Parentele e relazioni dell'accusato nella deposizione del cameriere privato

Parentele e relazioni dell'accusato nella deposizione del cameriere privato LA RIPRESA DEL PROCESSO RINTELEN Parentele e relazioni dell'accusato nella deposizione del cameriere privato i a i n o a a i . e i o i e a i e a i o . a a i WngWadsVienna ,13 notte. H difensore del dottor Rintelen, aw. Klee, si è rimesso in salute cosi da poter ricomparire oggi in tribunale, sicché l'altro difensore, scelto dall'accusato, non ha avuto motivo dì entrare in funzione. All'inizio dell'udienza, il difensore ha ripetuto oggi la proposta che il dottor I Rintelen venisse sottoposto a nuova | vperizia medica, sia per quanto si rife-1 lisce al suo stato di salute, sia per ! cquanto riguarda le sue condizioni men- Imtali. La proposta è stata però respinta I cavendo i giudici ritratta l'impressione j Sconvalidata già da un esame psichia- ctrico precedente, che l'imputato sia non solo capace di seguire attentamente il fdibattimento, ma di difendersi anche din ogni frangente con la massima abi- Iilità. laSIl cameriere di Milano E' comparso quindi davanti alla sbarra il teste Giovanni Ripoldi, la cui deposizione era attesa con il massimo interesse. E' stata data anzitutto lettura delle dichiarazioni da lui fatte alla Questura di Milano e dalle quali risulta che il Ripoldi è stato fino al 1932, e per cinque anni, al servizio del banchiere Camillo Castiglioni. Questi lo ha raccomandato al ministro Rintelen, che lo ha occupato dal gennaio al luglio 1934 alla Legazione d'Austria a Roma. Nel luglio, il Ministro lo ha licenziato, promettendogli di riassumerlo in autunno, non appena fosse ritornato dalla licenza che si proponeva di passare in Austria. Il 19 luglio il Ripoldi si recava a Milano, ed il 2i dello stesso mese veniva assunto, quale cameriere, all'Albergo Stresa, dove tuttora è occupato. Alla Legazione d'Austria a Roma egli Slggtscbastdfg.. leannunciava al ministro le visite, ed na|gnaturalmente potuto notare quali fos- ! Rsero i visitatori più frequenti; una del- tlè persone più affiatate col Rintelen era zta signorina Niggermayer, la quale, do- tpo il matrimonio della figlia del mini- astro, prese alloggio alla Legazione e fujppresentata a tutti quale di lui nipote, j aAl teste ha dato nell'occhio che una volta, durante l'assenza del Rintelen, la signorina si era messa a rovistare fra le sue carte, e la cosa gli era sembrata cosi strana che ne aveva dato notizia all'altro personale di servizio. La cuoca si era poi affrettata a comunicarla alla signorina Rintelen, che nel frattempo, era tornata in Austria. Degli altri visitatori, i più frequenti erano lo studente Spitzy, alcuni giornalisti ed il giovane Von Der Lippe, che potevano essere fatti entrare a tutte le ore del giorno. Con lo Spitzy veniva spesso anche un signore dalla carnagione e dai capelli bruni, dell'età di circa quarant'anni, il quale rimaneva talvolta in conversazione col ministro per cinque o sei ore di seguito UifidddltcvddddlsvLa signorina Niggermayer è ritorna- ! ua e a o i — o o , a ; e e r i e o a ta in Germania circa venti giorni pri ma della partenza del Ripoldi da Roma ed il cameriere ha avuto l'ordine di fissarle una stanza all'Albergo Stresa di Milano, dove essa intendeva trattenersi per circa due giorni. Data lettura di questa deposizione, il Ripoldi è stato interrogato direttamente. Egli ha ripetuto, cosi, esattamente quanto aveva dichiarato alla Questura di Milano. A proposito dell'amicizia dello Spitzy col ministro Rintelen, ha osservato che gli sembrava molto intima. Non ha però saputo dire se-Io Spitzy abbia intrapreso, durante la sua permanenza a Roma, spesso viaggi all'estero; nè («Non è mia abitudine di essere curioso », ha soggiunto) quale fosse l'argomento delle sue conversazioni col ministro. Un resoconto de " La Stampa „ Alcune volte lo Spitzy è giunto in Legazione accompagnato da un signore dagli occhi bruni, il quale si è poi fermato presso Rintelen per lunghe ore. Chi fosse costui, il cameriere non sapeva. Lo arguì un giorno, allorchè 11 Rintelen, prima di recarsi a fare le sue visite pomeridiane, gli disse: « Se mi chiama al telefono un signore, gli dica di venire alle quattro ». Un signore chiamò infatti e si annunziò come tale William. Il cameriere gli fece l'ambasciata, ed infatti alle quattro comparve il signore dagli occhi bruni.. L'ultima visita di questo William, che soleva discorrere col Rinte-1 len sempre da solo e non veniva mai Invitato ufficialmente, ebbe luogo nel giugno 1934. — Ha mai sentito il nome di Weidenhammer? — chiede il Presidente al Ripoldi. — No — risponde il teste. Presidente: — Ed alla Questura di l Milano ha fatto il nome di William? Teste: — Allorchè mi si è chiesto chi ! fosse venuto da Rintelen, ho detto di aver sentito anche questo nome. . Presidente: — Lei" ci ha spedito un telegramma; che cosa l'ha spinto a tarlo ? Teste: — Ho ritenuto mio dovere ' chiarire le cose. Presidente: .— Aveva letto un artisolo informativo su La Stampa? Teste: — Appunto. Poiché il Presidente della Corte Marziale e tutti gli altri membri di essa comprendono benissimo l'italiano, il Presidente stesso legge il passo de La Stampa del 9 corrente nel quale si ac-1 cenna all'importanza che potrà avere | per l'esito del processo la constatazione se il Rintelen era in relazione sei dg— Weidenhammer, e se lo aveva ricevuto nelle tragiche ore del 25 luglio. — Nel suo telegramma — chiede il giudice al teste — lei ha detto che il Weidenhammer era venuto a trovare a Roma l'imputato, sotto il falso nome di William. Come sapeva che William si identificava col Weidenhammer? leliintoi fj mR II teste risponde: — Perchè cosi stava scritto 3ul giornale, A questo punto il difensore cerca di confutare la dichiarazione del Ripoldi, ma il Pubblico Ministero intervie'ie e constata che effettivamente su La Stampa era fatta parola del pseudocimo. II difensore protesta anche contro il fatto che nel verbale della Questura i ndi Milano non compare il nome di Wil- j tIiam; del che il teste, che sostiene di daverlo nominato, si mostra sorpreso. |rDifensore: — A che ora ha letto La nStampa? dTeste: — Alle 8 del mattino. cDifensore: — Lei lesse sempre La inStampa? Il teste annuisce. Un consiglio del Castiglioni L'avvocato chiede poi al Ripoldi chi lo abbia consigliato a spedire il telegramma, chi lo abbia compilato e chi gli abbia dato i soldi per spedirlo. Il teste risponde di avere compilato il dispaccio da solo, ma di esservi stato consigliato dal suo antico padrone, il banchiere Castfffioni, che gli ha anche anticipato il denaro per la spedizione. Dopo l'interrogatorio di questo teste, la cui importanza è evidente, il tribunale ha continuato a dare lettura rdtllpdddablgptalmgdi numerose deposizioni per rogatoria. fra cui quello del Segretario della Le-1 Qgazione di Germania a Roma. Da esse pe da dichiarazioni fatte da un al ber- rgatore romano nonché dall'auti.-ta di (s Rintelen, risulta che questi andava a | n trovare spesso, la sera, il giovane Spit-j n zy in albergo, ove gli dava l'appun tamento. L'autista narra anche che ha avuto alcune volte occasione di accompagnare lo Spitzy insieme a Rintelen svld all'aereoporto, da dove il giovane par-1 gUva. Il Ministro gli aveva spesso dato j pincarico di telefonare allo Spitzy per lfissargli appuntamenti, raccomandan-] ndogli però di avvertire lo Spitzy stesso: odi non telefonare da un apparecchio della Legazione, ma da uno situato all'infuori dell'edificio ètdli Rintelen, interpellato dal presiden-1 mte, ammette la circostanza, notando che non desiderava che le telefonate venissero a conoscenza dei funzionari della Legazione. Dopo la lettura di altre deposizioni di minore importanza, fra cui quella dell'addetto stampa alla Legazione d'Austria a Roma, Frieberger — il quale rileva che in occasione della rivolta socialista del febbraio, il Rintelen aveva osservato, in una conversazione, che un c putsch » non può riuscire se parte dalla periferia e non dal centro e se gli insorti non hanno in mano la radio —■ il giudice ha chiuso l'udienza. ltksvcpvg