Il Duce alI'Augusteo per il concerto dell'Opera Balilla

Il Duce alI'Augusteo per il concerto dell'Opera Balilla Il Duce alI'Augusteo per il concerto dell'Opera Balilla a , i e a o Roma, 20 notte. A saggio dell'educazione musicale, curata presso 1 proprii organizzati e per diffondere nei giovani l'intelligenza e l'amore alla musica, l'Opera Nazionale Balilla ha voluto dare oggi all'Augusteo un concerto corale e strumentale. Il Duce, che è giunto accompagnato dall'on. Ricci, ha passato in rivista la centuria dei Balilla moschettieri schierata lungo il cortile d'accesso, quindi, seguito dalle autorità, è salito al primo ripiano dell'antiteatro, passando fra due ali di Balilla e Moschettieri. Quando da uno dei palchi di prima ..fila il Duce è apparso alla moltitudine i | dei giovani che gremiva la platea t? lo o gàìlerìe dell*AÙgusteò, un grido" pos- sente di « saluto al Duce! » ha echeg-i&iat0 nelIa vasta sala e con un'altlssio [ 2}i,v?£f centinaÌa di Ba'«la: Avanguar_ disti, Piccole e Giovani Italiane e quano ;ti erano aQUnati nell'anfiteatro roma- a ¬ no hanno risposto: «A noi! ». Prima eseguita è stata una compo¬ sizione per sola orchestra del Vivaldi: il'« adagino » e il » tinaie » delle « Sta-Iggionl »; cui sono seguiti, sempre per or- cchestra, il celebre minuetto-» del Boc-ìlcherini e una gavotta» del Corelli. dDirigeva Bernardino Molinari, e queste : mmusiche italiane del '700 hanno susci- tato i più vivi applausi, il segnale dei qquall è stato dato dui Duce. IE' stata poi la volta dei cori. Gli al-jlievi dell'Accademia Fascista, del Foro ; Mussolini e di quella di Orvieto hannoI eseguito «Lasciatemi morire», madri- dgale del MoLteverdi, per soprano, con- j ctralto. tenore e basso e la « Villanella napolitana » di B. Donati. I complessi rcorali delle Giovani italiane e degli A- mvanguardisti di Roma hanno eseguito ddue canti popolari: uno abruzzese p« Acque belle » e laltro siciliano, c Cac- zeia », a quattro vei miste. DDopo un intermezzo occupato dall'or- pchestra con l'esecuzione della sinfonia gdei «Vespri siciliani» di Verdi, i cori Uhanno ripreso. Questa volta sono tutti I p insieme, avanguardisti .accademisti giovani italiane di Roma, a formare i coro, che l'orchestra accompagna. Slevano dapprima le note gravi e dolc del «Mose» di Rossini .la cui mistica melodia ha nelle voci dei cantori l vibrazioni più pure e più sincere. Maquello che ha sollevato lentusiasmodei giovane pubblico, che ha fatto alzare di scatto tutti in piedi, che ha provocato una dimostrazione di indi menticabile grandiosità è stato il cor della «Norma». Le poche note clic lo compongono sono state cantate con im peto incalzante e travolgente, che haraggiunto l'apice nel finale, esplosionemagnifica di forza, di volontà, di audacia, di entusiasmo. Il pezzo viene ri potuto, suscitando nuove vibranti ovazioni. che ad un tratto si rivolgono aDuce, il quale, anch'egli in piedi, applaude. «Duce' Duce!» gridano i ragazzi e al grido poderoso si fondeU Giovinezza », che viene intonato a piena orchestra e ripreso dal cori. zsI (Fotografia trasmessa per filo alla stazione telefotografica de LA STAMPA)

Luoghi citati: Orvieto, Roma