La IX Fiera di Tripoli solennemente inaugurata da S. E. Rossoni

La IX Fiera di Tripoli solennemente inaugurata da S. E. Rossoni La IX Fiera di Tripoli solennemente inaugurata da S. E. Rossoni Tripoli, 18 mattino. Tripoli era stamane tutta un tripudio di bandiere. Le case adorne di damaschi e yli orifiammi che sventolavano da tutti i pennoni lungo il mare, davano un profondo senso di festosità alla cerimonia, favorita dal dolce tepore della primaverile mattinata mediterranea. La perfetta aderenza della popolazione metropolitana ed indigena a questa nona manifestazione produttiva è stata dimostrata dal vasto concorso di folla, che si è andata stipando negli spazi lasciati liberi e che ha invaso le tribune degli invitati, in attesa dell'arrivo delle autorità, fra le quali il rappresentante del Governo Fascista, Ministro Rossoni, la cui venuta a Tripoli riveste un simpatico significato, essendo questa IX Fiera per buona parte dedicata alla Mostra zootecnica e alle altre attività riflettenti la produzione agricola. Avvicinandosi l'ora dell'inaugurazione della Fiera, hanno cominciato a giungere le maggiori autorità, le quali hanno preso posto nella tribuna d'onore. Abbiamo notato il Corpo consolare al completo, il gr. uff. Bruni, Segretario generale del Governo della Libia, il gen. Siciliani, comandante del Corpo di Truppe coloniali, mons. Tonizza, Vicario apostolico, il gen. Fougier, comandante dell'Aeronautica, il gr. uff. Giovannangeli, Podestà di Tripoli, il generale Giannantoni, comandante del Gruppo Legioni Milizia Libica. Sono giunti poi, salutati con i prescrìtti onori, successivamente S. E. Caradonna in rappresentanza della Camera dei Deputati, S. E. Di Scalea e il sen. Nomis di Cossila per il Senato e, per ultimo, accolti da una calorosa manifestazione della folla, sono arrivati insieme, scortati da una coorte di zaptiè a cavallo, il Ministro Rossoni e il Governatore generale della Libia, Maresciallo Balbo. Al loro arrivo una batterìa ha sparato ventun colpi a salve. Una squadriglia di aeroplani volteggiava nel ciclo. Il discorso del Ministro Il Ministro dell'Agricoltura, salito sulla tribuna d'onore, pronuncia il discorso inaugurale, frequentemente e vivamente applaudito. Egli si dice orgoglioso di avere avuto dal Duce l'incarico di inaugurare la IX Fiera campionaria ed afferma di avere già, in questi pochi giorni di sua permanenza in Colonia, avuto modo di farsi un'idea di ciò che in Tripolitania si va facendo nel nome dell'Italia Fascista, le cui impronte in questa terra sono già rimarchevoli. Prosegue dicendo che ieri a Leptls Magna è rimasto profondamente impressionato. « Quando una stirpe — egli dice — lascia attraverso i secoli segni di talento incancellabile è ben degna non di ripetere la storia, ma di crearne un'altra luminosa ». S. E. Rossoni afferma poi di avere rilevato come Tripoli dimostri un concreto progresso nel campo del lavoro, inquadrandosi nel dinamico ritmo della pulsante vita del Regime mussoliniano, il cui spirito si espande nel mondo, in quanto è l'idea del secolo e Mussolini è l'Uomo più grande del nostro tempo. Dopo avere rilevato l'ascendente cammino della Rivoluzione Fascista, il Ministro afferma che se l'Italia ha già una sua precisa posizione nel mondo occorre che tutti gli italiani siano capaci di portare il loro contributo alla grande opera costruttiva. Ovunque giunge la bandiera italiana gli italiani debbono farsi onore, col valore, con l'ingegno, con la fatica creativa. Tutti gli italiani, che sono qui agricoltori, industriali, lavoratori, professionisti, agli ordini di un comando unico, fascista, che è contemporaneamente militare, civile e politico, sono altamente meritevoli pel loro lavoro, ma devono considerarsi permanentemente mobilitati per il raggiungimento del successo. Il Ministro aggiunge poi, che dal giorno in cui si è rimesso piede in questa terra molto si è camminato, ma, quantunque la storia non si faccia in pochi anni o in pochi lustri, la marcia deve essere ognora più svelta e più conquistatrice. E la conquista del benessere deve essere uno stimolo per tutta la popolazione, che deve vivere tranquilla sotto la bandiera dell'Italia Fascista. S. E. Rossoni rileva quindi come il lavoro armonicamente unitario crea lo Stato forte e potente, da cui 1 cittadini ricavano sicurezza e tranquillità. Termina rivolgendo un saluto ai camerati tripolini ed affermando che il Governo Fascista si sente fermamente vincola' to ai lavoratori ed ai legionari della Libia. Dichiara infine aperta, m nome di S. M. il Re, la IX Fiera Campionaria e conclude invitando i presenti a grl dare la loro passione al Re, al Duce ed all'Italia Fascista, La produzione nazionale Cessate le vibranti acclamazioni che hanno accolto la chiusura del forte di scorso, il Ministro, accompagnato da 8. E. Balbo e seguito dalle autorità, scende dalla tribuna d'onore e ai avvia all'ingresso del Padiglione dell'Urbe, procedendo al taglio del rituale nastro tricolore mentre trenta colpi di cannone salutano l'inizio' dell'attività della IX Fiera. La visita ufficiale si è prolungata per circa due ore fino oltre mezzogiorno. Il vasto salone del padiglione del Governatorato di Roma rappresenta quest'anno una introduzione veramente ideale per la visita alla Fiera. Vi sono fra l'altro accolte varie statue recentemente rinvenute a Leptis Magna, fra le quali domina una grande testa di Augusto. Vi si ammirano inoltre un grande plastico riproducente la completa ricostruzione del grande teatro romano di Sabratha e il bozzetto in gesso dell'imponente arco quadrifronte di Settimio Severo in via di restauro a Leptis. Ogni regione, con in testa la Sici¬ lia, è presente, con tutte le suo Provincie, fra cui si distinguono le grandi Mostre di Catania, Siracusa, Messina e Palermo, ottimamente allestite. In genero le Mostre collettive di maggior mole vengono organizzate dalle regioni meridionali. Troviamo, infatti, altre vaste esposizioni delle Provincie pugliesi, specialmente di prodotti alimentari e di arredamento. Quindi Napoli, ove fra numerosi articoli prevalgono, come è naturale, le paste della rinomata industria partenopea, mentre il Consiglio provinciale della Economia Corporativa di Roma presenta entro il grande padiglione dalla superficie di settecento metri quadrati, una grandiosa Mostra di prodotti industriali svariatissimi. La ragion d'essere di queste abbondanti presentazioni va ricercata nel fatto che la rassegna di Tripoli, per la sua durata di due mesi e per la lontananza, implicante onerose spese di trasporto, consente la vendita dei prodotti entro la Fiera, pur conservando il carattere di Mostra campionaria. Le Regioni settentrionali, se si eccettuano le Provincie emiliane, fra le quali si deve segnalare la bellissima Mostra di Ferrara, omaggio dei ferraresi all'illustre concittadino Governatore, la Ligurìa, la Venezia e qualche minore provincia, offrono specialmente le presentazioni allestite da ditte isolate a forte potenzialità. Il Piemonte, ad esempio, non ha alcuna Mostra collettiva provinciale, ma è presente in modo degno in vari punti della Fiera, con prevalenza naturalmente di Case torìnesi. Le mostre indigene In primo luogo va ricordata la Fiat che espone, entro il suo chalet che è stato visitato minutamente da S. E. Rossoni e dal Governatore Balbo, gli ultimi tipi di « Ardita » e di « Balilla», i torpedoni, i veicoli industriali a nafta, le trattrici e i carri armati leggeri. Torino afferma ancora la sua. presenza, oltreché con rinomati liquori anche con belle mostre di altre case automobilistiche e di lavorazione della gomma e di produzione varia, entro il vasto padiglione dedicato alle industrie e ai mezzi di trasporto. La parte africana della Fiera, che si afferma maggiormente ogni anno è costituita quest'anno dai padiglioni del Portogallo, dell'Egitto, dell'Algeria, della Tunisia, delle nostre Colonie e infine dalla Mostra zootecnica, comprendente esclusivamente prodotti africani e asiatici. La mostra portoghese, ove il ministro Rossoni e S. E. Balbo si sono soffermati alquanto è una delle migliori di tutta la Fiera per l'abbondanza di materiale e la finezza di presentazione. Le due sale in cui è divisa sono dedicate iena alla parte africana, l'altra ai prodotti europei, concernenti principalmente i famosi vini di Porto e le argenterie bellissime delle fabbriche di Lisbona. La parte africana è molto ricca e presenta i prodotti delle vaste colonie dell'Angola, del Monzambico e delle altre minori, specialmente banane, avorio, pelli, ecc., mentre grandi plastici, bellissime carte, grafici e numerose fotografie illustrano i progressi compiuti e le opere realizzate nelle lontane terre appartenenti al Portogallo. L'Egitto, la Tunisia e l'Algeria Più dirette possibilità di incremento dei traffici offre la mostra dell'Egitto, sistemata entro t? proprio padiglione le cui linee arieggiano al classico stile architettonico egizio. La presenza dell'Egitto, che per la seconda volta interviene a Tripoli, oltre alla finalità di un possibile scambio di prodotti, specialmente con la parte orientale della Libia, significa il riconoscimento della funzione preminente, che la nostra Fiera coloniale esercita, quale mercato, nel Nord Africa. La mostra è molto ricca di prodotti di ogni specie, con prevalenza del cotone, dei cereali, dei lavori artigiani; ma tutto un complesso di altro campionario afferma il progresso delle industrie e del patrimonio agricolo egiziano. La Tunisia presenta un grazioso se non vasto padiglione, ove, accanto ai rinomati tappeti, espone la produzione artigiana, varie documentazioni grafiche e altre illustrazioni della sua multiforme attività. La mostra dell'Algeria, che esporrà i caratteristici lavori e i prodotti dei vari suoi territori del sud, sarà visibile fra pochi giorni, poiché, costituendo una forzata eccezione a quanto sopra dicevamo, non sono potuti giungere in IL PADIGLIONE DEL GOVERNATORATO DI ROMA tempo, date le enormi distanze, i molti materiali da esporre. Le Mostre coloniali italiane segnano ancora ottimi progressi sulle precedenti affermazioni. Il padiglione dell'Africa Orientale accoglie interessantissime presentazioni di sapore eminentemente esotico, che recano alla Fiera una caratteristica veramente simpatica. La vista di animali imbalsamati, come coccodrilli, bufali, grandi teste di elefanti e piccoli graziosi Dik Dik, dalle preziose pelliccie, danno subito l'impronta equatoriale alla Mostra, che trova quindi conferma alle successive presentazioni di prodotti che, per la Somalia, sono specialmente pelli, cotone, originalissimi lavori dell'artigianato somalo e, per l'Eritrea lavori di madreperla, conchiglie, cotone, cereali, incenso, quarzi auriferi, quarzi spugnosi e altri di varia specie; quindi piriti, malachiti e aHri minerali. La Libia occupa tutto un esteso settore della Fiera. Le nostre Colonie La Cirenaica offre una bella Mostra agricola industriale, che documenta i progressi della colonizzazione del Gebel e le grandi opere realizzate in questi ultimi tempi, fra cui il porto di Bengasi. La Tripolitania ha diversi padiglioni, uno dei quali grandissimo, che accoglie tutta la produzione degli italiani residenti nella Colonia. Vi si vedono vini di produzione locale, miele, agrumi, primizie, cercali e altri prodotti agricoli oltre a numerosi lavori industriali, specialmente mobili, i quali dimostrano che Tripoli può ormai contare largamente sulle proprie risorse. Il vasto padiglione dedicato all'Artigianato della Libia offre, il modo dì compiere un lunghissimo viaggio idea le attraverso la Colonia, osservando i prodotti di ogni centro vicino e lontano da Tripoli, come Gadames, Murzuk, l'Oasi della Giofra, le località costiere della Cirenaica e la lontanissima Oasi di Cufra. Completano le Mostre libiche i vari padiglioni, che offrono una chiara dimostrazione dél\e numerose attività governative. La Mostra Zootecnica Infine la novità di questa Fiera, cioè la Mostra Zootecnica ha risposto pienamente all'attesa dei tecnici e ha suscitato il vivissimo interesse di S. E Rossoni, delle Autorità e del pubblico, che in gran numero ha oggi visitato la Fiera. Questa Mostra non si deve considerare alla stregua di altre consimili, aventi carattere di mercato, ma come presentazione dì soggetti purissimi, ac quistati in Paesi lontani, allo scopo di incrementare il patrimonio zootecnico della Colonia. Oltre ai magnifici cavalli arabi ha destato viuissimo curiosità- e interesse un grosso gruppo di Zebù, animali originari dell'India, che riescono utilissimi alla colonizzazione libica, anche mediante incroci con le specie bovine locali. Un altro gruppo interessantissimo è poi quello dei Mehara, cioè i dromedari da corsa acquistati in gran parte dai Tuaregh sudalgerini, questi animali preziosissimi per la nostra Colonia, anche per le esi geme militari, hanno impiegato circa due mesi a venire in carovana da quelle contrade fino a Tripoli. La Mostra presenta poi numerosi bellissimi cani slughi, levrieri fezzanesi, terrore delle lepri, non potendolo essere ora per le gazzelle, di cui è vietata la caccia senza speciale autorizzazione. Le pe core del Fezzan completano questa rassegna che, ideata dal Governatore Balbo ha raggiunto pienamente i suoi scopi. Concludendo, questa nona Fiera coloniale è perfettamente attrezzata ad assolvere la sua funzione, che noti si limita alla- Libia, ma si estende ai Paesi posti ad Oriente e ad Occidente del nostro esteso possedimento. Il numero degli espositori è presso cliè uguale a quello dell'anno scorso, ma le Mostre sono molto migliorate come presentazione e contenuto. Vogliamo per ultimo segnalare una partecipazione quanto mai significativa a questa Fiera, quella cioè, della provincia di Littoria, che offre in bella Mostra i suoi prodotti e la documentazione dei progressi della bonifica. E' la prima volta che la nuova provincia italiana si presenta in una rassegna di questo genere, e il fatto che ciò sia avvenuto a Tripoli ha il suo alto significato, data l'affinità dello sforzo valorizzatore che il Regime fascista compie per strappare alla natura nuove terre per il maggior potenziamento economico della Nazione. G. Z. Ornato