L'eco internazionale del discorso del Duce

L'eco internazionale del discorso del Duce " Nessun evento ci coglierà impreparati» L'eco internazionale del discorso del Duce .costringesse a farlo per difendere la suaIsicurezza e la pace dell'Europa. E' uni gesto che a Berlino sarà compreso ». gD provvedimento preso dall'Italia in J?'^ ! ' 'stessa unanimità di consensi. Il Petit Parisien scrive: f- Il Capo del Governo italiano ha certamente voluto con questo gesto si- ì gnificare a chiunque potesse nutrire cattivi disegni che l'Italia, pur nego-| ziando, è pronta a ogni eventualità, posizione eccellente per far riflettere il [doppia portata: recalcitranti e temperare lo zelo di colui che crede l'energia essere suo escluI sivo monopolio ». Pel Petit Bleu questo gesto ha una |e un certo numero di politicanti inco-1 1 scienti persistono a sostenere che è pos- sibile intendersi all amichevole mentre « Esso sarà risentito in Germania come un segno della vigilanza e della fermezza italiana; In Inghilterra produrrà forse una sensazione più profonda. Londra dovrà comprende che 1 temni precedenti di pura diplomazia diretta o ginevrina sono passati. Ma è forse in Francia che l'energia di Mussolini produrrà la più viva impressione. Al di là della vana e fittizia agitazione dei partiti la grande massa dei francesi di ogni opinione è pienamente persuasa della vanità dei metodi amabili e conci-Jlianti o semplicemente cortesi nei ri- guardi della 'Germania. Alcuni ingenui diventa sempre più evidente ogni gior-. no che la minaccia tedesca non compa- rirà che in presenza di una forza calma e risoluta ». Rcalismo jLa radicale Ere Nouvelle scrive nel suo editoriale che bisogna lodare alta-1 mente la nazione italiana per lo spiri- ; to di disciplina, pel coraggio di cui da;prova in questa circostanza e invita tutte le forze vive della Francia, ili Parlamento e la pubblica opinione a;sostenere il Governo nel momento in: ; cui questo deve fronteggiare il temibi-, ' le pericolo della politica hitleriana. | L'Actinn Francaise, elogiando essa pure la decisione del Governo di Roma, i osserva che, disgraziatamente, lo spi-1 rito di decisione e l'atteggiamento enerIgico di cui l'Italia dà prova mancano invece in Francia La « Liberté », osservando da parte sua che con le decisioni di sabato l'Ita-1 Ila ha portato nello scambio di vedute! fra le Cancellerie una nota di realismo! Ì' di enerSia del Piu lieto effetto in -^rtMo accordo con le legittime pre occupazioni della Francia, rileva come l'Italia, militarmente organizzata, Bot, toposta a una stretta disciplina, obbe- Bri: da le ™ *** EsSa £\*5 opinione che la Sua e non può nep- 1 Pure essere tentata di discutere gli or- j dini che Egli dà. Come la Germania ] : hitleriana e prima della Germania hi-|\aetlBJ^ l'Italia si è data a un Uomo !che e la 3ua guida e il suo unico mae-, Ljxa Da Lui Solo dipendono tutti gli Vatti del domani. | « E con Lui solo che noi abbiamo : da fare — scrive 1 organo moderato —. col Suo patriottismo e col Suo spirito ldi decisione. Grazie alle ultime misure prese all'inizio di aprile, Egli avrà cin-:,quecentosessantamila uomini sotto le ; armi e ne avrà di più quando lo vorrà, i gUSS&^SaVSS: h1 poggiati su un Esercito di terra e del-![l'aria e una Marina potente, acquista-, no un valore eccezionale e felicitiamo-; I ci per la Sua energia, che, assicuran-1 ;do la difesa del Suo Paese, serve as,sai meglio che non tante vane parole la causa della pace». Ancora più sintomatico è il commenI to del « Journal des Débats » col mettere in risalto che la Roma odierna si ; ispira, gloriandosene, alle solide virtù Ideila bella epoca repubblicana e alla, forte disciplina della bella epoca impe-! riale. Quando Roma aveva alle sue por-:te il pencolo di Annibale, e legioni spuntavano dal suolo, legioni di Vigo-1 rosi contadini abituati a lottare contro di un suolo ingrato. Roma disponeva uomini senza contare; essa sa ed è fiera di mostrare che anche oggi ne ha altrettanti. « Mussolini — scrivono 1 Débats — triplica in pochi giorni i suoi effettivi militari richiamando una vecchia classe, conservando in servizio quella che doveva essere congedata e chiamando sotto le armi per intero quella che non doveva essere chiamata che per metà. Roma non ha fatto nè di più nè di meglio quando il suo nemico era alle porte e lo ha fatto con la stessa risoluzione da parte dei governanti e con la stessa abnegazione da parte dei governati. Si può dire e pensare tutto queYlo che si vorrà dei rischi ulteriori che un militarismo ad oltranza può I provocare, ma rischi da corrersi sq-. Ino un po' lontani e un po' di saggezza i può scongiurarli, mentre il pericolo di guerre alle quali si deve ovviare è im mediato e difficile da scartarsi con da ^atto. pacifici qualora si la male intenzionati la drone dell'avvenire, ma è per lo mino certo che non v'è avvenire per i paesi lascino agli Stati _ via libera e la ì scelta, dell'ora | Un discorso di Herriot l 1 munanza del pericolo. Noi possiamo be nciiirc Hitler di avere provocato ccr ti riavvicinamenti e messo fine a certe i Ieri parlando a Anse, importante borgo a venti chilometri da Lione. Herriot ha nuovamente sostenuto la necessità del prolungamento della durata del servizio militare; ha difeso il Governo aggiungendo: « La denuncia del Trattato di Versaglia" da parte della Germania ha forse sorpreso certe persone, ma non me. Preferisco che le cose siano come sono perchè sono per lo meno chiare. Le carte sono stale messe in tavola e si sa quello che abbiamo di fronte a noi. Da tempo ero a cognizione che si costruivano caserme ed aeroplani in Germania ». Ha quindi aggiunto: « Ho assistito all'incontro di due uo a Jmini di stato: Eden e Suvich. Io non avevo visto da mnftn rpmnn ima Ho £35? crei\£rfE$*. SisenUyHi "o- . cgjiazioni Segnaliamo per finire che, non ap pena inforrnato che il Consiglio dei Ministri ebbe autorizzato Lavai ad ac- jeettare l'invito del Governo sovietico di recarsi a Londra, il Commissario 1 del popolo per gli Esteri Litvinoff gli ; ha telegrafato per esprimergli 11 suo ;grande piacere e il profondo interesse col quale aspetta la sua venuta, coni vinto che lo scambio di vedute che ;avrà luogo sarà per i risultati ancora :più fruttuoso che non per gli incontri , precedenti e che costituirà una nuova | tappa Sulla via di più stretti vincoli di amicizia e collaborazione fra i due i paesi e per la ricerca delle garanzie 1 effettive di pace. C. P. Decisione italiana .Parlgl, 25 mattino Tutti i giornali parigini esprimono. Jloro compiacimento per i risultati dei colloqui anglo-franco-italiani di sabato che hanno permesso di constatare l'intera solidarietà dei tre Governi sugli ! obbiettivi da raggiungersi, quelli cioè iscritti nel comunicato franco-italiano del 7 gennaio e le dichiarazioni franco- ' britanniche del 3 febbraio. 'Tentativo fallito Il « Temps » se ne mostra particolar- mente soddisfatto perchè i calcoli dei [I ^f^ia del,a dirigenti di Berlino sollecitando nego ziatl particolari con i ministri britannici essendo evidentemente quelli di ottenere dall'Inghilterra 11 riconoscimento dell'eguaglianza di diritti realizzati d'autorità dal Reich senza accordi preliminari con le altre Potenze come punto di partenza di un regolamento di inaieme separando così la Gran Bretagna dalla Francia e dall'Italia, sono stati scartati essendosi precisato alla partenza di Simon e di nlstro britannico non avrà che un ca-|ettere di informazione. Questo esclude1 °&nl decisione di principio ogni concili- ^ coloro che hanno Carico dl queati p.rnnri) riportati potranno re a Ginevra alla riunione del Eden per Berlino che la visita del mi- . "5?^ ferma in u" •,en5i0 1im,siasi cosic chè le conversazioni anglo-tedesche ci ™n,no Per °^etto P"nti def}n " dalIa *"h'a™S1onf Tr ffanc°-br,tanfnica del 3 febbraio, cioè limitazione control- 'aia degli armamenti accompagnata da una organizzazione della sicurezza ge nerale con la conclusione di patti regio naU completantiai gU ^ coPgll altrf. _ _„ 6 . \?* "! 11 « TemPs » owervando che da Stre sa coloro che hanno 1 incarico di questk1'^ aW>*ltì Potranno recarsi di «taia,te H*"-** de,la S,,cieta de,le «*■ avra Probabilmente «">go verso le meta di apriIei scrive cne dipende dun. que unicamente da Berlino che le cose possano assumere una piega più favorevole ma occorre non lasciarsi mano- Nazioni, ;' 'vrare dal Governo del Reich il quale cerca evidentemente di assicurarsi di autorità la forza militare che gli permetterebbe di pesare gravemente sui negaziati diplomatici „, .. . . «« %£mJg£^SS^oImZbS^Ì^^^a^S^^^V^^ f"/8^^|'|™llo." T dectefow che Egli ha preso di richiamare sotto le armi la classe del 1P11, ciò che farà sim,js^ m^laTommr^ parata alla manovra tedesca. Il Duce intende senza dubbio provare con que-1sto che l'Italia si propone di discutere con la Germania che viola deliberata- :™?'eJ &}^A^!^„V?à^\la forza di cui dispone per quanto de-!ciaa a non servirsene altro che se lo si L