La saggia azione costruttrice del Regime nella parola del Ministro Razza

La saggia azione costruttrice del Regime nella parola del Ministro Razza li bilancio dei Lavori Pubblici alla Camera La saggia azione costruttrice del Regime nella parola del Ministro Razza Roma, 13 notte. La Camera, nella seduta odierna, dopo aver ascoltato le dichiarazioni del Ministro Razza, ha approvato il bilancio del Ministero dei Lavori Pubblici, iniziando poi la discussione di quello del Ministero dell'Interno.. L'aula è affollatissima in tutti i settori. Al banco del Governo sono presenti il Duce, i Ministri Thaon di Revcl, Solmi, Razza, Benni ed i sottosegretari Suvich, Ciano, Guidi-Buffarini, Host Venturi, Baistrocchi, Cavagnati, Tassinari, Lessona, Medici del Vascello, Bianchini, Cobolli Gigli, Cannelli e Iannelli. Il pubblico è molto numeroso in tutte le tribune. Dopo l'approvazione del verbale, il Presidente S. E. Ciano comunica che 10 svolgimento dell'interrogazione presentata dall'on. Perna è rinviata a mercoledì 20 corrente. Senza discussione si approvano poi vari disegni di legge, fra cui quello relativo alla costituzione dell'Alto Commissario per l'Africa Orientale italiana.. La Camera riprende quindi l'esame del bilancio del Ministero dei Lavori Pubblici. La discussione generale fu chiusa nella seduta di giovedi scorso. 11 relatore, on. Calza Bini, rinunzia a parlare. Perciò sale subito alla tribuna, accolto da vivissimi applausi dell'assemblea, il Ministro Razza. Egli premette che il bilancio dei Lavori Pubblici quest'anno è caratterizzato, nelle sue previsioni, dalla necessità di raccoglimento che il suo predecessore, il quale ha saggiamente retto, agli ordini del Capo, questo importante settore dell'attività dello Stato fascista, aveva già preannunciato durante la discussione dell'anno scorso. Esso, infatti, ha avuto una ulteriore diminuzione sul preventivo dell'anno precedente di ben 141.176.500. Per contro una novità è data dalla assegnazione di 50 milioni per le riparazioni e le sistemazioni delle opere esistenti, stanziamento che appare per la prima volta nel bilancio dei Lavori Pubblici. Ed ancora una volta il Duce ha dettato per tutti la legge morale, oltre che la direttiva di marcia, per uscire dalla strettoia della disoccupazione permanente, che, alimentata dal meccanicismo eccessivo e dalla superproduzione, seguiti naturalmente dal sottoconsumo, minacciava di soffocare le masse operaie. E poiché per queste necessità e per le direttive stesse adottate dal Regime accade che sovente il bilancio dei Lavori Pubblici sia profondamente mutato nella sua originaria struttura, con provvedimenti integrativi, che apportano variazione alla spesa, assicura la Giunta del bilancio e la Camera che tutto ciò non turba affatto l'andamento della esecuzione delle opere pubbliche. Il piano delle opere Non da oggi, infatti, presso 11 Ministero esistono piani organici per tutte le opere efficienti interessanti il Paese e che devono essere nel tempo realizzate, sia per quanto riguarda regolamentazione e potenziamento dei porti, sistemazione e maggiore efficienza della viabilità, che per l'opera di bonifica dei centri urbani e dei comuni rurali e per quelle di difesa, indispensabili a contenere le minacce che la composizione geologica del nostro suolo fanno gravare su quasi tutto il territorio nazionale. Nessuna preoccupazione quindi che l'apparente, contingente maggiore autorizzazione a spendere, sia per fronteggiare speciali sopravvenienze di natura fisica che per ovviare a particolari esigenze anche stagionali della disoccupazione, non consenta la organica esecuzione di un piano con la conseguenza di una maggiore spesa e di un minor rendimento. Certo sarebbe conveniente un consolidamento del bilancio ed una concreta, efficace assegnazione di fondi tali da rendere in partenza inutili o per lo meno minori gli interventi successivi della finanza, che ormai sono da considerarsi come d'ordinaria amministrazione, ma questo non rientra nelle possibilità, benché l'oratore confidi per l'avvenire di poter trovare una soluzione efficace insieme al camerata Di Revel. Comunque è certamente non piccolo inerito degli uffici centrali e periferici del Ministero dei Lavori Pubblici es sersi posti in condizione di poter impiegare i fondi straordinariamente assegnati nella esecuzione di piani organici e pensa che farà piacere alla Camera di sapere che, utilizzando questa efficace preparazione intende, per l'avvenire, operare in maniera da potere, con la stessa parte ordinaria del bilancio, compiere opera di ammassamento di fondi e di sforzi, si da realizzare e portare a compimento lavori completi che consentano di risolvere problemi e necessità vitali della Nazione e tali da imprimere profondamente i segni ca ratteristici del tempo di Mussolini a questa nostra Italia fascista. Per poter far questo è necessario, però, decisamente svincolarsi dalla visione localistica delle necessità e dei bisogni pubblici, nonché delle stesse soluzioni dei problemi della disoccupazione. Del resto l'accelerato ritmo delle migrazioni interne ha dimostrato, in questi ultimi anni, come sia utile ed efficace, attraverso gli spostamenti della mano d'opera, decongestionare le zone più particolarmente difficili. Bisognerà convincersi che un'opera compiuta per risolvere problemi complessi di ordine generale interessa tutta la Nazione e non ritenere che l'attività del Ministero del Lavori Pubblici sia efficace solo quando si sminuzzi e si frazioni in tutte le provincie. In questo senso la consegna ricevuta di dar lavoro si concilia con l'azione di accoglimento intesa a completare le opere iniziate e ad affrontare la soluzione di quelle urgenti e di grande portata. Collaborazione del Partito Qui gli sarà di aiuto e di guida il Partito, che in questo, come in tutti gli altri settori, può e deve efficacemente intervenire per quella unitarietà di azioni che il Regime deve imporsi. Nessuna preoccupazione, quindi, per la scarsezza dei mezzi che, se mai, portela il Ministero ad impiegare meglio quelli messi a disposizione e a convergere gli sforzi là dove essi si appaleseranno più utilmente efficaci, nell'interesse della collettività nazionale. Questo per quanto riguarda le linee generali dell'azione che il Ministi.ro dei Lavori Pubblici è chiamato a svolgere. Scendendo all'esame dei particolari, e più specialmente dei problemi che sono stati oggetto di pug^er' enti e di osservazioni da parte Jt! re.«uori e dei Camerati che hanno preso la parola, dirà, per quanto riguarda l'opera di bonifica sociale, la quale è naturalmente connessa con l'edilizia popolare, 11 risanamento dei centri urbani e degli stessi aggregati rurali, che provvedimenti intesi ad un migliore coordinamento delle attività ed alla più efficace utilizzazione dei mezzi sono già allo studio e saranno prestissimo portati a compimento. La bonifica sociale Anche qui la volontà del Capo, affermata nei Suoi fondamentali discorsi dì Bari e Milano è di guida. La casa decorosa, premessa di giustizia sociale, sarà l'obbiettivo dei nostri sforzi. Che la casa pulita vuol dire sanità fisica c morale del popolo italiano. E poiché le prevalenti caratteristiche rurali del nostro Paese devono essere tutelate, pensa che oltre al risanamento dei quartieri delle grandi città, bisognerà provvedere a quello dei grossi borghi rurali e dei comuni montani, ove, senza lussi e senza inutili solennità monumentali, è pure indispensabile procedere ad un'opera di bonifica igienica. Essa consentirà ai rurali di non guardare più alla città come alla salute per restare invece sulla terra e vivere di essa e per essa ed ai montanari di mantenersi avvinghiati alle nostre montagne, ove la loro presenza significa permanente difesa della Patria da ogni minaccia. Cosi anche per la viabilità minore, il provvedimento invocato ed atteso sarà prossimamente concretato in organizzazione definitiva, per la migliore efficienza e per la tutela di questo nostro patrimonio collettivo. Accanto all'azione perfetta dell'Azienda per le strade statali vi sarà cosi anche la possibilità di una disciplina costruttiva e conservatrice delle strade, che chiamerà sussidiarie e di completamento delle grandi arterie nazionali. Si vedrà, anche in questa sede, di raggiungere l'obbiettivo di tutelare le strade ex-militari e di risolvere i problemi connessi a questa questione. La stessa cosa sarà fatta per quanto concerne il problema delle fognature, reso ancora più urgente dalla vasta rete di acquedotti che il Regime ha costruito e sta completando. Problema che, evidentemente, non può essere ulteriormente lasciato alle non liete possibilità di soluzione dei Comuni. C'è poi un altro problema urgente, quello della regolamentazione dei fiumi Po, Adige, Arno e Tevere, che va affrontato e risolto risolutamente secondo un piano organico e non con palliativi e rimedi contingenti. Tutto questo presuppone, è vero, la messa a disposizione di mezzi, ma, prima e più che i mezzi, la soluzione del problemi accennati vuole unità di indirizzo di visione, di direttive, ed è per ciò che il Duce ha voluto, in uno alla consegna per l'azione avvenire, affidargli anche la unicità del comando e della responsabilità in questa materia: presupposto indispensabile, questo, per il migliore e più redditizio impiego dei mezzi. Primo atto di questa direttiva, infatti, è la unificazione dei servizi del terremoto, per cui non si sentirà parlare più di partite del 1908 ancora aperte ed in istruttoria, né si dovrà stazionare, per ottenere la soluzione, davanti alle porte di tre Ministeri. E poiché accenna alla unificazione del servizio dei terremoti, informa che, con un provvedimento recente, si è provveduto anche ad accelerare la definitiva rapida liquidazione dell'unione edilizia, mentre sarà risolta la questione degli alloggi ricovero, la cui totale definizione avverrà appena intervenuto un accordo con la Finanza. Si libererà cosi il Ministero dalla ge stione manutentoria e dalla amministrazione di questo complesso di case costruite nelle zone terremotate. Anche per le cooperative degli im piegati si sono date già disposizioni ptr un definitivo arresto di ulteriori concessioni, mentre si avvisa ai mezzi per favorire i riscatti anticipati. (Vii-e approvazioni). D'altra parte l'ottima attrezzatura e l'attività delIT.N.C.I.S. può benissimo provvedere, per l'avvenire, ai bisogni degli impiegati dello Stato. Forze omogenee Nel corso della discussione e dallo stesso relatore sono stati fatti alcuni rilievi e avanzati dei suggerimenti circa la organizzazione interna del Ministero e dei suoi organi periferici. Deve subito avvertire che il personale del Ministero costituisce un blocco omogeneo di forze al servizio del Regime, perfetto In ogni sua parte e degno della tradizione tecnica ed amministrativa di questo settore dello Stato. Comunque su questo problema degli uffici ed enti periferici ha già portato il suo esame e, al momento opportuno, sottoporrà al Capo i provvedimenti atti a non disperdere con le necessarie riforme questa massa di energie di cui il Ministero si serve come leve di comando periferico. Mentre al Centro verrà sempre più rafforzato il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, anche per coordinarne la sua attività con gli Istituti coope rativi e sarà sempre meglio attrezzato il servizio tecnico centrale, dotandolo anche di un perfezionato istituto sperimentale, alla periferia verrà potenziato e rinvigorito il Genio civile, questo magnifico corpo tecnico dello Stato, che ha tradizioni nobilissime nel nostro Paese (approvazioni). Altre iniziative di ordine funzionale sono quelle in corso per la revisione del capitolato generale, che sarà unico per tutte le amministrazioni dello Stato e la formazione dell'unico alto degli appaltatori (approvazioni). Non ritiene necessario parlare della Azienda e della Milizia della strada, la cui opera riscuoto il plauso di tutti gli italiani (approvazioni). Dirà solo che anche qui i mezzi modesti pongono dì fronte a problemi di utilizzazione di metodi e di applicazioni di economie, che si stanno escogitando, pur non nascondendo che, per poter mantenere l'attuale complesso patrimonio stradale e corrispondere ai recenti bisogni de! traffico, nuovi fondi saranno indispensabili. Tuttavia la perfetta organizzazione dell'Azienda e l'entusiastica dedizione del personale consentono di essere tranquilli su questo servizio importantissimo dello Stato. E il Ministro conclude: « Dovrei adesso parlarvi delle opere in corso di esecuzione, tra cui alcune veramente degne del Regime. L'accurata relazione del camerata Calza Bini costituisce una documentazione completa ed efficace e me ne dispenso. Voglio però accennare ad una sola delle opere che il Ministero sta completando e che il Duce inaugurerà sul finire di quest'anno XIII: l'autocamionale Genova Serravalle, che allaccerà il più importante nostro centro marinaro con le maggiori città industriali nostre: Torino e Milano. Essa è opera veramente degna del nostro tempo. Voluta, ideata, seguita nel suo procedere dal Capo, costituisce uno dei segni della nostra civiltà ». La chiusa del discorso del Ministro dei Lavori Pubblici, che la Camera ha ascoltato con viva attenzione, è salutata con vivissimi generali applausi, ai quali si associano anche il Duce, i membri del Governo e il pubblico delle tribune. Il bilancio degli Interni Gli applausi si rinnovano quando S. E. Razza riprende il suo posto al banco del Governo. Viene quindi iniziata la discussione del bilancio del Ministero dell'Interno. Primo oratore è l'on. Toselli, il quale si occupa dei problemi dell'assistenza e della beneficenza. Ha quindi la parola l'on. CasilH. Egli ritiene giunto il momento di affrontare il diffìcile problema della riforma della Pubblica Amministrazione, una riforma che deve recare quella impronta forte, che il Fascismo può e sa dare. Osserva che i provvedimenti adottati nel 1923, all'atto pratico si esaurirono in una quistione di gradi, di stipendi e di perequazioni. Nota a questo proposito che i tre gruppi creati nell'ordinamento gerarchico determinarono un serio inconveniente: se infatti le funzioni possono essere diverse, il grado non può essere distinto in classi diverse. Circa il reclutamente del personale dissente dalle conclusioni del Comitato nominato nel 1928 secondo cui il reclutamento dovrebbe essere fatto soltanto per concorso per titoli: l'esame è invece indispensabile, ma esso deve essere teorico pratico e improntato alla dottrina fascista, di cui deve essere permeato ogni funzionario dello Stato. Esaminando i provvedimenti emanati nel campo dell'amministrazione degli Enti locali nota che per il buon assetto di questi occorre addivenire ad una riforma dei servizi, nonché del personale ottenendo un congruo adeguamento dì essi alle diverse esigenze e, per quanto riguarda il trattamento economico, anche una maggior perequazione con quello degli impiegati di Stato. Concludendo afferma che i pubblici funzionari devono vivere anch'essi intimamente lo storico ciclo corporativo per il raggiungimento di quella più alta giustizia sociale che il Duce ha promesso al popolo italiano. Parlano quindi 1 deputati Chiurco e Castellino. Quindi la discussione generale è chiusa. Mentre sta per iniziarsi la votazione a scrutinio segreto del bilancio dei Lavori Pubblici e dei disegni di legge, già approvati al principio di seduta, il Duce lascia il banco del Governo e ai avvia per uscire dall'aula. La Camera in piedi Lo saluta con vibranti acclamazioni, fra grida di «Duce! Duce!». Alla manifestazione prende parte entusiasticamente anche il pubblico. Mussolini risponde con il saluto romano e poi abbandona l'aula. Dopo la votazione a scrutinio segreto la seduta è tolta. Domani la Camera continuerà col discorso del Sottosegretario on. Guidi-Buffarini la discussione del bilancio dell'Interno. Nella stessa seduta verrà iniziato l'esame del bilancio della Giustizia.

Luoghi citati: Bari, Genova, Italia, Milano, Roma, Serravalle, Torino