Il risveglio del leone ferito

Il risveglio del leone ferito Brani di storia napoleonica svelati ai lettori de "La Stampa„ Il risveglio del leone ferito La "battaglia delle Nazioni,, è perduta: la Francia è invasa - A Parigi tutti hanno perduto la testa - I consigli di accettare la pace a qualunque costo e i risoluti " no „ di Napoleone - Una serie di vittorie su russi, austriaci e prussiani Dal 5 al 25 ottobre la corrispondenza di Napoleone a Maria Luisa ha una lacuna. E' il silenzio più assoluto. E quanti avvenimenti si sono svolti in questo intervallo! Il giorno 8 il corpo bavarese ha defezionato: il generale De Wrede è sceso a patti con gli austriaci. Tre corpi di esercito convergono dalla Sassonia, dalla Boemia e dal nord verso Lipsia per circondarla completamente. Li comandano Blucher, Schwarzenberg, Bernadette, In totale i tre dispongono di trecentoventicinqne mila uomini; Napoleone non ne ha che duecentoquattordici mila. Il 16 di ottobre l'azione si impegna su tutti i fronti. Al nord Marmont lotta contro Blucher, ad ovest Bertrand batte Gyulay. Ma soprattutto al sud, e precisamente a Wachau, la battaglia infierisce. Napoleone tiene testa ai prussiani e ai russi: una carica impetuosa di Murat appoggiato da Kellermann e da Latour sfonda il centro nemico; senonchè lo Zar chiama la guardia russa, la guardia prussiana e i cosacchi alla riscossa. I francesi mantengono le posizioni, ma poco dopo si decide un tacito armistizio nel corso del quale approfittano soprattutto gli Alleati per ricevere dei rinforzi. Napoleone si era avvicinato a Lipsia. • In mezzo alle defezioni degli alleati austriaci, preso dal tradimento di alcuni generali francesi, Napoleone corre con la cavalleria della guardia in soccorso di Ney, impegnato contro i prussiani e contro Bernadatte: senonchè la strategia più elementare impone che in tali condizioni non si possa fare altro di meglio che ritirarsi. E Napoleone perde la « battaglia delle Nazioni ». Quanto significativa è la breve lettera scritta da Gotìui, in data 25 ottobre, nella quale l'Imperatore annuncia a Maria Luisa il prossimo ritorno a Magonza e rimanda l'Imperatrice stessa ai bollettini ufficiali perchè si'renda conto dell'andamento degli affari. Tale breve messaggio è redatto nei seguenti termini: « Mia buona amica, i bollettini ti informeranno circa l'andamento dei miei affari. La mia salute è ottima. Ti prego di dare un bacio al Reuccio e di non dubitare mai del tuo fedele sposo Nap. ». La vittoria su De Wrede L'esercito francese è ancora in ritirata: col generale Bertrand in avanguardia e Oudinot che copre le spalle delle colonne ripieganti, l'esercito fran- cese è incalzato da Blucher, battuto ai ifianchi sulla sinistra da Gyulay e sulla destra da Yorck che si lunciano all'inseguimento dei francesi. Austriaci e bavaresi, facendo conto di' tagliare le strade ai francesi, superano l'esercito di Napoleone. Il generale bavarese De Wrede, già fiero della fiducia che in lui aveva l'eroe del mondo, si apposta il i sci di ottobre a Hanau vicino a Fran-^coforte, quando appare Napoleoni!. I\fucilieri di Mac Donald, in attesa della'propria artiglieria, cominciano il combattimento. Poi, appena vengono in posizione le batterie di Drouot, la vecchia guardia va alla carica. Sciabolati dai corazzieri e dai dragoni, gli ulani di Schwarzenberg e i reggimenti austriaci, comandati da Jordis. sono sterminati. Lo stesso De Wrede è ferito. La sconfìtta degli austriaci è completa. Non si attacca senza rischio un leone ferito. E da Francoforte il 31 ottobre può scrivere a Maria Luisa questa confortante lettera: | ,. Mia buona Luisa, sono arriavto a Francoforle; vado ; a Magonza. Ho battuto a dovere bava-jresi e austriaci ieri, il 30, ad Hanau. Erano forti di sessantamila uomini e ho preso loro sei mila prigionieri, bandiere e cannoni. Quel pazzi volevano tagliarmi la strada. La mia salute è ottima nè è mai stata migliore. « Adio, mio bene ». Fa un bacio al Re. Le staffette del giorno 23, 24, 25 sono andate perdute; quelle del 26, 27 ,e 28 sono a Magonza. Le attendo fra un'ora. Nap. ». « Signora e carissima sposa » — aggiunge un dispaccio ufficiale — vi invio venti bandiere prese dai nostri eserciti alle battaglie di Wachau, di Lipsia e di Hanau. E' un omaggio che mi piace larvi ». Nel giorno dei morti Napoleone era a Magonza. In un solo anno, IRIS, l'esercito francese era stato respinto dalle sponde del Nicmen alle sponde del Reno. La grande armata delle Nazioni, attraverso le defezioni e i tradimenti che seguivano gli uni alle altre, si era ridotta al solo esercito francese che a Magonza Napoleone cominciò a riorganizzare. E appunto il 2 novembre egli scrive all'Imperatrice: « Mia buona Luisa, | «ti ho scritto per telegrafo» sta- mattina per informarti del mio arrivo a Magonza in perfetta salute. Appren- io con piacere che la tua salute e mi- gliore. Tutto quello che mi dici circa ^t^MLSuJ^SSS! nhh° m.0lt^de,Sa" derio di vederlo e pare che sìa un ra- j gazzo giudiziosissimo. Dagli un bacio\da parte mia. .< Adio mio bene ». Tutto | tuo Nap.». Il giorno sette di novembre, da Ma- I capitoli introduttivi e le precedenti puntate dell'Epistolario napoleonico sono apparsi sui numeri del 3, 7, 10, 13, 15, 17, 20, 22, 24, 27 febbraio, e 1, 3. 6, 8. 10, 13, 15 e 17 marzo. gonza scrive ancora una lettera in cui — dopo le solite preliminari frasi ai affetto e le solite raccomandazioni circa la necessità di tenersi in buona salute, — l'Imperatore assicura che il suo esercito si sta riorganizzando e riformando. Evidentemente Napoleone pensava che era ormai giunto il momento per tutti i francesi di serrare te file e i membri della famiglia imperiale di dimenticare i propri rancori. Napoleone, nella risposta data il primo novembre a una commissione senatoriale giunta da Parigi a Magonza, traeva il seguente insegnamento politico militare filosofico: « Un anno fa tutta l'Europa marciava al nostro fianco. Oggi tutta l'Europa marcia contro di noi. Gli è che l'opinione del mondo è fatto della Francia o dell'Inghilterra. Noi abbiamo quindi tutto da dubitare se ci mancasse l'energia e la potenza delle Nazioni. La jiosterità dirà che se si sotto verificate grandi e terribili circostanze esse non erano più forti della Francia e di me ». La Francia, lungo tutti i suoi confini, è invasa. Gli eserciti lanciati sulle peste di Napoleone continuano l'inseguimen- to: austriaci, russi, bavaresi, wurten burghesi, la « grande armée » di Swarzenberg e di Bubna, l'esercito di Boemia, con gli Imperatori e i Re, pene- trano nell'Alsazia e, attraverso la Sviz Zcra, nella Franca Contea. I prussiani, j russi, i sassoni di Blucher, l'armata di Slesia si gettano sulla Lorena. Gli svedesi e j prussiani di Bernadotte, Wintsin,jerode e Biìlow entrano in Francia attraverso il Belgio. Senza fermarsi ad assediare le piazzeforti, tutte queste forze concentrano le loro mire su Parigi. Mancando delle migliaia di soldati lasciati indietro a sé nelle piazzeforti di Dresda, di Magdeburgo, di Danzica, di Torgau e di Erfurt — isolotti di resistenza, tosto sommersi dalle ondate di un nemico preponderante di numero — Napoleone spera che « imi senso di onore » farà accorrere alle armi l'intera Francia per difendere il suolo della Patria. Ma il Senato e il corpo legista tivo non parlano che di pace, « voto di fu/ta la Francia e bisogno dell'uma¬ nità ». Panico e costernazione Slwarzcnberg. E il primo di febbraio .'/« «"enfi datino battaglia mettendo in campo forze tre volte superiori in nu meco a quelle francesi. Il centro del l'esercito napoleonico che conta sulla „Giovane Guardia» è intorno a La Rothière. Le perdite sono eanali da una « E' questo il momento di farmi dei rintproveri, quando duecentomila co- sacchi passano la frontiera? che cos'è il trono ? Un pezzo di legno coperto da un pezzo di velluto; ma, nella lingua j"ii~™"~"'~^i"n"L---lJ..~™ della Monarchia, il trono sono io ». Questo ebbe a dire Napoleone e questo trono egli si appresta a difendere. Il piano dell'Imperatore consiste nel prevenire la concentrazione delle forze nemiche disseminate fra la Marna'e la sorgente della Senna. Giungendo da Saint Dizier, egli marcia su Brtenne. Brienne dove aveva compiuto i primi studi: dorme a Maizièrcs nella rasa del curato Don Henriot suo ex-professore che si unirà a lui come guida. E il 29, proprio a Brienne, Napoleone attaccherà i prussiani di Blucher e i russi di Alsuvief. L'attacco, che costa la vita al contrammiraglio Boste, riesce. I prussiani in ritirala verso Bar-sur-Aube si uniscono nella pianura agli austriaci di Parte e dall altra, ma Napoleone ordina : la rit irai a su Troyes. E ci si spiega cosi il consiglio dato a Maria Luisa in una lettera datata il 2 febbraio da Piney netta quale dice: « Amica mia, tu mi chiedi se devi andare all'Opera per vedere l'vOrifiamma ». Hai j j presentito esattamente la mia opinio-' ne: occorre che tu non ci vada. Finché il suolo dell'Impero sarà coperto di nemici tu non devi andare ad alcun spettacolo: il solo che sarà degno di te rebbe di andare a Sainte Geneviève e pregare. Tu mi domandi se puoi rivedere il Re di Napoli e il Principe: no, perchè io non li ho riveduti ancora. Sarò domani a Troyes. La mia salute è ottima, per quanto oggi ci sia un tempo molto cattivo. Addio amica mia. Tutto tuo Nap. ». Quanta ragione aveva di rifiutare di ricevere il Re di Napoli! E come mai Murat può osare di presentarsi di fronte all'Imperatrice dopo esser sceso a patti con il nemico per conservare il trono? Non ha forse firmato il 6 e VII gennaio un trattato di alleanza con le corti di Londra e di Vienna? Ma a Parigi la notizia data dal Mo- SmmmacTvrSdmqRtbnitore circa il combattimento de La\sRothière diffonde l'inquietudine. Non\msi è vista l'Imperatrice all'« Opera» al-\cta prima dell'« Orifiamma ». Essa ordi-'tna delle funzioni religiose della durata tdi quaranta ore a Sainte Geneviève, lnella chiesa della protettrice di Parigi,\r!che arrestò un'altra invasione. Il diret- iqtore dei Musei sollecita il permesso di ritrasportare al sicuro i quadri del Lou- ! vie. Il tesoro è caricato su furgoni cheìm. i u, j „ m n .attendono nel cortile delle Tuileries. | <Napoleone è impressionato da tale panico e il giorno ~ febbraio a mezzogiorno scrive da Nogent: «Amica mia, Sono arrivato a Nogent per battere l'esercito che, muovendo da Chàlons e da Vitry, marcia su Parigi. Sono riu mc«sèescito ad allontanare di tré marcie a\Fgrosso dell'esercito nemico. La mia salute è buona. Sono pieno di speranza. Addio, mia amica. Nap. ». « Non hai più coraggio... » Il giorno prima l'Imperatore aveva scritto al Re Giuseppe: « ... Volevo puntare domani su Bar-sur-Aube per battere l'Imperatore Alessandro. Ma sacrifico tutto alla necessità di coprire ». Egli si è reso conto che nel-1 ra scrive all'Imperatrice: « Amica mia. Ricevo la staffetta del giorno 6. La tua lettera mi ha recato molto do-] lore: vedo che non hai più corag gio; quelli che sono con te hanno per duto la testa. Io sto bene e spero che gli affari prenderanno una buona pie tJ P^cKo "i avere molto corag- di prendere cura di te, giacché se sapessi che non sai conservarti in sa¬ lute ciò mi addolorerebbe e mi farebbe tlP91dgeplParigi...». Egli si è reso conto che nel-\mla capitale tutti «hanno perduto la te- ' sta» e lo stesso giorno alle sette di »e-j „e male. Sai come ti amo. Addio mia buona Luisa. Abbi coraggio anche per quelli che ti stanno vicino. Un bacio al Reuccio. Tutto tuo Nap. ». E lo stesso 7 febbraio Re Giuseppe risponde a suo fratello dicendo: «Faccio voti affinchè la partenza dell'Imperatrice non avvenga. Non dobbiamo dissimularci clic la costernazione e la disperazione del popolo potrebbero avere risultati terrìbili e funesti... ». Napo fsmmseacrnccaPpgd[ rcirduI| a■ vad/eone gli risponde la sera stessa: «La|gsituasioiir (ti Parigi non è quale la dipingono gli allarmisti. La cattiva influenza di TaUoyrand e degli uomini che hanno voluto narcotizzare la Nazione mi hanno impedito di farla correre alle armi. Ed creo il risultato! ». Un barlume di speranza brilla da una lettera del giorno stesso: « Amica mia, ti ho scritto ieri tre volte perchè sono irritato per la tua inquietudine; ti' dirò, ma devi tener questo esclusiva- : mente te cne è prtlbat,ile cne pri. r ma di quattro giorni la pace sia fir- d mata. Del resto il nemico è allontanato "da Parigi in tutte le direzioni. A Parigi hanno troppa paura. Tutto tuo: Nap. ». j Napoleone sconta le conseguenze di j un congresso tra le potenze belligc- 'ranti che si é riunito a Chdtillon-sur- bnmmL Seine. Cavlaincourt è stato inviato come plenipotenziario da Napoleone, mentre Rumigny era suo addetto: « Amica mia, ho ricevuto la tua lettera del pri mo febbraio. Hai fatto benissimo a non;|^andare all'Opera: ciò non è affatto conveniente. Sono arrivato qui a Troyes in buona salute, per quanto talvolta faccia freddo. Il congresso si è riunito oggi 9 febbraio a Chàtillon-surSeine. Gli austriaci sono rappresentati da Satadion (sic), gli inglesi dal loro ministro degli esteri, oltre a tre o quattro altri negoziatori, i russi da Rasumovski « Adio, mio amore ». Tutto tuo: Nap. ». Le intenzioni di Lord Aberden seni» brano franche e concilianti, ma le di- sono altezzose, ostili e quelle di Rasumovski selvaggie e implacabili. Ormai come base Per le trattative di un trattato non sl Parla Plù delle frontiere na turali della Francia proposte dai coa lizzati a Francoforte, ma delle frontiere del 1791. Le condizioni sono poste in ^!?™^2ÌL*fa!?^ questi termini. Il corriere attende una risposta. « Abbiamo necessità di una pace im- mediata» dichiara il maresciallo Ber-h ... , , -r , .. .. .. . </ner al quale Napoleone abbattutissl- mo ha fatto vedere il fatale documento che conteneva le condizioni del nemico, « E che, volete che io firmi un trattato Isimile? Che io violi la missione che miIè stata affidata? Che dopo tanti sfar»e tanto sangue e vittorie io lasci la Frmcia plu. PwcoUl dl auell° che ] trovato? Giammai! », IAlla notizia che Blucher, marciando lungo la valle della Marna, punta su;Parigi, Napoleone, il mattino del 9 febbraio, esce dal torpore nel quale]10 aveva immerso l'atteggiamento dei disfattisti. Si getta sulla carta topo-Igrafica, si stende letteralmente su diessa, la dissemina di spilli con la ca- pacchia coperta di cera di diverso co- lore. A Moret, che gli porta per fir- mare ìe condizioni imposte dai coaHs- fi rispol,de: «Sto provvedendo prò- „,.,-„ a cmesto. Eccomi monto a scon-fi^'m^clTy^ strada di Montmirail. Lo batterò *,mani». E affida Nogent-sur-Seine al maresciallo Victor, Bray a Oudinot,sale verso Sezanne con Ney e Morthierere raggiunge Marmont. Il 10 febbraio, al mattino. Marmont attraversa le Petit-Morin e attacca Ucorpo russo di Alsufief. Dietro il ma- resciallo marciano delle reclute che non hanno per uniforme altro che un cappotto e n berretto di polizia: li chiamano i «Maria Luisa». AlsufiefJattaccato sulla strada tra Chdlons eParigi che aveva ordine di difendere,vìene sconfitto e fatto prigioniero. Na-polcone scrive a Maria Luisa le se-guenti lettere: la prima è del giorno10, dutata alle sette dì sera; la secoli- da non ha data. Esse dicono: « Mia buona Luisa, Vittoria! Ho distrutto dodici rog¬ . [ ri, quaranta pezzi di artiglieria, due- cento cassoni "preso il generale co- ir^non^M di più non ho perduto che duecento uomini Fa sparare il cannone degli Invalidi prendere note questa notiz a | a tutti gli spettacoli Sacken marna ■ verso la Ferte-sous-Jouarre: priveròa mezzanotte a Montmirail, serrandodappresso il nemico. |gimenti russi, fatto seimila prigionie-' Nap. ». Amica mia. spero che tu abbia dato tremila li- re al corriere che ti ha recato la spada del generale russo. Bisogna essere ge- ! "erosl- Quando 1 corrieri ti portanobuone notizie bisogna dar loro del de naro. Se si tratta di ufficiali dei diamanti. Parto per Montmirail. Spero di mandarti oggi stesso buone notizie. La mia salute è buona. Tutto tuo: Nap. >. /( domani, quando giunge a Parigi il bollettino dell'Imperatore, scoppiano gli evviva. All'Opera, dove si dava l'« Armida » l'orchestra e i coristi intonano l'aria «La Victoire est à nous». E la vittoria fu dei francesi anche il giorno dopo e i giorni seguenti. Posto fra l'altipiano di Brie, Montmirail do mina la vallata del Petit-Morin. Sacken 'e York convergono verso la cittadina I quando Vii febbraio Napoleone prende ; posizione a Marchais. Confidando sul j numero di uomini che era triplo di \,_ , , , „ r ! quello dei francesi, Sacken attacca il villaggio mentre Morthier e Friant contrattaccano i russi all'Epine-a.u-Bois e la cavalleria, di Guyot si butta alle loro spalle. La sconfitta dei prussiani e dei russi è completa. Un celebre quadro di Orazio Vernet mostra l'azione nel momento in cui, sotto un cielo livido gli alleati sono sgominati da Morthier e da Lefèvre, il marito di Madame Sans Gène. La vittoria di Montmirail « Amica mia — scrive Napoleone il giorno 11 alle otto di sera — oggi ho attaccato il grande esercito nemico russo e prussiano a una lega di fronte a Montmirail. L'ho battuto, messo in fuga, presa tutta la sua artiglieria,, fatti più di settemila prigionieri, presi ' più di quaranta cannoni e non un uomo i di tale esercito in rotta si potrà sal-lvare. Muoio dalla stanchezza. Tutto I tuo. Dà mi bacio a mio figlio. Nap. ». Aggiunto di mano da un segretario, la lettera reca il seguente post-scritto, a modo di data: « Dalla fattoria di Epine-au-Bois fra Montmirail e la Vieux Maison. Fa tirare sessanta colpi di cannone e dare questa notizia a tutti gli spettacoli. Il generale Sacken è stato ucciso ». L'inseguimento nelle tenebre era stato sospeso. Sacken — nient'affatto ucciso — approfitta del respiro per sgusciare verso Chdteau-Thierry, coperto dalla retroguardia prussiana. Il 12 febbraio Napoleone va a cercarlo colà e, con forze di due terzi minori, lo attacca: una manovra contro un corpo d'armata prussiano vale ai francesi il controllo sull'altipiano di Nesle che of- fre una posizione dominante. Incalzati e respinti, i generali prussiani Hom e Jurgass sono spinti netta stretta di eserciti in ritirata rendono più difficile qualunque ripiegamento strategico. E Napoleone, il 12 febbraio 1814, scrive alla consorte una .lettera di vittoria: « Amica mia, sono stato tutto il gior no a cavallo; ho fatto prigioniera tutta che li comandava; gior generale russo ai tratta rìi fin matt. ? Il n"mfcoUhampegr: la retroguardia nemica forte di quat- tr0 battaglioni russi, di tre prussiani e appoggiata da due pezzi di artiglieria.h™™ è stato preso, anche il generale che li comandava- ai tratto Hi un m»». 3ut0 lutta~i'artlg7ùeria, "tutti I bagagli uuuj cullo, i ai Lignei la, luni i ua^d^ll e due terzi dell'esercito ed è stato ob- bligato a salvarsi passando la Marna a Chateau-Thierry per dirigersi su ^tó^Ul*6 òrcs? d mia saiute , 0ftima. Essend(!, ris{abi. lite le comunicazioni attraverso la Fer- té-sous-Jouaxre riceverò tue notizie fra poche ore. Addio mia amica. Sii gaia e contenta. Nap.». <p- S. Fa inserire, come articolo, nella rubrica di Parigi tutte le notizie ohe U C0I"unlc°»- Il giorno seguente alle cinque di sera Napoleone scrive ancora: « Mia buona amica, sono contentis simo di saperti rassicurata e più con t?"1*. Ho passato qui la giornata per nmettere x n eff icienza il ponte II Duca S_?.rÌY?i0. A Passio per buttarsi al- |M^te^tt'6 ^ x\ap. ». \ Assegnando a Murthier, Duca di Tre- , viso> l'incarico di tallonare i resti del- l'esercito battuto, Napoleone si volge contro Blucher che ha costretto Mar-\mont a indietreggiare da Etoges verso Montmirail e cerca di tagliare fuori dal piccolo esercito imperiale il mare- sciatto Victor che si tiene a Sazanne. // 14 febbraio, al far del giorno. BluJcher sta spingendo avanti a sé i quatltro mila uomini di Marmont, quando. 'improvvisamente, a Vauchampa, sctte\mila uomini di cavalleria piombano su \di lui. E' la Guardia. Napoleone è'apipena arrivato con Ney e Nansouty. Battuti di fronte, assaliti dai fianchi, \ Blucher e Kleist prendono la fuga ver- |so Janvillicrs dove Grouchy li carica di fianco e Drouot li macella con i suoi mitraglia. Napoleone, alle nove di sera. scrive a Maria Luisa: «Mia buona amica, h fa t, , d d u ho bat. tt u generale Kleist che aveva ai s2, or|ni trentasei battaglioni. Ho fatto ottomlla prigionieri "e ucciso ttu uomini! ho preso dieci gandiere tre j ^ artiglieria senza 1 cinquanta pezzi di artiglieria caricati a perdere più di duecento o trecento uo- e fa inserire un articolo nel « M tore », TuUo tuo. Un bacio a flgua Nap. mini fra morti e feriti. La cavalleria della mia Guardia si è coperta di gloria. Fa tirare trenta colpi di cannone < MonimioCopyright by « Bìbliothèque Nationaie ■> in Francia, by «La Stampa » in Italia, by Vnited Fcaturc Sj-ndieate » in tutti sii altri l'aesi. E' proibita la ripro:hi2inne totale 0 parziale ed è riservato orni diritto. LA BATTAGLIA DI MONTMIRAIL.