II XVI annuale dei Fasci di Combattimento nella appassionata celebrazione torinese

II XVI annuale dei Fasci di Combattimento nella appassionata celebrazione torinese II XVI annuale dei Fasci di Combattimento nella appassionata celebrazione torinese La lettura dell'indirizzo di S. E. Starace al Duce - La prolusione di Alfredo Si gnor etti al corso di preparazione politica - Le medaglie della Marcia su Roma solennemente consegnate dal Federale alle famiglie dei Caduti - II brevetto del Sansepolcrista Mario Gioda presentato alla Vedova - La radiotrasmissione del discorso di S. E. Costanzo Ciano A.x> die irti imi,intei*jroite acclamazioni al Duce La data che ricorda l'annuale dellaFondazione dei Fasci è stata celebrataieri mattina con significative cerimonie chc per l'entusiasmo dei partecipanti hanno dato ancor nuovo prova dello spirito fascista, dell'alta tensione idea-te della popolazione torinese. La splcn-dente giornata primaverile ha volutoindorare di sole le bandiere ovunque esposte, dare un tono gioioso alla vitacittadina particolarmente animata perla festosa ricorrenza. Il popolo della nostra città — cui ù titolo di fierezza la nota definizione «Torino piazzafortedella Rivoluzione», e l'aver dato aliaRivoluzione un glorioso Quadrumviro che dopo aver versato il suo sangue nella grande guen-a ha nuovamente pa- gato di persona sul fronte interno per difendere la vittoria e servire il Capo e l'Idea — ha ricordato la data con manifestazioni sobrie ma non meno sentite, del suo attaccamento all'idea che sedici anni or sono il Duce ha concretata con la fondazione dei Fasci. Le visite a Casa Littoria Come sempre la Casa Littoria è stata il centro, il cuore della città ed in essa, attorno al Segretario Federale, è vibrata più forte l'anima guerriera della nostra gente. A rendere visita di omaggio al Segretario Federale Piero Gazzotti si è recata una vasta rappresentanza della Sezione dell'Associazione Nazionale Combattenti con alla testa il presidente conte Giriodi Panissera, per testimoniare al Gerarca la riconoscenza dei Combattenti, la vittoria dei quali, che era stata tradita per debolezza dai passati governi, è rifulsa più splendente per merito del Fa- ncdriSnlltqvrlvhprSSCI O Alla stessa ora in tutti i Comuni del-\vla provincia i Presidenti delle Sezioniì^combattentistiche si sono recati a fa-\flisita ai Segretari dei Fasci testi-1scre visita ai Segreta moniando la fraterna unione dei combattenti alle Camicie Nere. Pure i dirigenti dell'Associazione Volontari di Guerra, conte Fossati-Rayneri e avvocato Castino sono stati ricevuti dal Segretario Federale e gli han porto il loro entusiastico saluto di «sempre pronti » per tutte le prove. Anche una rappresentanza di Ufficiali della Milizia, con alla testa i Consoli generali Vandelli e Stevani ed i Consoli comandanti le Legioni di stanza a Torino, ha pòrto nella Casa Littoria a Piero Gazzotti il cameratesco saluto, espresso con una vibrante improvvisazione del Console generale Stevani, di tutti gli ufficiali e militi ed ha significato l'inscindibile unione della Milizia e del Partito che entrambi hanno le loro mète nell'amore d'Italia, del suo Re e del suo Duce. Piero Gazzotti ha ringraziato con commosse vibranti espressioni i camerati che gli avevano detto cosi chiaramente l'attaccamento del popolo al Regime ed ha accompagnato i visitatori a rendere omaggio al Sacrario dei Caduti in cui, incisi nel marmo, splendo no i nomi dei mai obliati Eroi. La cerimonia, che ha adunato a Casa Littoria alle ore 11 tutte le auto nmtufcrità cittadine, e stata particolarmente \densa di alta significazione, di commos-\so entusiasmo, di prorompente fede. \L'inaugurazione dei corsi di Coltura'politica dei giovani si è svolta con unasemplicità ed una linearità veramente|fasciste. Gerarchi e autorità Attorno a Piero Gazzotti erano presenti tutte le autorità cittadine, S. E. il Prefetto Giovara, S. E. Grossi comandante il Corpo d'Armata, S. Ecc. Vercellino comandante la Divisione,S. E. Muggia, il Podestà ing. Sartira- no ed i vice-Podestà conte Gloria emarchese Pensa, il Preside della Protùticia avv. Quaglia, senatori, deputa vincta avv. quaglia, semno,,,.«<;/»««- ti, accademici della nostra città, il_Ma-1gnifico Rettore prof. Silvio Pìvano. il Sto Tufi? «^TTSS dei Carabinier rUQÌ,esZe'Zim^li M™*^±0™W^:\de Stracca, il Provveditore agli Stu-\.ic<nnm. Venturi, Segretario dei Sinda-coti dell Industria, il generale Fusco, il',comm. Rampone. U grande invalido colonnello Di Maio, il ennt' Giriodi Pantssera, il prof. Barnabò Silorata, l'ingegnere Cagliai, il pio! Bargellini, il prof. Carli, in definitiva tutte le autorità e personalità cittadine. Anche In vedova dì Mario Gioda ha voluto esser prssente alla cerimonia. -Segreta-Sn no pure presenti il vice-, Irio Federale conte Rossi di MonteleraAci Segretario Federale Amministrati-] Ivo prof. Meda, il console Moreno, in vicesegretario del Fascio di Torino in-\ gegnere Cavdllari-Murat, i membri dei, 1 Dircttorii della Federazione e del Fa-\ \scio di Torino, il colonnello Piacenza.] li Fiduciari dei Gruppi Rionali, gli in- segnanti del corso di preparazione po-\]litica, il Segretario del Guf dott. Pon-ìite di Pino ed altri Gerarchi. I I Pronunciato il saluto al Duce, Piero, Gazzotti ha dato lettura del testo del **Messaggio inviato al Duce dal Scgrei torio del Partito. Le alte espressioni di S. E. Starace sono state ascoltate] con commossa attenzione da tutti ì pre- \ senti che hanno poi a gran voce pro-l n è r nunciato il grido « Duce! Duce! » che così sinteticamente ma con tanta evidenza esprime l'anima del popolo torinese. L'inizio dei corsi TI nostro direttore dottor Alfredo Signoretti ha poi con chiara voce pronunciata la prolusione del corso parlando della politica estera italiana. Il dott. Signoretti ha affermato che la politica estera è l'attività sintesi di tutte le altre attività nazionali, in quanto ogni sforzo deve tendere alla valorizzazione dell'Italia nel mondo. Dopo aver tracciato il quadro doloroso della situazione diplomatica quale risultò nei trattati di pace per la viltà e l'inerzia dei vecchi governanti, ha mostrato la linea ascensionale del prestigio dell'Italia nel mondo per merito del Fascismo. Dall'avvento del Fascismo il dottor Signoretti ha esaminato il periodo che nvcSG1lmgpIcga-\va /*no °* decennale, in cui l'Italia ^.f''jiì^tte lottare contro un settarismo do-\f"so presso molti Paesi e il periodo -1susseguente in cui tutti dovettero in- chinarsi di fronte alla superba e lumi-ji l e i o d i a, n eri ao ao nosa realtà della Rivoluzione delle Camicie Nere. Di quest'ultima fase, densa di eventi drammatici, l'oratore ha tracciato un quadro palpitante e reniisfico, affermando la necessità di raggiungere un assetto e un equilibrio europeo o con la Germania o contro la Germania. Ad ogni modo i giovani non debbono avere una mentalità catastrofica, ma una mentalità fascista. Quali che siano le incognite del domani, Vita-]Ha di Mussolini saprà essere al sito | posto con dignità e con gloria. La chiara prolusione del dottor Signoretti è stata salutata alla fine da una calda e vibrante ovazione. Le autorità lianno poi lasciato la Palestra della Casa Littoria, mentre i giovani a gran voce inneggiavano al Duce. \1Nel pomeriggio Breve, ma singolarmente vibrante, c r.tata la seconda cerimonia di celebrazione del sedicesimo annuale della fondazione dei Fasci: la consegna dei brevetti della Marcia su Roma ai famigliari delle Camicie Nere cadute per la causa della Rivoluzione dopo aver partecì- e \pato alla gloriosa impresa. La cerlmo s-\ nia si è svolta alle lt, nel salone della e. \ Palestra Littoria, come quella del 'mai- a' tino, in un'atmosfera di ardente entu- a^Uismo che ha toccato tonalità altis- te| sj),ie. Gremito era il vasto ambiente. Tutti t Gerarchi, Fiduciari e dirigenti — capi settore e capi nucleo — dei Gruppi rio- noli hanno risposto all'appello come un soZ uomo. Sulla folla nereggiante si "Hzavano i gagliardetti. L'attesa era fat-ta lieve dai canti della Rivoluzione, in- tonati da un poderoso coro cui si univala banda Federale. Un primo moto di curiosità e di coni- mozione si è arufo quando sulla gran- de pedana delle autorità sono entratieE. oc. e,, a- j e' oa «- ; parenti delle Camicie Nere alla evi a-1m^moria stnnno pcr MSere assegnati i il brevem della Marcia su Roma, Poi Ven-S ! <—°,é SSSSl ^JTt-'^i quando il Segretario Federale è coni-^^S0' se»>"to d" Uttt° l° ^"Jf ^:\maggiori Gerarchie cittadine. Mentreu-\ J- fiductarìo dell'Associazio nella sala. .L'inno « Giovinezza » esplode da mille petti e culmina con nuovi trionfali *■ alitala » al Duce. Poi una fremente invo- eazione al Duce, dura minuti e minuti, Parla Gazzotti Il Federale prende la parola a-dell'uragano, vibra il', ,,. _ „ oanil uIn er t/tarla brevemente, cor- accento di coni-a-[moz\on: Sgli ricorda li dur manifesta-E'jli sionì con cui sì celebra il sedicesimo annuale dei Fa-sci: l'inaugu-razioìte dei corsi di preparazione politica per i giovani. col discorso del camerata Signo retti direttore de La Stampa, e la con segna dei brevetti della Marcia su Ro ma. Due avvenimenti, due episodi; ma uno il significato e il sentimento, ed è la continuità dello spirito della Rivoltizionc. Ricordando quanto al mattino ha detto il camerata Signorettì Ulu¬ sfrondo l'opera del Regime nel campo della politica estera, il nostro pensiero va con maggiore slancio e con più viva gratitudine agli Eroi che hanno reso possibile l'opera immane del Duce e il rifiorire della Patria. Essi, i gloriosiche hanno fatto olocausto della loro nobile esistenza, sono tuttora fra noi, vivi nei nostri cuori. A questo punto il Federale annuncia che consegnerà pure il diploma di Sansepolcrista alla vedova di Mario Gioda, perchè Gioda il SS marzo del 1919 rappresentò alla storica adunata la fterissima Torino, in cui un piccolo ma combattivo nucleo di pionieri spargeva il buon seme e preparava la mesve avvenire. L'annuncio è accolto dai camerati con un altissimo, lungo applauso. In memoria di Gioda E una entusiastica manifestazione si Iva poco dopo quando Piero Gazzotti chiude il suo discorso additando il Capo alla riconoscenza di tutti gli italiani. Il grido « Duce! Duce! » echeggia ancora a lungo, interminabilmente. Avviene poi la consegna dei brevetti. Piero Gazzotti fa l'appello, chiamando ad uno ad uno i decorandi, e di volta '" volta consegnando il prezioso do ocumento ai famigliari che si avanzano a ritirarlo. Ad ogni nome e come lo scoccare di una scintilla elettrica. In jpiedi, la folla- dei camerati applaude freneticamente. I nomi gloriosi evocano lo spirito dei Caduti, e al loro ri- cordo una virile commozione invade i cuori. Vengono così chiamati (pruno elenco): Costante Brioglio, Aldo Campiglio, Pierino Delpiano, Gustavo Doglia, Cesare Odone, Dario Pini, Luigi Scaraglio, Mario Sonzini, Antonio Strucchi. Da ultimo echeggia il nome di Mario Gioda, e il Federale consegna alla vedova il brevetto di Sansepolcrista, mentre un'altra volta la sala- esplode in un incontenibile uragano di applausi, cui fanno seguito i canti della Rivoluzione. La bella, significativa cerimonia è finita. Piero Gazzotti scende fra la fol la dei camerati, e subito è preso ed l issato sulle spaile dì un gruppo di gio- Ivani, attraverso tutta la sala, mentre sale, ancora più esultante e potente, l'« alala » al Duce. Alle 1S la campana dei Caduti ha suonato a storino. Dall'alto della Torre Littoria i rintocchi lenti e gravi hanno diffuso la loro eco nella città per mezz'ora. Un « memento » solenne e accorato che srendeva nel cuore dei cittadini e che diceva come il trionfo della Causa sia costato sacrifizio di preziosissimo sangue. Ma esso parlava anche di vittoria. A sedici anni dalla fondazione dei Fasci la vittoria è infatti completa ' e perfetta. I pionieri di allora sono ora legione: sono tutto un popolo. La Nazione marcia sicura sotto le insegne del Capo che in sedici anni ha mutato l'idea in realtà, creando, con l'Italia fascista, una nuova civiltà che ha per sè l'avvenire. Il discorso di Costanzo CianoIn serata la gloriosa ricorrenza è stata- festosamente celebrata in forma simpaticamente popolare eoi numerosi con o l a o i i i o l a . vari Gruppi Rionali, sono stati tenuti qua e là, in tutta la vasta zona cittadina, richiamando imponenti folle che lianno salutato con grandi applausi Giovinezza e gli altri inni patriottici. Ha completato la solenne celebrazione di ieri la trasmissione per radio del discorso di S. E. CianoPresidente della Camera. Il discorso ha avuto nella nostra città viva ecoNon solo è stato ascoltato nelle case da innumeri cittadini; esso ha avuto pure innumeri ascoltatori in pubblico. Capannelli e gruppi si sono formati davanti ai diffusori dei negozi dapparecchi radio. Altrove, dove era stato predisposto un apposito servizio daltoparlanti, si sono avute vere folle. Così è avvenuto nella Galleria dLa Stampa, dove il nostro Gioi-nale ha provveduto ad installare un potentaltoparlante. La Galleria si è gremita di ascoltatori, ed anche qui, come ovunque, la radiodiffusione, ascoltata con grande attenzione, si è chiusa fra appassionate, fervide acclamazioni aDuce e al Fascismo. certi di bande, che, ad iniziativa de La Palestra Littoria durante la prolusione del al Corso di preparazione politica dottor Alfredo per I giovani. Signoretti