Juventus-Torino 3-1 (0-0)

Juventus-Torino 3-1 (0-0) Juventus-Torino 3-1 (0-0) BOREL (J) - MONTI (J) - ORSI (J) rigore - BO (T) La squadra granata, dopo aver fronteggiato con calma la offensiva bianco-nera e sfiorato a sua volta il successo, è battuta nel finale in circostanze sfortunate Juventus: Valinasso; Rosetta, Foni; Depetrini, Monti, Bertolini; Diena, Cesarmi, Borei II, Ferrari, Orsi. Torino: Maina; Zaccone, Zanelle; Aliasio, Janni, Giuntoli; Spinola, Baldi, Laltuada, Bo, Vecchina. Arbitro: Granelli, di Genova. Salto a piedi uniti nella più invernale delle temperature per l'incontro fra le due società torinesi. Freddo intenso, cielo scuro, neve fine e leggera che non cessa di ca-ydere nemmeno un istante e che fa\vedere l'incontro come attraverso ad un velo. Il campo era, però, completamente sgombro dalla incomoda visitatrìce, la neve non avendo fatto presa. Il terreno, che non mostrava se non una leggera ed insidiosa patina ghiacciata alla superficie, era, quindi, considerate le circostanze, ancora in ottime condizioni. Piccolo eroismo del pubblico, quello di assistere ad un incontro in simile ambiente. La folla convenuta sul campo del Torino non ebbe certo l'imponenza che avrebbe avuto se il bel tempo avesse favorito la manifestazione. Essa era, comunque, numerosa, irrequieta ed entusiasta. Giuoco veloce, fin dall'inizio. Il Torino sì lancia a capofitto nell'incontro col bello spirito combattivo che lo distingue in questa stagione. I \j Vani attacchi bianco-neri La Juventus attacca in prevalen za. Nessuna superiorità schiacciante, ma una maggiore coesione di squadra ed un più preciso comportamento sulla palla la portano a condurre attacchi in maggior quantità ed in miglior qualità di quanto non possano fare i « granata ». Tutti gli attacchi della Juventus perdono però di carattere quando giungono al diretto contatto, al ruvido contatto, diremmo quasi, colla estrema difesa avversaria; non hanno forza penetrativa, si smarriscono una volta arrivati all'altezza dell'area di rigore. Qui Zaccone e Zanello stanno giuocando una gran partita: il primo dei due si destreggia con rara intelligenza. Inutile elencare le avanzate juventine. Basti il dire che tutte ad antro realtà lu y■ ■ t appuntò da Diena con ,ir./nltn ve un dato punto si frangono e dal ca-ratiere iniziale di profondità passa-no di colpo a quello di manovra inlinea. Maina, nella sua rete, vienetenuto sulle spine dalla continuitàdel perìcolo, ma effettivamente non avrà a che fare con un solo tiro ve- ramente difficile nei quarantacinque minuti del primo tempo, I pochi tiri degli attaccanti bianconeri o vanno a finire alti sopra il palo trasversale, o urtano nel muro dei di fensorì. La migliore_ occasione è un irò alto. Ma le vere occasioni di segnare in questo primo tempo le ha il Torino. Per la loro natura stessa gli attacchi dei granata sono più pericolosi di quelli degli avversari. Sono contrai-tacchi. E sono anche condotti in unostile insolito al Torino. Non conten:gono cincischiamene: Sono semplici,lineari: qualcuno bello anche. Edham.no il vantaggio di venir sferraticontro un'unità rhP è tutta nrnfptaconzro ununua cne e luna prozesain avanti e tutta preoccupata di sfuggire allo spauracchio del risultato nullo. Un'occasione mancata Episodio saliente del primo tem-po è appunto quello generato da unodi questi contrattacchi. Per voler o-perar di finezza invece che liberar decine, Rosetta si lascia ad unfiat° momento, sfuggir Lattuada. jlcentro avanti granata sguscia via dasolo e punta direttamente sulla por-ta. Ha un vantaggio di tre o quattrometri sul più vicino inseguitore. Lacapitolazione della rocca bianconerapare inevitabile. Ma al momento cui-minante il granata mostra mancan-za di fermezza. Come se fosse presotutto in una volta dal senso di re-sponsabilità, egli spara precipitosamente dal limite dell'area di rigorementre ancora potrebbe avanzarementre facile gli riuscirebbe di trarre in errore Ù portiere. Il tiro, ben diretto ma eseguito senza grande potenza e comunque troppo da lontano, è ben parato da Valinasso. Due buone occasioni si presentano ancora al Torino. Una su un'azìone veloce che porta Bo a pochi passda Valinasso:^ piede di un ^nsore giunge in tempo a deviare in angelo il tiro del piccolo attaccanteL altra su un avanzata del settoredestro. Spinola e compagni esitanoquanto basta per far nascere una mi schia senza danno alcuno per gli av versori, giuoco 'incerto, mostra presto un più marcato carattere di supremazia ju ventina, r„ _•„„„„ „-„-.., ,,„,„. j,-1 La ripresa, dopo alcuni minuti di<ini "iGVOIlO 1 goals Ma di giungere a concretare questa superiorità con un pallone in rete, per lungo tempo per la Juventus non si parla. Anzi è ancora il Torino che, precisamente come nel primo tempo, a seguito di un contrattacco, riesce ad essere pericoloso a mezzo di Spinola. I minuti passano ed il giuoco comincia a diminuire di velocità. Andando come vanno le cose già l'esito \ciena part\ta sì delinea, sul nevoso '.sfondo dell'ambiente, come nullo, \Non si wde aUra possibilità, a meul0 di incidenti o di circostanze ecce*;nìmi; pn^rl ,7 muartn d'era natta ~i ì- ■ ■ 1imrt0 ,ao,?> Pa?sa uj venticinquesimo minuto, si avvici-na la mezz'ora. E tutto in una volta quei punti che eran stati cosi avari giungono a raffica sul campo. Una gragnuola di quattro in dieci minuti. Al ventinovesimo minuto si apre la serie. Orsi avanza sulla sinistra. jjno dei souti ripicchi fra lui ed il 'suo angelo custode Aliasio L'arbi-\tro pmisce tt granata. Orsi 'tira lun-go | destr0 e paTla m a fMre d-h'altra ala. Di lesta, Diena rinvia\nuovamente vers0 sinistra. Qui spun-,tu Borei, che, il volo e da pochi pos- Sj dalla'rete', batte Maina senza: mercè. Proteste fra il pubblico, non per jj punto in sè, ma per la punizione inflitta al Torino, da cui nacque il punto. Il giuoco si fa più nervoso e \pesante, e Borei viene atterrato un paio di volte. Ammonizione ad Aliasio. Al 34', su un cambiamento di posizione con Orsi, Ferrari prende il posto di estrema sinistra, e centra. Piccolo groviglio davanti a porta, da ",ui la palla schizza indietro. La riprende Monti che da tempo cerca di fare quello che i suoi attaccanti non sanno o non possono fare: tiro disinistro, basso, tutt'altro che forte. \ M.ai>ia> a»c?ra oscurato daqli uomi^^™ ita* fi QL1 u, *'7 va " ' nir|a™^f4m^ ed ecco un aUn paUone ^ reìe. Su un'azione di noco Hfievo, Borei, come a vendi-arsì dei faUi m dì hlì commessi, piomba con decisione su Maina. La palla | viene allontanata, ma mentre ciò av[ viene, Aliasio colpisce Borei: vendetta sulla vendetta. L'arbitro è a due passi ed interviene. Espulsione di Aliasio e « rigore ». Fra i clamori i del pubblico. Orsi segna. i Tre minuti ancora, ed iwiprovvisanten-te, su una delle sue solite {■spasmodiche reazioni, il Torino sej <7>ia. il suo primo ed unico punto. All'altezza dell'area di rigore bianconera, Bo impadronitosi della palla e vistosi trascurato dagli avversari, tira in porta. Pare più un gesto di rabbia per quanto è successo prima, che ■ un vero tentativo di segnare. EffetI tivamente si tratta di un bel tiro. | Tanto bello che la palla va a finire j in rete, alta sotto il palo, sulla sinistra di Valinasso, dove il portiere non può arrivare. ! / pochi minuti che mancano per giungere al fischio finale sono spe\si dal Torino in un vano tentativo di ulteriormente diminuire la distanza. Dai punto di vista della tecnica e dell'interesse, l'incontro fu tutt'altro che scadente. Torino e Juventus ci avevano abituato in questi ultimi j tempi, quando giungevano a conflitto, a molto di peggio. La gara fu veI loce, vivace, varia. Nessun ritrovato : speciale in fatto di tattica la conturj bò. La volontà di vittoria dei contendenti la animò. Fu, tenuto conto di 'tutto, una bella gara. La buona prova del Torino Il risultato, in sè, non riflette Vaniamento del giucco. La Juventus fu senza possibilità di dubbio la migliore delie due squadre in campo. Ma una sua littoria di stretta misura a \vrcbbe meglio corrisposto allo svol- gimento del giuoco. Ciò essenzialmente per la mancanza di forza penetrativa dell'attacco bianconero. Attraversa un periodo critico questo attacco. Ieri segnò tre punti, come quattro ne segnò nella gara precedente, e pur non giuoco bene. La linea non lavora a scopo pratico. Un uomo solo di essa era ieri perfettamente a punto, il centro avanti. Raramente fu dato di veder Borei in simili condizioni di freschezza, di intraprendenza e di volenterosità. Egli si cercava da solo, palla ed occasioni, tentava, cercava, voleva. Dopo di Borei, Orsi -inerita mensione, come elemento in ripresa. Il resto della linea fa un po' l'impressione di aver perso la chiara visione]delle necessità per cui si trova in ) campo. I rimanenti settori della squadra :funzionarono a dovere. Vafinasso ebbe alcune ottime parate nel primo tempo; non poteva far nulla contro il pallone che lo battè nella ripresa. Rosetta ebbe incertezze nel primo tempo, si riprese nel secondo. Monti sta avviandosi a ridiventare il Mon ti di una volta. Il suo sforzo è oraun po' limitato e contenuto, come quello di uomo intelligente che vuol dar misura al proprio lavoro e dosare la quantità di opera da profondere in un incontro. Ma già ieri Monti fu uno dei migliori uomini in campo. Quella dì ieri fu una delle migliori prove sostenute dal Torino in questa stagione. Una prova che merita-ìiea fu snella ed incisiva come maifinora. La seconda linea, con un Janni in periodo felice, resse ottima- niente allo sforzo. E l'estrema di/e-sa fu il reparto migliore della squa- dra. Zaccone merita la distinzione ù della classifica di miglior uomo del la compagine. Calmo, sereno, preciso, egli inceppò più volte da solo il funzionamento della prima linea juventina. Quando scattava con un 1 obbiettivo, la palla era sua, ogni vol- i<t , ' dubbio, i — s o o , o La volontà spiegata dal Torino si rivelò ieri sufficiente per evitargli la sconfitta. Fu quella piccola raffica di infortunii che su di esso si abbattè nell'ultimo quarto d'ora, a piegare i granata. Altrimenti la situazione sarebbe stata fronteggiata con successo. La gara fu disputata con accanimento e vivacità. Vide falli grossi e piccoli, ma da scorrettezze, irregolarità o violenze non fu guastata. Vittorio Pozzo TORINO-JUVENTUS: Calcio d'angolo contro il Torino. Maina blocca la palla mentre Aliasio cerca colpirla di tenta.

Luoghi citati: Aliasio, Genova, Torino