Simon denuncia ai Comuni le difficoltà create dall'atto unilaterale tedesco

Simon denuncia ai Comuni le difficoltà create dall'atto unilaterale tedesco Simon denuncia ai Comuni le difficoltà create dall'atto unilaterale tedesco Londra, 21 notte. Alla Camera dpi Comuni si è svoltooggi, sulle linee fissate in anticipo airappresentanti dei vari partiti politiciil breve dibattito attorno alla situa-zione creata dal riarmo della Germaniae dal viaggio di Simon a Berlino. Lo ha aperto il leader dell'opposi-zione, Lansbury. il quale ha dichiaratoche gli eventi prodottisi in Germaniasabato scorso hanno « creato in Inghil-terra un allarme e un senso quasi di disperazione, paragonabili soltanto a minili nhn i->ì ,-. 1 i V , . n -, , ì ' <• n r t- .-. .1.-1 1 A . quelli che si ebbero nell'agosto del 14 > L'oratore ha scongiurato il Governo ad agire energicamente e senza indugi per impedire che la situazione europea si aggravi e sfugga al controllo degli statisti. « La Germania — egli ha detto — ha lanciato una sfida "al mondo chiedendo l'uguaglianza di statuto non soltanto nel riconoscimento di grande Po- Vivaci dichiarazioni di Samuel Lansbury ha poi chiesto l'abolizione tenza con uguali diritti e privilegi, ma anche col diritto di stracciare il trat- tato di Versailles e di imbarcarsi inuna politica di armamenti destinata a precipitare il mondo nella guerra e nel-la fine della civiltà». dell aviazione quale prova delle inten-zioni pacifiche dell'Inghilterra e ha ce- duto la parola a sir Herbert Samuel, leader del partito liberale, il quale ha pure riconosciuto che la mossa tedesca ha suscitato in Inghilterra e in altri paesi sentimenti « di allarme, di risentimento e anche di rabbia » (applausi). Ma l'oratore ha sostenuto poi che maggiori servigi avrebbe reso all'Europa l'Inghilterra se avesse agito negli ultimi anni di sua propria iniziativa e lasciandosi guidare dalla propria volontà. Nelle circostanze presenti occorreva però tener presente le opinioni c le preoccupazioni delle altre Potenze. La posizion assunta dalla nota francese, secondo Samuel è incontestabile dal punto di vista giuridico, come è In- contestabile che esiste in Germania una scuola la quale ritiene che vadano re-citate formule di pace per distrarre l'attenzione del mondo onde poter dare al paese una posizione militare egemonica. Questa scuola è avversa a qualsiasi sistema di organizzazione collettiva della pace e non è impaurita 1 da una gara di armamenti perchè è persuasa di poterla vincere. Samuel ha ricordato a questo prò- posilo che le misure militari che l'In-ghilterra potrebbe adottare sono «mi-tate dal fatto che il debito nazionale dell'Inghilterra è attualmente di 7 miliardi di sterline, mentre quello della Germania non raggiunge i 600 milioni. « Coloro che aderiscono a queste vedute in Germania devono essere solennemente avvertiti — ha aggiunto l'oratore — che il popolo inglese non è indifferente di fronte alla situazione. Eguaglianza di statuti per la Germania, si; prevalenza militare, no. (applausi). La Germania, dopo aver ottenuto la liquidazione della posizione fattale del trattato di Versailles, deve ben guardarsi dallo sfidare l'opinione pubblica mondiale per la seconda .volta. Torni nel comitato delle Nazioni e lavori con esse al mantenimento di quella pace che è essenziale al benessere del mondo ». Il ministro degli Esteri Sir John Simon ha avvertito subito la Camera che le circostanze presenti impongono gravi limiti a ciò che egli potrebbe dire a nome del Governo. Egli giorni avrà fran-che discussioni col Cancelliere tedesco« e ciò perchè la visita a Berlino esige franchezza completa» (applausi). « Le visite a Berlino, a Mosca e a Varsavia devono conservare un carat- tere esplorativo, in quanto mirano adappurare punti di vista di altre nazio- -V;iCUv,"T'c"c'T7,',^'fr.n"ha pero detto che fra giorni avrà fran-sioni da sottoporsi all'accettazione di altre Potenze. Il progetto di visita ottenne la cordiale approvazione dei Governi d'Italia e di Francia. Essa era indispensabile. Si era avuto un convegno bilaterale a Roma fra la Francia e l'Italia e un altro pure bilaterale a Pa ni e non a raggiungere precise deci- " rigi e un terzo a Londra. La Germania aveva aderito alla dichiarazione del-l'ultimo convegno della serie. « Ma prima di intraprendere una vi- sita di tanta gravità — ha proseguito Simon — occorreva ottenere una chia- ra intesa sull'oggetto e gli scopi della visita. Colloqui generici non conduco-no a nulla. Ci preoccupammo, dunque, di rivolgerci alla Germania per porre in chiaro che lo scopo e l'oggetto della visita da essa proposta non doveva ri-manere limitata ad alcuni punti parti- colari del comunicato di Londra, madoveva esaminare a fondo tutte quante le questioni trattate nel comunicato ed essere quindi basata su un ampio scam-bio di vedute sulle questioni della sicu- rezza, degli armamenti, del ritorno della Germania alla Lega e del proget-tato patto aereo. Soltanto quando ot- tenemmo l'assicurazione che il Gover- no tedesco intendeva che tale ampiez-za fosse conferita alle discussioni, noi comunicammo la decisione della visita agli altri Governi. I quattro punti sur-riferiti, dunque, non solo furono ben definiti, ma furono posti a base del no- atro viaggio progettato, onde ottenere che essi fossero discussi in vista di rag- giungere una soluzione mediante ac- cordi. Fu in queste circostanze che si Produsse 1evento'della settimana scor-sa. ISon si esagera affatto dicendo che il pronunciamento tedesco di sabato causò un'enorme sorpresa in questo paese ed ha inevitabilmente provocato proteste da parte dei Governi di Fran- eia e d'Italia ». Le difficoltà dei prossimi colloquiSimon ha detto che si propone diusare il massimo grado di misura neil'esporre alla Camera le difficoltà cau-sate dalla posizione assunta dalla Ger-mania. Egli ha detto che non intendedir nulla che pregiudichi decisioni fi-nali e che suoni critica a chichessia. « Ma — egli ha aggiunto — il punto fondamentale delle discussioni era che esse miravano a promuovere sistemazioni mediante accordi e io devo direChe ciò è esattamente il contrario diuna sistemazione mediante un pronun-ciamento unilaterale (applausi). Sor-se allora la gravissima questione didecidere quale direttiva seguire. Non servirebbe a niente tentar di sopprimere la ovvia riflessione che una de¬nuncia unilaterale, qualunque ne sia laspiegazione, solleva in modo inevitabilela questione del valore degli accordi(applausi) e che essa, inoltre, e unapessima preparazione per accordi fu-furi. Sono quindi convinto che tutti ri.conosceranno come in queste circostan-Ze eravamo obbligati a protestare. Macel contempo esprimo l'opinione alla Cam«ra. e ritengo che essa l'approverà, icome, ciò nondimeno, la linea che ab-| biamo tentato di seguire nei riguardi | di questo gravissimo evento è stata la fta0 cllcèna« ^ condótto a nuVla! CPhiedemmS : quindi un'assicurazione che l'oggetto delle conversazioni non sarebbe stato in alcun modo ristretto. Eravamo per- suasi che il presente stato di ditti-' denza e di inquietudine in Europa non ; ^fS,^^" ,?J,mat° sen||a ottel}er?' S?™™0quXo punti dScoS- - - cati, e, In queste circostanze, dopo'aver fatto le riserve e la protesta, ab- biamo deciso, e credo che sia una de- cisione giusta e lungimirante, che è ne- cessano e giusto compiere la visita ». Simon ha quindi detto che non sol- tanto la data del pronunciamento té- ma anche la natura e il conte- esso hanno gettato una luce inquietante sulle prospettive di una si-|desco nuto di stemazione mediante accordi. i « La cifra indicata da quel pronun-lciamento per gli effettivi tedeschi è'così grande, così considerevolmente su- periore a quella suggerita meno di un'anno fa e in realtà eccede financo quella che potrebbe porlo di fronte al memento presente qualsiasi Potenza!dell'Europa occidentale che, come ab-|biamo indicato nel nostro telegramma a Berlino, essa solleva gravi dubbi circ.a la possibilità, nel caso in cui la Germania si attenga a questa cifra, di un accordo con alcuna delle Potenze vicine della Germania. Ritengo di aver parlato con discrezione maapertamente. E' necessario parlar chiaro di fronte ad un evento di tanta serietà. Ma tutto ciò, a mio giudizio, non diminuisce la desiderabilità della mia visita a Berlino. Noi andremo colà, come tutti sanno, quali sinceri amici della pace generale, decisi a far tutto quanto è possibile, tutto quanto l'Inghilterra può.lare per promuovere pace e sicurezza.!Dico questo con la massima risolutez-|za, poiché in un modo o in un altro, la paee europea deve essere preservata (applausi) e non intendiamo che cijvengano mossi dei rimproveri di non| g«o * ^-^P^-!deua politica britannica è stato di con-1 tribuire a ricondurre il grande stato te-;desco nel Consiglio e nei Comitato del-;l'Europa a condizioni giuste per la Ger-imania, le quali siano anche eque e si-|cure per tutti, di modo che con le sue;grandi capacità e risorse essa possa : contribuire nel senso completo della isua cguasrlianza di statuti e di dignità 'al cor.inito al quale deve partecipare ! ogni buon europeo che desidera la pa-lce, il compito, cioè, di sostenere e raf-!rzj0*g fra vicini» iprossimo e la Camera sarà certamente Heta di apprendere che, terminata auesta ssr\e di visite, avranno luogo ulteriori incontri cui il signor Mussolini intende partecipare. Quanto felici sarebbero tutti se agli incontri volesse partecipare anche la Germania. Non si potrebbe commettere un errore più parteciperà anche il Lord del Sigillo privato il quale si incontrerà con i si- ?nori Suvich e Lavai a Parigi sabato 5„„«,„,n 0 ìa narr,„a oat.a ,.-rf!.mnnto L'equilibrio delle Potenze « La responsabilità della pace non può essere fatta ricadere sulle sole spalle del governo inglese. Altre nazioni debbono recare il loro contributo e fra queste la Germania. L'alternativa di questo metodo è un sistema di speciali combinazioni di Potenze. In base a queste vedute è inutile dire che l'Inghilterra non contempla speciali accordi con qualsiasi altra Potenza. e Le visite a Berlino, a Mosca e a Varsavia — ha dichiarato Simon — non significano che abbiamo voltato le spalle a Parigi, Roma, Bruxelles e Gi- i nevra. Il sistema europeo può essere solido soltanto se e comprensivo». ìIl Ministro degli Esteri ha quindi accennato ai prossimi scambi di ve- j dute dicendo: <■ In questo sforzo per promuovere j la cooperazione fra tutte le nazioni | grave di ouello di supporre che queste riunioni, dovunque abbiano luogo, siano dirette contro qualsiasi Potenza. Il nostro scopo è di ottenere che tutti, compresa l'Inghilterra, affrontino la realtà dei fatti x.. « Per tale ragione ritengo che il mezzo più promettente sia quello dei contatti diretti e della piena franchezza. Nessuno, però, meglio del Lord del Sigillo privato e di me conosce le tre- mende difficoltà del nostro compito, Nessuno è meno desideroso di esagerare in anticipo le possibilità di buoni [risultati. Buoni o cattivi che siano, positivi o negativi, i risultati saranno importanti. La strada sulla quale ci stiamo avviando non è facile, ma è un dovere per l'Inghilterra il percorrerla perchè la strada che abbiamo scelto, quantunque difficile, è la sola che possa condurre ad una migliore e più profonda intesa x>. a tarda ora si annuncia che Eden, anziche far ritorno da Parigi a Lon . „ahato notte sì recherà direttaara saD"o notte, si recnera duettamente ad Amsterdam ove raggiungerèi Simon. Dopo la visita a Varsavia, il Lord del Sigillo privato si recherà a Praga, ove si abboccherà il 4 aprile con j ministri cecoslovacchi, u collaboratore diplomatico del Bai, „ , . . , . . _ . & Telegraph informa poi che, in base ad affermazioni autorevoli, nelle pros sime conversazioni di Berlino il Can celliere Hitler si rifiuterà di ridurre il numero di 36 divisioni dell'esercito contemplate dal Comando della Reichs * ; fc inoltre una flotta ae' . " . ,, rea numericamente identica a quella della Francia, e in quanto alla mari na da guerra dichiarerà di acconten tarsi di un tonnellaggio che non sia inferiore a un terzo di quella dell'In £h»terra, e cioè pari a quello della Franc j r i dopo il viaggio di Simon a Berlino R. P. La Conferenza a tre Parigi, 21 notte. Il fuoco di fila di note diplomatiche di cui oggi è dato l'annuncio suscita nel pubblico minore soddisfazione di elianto non si nossa jreneralmente crequanto non si possa generalmente ere dere, specie per quel che riguarda l'appello alla Società delle Nazioni. Le persone bene informate spiegano che la mossa francese presso la Lega delle Nazioni, il cui Consiglio potrebbe a quanto pare venire convocato per il 5 aprile, è destinata sopra tutto a far pressione sull'Inghilterra vietandole ' , ir,lziativa isolata e sDeculando g., mlzla"va isolata e speculando sulle sue ben note debolezze sull'istituto ginevrino. Ma è precisamente plgliando come criterio la preoccupazlo ne britannica di salvare la Lega delle Nazioni che parecchi osservatori parigini si domandano se l'appello franceS6| in circostanze quali quelle odierne, non porterà invece a una nuova dimo dell'impotenza pratica da¬ Istituto. Bainville sull'Acft'oit Franqaiae critica non soltanto il ricorso a Ginevra ma tutta l'azione cartacea e legalitaria impegnata dalla Francia per fare opposizione al riarmo tedesco ossia a un fatto ormai incamerato dalla stona e contro 11 <Juate °^ni Protesta verbale vtAvt m.À *i avi — f ri *•/-> nlnlnnlnn « «maha non Puo non restare platonica a meno cne non si voglia passare addirittura agli interventi armati. Il collaboratore diplomatico dell'organo monarchico confessa che alle «minacele di sciabole di legno e di pistole di paglia» preferisce il metodo del gabinetto di Londra ìx quale non si lascia ipnotizzare dai prindpii e bada a salvare praticamente quello che può essere salvato. L'/iifnniinrin» ari ne-ni morto rileva ei/j'hGovérao frLcele non ha chiesto , governo irancese non na cniesio ur2enza Per la discussione del suo apPelI° a!la LeSa delle Nazioni e che non è dunque ancora da escludere che le conferenze diplomatiche in vista la inducano a modificare la tattica presce]ta _. " str0 deSa Es'en fsnno sperare qui clle 1 risultati del convegno possano essere positivi e fecondi. L'Ambasciatore d'Italia conte Pignatti ha avuto stamani in ordine a tali Giacché sembra ormai accertato che a riunione italo-anglo francese di sabato non sarà la sola in relazione con 'imminente viaggio di Sir John Simon a Berlino, ma che subito dopo il ritorno del Capo del Foreign Office dalla capitale tedesca una nuova conferenza di gran lunga più importante riunirà in una città dell'Italia del nord, Mussolini, Lavai e Simon. La presenza personale di Mussolini e la possibilità che MacDonald accompagni il suo Mi prossime i-junjenj diplomatiche un lungo colloquio con Lavai, In Quanto alla discussione del proSetto di ratifica degli accordi di Roma che doveva aver luogo oggi alla Camera, essa è stata rinviata a domattina, Re]atori del pr0getto di legge saranno r._ cnl1ii0. ... n^^ff-s^,. * u L"tvf "r^n Pr\„ i c"mmis=»^e degli Est€n e 1 on- De La Ferronays per la Commissione delle Colonie. FranklinBouillon piglierà la parola alla fine del- a discussione per chiedere al Governo' nuove spiegazioni sulla situazione in- risultante da, gesto ^Psco del 16 marzo- Lavai gli risponderà1 pronunciando sulla questione un discorso che farà riscontro a quello già pronunziato da Flandin al Senato. C. P.