Vivo disappunto in Inghilterra per i risultati del convegno di Berlino

Vivo disappunto in Inghilterra per i risultati del convegno di Berlino Vivo disappunto in Inghilterra per i risultati del convegno di Berlino Silenziosa attività diplomatica in preparazione della conferenza sul Verbano Verso Stresa Mancano ancora troppo precisi particolari dei colloqui di Berlino; quel che è certo però è che la situazione non ha subito un'impressione di miglioramento. Sembra che siamo in alto mare per quanto concerne le possibilità di collaborazione con la Germania hitleriana. Naturalmente bisogna riferirsi all'origine e alla natura della visita dei ministri britannici: viaggio esplorativo, viaggio d'informazione delle intenzioni tedesche, e quindi la frase di Simon: « Ritorno a casa senza portare in tasca nulla di nuovo » non deve significare una delusione in senso assoluto, perchè un accordo, sia pure preliminare, anglo-tedesco era fuori di ogni obiettivo. Ma è un conto se l'esplorazione ha permesso di intrawedere delle basi d'intesa e un altro se essa ha dimostrato delle antitesi insormontabili di mentalità e di aspirazioni. Questo è il punto su cui dobbiamo essere illuminati; perchè sia il comunicato ufficiale, sia le dichiarazioni del Ministro degli Esteri inglese sono molto, molto evasive. Tuttavia è innegabile che l'impressione sia piuttosto sfavorevole per vari ordini di considerazioni. In primo luogo il comunicato, documento che per solito viene distillato con sapienza estrema, non offre l'addentellato a uno sviluppo più ampio dei colloqui di Berlino; sì, c'è la frase del comune obiettivo di assicurare e di corroborare la pace europea, promuovendo la collaborazione internazionale; ma è questo un concetto che per contenere tutto si riduce in pratica allo zero ove non venga sostanziato di fatti concreti. E purtroppo non c'è il minimo accenno a un problema fn tono conciliativo. Tutt'altro: appare sulla scena il contrasto di Memel, che, per la stampa tedesca, assume nei titoli e nell'impostazione, una importanza maggiore della stessa visita di Simon e di Eden. Le indiscrezioni parlano poi di progetti di riassetto territoriale a favore della Germania tali da fare stropicciare gli occhi! Anche non attribuendo valore decisivo a simili voci, è molto probabile che la tattica di Hitler abbia battuto sulle note che conosciamo: perfetta tranquillità, assoluto disinte resse sul fronte occidentale per cui gli inglesi hanno una maggiore scn sibilila; ostentazione di pericoli e di difficoltà sul fronte orientale, dove la Russia dei Soviet esercita la funzione di babau politico e sociale. La pedina russa offre alla polemica tedesca anche un altro argomento, quello di tenere molto in alto le cifre di una eventuale limitazione degli armamenti. Come è stata mantenuta la fedeltà all'elenco delle questioni indicate a Londra il 3 febbraio? Nell'esplorare, e domani nel riferire, i ministri britannici non le possono aver perdute di vista, tanto che ce n'è menzione anche nel comunicato ufficiale; ma tutto quanto è trapelato nei commenti lascia ritenere che il Governo di Berlino non ha intenzione di abbandonare alcuno dei suoi punti di partenza, cioè il fatto compiuto della libertà degli armamenti, l'avversione a misure di sicurezza tdoalagnafgftomdtlsuneslrrpttpcvgdendgBrn«cvs,*l reciproca con gli Stati orientali i compresa la Russia, la sua speciale |interpretazione a uso e consumo1 proprio del principio di non ingerenza negli affari austriaci. Attendiamo comunque delle dilu cidazioni, che ci auguriamo migliori delle varie indiscrezioni che forse i possono costituire delle manovre nel ! giuoco serrato delle prossime setti mane; e l'augurio è sincero, perchè l'Italia ha sempre giustamente sostenuto che una collaborazione europea non potrà mai dare i suoi risultati benefici se non con l'adesione piena e leale di una Germania ritornata in condizioni di perfetta parità con le altre grandi Potenze. Ma un simile indirizzo, per la gravità dei tempi a cui siamo giunti, esclude ormai astuzie manovriere o insidiosi compromessi. Tutte le carte sono in tavola e bisogna decidere. I rapporti di viaggio di Simon e di Eden possono essere positivi o negativi, ma a Stresa non si dovrà restare nel vago, formulando ancora dei piani e delle proposte da matu-1 rare in epoche migliori. L'Europa e il mondo guardano già al convegno dell'll aprile presieduto da Mussoli-jni; lo scetticismo sollevato da tanti ìinani incontri internazionali non si insinua affatto nell'attesa dell'incontro sulle rive del Verbano. Perchè? Perchè si ha precisa la sensazione che tutti gli errori commessi dovranno sboccare infine in un radicale mutamento di metodi e di mentalità; perchè l'assetto di Versailles, corroso da tante colpe, da tante ingenuità, da tanti pregiudizi, dovrà essere sostituito da un nuovo ordine e da un nuovo equilibrio. Noi abbiamo desiderato e sostenuto che la Germania fosse parte viva, integrante del nuovo ordine internazionale; un residuo di speranza non ci abbandona. Ma se così non sarà è fatale che i popoli i quali non vogliono essere alla mercè di colpi di f . . . ;j™i-o „ _„_j testa a oriente o a occidente, a nord , ,. ... . , o a sud, vogliano solidalmente pre-1 munirsi contro la Germania, che per delle sue mire particolari, estese su tutti i fronti, mantiene lo stato d'allarme generale. Questa libertà tedesca di iniziativa e di movimento è un indiscutibile vantaggio che però non deve creare illusioni come la esperienza dell'ultima guerra dimostra: la manovra per linee interne, l'arma preferita dallo stato maggiore germanico, si spunta infine per la resistenza dei popoli uniti. Sarà op- portuno questa volta spuntare subito l'arma, se sarà necessario, sul terreno diplomatico per evitare il pericolo di doverla spuntare sui campi di battaglia: sono oggi convinti a Londra, meglio che nel luglio 1914, della tragicità di questo dilemma? Alfredo Signoretti Simon arriva a Londra e viene convocato il Gabinetto Londra, 27 notte. La Morning Post pubblicava stamane un telegramma del suo corrispondente romano, il quale diceva che, leggendo alcune notizie provenienti da Berlino, il Duce deve aver certo sorriso ripensando ad una scena svoltasi nella Villa di Stra nel giugno del 1934. « Grande fu allora la delusione del Duce — dice il corrispondente. — Gli venne servita un' arringa sonante ed isterica da parte del signor Hitler, il quale non potè neanche sedersi perparlare, ma camminò su e giù per la stanza in uno stato di sovreccita- L'esaltazione antirussa di Hitler Il giornalista non ha torto di ricordare questo evento perchè i suoi colleghi di Berlino riferiscono che se il Cancelliere riuscì a dominare i suoi nervi nell'esporre la situazione della Gcrmania e nell'elencare tutto ciò che lc è assolutamente indispensabile per sentirsi infine uguale allo altre Nazio-ni del mondo, venne colto da una crisi impressionante di esaltazione quasi religiosa appena si passò a parlare della Russia. Con una veemenza di linguaggio irrefrenabile e con un accento da difensore dell'onore europeo, egli si e avventato sul comunismo come se con le parole volesse demolirlo per sem pre. Il collaboratore diplomatico del New Chronicle afferma che nel denunziare la Russia, il fanatismo di Hitler esplose travolgendo tutte le riserve. La Russia è stata trattata come la peste dell'Europa: il popolo russo considerato alla stregua dei negri. La mia lotta — egli avrebbe detto a Sir John Simon —- è essenzialmente contro il comunismo e nulla al mondo altererà la mia decisione di lottare fino in fondo. Per questo motivo un accordo generale di garanzia della pace europea il quale includa la Russia non sarà mai firmato dalla Germania ». Un altro informatore, il collaboratore diplomatico del Daily Teler/raph, 11 quale è oggi in grado dl fare rivelazioni addirittura sensazionali sulle direttive della politica estera hitleriana, non si lascia impressionare dal misti- 1 cismo del CanceUierV/igTdrce cneTa si» insistenza sul pencolo bolscevico è H cavallo in sella al quale la Germania ja^anza.™ una posizione di egemo- ìma ,J"? „ „ "Lopa medla' "nell'Europa Germania è convinta che ad essa ù sta-ta contenta la missione di sradicare ilcomunismo dall'Europa, e gli s'orzi fatti da Simon e da Eden per spostare la conversazione dal terreno della mistica al terreno della pratica, non hanno sortito altro effetto che quello di maggiormente Germania. Senonchè quando poi goziatori inglesi hanno voluto tirare le somme di ciò che il Cancelliere aveva 'éÌKS^à7^S!^!S^^«la. Senonchè quando poi i ne- presentato come il programma minimo delle aspirazioni tedesche hanno dovuto constatare che la inconciliabilità di vedute e di posiziono non esisteva soltanto fra Inghilterra e Germania, ma fra Germania ed il resto dell'Europa. Che cosa chiede il Fiihrer Infatti ecco, secondo il meglio informato tra tutti i corrispondenti diplo- rpdvsd1sm matici dei giornali londinesi, ciò che ■ . , ' , Hitler ha chiesto nel suo colloquio di ieri: una forza aerea identica a quella dell'Inghilterra e della Francia, ma lino ad un livello basato sulla forza aerea sovietica; una flotta di 400 mila tonnellate, ossia praticamente doppia di quella riconosciuta alla Francia dai Trattati navali di Washington e di Londra; il ritorno alla Germania della Prussia orientale mediante l'eliminazione del corridoio accompagnato da una dichiarazione che la frontiera orientale del Relch non ha carattere di permanenza; modifica della frontiera | cecoslovacca onde restituire alla loro Patria i 3 milioni e mezzo di tedeschi di Boemia; una unione economica con la Austria. Se queste condizioni saranno accettate, la Germania consentirà a recarsi a Ginevra per firmare il Protocollo di queste concessioni. Non hanno quindi torto quei giornali i quali, commentando i colloqui berlinesi, dicono che non si ricorda una sola Conferenza internazionale la quale sia terminata con un comunicalo ufficiale che pdftlstargfstsLArIPnlltnp [tatto dimostrato da Simon e taluni an giuo con tanta eloquenza avesse rivelato il I psuo completo fallimento. |cLa Morning Post è persuasa che non ' vi è da contare su un cambiamento \ della posizione assunta dalla Germa- Pnia. Le conversazioni di Berlino non | sortiranno risultati; ma vi è la possi ! osia destinato a. ricevere aperta confer- ! ' I giornali si congratulano però del [bilità per l'isolamento della Germania, che la creazione di un forte blocco antirevisionista con alla testa la Francia la Russia, già in pratica realizzato ma nel prossimo futuro. Tatto e pazienza !che della sua pazienza. Alcuni ; cando sulle parole, parafrasano le in-1 ,i formazioni ufficiose giunte da Berlino! dicendo che i colloqui hanno esauritoli problemi ed anche la forza dei ne- goziatori inglesi, Si ammette che le discussioni hanno effettivamente « chiarificato » l'atmosfera ma ciò soltanto nel senso che hanno rivelato l'esistenza di ostacoli, formidabili secondo gli uni, insormontabili secondo gli altri, ad un accordo generale sulla sicurezza e sul disarmo. E' interessante poi la notizia trasmes j3a da Berlino da Ward Price secondo r a o e o o 1 la quale la richiesta tedesca di ingenti (armamenti navali ha già suscitato « l'attivo interesse» del Governo ntp. [ponico, il quale avrebbe lasciato già comprendere il suo desiderio di assistere a qualsiasi Conferenza internazionale che faccia seguito alle conversazioni di Berlino. Simon è arrivato nel pomeriggio a Londra ma ai giornalisti che lo atteti devano sul Campo di Croydon ha sol-1 tanto detto: «Ho fatto un ottimo viaggio e non ho assolutamente niente altro da dirvi :?. Erano a ricevere il Ministro sull'aerodromo Lady Simon, l'Ambasciatore oi Germania a Londra von Hoesch. Il Ministro ha stretto la mano ai presenti, .safai Forelen oMcJ, *^ è-H.b t uscuolpoco dopo per andare a rendere co te aMacDonald dell'esito del suo colloquio! con il Cancelliere. Il Primo Ministro hapreso immediatamente la decisione di convocare stasera stessa un Consiglio straordinario di Gabinetto. Prima della riunione MacDonald si è recato a conferire con Re Giorgio.. a I ^riunione Treve^e I è svolta aiia Camera dei Comuni ed èia ldurata appena 40 minuti. Si apprende l-|che un ,ung0 , delicato memorandum] "sui colloqui verrà preparato da Simon "-1 per essere discusso in una riunione di ! l. Gabinetto. a a e a Commentando stasera la situazione creata dai colloqui di Berlino il collaDoratore d-' Daily Tclcyraph dice che l'utilità, di essi è un'elegante ammis- ^\^ della inesistenza di punti di con-\-1 ta^° £*Je_,Y_edute de"Inghilterra ehR. P. ^della Germania. davu IL CONSIGLIO DEI MINISTRI A PARIGI : Jacquier, William-Bertrand e II generale Denain lasciano l'Eliseo.