Europa

Europa Europa Ho avuto la soddisfazione di vedere ampiamente documentata, nel recente e magnifico libro di Christopher Dawson (*), una prospettiva storica da me proposta anni sono, e sulla quale si fondano anzi, in parte, le mie idee — e cioè : dopo lo sfacelo del mondo greco-romano, e i secoli dell'alto medioevo, appare una prima unità dell'Europa, medievale e cristiana, la quale fonde e raccoglie, sotto il segno dell'Impero, ma soprattutto della Chiesa, Romani e Barbari, stirpi latine, celtiche e germaniche, e dura fino al secolo XVI. Con la Riforma protestante e le guerre di religione ecco la prima grande scissione e crisi dell'unità europea ; ma un seconda unità si delinea a partire dal secolo XVIII, tocca il suo apogeo colla Rivoluzione francese e nell'Ottocento, e arriva fino alla guerra del 1914 : è la civiltà umanistica, laica, scientifico-tecnica, capitalistica (e, in politica, liberal-democratica) ; ed è anche il periodo in cui l'Europa raggiunge l'egemonia mondiale. Con la guerra del '14 s'inizia una seconda crisi, la quale è nello slesso tempo interna (di decadenza e di revisione dei valori basilari del periodo precedente), ed esterna (di ribellione dell'Asia, della Russia, e sotto certi aspetti anche dell'America, alla dominazione politica e spirituale europea) ; viene il 1929, la crisi, sotto il suo aspetto economico, appare evidente, e scottante, agli occhi di tutti, e diventa senz'altro la Crisi. — Superare anche questa seconda crisi, creare una tersa unità europea, o (per essere più modesti e vicini alla realtà) per lo meno occidentale, che riconquisti poi, come terre vergini, la Germania, la Russia, l'America, l'Asia — ecco il grande compito che s'impone all'epoca nostra : ma (mesto scopo, non illudiamoci, non sarà raggiunto se non quando, superando le barriere nazionalistiche, un minimo di solidarietà ideale e politica — europea, o, quanto meno, del nucleo più solido, illustre ed antico d'Europa — non verrà stabilito : e, sotto questo aspetto, e dal punto di vista politico, la recente intesa italo-anglofrancese (a cui l'Austria, la Spagna, il Portogallo, coi loro nobilissimi apporti particolari, possono considerarsi senz'altro acquisiti) costituisce un felice evento, ricco forse di conseguenze e sviluppi impreveduti e profondi. E' un vero spirito ' di Crociata che deve formarsi, o ridestarsi, oggi in Europa; e fatti come l'allarme demografico, e la denuncia della minaccia asiatica, di cui il nostro Paese è stato antesignano, ne sono elementi essenziali. Perchè — è Christopher Dawson ad ammonire — « se nel corso del Settecento e dell'Ottocento, quando il prestigio della civiltà europea era tale da non ammetter rivali e da identificarla senz'altro con « la civiltà », era facile (e poco pericoloso) perdere di vista tale unità.— ben altrimenti stanno oggi le cose, quando d'ogni parte l'egemonia europea è contestata e messa in forse; quando è diventato impossibile considerare ancora la Russia e l'America quali colonie di cultura occidentale, dato ch'esse cominciano a rivaleggiare con noi come popolazione e come ricchezza, e a sviluppare civiltà originali; quando infine i popoli d'Oriente rivendicano le loro tradizioni, mentre noi stiamo perdendo fiducia nella superiorità delle no stre... Personne, malheurcnsement, ria la charge de plaider la cause de l'Europe... Si pourtant notre civilisation doit survivre, il est esscnticl qu'elle atteigne à une conscicnce européenne commune, et qu'elle acquière le scns de son unite histori- ?ue et organique. Car... Ics vrais ondements de notre culture sont dans l'unite curopéenne. Il est trai que, jusqu'à présent, cctte unite ria pas revétu de forme politique, et qu'il cn sera pcut-ctre toujours ainsi. Mais (johj cctte reserve), loin d'étre une abstraction, elle constitue une réalité sociale; et Ics différentes cultures nationales rioni atteint leur niveau actuel que parce qu'clles ont communié dans cette réalité ». Non si potrebbe dir meglio. Ma Christopher Dawson è uno storico piuttosto che un riformatore politico o morale, e questa sua opera non porta dunque che un contributo indiretto, per quanto inestimabile, all'altissimo fine della formazione di una terza unità europea : il suo scopo specifico è studiare le origini, i caratteri, i fondamenti della prima unità, quella medievale-cristiana ; mentre lo scopo che, a nostra volta, noi ci proponiamo, nel parlar qui del suo libro, è mostrare sommariamente quali preziose suggestioni, quali apporti, quali materiali possano trarsi, dalle rovine della prima, per innalzar l'edificio della terza unità; — opera, alla quale noi stessi ci proponiamo, come finalità massima della nostra vita, di contribuire. Non più che cenni sono qui possibili, ma ciascuno può avere il valore di un motivo sviluppabile. « Se l'Europa deve la sua esistenza politica all'Impero romano, e la sua unità spirituale alla Chiesa cattolica, essa deve la sua cultura intellettuale a un terzo fattore : la tradizione classica, la quale è dunque anch'essa un elemento fondamentale dell'unità europea ». E queste son cose note comunemente, benché sviluppate dal Dawson in modo originale; più interessante è lo studio delle influenze orientali sulla prima formazione europea : Bisanzio e l'Islam. « La civiltà bizantina non è il semplice prolungamento di un pas¬ nè cfvBl'songufa—npapmnglchsenmrilevpproCgvdcinaNancosleghtmdtnpngacrddsrcAmtngspvcvtatcDaDrpsVcsingfincepss(*) CHRISTOPHER DAWSON - Los origìgM im l'Europe — Rieder, Paris, 1934. rsp sato classico moribondo, è una crea- zione nuova... ma è impossibile com- prenderla se la si consideri da un [punto di vista esclusivamente eco-!nemico 0 politico... l'Europeo d'oggi ! è abituato a considerare la società [cfime vòlta anzitutto alle cure della Ivita materiale... ma, agli occhi del Bizantino — e si potrebbe dire: dell'Uomo medievale in genere — la società religiosa stava in primo piano, c non ci si occupava che in seguito degli affari economici e profani. Se — racconta San Gregorio — a Costantinopoli si entra in un negozio per comprar del pane, « il panettiere, invece d'indicarvene il prezzo, si applica a dimostrarvi come qualmente, nella Santissima Trinità, il Padre sia più grande del Figlio »... 11 monaco era il superuomo, che il semplice chierico, e il laico, seguivano di lontano ; e questi asceti nudi, scarniti, divennero, in tutto il mondo bizantino, degli eroi popolari ». — In una società come l'attuale, che il delirio economico ed attivistico non sembra abbia reso troppo felice, non è forse imitile, non vi pare? ricordare che al mondo vi furono anche civiltà che la pensavano diversamente, e non dimenticavano questa verità primordiale, che riempire il ventre e vestir panni non son scopo a sè stessi, ma nicnt'altro che modi di render l'uomo atto ad altre cose. La civiltà produttivistica odierna deve cedere il campo (senza rinunciare alle conquiste della tecnica) ad una civiltà più spiritualizza la (in modo diverso dal bizantino, beninteso). E l'illustre monachesimo occidentale? «Fu soprattutto come missionari che i monaci celti contribuirono cosi efficacemente allo sviluppo della civiltà europea... Si comprende facilmente l'influsso rhc ebbero sui :ontadini : erano essi stessi dei rurali, evitavano le città, cercavano nelle foreste e nelle montagne le località più romite; avevano per la natura e per le cose selvagge un amore profondo ». Grave cosa è per l'Europa, per la sanità e per l'equilibrio spirituali dell'uomo d'Occidente, questo scomparire dei boschi e delle cose selvagge, questo diffondersi dei grandi agglomeramenti e dello spirito urbanistico: molte tare, molte infelicità, molte inquietudini hanno qui la loro radice segreta. L'intimità, ill nomadismo, la possibilità del raccoglimento e della solitudine sono bisogni immensi e primordiali dell'uomo— e lo prova il successo dell'alpinismo, del turismo, del pionierismo, di tutto ciò che tenda a trovarvi sbocco nell'agitato e febbrile inondo moderno: ma ahimè, il pionierismo è un Saturno che divora i propri figli : l'esploratore che scopre, il coloniale che colonizza riducono sempre più i margini dello scopribile e del colonizzabile. E poi? Urge provvedere, e la cosa, se pur difficile, non è impossibile, seguendo i concetti demiurgici del regno magico che ciascun uomo può ritagliarsi nella stoffa della propria vicenda ; e dell'avventura intcriore che ne conse- gue 1 senza contare la campagna ami- jurbanistica, e il rimboschimento). IE il - bel microcosmo ch'era un'ab-bazia dei tempi di Carlomagno?i «Essa aveva cessato di essere una Icolonia di asceti ; divenuta un gran centro di attività sociale ed economica, proprietaria di vasti domini, essa civilizzava i territori conquistati, ed era un focolaio di vita intensa e diversa — sorta di città in miniatura che racchiude nelle sue' mura chiese, scuole, opifici, granai,! ospedali, mulini, fattone». Sotto la'direzione dell'abate, l'attività mate-'riale veniva cosi poetizzata, subordi-j nandola a un bel sogno oltreumano : molti istinti, bisogni e tendenze collettivistici del nostro tempo potreb bero, in qualcosa di simile, trovarci soddisfazione. E, del resto, che sono le fattorie collettive, i kolklioscs so-ivietici, se non delle sorta di conventi!sinistri, da cui esula ogni sogno, ogni 'libertà ed ogni poesia, in cui l'atti-, vita è ridotta alla pura .sua forma economica, senza evasioni, ne stolidi — imbarbarimento pauroso, scadimento enorme di civiltà? I « campi di lavoro» tedeschi, di cui Alfred Rosenberg vorrebbe fare dei semi- nari eroici, per rinnovare le antiche gesta dell'Ordine Teutonico, sono Ria. se mai, qualcosa di meglio, ila non direte voi — non c'è più la fede, si può più subordinare la vita terrestre a si crede più si può un aldilà nel ! Fa niente, trovare dell'altro. quale non fa niente. E .cosi via, per spunti ed esempi infiniti. L'Europa non riacquisterà j; 1 ,'I:ila perduta egemonia se non troverai un'altra grande parola da dire al mondo. La sua civiltà meccanica e materialistica è già stata assimilata dal mondo, anzi è proprio su questo punto che la Russia, l'America, il Giappone superoccidentalizzati si ap-j prestano a battere la concorrenza 1 europea : ora l'Europa deve fare di più, deve trovare una formula mio-1 va di civiltà che superi (senza ne-ì garlo, anzi inquadrandolo in una su-j periorc armonia I l'attivismo materia-1 listico che ha scatenato dovunque. La> barbarie bolscevica, americana, nip-1, - .-. „ ziapprenti sorcicr temei ano. |ponica schiavo dei dèmoni che ha evocati : sia l'Europa il saggio che li incatena e dirige. La politica, sta bene: l'Europa deve organizzarsi e far fronte — ma è anche una morale. una poesia, una religione nuove che il mondo aspetta oggi da lei : una parola di vita, di altissima vita. In quest'ora decisiva, e mentre l'Inghilterra appare forse un po' apatica, e la Francia un po' stanca: mentre la Germania, seguendo i suoi folli miraggi, tradisce lo spirito dell'Occidente — un gran compito è serbato al nostro Paese, Filippo Bumo