- tesse interessarsi a mene di questo ge-'nere. E' là che esisterebbe il centro se- reto della « Gestapo » che raggruppa uno stato maggiore di 60 persone sotto l'apparenza di una colonia di israeliti espulsi dalla Germania Per T momento il giornale si limita ad esporre i fatti seguenti: «Il 14 marzo 1934, tre alti perso- naggi che costituiscono a Berlino lo stato maggiore della «Deutsche Ar-beitsfront» (organizzazione sindacale nazista) ed organizzatori in Francia della « Gestapo », giunsero a Parigi e si recarono con Wesemann in detto paesello. Si parlò di una quarta per- sona che avrebbe appunto accompa- gnato i tre alti personaggi, ma si ere- : de che essa altri non fosse se non il i wesemann. Trascorse un anno, ed il 24 febbraio 1935 le stesse persone ar- | rivarono a Parigi: esse erano il signor Ravens, capo della « Deutsche Arbeitsfront », il signor Klin ed il sig. Appel. Tra il 24 febbraio e l'8 marzo, queste persone, sempre accompagnate da Wesemann, si sono recate parecchie volte in automobile in quel paesetto della provincia francese, dove sessanta dei loro concentrano le informazioni sui loro compatrioti espatriati, dirigono un vero centro di spionaggio, preparano tranquillamente i ratti e forse anche, come nel caso Kankenberg, le esecuzioni ». Tali sono i fatti indiscutibili che il Petit Pari-sten è in grado di rivelare oggi. L'Inchiesta della polizia, attivamente condotta, non tarderà senza dubbio a procurare a quel piccolo paesello francese una non desiderata pubblicità. ì

Persone citate: Appel, Bertold Jacob, Petit, Wesemann