La polemica tedesca e l'ottimismo di Rosenberg

La polemica tedesca e l'ottimismo di Rosenberg La polemica tedesca e l'ottimismo di Rosenberg Berlino, 6 notte, Nessuna nuova comunicazione è stata fatta sullo stato di salute del Cancelliere Hitler. I giornali intanto, rimandando a dopo magari un trattato sulla influenza dei raffreddori sulla politica ( anche il signor MacDonald pare che sia raffreddato ), si limitano a questo riguardo a riportare oggi l'eco delle alquanto arruffate tendenze di stampa suscitale sopratutto in Inghilterra dalla «chiesta tedesca di rinviare la vislta del signor Simon, aggiungendo 9u,^sta f?™- a. tarda ora, la notizia d?lla deliberazione del Gabinetto inSlese d.i attendere comunicazioni in proposito dal Governo del Reich circa le condizioni di salute del Cancelliere, quando cioè esse possano rendere possibile la visita stessa. Frattanto è sulla pubblicazione del Libro Bianco che essi continuano a portare la loro attenzione facendo rilevare il contrasto fra la ricaduta nella mentalità versaglista, che, secondo la loro tesi, viene manifestata con la pubblicazione del Libro Bianco, e la mentalità collettivistica della pace che dovrebbe presiedere alla fase delle nuove trattative che deve essere iniziata con la visita del signor Simon a Berlino 1CJ. > JOlltt VILI Olili 1.11 UUI1UU CL iJLl Le ioro impressioni le riassumono oggi due agenzie ufficiose, la Nationalsozialistischc Korrespondenz e la Deutsche Politisene Diplomatisele Korrespondenz. La prima, rilevando il periodo del Libro Bianco dove si contrappongono le assicurazioni di pace date dal Cancelliere col fatto degli armamenti e dell'organizzazio ne dello spirito della gioventù, scrive che « con una franchezza senza pari viene pronunziato un giudizio politico sul Capo e sulla Germania nazionalsocialista », giudizio che la Germania deve assolutamente respingere nel modo più preciso. Alfredo Rosenberg poi scrive nel Voelkischèr Beobachter un articolo nel quale rileva la grande sorpresa ohe il documento inglese ha suscitato in Germania sia per il fatto ^ef-so delle accuse dirette alla Germania sia per il momento in cui esse sono elevate. « E' una caduta — scrive — nello spìrito di Versailles che secondo le dichiarazioni inglesi pareva superato. Può essere anche una inavvertenza ma in questo caso la cosa non sarebbe meno grave. E' perciò necessario — aggiunge — che non rimanga nessun dubbio sui sentimenti che la lettura del documento desta in Germania. Constatiamo con piacere che anche nella stessa Inghilterra del resto il documento pare a moltissimi non servire all'idea della pace; al contrario! L'opposizione inglese ha ragione quando constata essere ben strano che l'Inghilterra dichiari di non aver più nessuna fiducia nei metodi della Società delle Nazioni mentre si adopera a farvi rientrare la Germania. Quando il signor Snowden rileva che il « Libro Bianco» è il documento più tragico che sia uscito dalla guerra in qua e che ha l'aria di essere compilato dal ministro della Guerra francese, egli ha ragione». L'articolo tuttavia conclude in maniera conciliante come segue: « Non possiamo che esprimere la speranza che Londra sia per comprendere al giusto punto i sentimenti del popolo tedesco e che si faccia tutto quello che è necessario per ricominciare e iniziare finalmente le vie che sulla base della parità dei diritti debbono essere percorse per risolvere in forma veramente amichevole i gravi problemi dell'Europa e condurli alla soluzione augurata da tutti gli amici della pace». G. P.

Persone citate: Alfredo Rosenberg, Macdonald, Rosenberg, Snowden