Lo spadismo francese è in crisi?

Lo spadismo francese è in crisi? Occhiate in casa altrui Lo spadismo francese è in crisi? Che cosn succede fra gli spadisti di Francia? Chi si sarà lasciato sfuggire i resultati della «Marcel Rives», può cominciare a tendere le orecchie e prepararsi anche a spalancar gli occhi dallo stupore. E' successo, insomma, che la pericolante fortezza dello spadismo francese s'è arresa all'attacco dei giovani: non un anziano è giunto alla semifinale della prova che ci interessa, il vincitore della quale è un uomo di cui potrei cercare inutilmente di farvi indovinare il nome: Pécheux. Oltr'Alpe vale ben più la « Challenge Marcel Rives » che il Campionato. Alla grande gara che anche quest'anno s'è svolta ad eliminazione diretta, ma a dieci stoccate, hanno partecipato come sempre sedici spadisti invitati: tutti i migliori. C'erano Buchard, Caltiau, Jourdan, Piot, Comic; il solo Schmctz, regolarmente iscritto, ha dovuto rinunciare all'ultimo momento per una indisposizione. E Dio sa se è particolarmente affezionato a questo torneo che ha vinto più volte! Ecco dunque le prime sorprese: Buchard è stato battuto al primo giro da Tournon, Comic da Drakenberg e. perfino Godin, che dopo l'inattesa fortuna di Nizza stentavamo ormai a riconoscere per un « nuovo », è stato messo malamente (9-5) fuori combattimento dal pacifico Vormser. Al secondo giro Cattiau, di cui non ci si può dimenticare il resultato di Cannes, è stato eliminato da Pécheux mentre Jourdan veniva messo alla porta da Barret. Morale: i quattro sopravissuti sono: Deydier, Wormser, Pécheux e Barret. Deydier ha battuto Vomisci- per 10-8, Pécheux ha battuto Barret per 10-5 e l'incontro finale fra Pécheux e Deydier ha visto trionfare il primo per 10-7. Pécheux! Ci eravamo così testardamente impuntati sulle qualità di questo bello schermidore che ci parve ad un tratto d'aver preso un granchio formidabile. Fu a Genova, ricordate?, che Pécheux fece il più bel fiasco della sua giovane vita, ma la scherma è fatta così: preoccupa di più, qualche volta, un fiaschclto da cestino da viaggio che! una panciuta damigiana. Quando tutto va male, tutto va proprio male fino in fondo, tutto rotola a precipizio ed ogni occasione è buona per farti rimanere stordito, avvilito, umiliato, può darsi che sia la giornata nera, una di quelle giornate in cui, se si potesse, si dovrebbe dire: è inutile, ricominciamo domani. Pareva impossibile che Pécheux o un povero pupazzo di stracci senz'anima e senza vita, si potessero confondere, eppure a Genova fu proprio così. Se i suoi compagni di squadra, anziché essere fior di sportivi e fior di gentiluomini, fossero stati dei selvaggi, Pécheux avrebbe corso un brutto rischio. Ma il ragazzo, evidentemente, ha dell'amor proprio e della classe; forse diverrà davvero un campione. L'abbiamo rivisto a Sanremo e, come scrivemmo, parve un altro. Ora a Parigi s'è preso questo lusso e ci sembra, di vederlo, un po' timido, un po' impacciato nella sua semplicità provinciale, sorridere con gli occhi lustri dalla gioia dopo il successo che lo porta alle stelle. Un momento. Anche nella nostra povera scherma tutto è relativo. Essere il primo conta molto, ma dice appena il valore d'un uomo nei confronti con gli avversarli. Pécheux è il migliore? L'ha da provare ripetendo, sia pure con approssimazione, il resultato raggiunto. Pécheux è già un campione? L'ha da provare l'efficienza degli uomini battuti. Chi dubita di Buchard? Forse un uomo in decadenza, ma a cui la classe non fa davvero difetto. Neppure di Schmetz si potrebbe dubitare, se una recentissima sconfitta subita da un altro anziano, molto anziano, il mancino Labatut, non ci facesse pensare., nella migliore delle ipotesi, che Schmetz ha ancóra i suoi giorni fasti e nefasti. E un Cattiau che pareva rimesso a nuovo? E un Godin che un anno fa ci parve già un asso? Le gare ad eliminazione diretta, si sa, possono essere considerate fino ad un certo punto come un terno al lotto, ma non ci pare che il caso abbia, per es., regalato molto a Pécheux, il quale è arrivato alla vittoria, superando questi ostacoli: Mercicr al primo giro (10-7), Cattiau al secondo (10-7), Barret al terzo e Deydier all'ultimo coi punteggi già visti. Poiché la vittoria è regolare, poiché le carte sono in regola, poiché le sconfitte degli anziani e dei parigini sono legittime, è spuntata in Francia, anche in fatto di scherma, la parola « crisi ». Ma è una parola che ha da accogliersi con circospezione. Se gli anziani scendono mentre i giovani salgono, la crisi è puramente sentimentale. Ora che gli spadisti francesi hanno corso il loro Gran Premio e, con tutte le sorprese, si sono sgranati stabilendo in eerto modo una graduatoria, ci resta da vedere quel che succederà quando il campo sarà chiuso, quando, vogliamo dire, i confronti diverranno, da nazionali, internazionali. Non c'è da attendere molto: poco poco anzi. Nizza sta già montando la pedana, Montecarlo aspetta il suo turno. I francesi ci hanno fatto sapere pei; tempo le loro selezioni che mostrano chiaramente il criterio da cui son partiti i dirigenti. Meno Wormser, i giovani ci son tutti, inquadrati dagli anziani, e a Nizza, ove la posta è più grossa, saranno Buchard - Pécheux - Deydier Barret che cercheranno di riconquistare la Coppa Gautier-Vignal. Cosa strana! L'anno passato furono quattro giovani nostri che la strapparono di sorpresa agli anziani francesi. Noi, questa volta, manderemo a Nizza le colonne più salde, mentre la Francia, che manda senza dubbio la squadra ritenuta più forte, ha tutta l'aria di fare un tentativo. L'orizzonte si carica: ci sarà da riparlarne prima che la folgore scoppi.Nedo Nadi. gecgHpsl