La Milano-Sanremo, la più bella delle corse su strada

La Milano-Sanremo, la più bella delle corse su strada Domani, inaugurazione ufficiale e solenne della stagione ciclistica La Milano-Sanremo, la più bella delle corse su strada Il record degli iscritti è stato battuto - Si prevede una lotta serrata nella quale i nostri assi, tutti presenti, non avranno facile il compito di impedire il ripetersi di un successo straniero Non era, dunque, un'illusione la mia quando, nell'annuale scorribanda per i quartieri d'allenamento in Riviera, avevo tratto la sensazione di un profondo rinnovamento dei quadri e degli uomini che si apprestano alla nuova stagione ciclistica. Uno specchio della situazione intravvista e intuita, è l'elenco degli iscritti alla 28.a Milano-Sanremo, davvero imponente per quantità e qualità. Il massimo delle adesioni raggiunto l'anno scorso (2191 è sta-', to questa volta largamente superato I (24.7) e forse si potrebbe dire che' di molta zavorra si farebbe anche a meno, che una simile gara non trae lustro dal numero, ma dal Moine degli attori. Comunque, anche \ quello ha il suo significato: vuol dire che abboyidanti affluiscono dalle fresche sorgenti delle nuove leve i rifornimenti e i rincalzi, cui non spaventano ne valore di anziani e illustri avversari, ne crescenti difficoltà di carriera. Lo schieramento, poi, ufficiale e integrale dell'industria conferma i sempre stretti legami fra sport e produzione della bicicletta e la progressiva ripresa di questa, ristabilisce un certo equilibrio fra le rappresentative e rende, anche per i propositi battaglieri che animano alcune di esse, più aperto e attraente lo sviluppo di gara. Infine, la presenza di un numero eccezionale di stranieri, di cui alcuni veramente temibili, riporta la manifestazione, dal punto di vista della I sua internazionalità, se non proprio1 alla classicità delle prime otto sto-] riche edizioni dell'anteguerra, a un livello mai raggiunto negli ultimi anni. Insomma, questa che è una delle prime e la più bella delle creazioni dei camerati de La Gazzetta dello sport, per non dire di quante sono mai nate dalla mente dei più fertili e geniali organizzatori europei, ha ancora una volta rinnovata e abbellita la sua veste e si presenta con attrattive e fascino originali, come, ogni anno è suo esclusivo costume. Meno « divi » più combattenti La situazione e lo spirito del ciclismo italiano sono in un periodo di evoluzione, su queste colonne da tempo auspicata. Lo ha riconosciuto' ieri anche Binda, che sa di rappre-' scntare un'epoca gloriosissima, mai ormai superata del nostro sport. Il fenomeno del divismo sta lentamente esaurendosi con Guerra, che oggi c\ l'unico capo assoluto di una squa-\ dra, Accanto al blocco grigio, com-< patio e disciplinato, in cui son fusi. Guerra, Piemontesi, Giacobbe, Ber-] gamàsahì t Sella, e che, presumo, iena atteggiamento difensivo o pus-, airà a quello offensivo solo se la sorte gliene offrirà lo spunto sotto forma di incidenti a qualche avver-\ sarto di rispetto, si son venuti for-' mando, e domani agiranno, eom-| phmagacbdnFpstBrglgvBaGtNsTCSptoelPvlP I 1 ] paginì a briglia sciolta, che non hanno preoccupazioni di sorta, come quella dei « garibaldini)», cui la assenza del bravo e sfortunato Rogora acuirà ancor più l'iniziativa, o altre i cui direttori, pur avendo qualche preferenza, non saprebbero stabilire una gerarchia e imporre una disciplina ai loro dipendenti. Così, si può esser certi che Canazza, Mara E., Bovet E., Merlini, Fraccaroli e Zanzi partiranno senza pretese personali e, quindi, dispostissimi a sacrificarsi nella loro parte di gregari; ma credete proprio che Bovet A., Cazzulani, Rimoldi e Mara M. non penseranno che a fare il giuoco di Olmo per il trionfo dei colori bianco-celesti? E ci sarà un solo gallo a cantare nel pollaio di Pavesi, anche se questi si chiama Binda, o non vorranno farsi sentire anche Camusso, Bertoni, Puppo, Gotti, Mealli, Erba, Canavesi, Battesini e Macchi, se non Bindino? Non vi par di vederli costoro, tutti svelti in salita, far la loro corsa sul Turchino e giocar la loro carta su Capo Berta? Sta bene che Scazzala, Scorticati e Astrua non debbano pensare soltanto a se, ma non è detto che Cipriani debba mettersi agli ordini di Martano, come, se Zucchini e Cimatti hanno un compito stabilito dalle loro limitate possibilità, Di Paco e Pesenti, ognuno a modo suo, vorranno liberamente scoccare tutte le frecce del proprio arco, e, infine, Pellini lascerà liberi tanto i belgi iI\Y[ iche gli italiani della sua squadra, anche se, in linea di massima, Demuysère potrà fidare in Gijssels e Van Eenooghe, e Meini in Romanatti, Masarati e Morelli. Previsioni di battaglia Dunque, tolto, ripeto, il caso di Guerra, c'è in ogni squadra una larga libertà d'azione, una illimitata possibilità di manovra, un'incertezza di atteggiamento, che si ripercuotono sulla infinita, varietà e quantità di aspetti che può assumere la corsa. Per cui ogni previsione su quello che sarà questa «Sanremo» diventa quanto mai difficile. Fino all'anno scorso c'era chi diceva che ormai, con le strade quasi tutte asfaltate, i 281 chilometri da Milano a Sanremo non eran più capaci di provocare una selezione netta. Eran costoro i rinunciatari della Ylotta che, per giustificare la comoda passività dei «senatori della strada », sostenevano che in pianura non si stacca nessuno, che il Turchino è troppo poca cosa e il Berta ancor meno per dar modo a un arrampicatore o all'uomo più fresco di prevalere su chi si attacca alle ruote. La «Saliremo-» dell'Anno XII ha smentito questa teoria tecnicamente errata e sportivamente deleteria. Quella catena di fughe e inseguimenti il cui primo anello fu dovuto all'iniziativa di Grandi non appena dato il « via », il duello Camusso- I Dpnuyscre su Capo Berta e il finale vittorioso del belga stanno a dimo-\strare che il logoramento della bat-'taglia può supplire alle difficoltà na-\farelli del percorso e rendere queste'mdecisive. Con ciò non voglio dire senz-'al-1 Ifro che anche quest'anno la gara] \avrà il suo vincitore sul famoso]strappo che viene dopo Diano e trcn-\fa chilometri prima dell'arrivo. Ma {esso dovrebbe tornare ad avere una enorme influenza sul tinaie di corsa.1perche gli uomini di testa vi qiunqc-Jranno dopo circa sette ore di com-\jw*;„,„„£, „:,„ -. 7 ;„„ f*, ■CJ0I'C°1 P,e,:C(ìa\,31; rZZI0"KUZZlijJVZ S ™JSSJlZìnZ li%?2l V- qn n- T'M; f^J^^J^J^.^R^J^ Iìlogico perchè gli arrampicatori sen za velocità x'orranno fare progressivamente il vuoto attorno a se sul Turchino, sulla Colletta, sui Piani d'Invrea, su Capo Mele; logico per che a ogni squadra converrebbe ave-«re un uomo di punta per obbligare le altre ad assumersi il peso dell in-\seguimento; logico perche, per far qualche nome, Guerra, Lapebie-Mar- tano, Demuysère, Olmo non si lasce-ranno sfuggire l'occasione per met- tere in difficolta Vavversario colpito da incidente; logico, infine, per le innumerevoli e imprecisabili circostanze che possono improvvisamente far scatenare un'offensiva dopo l'altra. Ma irati ceduiu ijuzsKi « ciuci esurne vzmt .n-1Inazione che sopra vi ho esposto.\Domani assisteremo a una bella, o:una. grande corsa; cosi vuole l'im- ;ponenza dello schieramento di forze. \lo spirito che anima i giovani molti ldei quali vorranno consolidare le\M<?- ]°„h0 fede "ei, hc,U auslnc'\i-tti dalle tre corse che hanno pre-\luto questa e dall esame della si- \[speranze che sul loro conto ci han no fatto conrepire, la presenza di [parecchi uomini di gran classe e la I fiera rivalità che li divide, il duello ìche si prospetta durissimo fra i no stri migliori e gli ospiti che rico-\nasciamo capaci di ogni impresa. Sfogliando una rosa... Di costoro è il momento di par-\lare. Esclusa la possibilità della clamorosa sorpresa, tipo diesi, andiamo a cercare nelle singole squadre, in base alle indicazioni della carta, i più quotati per la vittoria. La Maino mette avunli Guerra e Piemontesi; la Legnano Binda, Camusso e Puppo; la Bianchi Olmo, Bovet e Cazzulani ; la Frejus Martano e Cipriani; la Gamia Demuysère; la Dei Di Paco; l'Aìcyon Lapebie. Questa dozzina di uomini sono il fior fiore delle rappresentative industriali. Non mancano clementi di valore anche fra gli individuali, come Geyer, Sieronski, Altcnburger, Heiman, fra gli stranieri, e un'infinità di giovani fra i nostri. Ma, se questi potranno essere brillanti attori sulla scena, di¬ mostrare progressi e possibilità, non vedo chi possa imporsi a tutti gli uomini che ho nominato. Ed io ròrrei, se non indicarvi il vincitore, farvi una ristretta rosa dalla quale esso morrebbe uscire. Procediamo per eli- mìnazione. Piemontesi sì presenta come gre!3"1'!0 e sostituto di Guerra e sulla rnrta>1non »»« Paresia ti caso di fare senz'altro lamsMuzwne. Di Paco, !'er ctuan^0 abbia r?«'o segni di ri i'rcs"'> "°" cr.c(}° s\a tornato all'aiJe"a.?Cì.su°.< tempi migliori. Un'inco9n,ta c Bmda> al quale, /secondo me, solo una gara che fili abbastan- za liscia può lasciare aperta la via U un'affermazione che non offuschi ^ sua ama, Camusso, chiuso in veMoettà, non ha dato domenica scorsa l'impressione di poter demolire gli altri senza demolire se stesso e, del rcsto, il ricordo dell'anno scorso non depone a favore di un suo successo di forza. Puppo mi è piaciuto immensamente nella Genova-Nizza e dovrebbe guadagnarsi i galloni nella « Sanremo »; non griderei al miracoìo se ìa vincesse direi semplicementc che daiia Costa Azzurra ci è ritornato, grande asso, un fratello che sembràva perduto; per ora lo metto solo jra t più periColosi « out siders ». Un terno al lotto Sappiamo che Cipriani cammina forte in principio di stagione, ma questa sua superiorità... climatolo classe che lo separa mri Bovet e CazzulaniTono uo"mìni da sorpresa che smm soste,!ere con mezzì di iowìo azioni impostate sull' improvvisa iniziativa, Son0t quindi, uomini pericolosi; ma, conosciuti come tali, saranno tenuti gica non mi pare possa essere suf fidente per supplire al distacco di classe che lo separa da alcuni avver- d'occhio e, comunque, troveranno pronta risposta ai loro attacchi. Non vedo, poi, come l'uno o l'altro possa prevalere in salita o in velocità su tutti coloro che rimangono dopo questo vagUo e che sono~; Guerra, Martano, Olmo, Demuysère e Lapebie. Procedere oltre nella selezione è | n\olto azzardoso. Ognuno di questi cinque può presentare il suo tallo ne d'Achille. Guerra è reduce da una « Sei giorni », che, però, oltre a palesarlo nel pieno possesso dei suoi mezzi, pare non gli abbia lasciato segni di fatica. Martano, preparato a puntino, abituato alla corsa alla francese, come cominciano a diventare anche le nostre, fresco, forte, può lasciar dubitare per un arrivo in gruppo, anche se, dopo una corsa dura, sa essere relativamente veloce. Olmo deve ancora dimostrarci che gradisce il combattimento a fondo e che, dopo di esso, sa essere imbattibile come in pista. Demuysère, che pensa al Giro d'Italia, hà confessato di non essere ancora nella forma dell'anno scorso, che gli ha fatto, è vero, un brutto scherzo nel. Giro, ma gli ha anche fatto vincere la Sanremo. Lapebie, corridore completo, intelligente, puntiglioso, s'è messo in mente di vincere questa gara e ne ha tutta la possibilità, a meno che non si appuntino contro di lui, che è solo, formidabili coalizioni. Tiriamo le somme. Per guanto agitata, affannosa, battagliata sia la gara, mi par di vedere tre uomini emergere e incapaci di battersi a vicenda prima del traguardo: e_ su di esso, graduarsi in quest' ordine: Guerra, Lapebie, Martano. E' una visione di sogno? Forse non è che un terno al lotto... Giuseppe Ambrosini. pp DUE VISIONI DELL'ULTIMA « SANREMO »: Orecchia, Cazzulani, Vervaeke e Cassin passano primi in vetta al Turchino — Demuysère ha staccato per ultimo Camusso su Capo Berta LAPEBIE GUERRA MARTANO