I compiti educativi dello Stato nel discorso di S. E. De Vecchi al Senato

I compiti educativi dello Stato nel discorso di S. E. De Vecchi al Senato I compiti educativi dello Stato nel discorso di S. E. De Vecchi al Senato Roma, 21 notte. La seduta è aperta alle 16 dal PreBidente Federzoni. L'aula è gremita di senatori. Siedono a] banco de! Governo i Ministri De Vecchi, Solmi. Thaon di Revel, Razza, i Sottosegretari Ricci, Tassinari e Jannelli. La seduta si inizia con lo svolgimento di una interrogazione del sen. Manfroni al Ministro della Giustizia per conoscere le cause del ritardo nella pubblicazione del R. D. L. 15 gennaio 1934 convertito in legge sul condominio regolamento necessario a dirimere numerose contestazioni sorte per l'interpretazione di alcuni articoli e specialmente degli art. 14 comma 1», 24 comma 1" e 4" ed art. 31. S. E. SOLMI risponde esaurientemente. Subito dopo viene ripreso l'esame del bilancio dell'Educazione Nazionale el ha la parola il relatore on. BACCELLI, il quale risponde ai vari oratori che hanno parlato ieri, assicurando il I Senato che soprattutto la presenza del Quadrumviro De Vecchi al Ministero; dell'Educazione nazionale è garanzia della risoluzione dei vari problemi. Accolto da vivissimi applausi del Senato si leva quindi a parlare S. E. De Vecchi. L'oratore considera singolare fortuna il dare conto in sede di bilancio, a breve distanza di tempo dall'avere ubbidito, assumendo il Ministero dell'Educazione Nazionale, di una fatica già compiuta, di una sintesi ritrovata, di un cammino tracciato. L'oratore ha dietro di sè un altissi-1 mo patrimonio d'onore e una somma di lavoro così feconda che se anche la ascesa, al passo del Regime e dietro il suo Capo, gli apre orizzonti certamente nuovi e più vasti, tuttavia il passato gli è viatico altamente fecondo. Con un rapido passaggio attraverso tutte le attività del Ministero dell'Educazione Nazionale ha dimostrata la immensa mole di opere già compiute da! Fascismo in questo settore della nostra vita e le direttive della marcia.ulteriore, l'oratore si è prima d'ora 'accinto a dimostrare come fondamento e guida fosse il principio etico dell'unità che ritiene basilare alla dottrina trionfante e creatrice di Mussolini. Ha appreso dal suo Maestro ed ha insegnate a sua volta, ovunque è stato collocato a servire, tre norme che danno vita all'unità: ordine fino alla minuzia, comando in forza, ubbidienza in umiltà. Queste tre norme ha trovate già vive nel suo Ministero, ma le ritiene degne di ulteriore sviluppo per le opere da compiersi nel futuro. Tutti serviamo un solo, il Capo dello Stato, il Re, che oltre ad essere il Re Vittorioso e sapiente, è una idea centrale, una tradizione di gloria, un avvenire di grandezza. [Tutta l'assemblea applaude vivamente e ripetutamente). La costruzione sulla quale egli è giunto buon ultimo dopo tanti maestri a lavorare è una grande costruzione. La critica dei suoi predecessori sembra ora facile, ma egli assicura che l'arte è difficile. Di questo esercito del Ministero dell'Educazione Nazionale il Duce ha fatto una massa disciplinata sensibilissima al comando, ubbidiente ai capi fino al sacrificio. La educazione nazionale del tempo nostro ha, più che in ogni altro tempo, senza orpelli retorici e con sincerità nuda e viva, il suo fondamento nella tradizione. Per la scuola primaria, l'oratore dice che è stato già fatto molto e che l'istruzione primaria è veramente la prima, la più efficiente, la più fascista delle nostre scuole, col suo esercito di maestri e maestre e coi suoi milioni di bambini. L'unità trovata col passaggio, allo Stato, col libro di Stato, che sarà fatto ancora più perfetto e con la piena fusione con quell'istituzione fondamentale che è l'Opera Balilla, specchio e orgoglio del Fascismo, fa di questa scuola l'organo di Stato più efficiente per l'educazione del popolo italiano. Dopo avere accennato all'Opera Balilla, l'oratore non può astenersi dal ripetere al Senato l'elogio che ha fatto, ammirato nell'altro ramo del Parlamento a questo potente e glorioso Istituto e a quella sua guida ferma ardita e serena che è il Sottosegretario di Stato, Ricci. (Applausi). Il Duce ha qui fondato un'opera che il mondo ammira e copia e le ha dato il Capo adatto a guidarla e perfezionarla ogni giorno. Concludendo l'oratore dice che la scuola, perfezionata cosi come lo è diventerà una cosa unica e grande, connaturata e tutta pervasa di Fascismo e cioè di vita nuova secondo il nuovo costume, e consegnerà alla fine della sua opera, fondamentalmente educativa, gli italiani nuovi, guerrieri e studiosi a un tempo, alla nuova e antica Patria romana. Li accoglierà così formati tra le sue grandi e potenti braccia il Partito Nazionale Fascista, strumento formidabile di tutte le energie della Rivolu zione divulgatrice del verbo mussoliniano di una nuova civiltà. Accoglierà uomini degni di portare quella camicia nera, che noi anziani abbiamo imporporata del nostro sangue nelle ore della lotta disperata. Gli accoglierà fatti tutti soldati, uomini di guerra, perchè la scuola avrà dato lo ro anche quelle discipline militari, che fin qui mancavano ai più e che non solo vengono a integrare una semplice deficienza di programma, ma nella scuola, intesa come deve essere, dlven ta strumento di formazione del per fetto cittadino. Nella scuola le generazioni degli italiani nuovi debbono trovare le correnti più genuine della vita anche indivi duale, legati per questo cemento a uno stile di serietà, di fede, di attiva intelligenza, stile nostro, italiano, fascista e perciò romano. Ognuno in questo grande crogiuolo deve farsi degno dell'ora che viviamo, ora piena di destini conquistati al popolo nostro. Il discorso del Ministro, ascoltato dal Senato con viva attenzione, è sottolineato, pei punti più salienti, con applausi e approvazioni e alla fine è vivamente e calorosamente applaudito. Moltissimi senatori si affollano intorno al banco del Governo per congratularsi col Quadrumviro. Senza discussione si approvano 1 capitoli del bilancio e gli articoli del disegno di legge, che è rinviato allo scrutinio segreto. Sui disegni di legge concernenti le nuove norme per il funzionamento del Commissariato del turismo, il trasferimento delle attribuzioni del Commissariato per il turismo al Sottosegretariato di Stato per la Stampa e Propaganda e il nuovo statuto dell'Ente Nazionale per l'industria turistica parla il sen. Gallenga. Si passa poi alla discussione del disegno di legge per la conversione in legge del R. decreto legge 13 ottobre 1934 concernente la costituzione del Comune di Sestrières in provincia di Torino. A nome della Commissione di Finanza, il relatore, on. Falcioni, propone che la denominazione di Sestrières, adottata per il nuovo Comune sia sostituita in quella più italiana di Sestriere. S. E. Devecchi di Val Cismon, a nome del Governo, consente alla sostituzione. Rinviati a scrutinio segreto vari al¬ i ' zXtdslacitmdipamd11fpm31ppi4(fpda(nppanf(mmpnmfnRdnpaobrmrmpttbdbzngl1cbtcbb2sn tri disegni di legge, il Senato Inizia la discussione del bilancio dei Lavori Pubblici nel quale parlano i senatori Tournon, Fedele, Gigante. Orsi, Bonardi, Pitacco, Severino e Ricci. La discussione generale è chiusa e alle 20,40 la seduta ha termine. itmncta

Luoghi citati: Comune Di Sestrières, Roma, Sestriere, Torino