La penna ha tradito la spada

La penna ha tradito la spada Brani di storia napoleonica svelati ai lettori de "La Stampa,, La penna ha tradito la spada La lettera del 23 marzo 1814 che comunicava a Maria Luisa il movimento delle truppe destinate a difendere la capitale è intercettata dai cosacchi - Otto giorni dopo i nemici entravano a Parigi a è e n l e i i n n a l a a o i i l i l i i i o e o. o a e, d a ocsio, si Napoleone, a quanto pare, si conside- ] ra soddisfatto degli sfóghi con MCnevai e con Maria Luisa, dopo aver protestato con l'uno e con l'ulivo control le trame del fratello, il Re Giuseppe, il quale aveva proposto che fosse mandato al campo un messaggero che, in nome della Francia, e nell'interesse del popolo francese, avrebbe dovuto chiedere a Napoleone che fosse senz'altro fatta la pace. E alla moglie, quasi scusandosi per le rimostranze mossele in tono troppo forte, scrive il giorno H marzo del 1S1J/: « Amica mia, ti ringrazio della bella e preziosa catena da orologio che mi hai mandato. Ho ricevuto le tue due lettere. Il Re fa degli intrighi; ma ne sarà vittima egli stesso; è un pigmeo che ha voglia di mostrarsi grande. Al di fuori di quella dell'onore e del dovere, non c'è strada che meriti. Ho riconosciuto la tua bella anima nella lettera che mi hai scritto che mi dice 11 tuo amore per me; non concepisco come io abbia potuto addolorarti; ciò mi dispiace molto ma ho voluto scriverti francamente per evitare qualsiasi malinteso. Addio mia buona Luisa. Tu sai quanto io stimi il tuo giudizio, il tuo carattere e soprattutto quanto io ti ami. Tutto tuo Nap. ». Il destino deli'« Aiglon » Sul verso della lettera è brevemente annotato: « Ho battuto il corpo russo e prussiano di Saint-Priest. Ho preso al nemico venticinque pezzi di artiglieria, cinquemila uomini; il generale comandante, Saint Priest, è stato ferito j mortalmente. Fa tirare trenta colpi di1 cannone ». La successiva lettera è scritta pure il giorno H alle tre del pomeriggio. Essa dice: I«Mia buona Luisa, ho ricevuto la tua lettera del giorno 13. Sono stato | molto addolorato di aver' appreso la | „Uon SSSrffi^KS ^Ttlorlto) momento, giacché tu sei cosi perfetta e cosi buona che, a contraddirti, si ha csempre torto. Oggi sono fortemente I raffreddato. Il tempo è terribile, fred-jdo e umido e fa male. Spero tuttavia! che finiremo per avere un po' di caldo.I Ti prego di essere gaia, contenta e di!atav bone' tu «ai hpne n mntn piò * np. iS&^m.m^Sj&^ì'amica. Dà un bacio al Reuccio. Tutto|Stuo TATrm » 'M^aP-*' |ilAncora una lettera scrive il giorno | seguente che dice: « Mia buona Luisa, ho ricevuto la tua lettera di ieri. Ho visto con piacere che la tua salute migliora. Sono molto addolorato che tu abbia avuto un dispiacere che avrei voluto risparmiarti La mia salute è buoi qui, ciò che giova ai chia Guardia. Ci si riposa un poc mie truppe entreranno questa sera ai Chàlons e a Epernay Addio mia dolce \amica. Un bacio al Reuccio. Sono im- !paziente di vederlo cresciuto e gentile : t ioiif>. Sm-n sempre I . soldati d-Ila Vec- come me lo descrivi. Tutto tuo \Nap.». ln «„,-j„., i?^„,.„l„' n seguente bigatto- Epernay il L«Ieri non ho ricevuto tue nuove n'tempo si è definitivamente messo' ai\bello. Avanzo per gettarmi sul nemico.1 La mia salute è ottima. Addio mia ami-' ^^v/.^iT'p^fc''. '/(ì.77°. . '.'r\ca. Tutto tuo Nap. ». Nel momento stesso in cui parte questo biglietto per VImperatrice, Napoleone scrive ancora al Re Giuseppe nei seguenti termini: «Fratello, sono arrivato questa sera a Epernay; domani mi métterò in marcia, prima che faccia giorno, per raggiungere il 19 a mezzogiorno Arcis-sur-Aube. Colà farò gettare tre ponti e, secondo le circostanze, mi sposterò su Mery o su Troyes per piombare alle spalle del nemico. Bisogna dunque che il Duca di Taranto (Mac Donald) contrasti il terreno passo passo... il Duca di Ragusa (Marmont) si è fermato a Bery-le-Bad; il Duca di Treviso Generale Charpentler a Soissons... la sciato a Epernay il generale di brigata Vincent che è incaricato delle leve in massa. Non credo che Bliiclier, che ha sofferto molte perdite, possa mettersi in marcia prima di due giorni. Allora potrà passare l'Aisne e il Duca di Ragusa insieme al Duca di Treviso gli contenderanno il cammino... Il mio movimento getterà una grave confusione alle spalle del nemico ». Quote incredibile imprudenza svelare in questo modo dei piani di guerra! In una lettera scritta da Plancy il SO marzo all'una del mattino ■— quando cioè il movimento delle truppe destinate a compiere la manovra di avvolgimento sul nemico si era già iniziato — Napoleone informa della manovra anche Maria Luisa: ma invece di dare, come aveva fatto nella lettera indiriz- i'1appoggiato le richieste di pace formu-ìlate dal Congresso di Chatillon. La let-\teradice: \« Amica mia. Ho forzato ieri il passaggio sull'Au-be e sulla Senna; mi sono Unpadronito |I capitoli introduttivi e le precedentipuntate dell Epistolario napoleonico so-\no apparsi sui numeri del 3, 7, 10, 13,15, 11, 20. 22, 21,, 27 febbraio, e 1, 3,\6, 8, 10, 13, lo, 17, 20, 22 e 2k marzoM di Mery, ho tagliato la strada fra Pa- rigl e Troyes, ho preso al nemico un ot- timo attrezza^ hanno lasciato Nogent> ^ttl*^Si^«^ tempo è molto bello Scrivi a tuo padre che Videa di farmi fare una pace.umi- 'antn togliendoci Anversa è Inattuali- Ie. che la città domina tutti i paesi; che finiranno per essere battuti; che Impero è più potente che mai; che tu10 sc?,n^"»4dÌ n,on sacrificare l'Impe- » all'avidità dell'Inghdterra e di con- '^^^glàlal^one df;:^io».S^flLS}ìrH,^AUJ2*?r-?.sJ Monarchia, il bene della sua famiglia, |. H-nmiUHMk rialln onn ■*»„•■ p nhoW la tranquUlità della sua vita;; e che fac. eia la pace sulle basi di Francoforte: L'Imperatrice ha ricevuto la missivadel suo 0 ed ecco u risposUl ,n_ ,„,.„ j .,„*„ <,« „,„,..„ ,.n„ „..„ j: colore> datata 22 marzo aUe ore 10 d' della sua Monarchia; che tema, fra po- chi mesi, di dover fare una pace molto meno vantaggiosa; che sia ben persua- so che niente indurrà l'Imperatore a desistere dal volere qualche cosa che f Chatillon si ritiene impossibile. Tut- lsap-*- sera. La risposta sarà intercettata dauna pattuglia di esploratori nemici. La lettera dice: « Caro amico, ho ricevuto L {|(o ,„ m(l).,o da plancy.^cdo con piacere che sei contento del- l'undamento delle tue faccende. Spero che esse ora andranno completameli- te secondo i tuoi desideri. Per lo menoj.,7j„ „..„,. r»„ ,„.,, prattutto della pace. Ho scritto quanto tu desideri a mio padre; mi sembra che oggi sia un po' tardi e temo di non po- ter fare, la copia della lettera. La vice- verai domani, giacche la spedirò doma-ili stesso con ìa staffetta delle undici. Vorrei proprio che le mie lettere otte- nessero un buon risultato; ma non ere-d0- Mi0 padre non mi ascolta f'//«*ro auando si tratta di affari. Oggi ho tro- io faccio voti che sia così. Vorrei, mio caro amico, che tu fossi così felice co-me meriti. Tutta Parigi è piena di buo-ne notizie. Sembra che se ne siano ag- giunte molte a quelle che il corriere /i«potuto portare, di modo che si parla continuamente di battaglie vinte e so-vato l'arcincancellicre Cambacérèsmolto coraggioso. Ha parlato del suo coraggio in una maniera sorprendente.Non ho potuto vedere il Re Giuseppe:non viene quasi mai a trovarmi di mot- fina. Ne sono molto contenta perchepenso che ciò ti farà piacere. Tuo fi-glio ti abbraccia; sta a meraviglia. Lanotte scorsa ha dormito molto male;il sonno è stato sempre agitato e ha pianto molto. Gli abbiamo chiesto co-sa aveva avuto. Ha risposto che aveva sognato del suo caro padre ma non havolnto dirci in che modo; nò siamo riu-sciti ad avere in proposito alcuna spie- gazione soddisfacente. La mia salute èottima. La primavera mi si confà a i «.j«n« n« i<r; i, «„.-'meraviglia. Da due anni il fieddo mi1 j-...- tLà.*i*t*. ri a nufri^;,.,.^ dava fastidio. Il tempo è sufficiente- mente dolce e io posso montare a ca- vallo. Ciò mi ha fatto molto bene. Maì»™» diceva: «/ rostri eserciti possono\essere battuti perchè l'esercito deU'Im- \pcratore è più bello e più forte che ' inai— Voi potrete essere forzato a con- , eludere una pace meno vantaggiosa.. |In tal caso voi sacrifichereste Vinte-|resse della vostra Monarchia e la /e-'licita della vostra vita». \ ., „, Boulevant Caulain-1 " *\ "}"'~° ° «»«««>««>■ CniKatii-\conrt tentn Pnss0 supremo pressoM'Imperatore, cercando di indurlo a wcii- t'ere a suo suocero. Lo stesso Caulaln-\ court ha preparato una prima copia j lettera in cui si diceva: «Le miei ^ **• 3K" Vost/a Mae-1 crederlo, a quelle dei suoi \^}eati... JVon esito a inviare fi mio Mi-\ rostro degli Affari Esteri e posso «sst-i \curare Vostra Maestà che questa pace ! cosl ardentemente desiderata, si potrà ; tf , ;j gìorniin1ti Ma Napo. ka»«^nlte» al sito cww oÙeVe- «0ue-' leo"e lepiica ai suo consiglici e. « vite- M P«« sono inutili: voi volete «mi- |%»** «ff*»' o«*«««y aicun^ri8idtatoj\ : Mettermeli non vuole la pace più di ,..._,7_ -i... aiJL jil .quello che la voglia Alessandro. Ed UUssandro vuole sfilare con la sua j Caulaincnurt osa dire ancora: «biso ! gna che la penna aiuti la spada». ! « Soltanto la spada può vincere o per ' dere questo processo » rispose brusca mente Napoleone chiudendo l'argomen to. Ma u pmm stava per tradire ta 'spada: ed ecco come. La lettera intercettata \ Il 2h marzo Maria Luisa scrive alla i Duchessa di Mont ebello una breve let tera nella quale fra l'altro si dice: « Ho \nppena saputo che la staffetta del gior- j no 23 è stata fermata e presa dai nelmici. Che brutta avventura! Questo mi ! mette in collera.'». E c'era ben donde, ] La staffetta portava una notizia diuccidendo quattromila uomini. Gli ho ; due £ezzi di artlglierla e ne ho perduti due, .1 che fa patta. Il giorno ;2l l'esercito nemico ha attaccato bat ; taglia per proteggere la marcia dei suoi 1 convogli verso Brienne e verso Bar ! sur-Aube. Ho preso la decisione di por i tarmi sulla Marna e sulle vie dil comu\f££r^rito8n^Ìco^PÌuC°SntonSPda 1 Parigi eSdiCri°vvkinaiVia\lpUm zetorti. Questa sera sarò a Saint-D enorme importanza. Essa recava una [lettera senza data e che diceva: \ « Amica mia, sono stato a cavallo >durante tutti i giorni scorsi. Il giorno Ì20 ho conquistato Arcy-sur-Aube. II nemico mi ha attaccato colà alle sei 'dl ^ra; lo stesso giorno l'ho battuto, Izìer. Addio mia amica. Un bacio a mio jfiglio. Nap. •!•. \ n generale prussiano, scusandosi con : ironica cortesia di aver dissuggellato lettera, la fece pervenire a destina- , zione, mettendola «ai piedi della figlia \ augusta di Sua Maestà l'Imperatorei d'Austria». \ Ormai gli alleati sapevano quello che dovevano fare. Napoleone volgeva le -[spalle aita capitale. La strada di Pari- gi era libera. L'ondata dell'invasione i stava per precipitarsi su di essa. Sa-\ vary, Ministro della Polizia, che Maria ; Limo, aveva messo al corrente della dis- è avventura occorsa alla staffetta che re i cava il messaggio famoso, non si rese -! a ^ ^ ..<conto delle conseguenze spaventevoli e ,,, . v non avverti l Imperatore, lasciando che - ha fatalità si abbattesse sul suo So- a\vrano o cavalleria legga a verso Bar-sur-Aube,- *« guardia, verso Brienne e separa Um-e\Wr"tore d Austria che si muove verso-'.,la_ Digione dal suo generalissimo Schivar- zenberg. E Napoleone, in perfetta buo- na fede, invia all'Imperatrice l'annuii--,cio vittoria: da Chàlons, il giorno \*6> allc »°'c dcl mattino scrive: -\ «Amica mia, - sonQ arrlvato a Cna,ons. Fa freddo.o■ Invece di dodici ho impiegato diciotto -lore a compiere questa tappa. La mia salute è ottima. Mi reco a Vitry. di-i stante sei leghe da qui. Addio mia amica- Tutto tuo Nap.». L'altra lettera è datata da Bar-surEssa dice: ^be il 28 marzo. « Mia buona Luisa, , sono cinque o sei giorni che non ho'tue notizie. La colpa è di quei terrl- bili cosacchi. Mi avvicino « »° » =r,0,.„l r La mia salute e ottima. Ieri ho bat ^i0- a dovTe U ?emiCr2' fSo"° a"sl0S0 dl nceVere tue notizie. Tutto tuo Nap ». „ nemico baUuto da Napcleone e ooamrìto m corpo ,.ms0i comandato a te e spero ■di ricevere una tua missiva domani. I *n wint-ìwaprniìe a mi ni e Hittm-is, »n» wiiH^uigeioae, u quale tuttavia' non era che una cortina, un simulacro di esercito dietro'il aiiale'kàvoleo^ "stu- rliorno 29 marzo che il 27». Mac Donald è dunque? Un bollettino del Generalissi mo nemico, trovato addosso ad un prigioniero cade nelle inani di Mac Donald che lo porta all'Imperatore. Su tal3 foglio è annunciata una vittoria ottenuta dai coalizzati a La FèreChampenoise, la fuga dei marescialli Marmont e Mortier e. sulle loro peste, la marcia dei generali alleati su Parigi. Napoleone si rifiuta di prestare fede. « Impossibile — dice. — In questa relazione tutto è falso ed assurdo. Guardate un poco: la loro pretesa, vittoria è del giorno 25 e l'hanno datata mentre oggi non è incerto: ma Drouot'< che era presente osserva che la falsi-1 tà di data non è che apparente. Si tratta di un errore di stampa e preci sameiife di un 6 rovesciato. Silenzioso Napoleone ripiendc il pezzo di carta, lo esamina attentamente e soggiunge: aE, vero QUesto cambia tutto». I Russi a Parigi Infatti il nemico lo ha battuto in velocità: l'attacco è portato al cuore della Francia. Parigi é il centro vitale del paese. Divorato dalla inquietudine l'Imperatore durante tutta la notte dal 21 di' 28 resta, piegato sulle carte senza prendere alcuna decisione. Finalmente decid? di prendere la strada di Troyes. Coperto dalla Senna, marcerà da quel-la parte al soccorso della capitale. Di là Maria Luisa è partita il gior-no 29 per Rambouillct donde si reca a Blois: «Lasciando Parigi — avver'.te la Re'fl)M Ortensia. — voi perdete \la corona». E il Re Giuseppe proda- \ma: «Parigini, io resto con voi. Ar leniamoci per i \monumenti, le difendere la città, i suoi sue ricchezze, le nostre mogli, i nostri figli; tutto quello che ci 6 caro ». E il giorno dopo il « pigmeo » prende la fuga. I marescialli Mortici- e Marmont accettano le condizioni di resa che vengono firmate alle cinque del mattino il , 31 marzo. Convocato da 1 alleili una, il c.0„„,„ j„„;,'= rf; ;,,„,„,.,. 7^„, Senato decide di tonnare un Uoic>no orom,,.arìo Vivandata di inoiurfe di ESX* «£1?sommate le ^calunnie, di diffamazioni sommage te dimostrazioni di rispetto o di devozio- , relH e ai chepi .Cn al braccio, ' Copyright by naie * in Frane e con un nastro bian- Accettando l'ospitalità di Tallevrand /„ Zar Alessandro dichiara: «Non trat tcrò più con Napoleone». , ; i « Bibliothènuo Xatio. liy e La Stampa» in Italia, hr * l'nifrrl Fcature Srndicates in lutti pli altri l'aesi. E' proibita la riproduzione totali- u parziale mi è riservata o£ni liiritto.