Rintelen sonnecchia mentre i suoi amici testimoniano per lui

Rintelen sonnecchia mentre i suoi amici testimoniano per lui Rintelen sonnecchia mentre i suoi amici testimoniano per lui Vienna, 5 notte. All'inizio della seduta odierna del processo Rintelen, sono state lette due lettere che il Pubblico Ministero ha presentato, notando doversi portare a conoscenza della Corte tutto quello che parla a favore dell'imputato. L'impor tanza di queste lettere è però alquan to relativa. Il primo teste della giornata è stato l'ex ministro Roberto Kerber, che fu Ministro per l'Assistenza sociale nello stesso gabinetto Dollfuss del quale Rintelen era Ministro della Pubblica Istruzione. Ai 20 di luglio dell'anno scorso, il teste fu ospite in casa Rintelen a Gratz. Rintelen era arrivato pochi mo menti prima da Roma in aeroplano. Il presidente gli chiede se a colazione si sia parlato di politica, ed in particolar modo del convegno di Venezia. II. teste risponde che Rintelen, contrariamente a notizie diffuse da altre fonti e a voci di un favorevole esito dell'incontro di Venezia, si disse dell'avviso che il convegno non si fosse svolto nella maniera che, dal punto di vista di una con ciliazione, sarebbe stata desiderabile. Pres.: — Ha il Rintelen detto qua! che cosa che potesse alludere ad una mediazione col nazionalsocialisti? Teste: — Disse di aver parlato spesso con l'Ambasciatore di Germania Von Hassel Pres.: — Il Rintelen era seccato del fatto che a Riccione non era stato chiamato ad assistere ai colloqui tra Dollfuss e Mussolini? Teste: — Egli disse che lo aorprendeva il constatare che in un convegno simile, non si sentisse il bisogno della presenza del Ministro d'Austria a Roma; e aggiunse: «ma per me fa lo stesso; sono contento di poter andare in campagna. Al caldo romano non resisto ». L'ex segretario di stato dott. Glass depone sullo stesso episodio in termini presso a poco identici. Un personaggio influente Viene quindi introdotto nell'aula il Segretario generale del Ministero degli Esteri Peter, uno dei personaggi più influenti della vita politica e diplomatica austriaca. Il Peter fornisce sple- f;azionl in merito alla bozza che il Rinelen spedi da Roma a Vienna per testimoniare la sua lealtà nei confronti di Dollfus3. H teste aveva preso accor do. °°n Rintelen che egli avrebbe esa n?inata.la bozza ?.Poi se fosBe stato d'accordo, ne avrebbe dato conoscenza al Cancelliere. Letta la lettera, ebbe l'impressione che non rispondesse alla forma desiderata trattandosi di un documento che doveva essere reso di pubblica ragione. Non volendo decidere, consegnò la lettera a Dollfuss personalmente che la lesse e gli disse che gli avrebbe fatto una risposta fra un paio di giorni. Poi il defunto Cancelliere aggiunse: « No, lasciamo stare questa cosa in sospeso; Rintelen sarà qui tra poco e parlerò personalmente con lui ». Pres.: — Le risulta che Rintelen doveva essere mandato come ministro a Berlino? Teste: — Ufficialmente no. Il Cancelliere non me ne ha mai parlato. Io ho sentito parlare della cosa al Ministero; il Rintelen, ai 23 di luglio, quando mi venne a trovare, mi disse: «Non sento più parlare della faccenda berlinese; che succede? ». Ed io gli risposi che non sapevo niente e che avrebbe fatto bene ad interrogare il Cancelliere. Pres.: — Quali erano 1 rapporti personali fra Dollfuss e Rintelen? Teste: — Devo dire con tutta franchezza che il dott. Dollfuss nutriva verso Rintelen una certa sfiducia. Pres.: — Che cosa le risulta dei rapporti fra Rintelen e i nazionalsocialisti ? Teste: — In proposito non so nulla. Una volta si disse che Rintelen si fosse incontrato con Habicht a Venezia. Gli furono chieste spiegazioni; ma smentì la voce in modo reciso. Pres. (rivolto a Rintelen) : — Ha lei avuto a Venezia un incontro con Habicht? Rintelen (nettamente) : — Dichiaro che io non solo non mi sono incontrato con Habicht a Venezia, ma che non l'ho mai visto fWssdHttenisndntmnspdpnssmdbvmcto26dsslsnriIsimicdgqtsabdGsnzivItbNUgsIl teste successivo è l'ex direttore ddel Neues Wiener Journal, dott. Na-! tgelstock, che conosce l'imputato da pcirca dieci anni. * jzParole dal senso recondito jA questi, a un tratto, il Presidente i Dosserva che l'imputato possedeva pa- „rorrhip lptrpr» qnprlitoeli da lui dalle KquaSl risultano Sem? di alto tate- rresse..in una lettera, che porta la data |fdel 19 ottobre 1933, si legge, ad esempio: « Fra tre o quattro me3i 11 generale ed io le verremo incontro all'aeroporto >. Pres.: — Che cosa significa questo? Teste- — Certo queste parole, dopo l deplorevoli avvenimenti, possono aver acquistato tutt'altro significato. Il Presidente fa ancora notare al teste che in un'altra lettera egli si è espresso come segue: « Sono molto contento che sa già di ciò che parlai al telefono ». Senza dubbio — osserva il Presidente — lei aveva un segreto, visto che non osava nemmeno scriverlo in una lettera chiusa. Teste: — Ma si trattava di divergenze di carattere politico e di formule. E più oltre: Pres.: — Le risulta che Rintelen abbia avuto dei colloqui con i capi nazionalsocialisti Frauenfeld e Wachter? Teste: — A quanto mi risulta egli^vtaAhcseedlessmn ebbe un colloquio, ma d'accordo col Governo. Questa deposizione del dott. Nagelstock merita di essere rilevata essendo essa in aperto contrasto con l'affermazione dell'imputato di non cono scere personalmente nè Frauenfeld nè Wachter. La deposizione del Nagelstock la si è capita malissimo; gli stessi giudici hanno afferrato male le sue parole. Il dott. Nagelstock ha parlato davanti al banco occupato dai membri della Corte e alla fine un giudice militare ha detto al teste: « Signor dottore, le devo dire che di tutto quello che lei ha detto, non ho sentito una sola parola ». Viene quindi a deporre il barone Antonio Lehar, fratello del noto musicista, ma non rivela nulla di sostanziale. Segue un funzionario a riposo della lotteria dello Stato, il consigliere Hans B8hm, un vecchietto di più di 70 anni, che conosce Rintelen da oltre trent'anni e che ha sempre frequentato la casa Rintelen durante i mesi estivi; il Bohm è considerato la persona che con l'imputato ha avuto maggiore intimità. Però Rintelen pare non si preoccupi troppo della sua presenza nell'aula, giacché, mentre B8hm depone, egli si pone a schiacciare un sonnellino. Questa deposizione, per quanto lunga, non appare di eccessivo interesse. L'interrogatorio del generale Wagner, un altro intimo dell'accusato, deve essere rinviato all'udienza pomeridiana, perchè, come abbiamo detto, Rintelen, stanchissimo, durante la deposizione del Bohm si è addormentato. La citazione di due ministri All'inizio dell'udienza pomeridiana, il Presidente si rivolge ai giornalisti stranieri per dire che purtroppo egli non è in grado di soddisfare il loro desiderio di impiantare un altoparlante nell'aula. E' vero che i giornalisti sentono poco o nulla di quello che i testi-.moni depongono; però sente poco o jnulla anche la Corte, in quanto i te- stimoni, invece di parlare a voce alta, parlano a fior di labbra. '■Il Pubblico Ministero domanda quin- ,'di la citazione di due Ministri per de- jporre in merito ai fatti svoltisi al Mi- :nistero della Difesa Nazionale e il Pre- !sidente della Corte accoglie la richle-1sta, riservandosi di precisare il mo-1mento in cui i Ministri in questione dovranno presentarsi dinanzi al tribunale. Entra, finalmente, nell'aula, fra la vivissima attenzione dell'uditorio, l'ex maggior generale Carlo Wagner, ami co politico dell'accusato, che" fu tratto jto arresto alle quattro del mattino del 26 luglio e trattenuto in carcere per 66 giorni. Nella prima parte della sua-deposizione, il teste difende il suo pas saio politico di buon austriaco e insiste sulla cordialità delle relazioni da lui personalmente intrattenute col defunto Cancelliere Dollfuss. Il Presidente chiede al teste quale sia stato lo scopo del soggiorno viennese di Rintelen e il generale Wagner risponde, dopo aver premesso che egli [Intende parlare solo Si cose di cui pos- ! sa rendere conto a Dio, che Rintelen, 'n luglio, gli disse di voler assoluta-Lmentf fare visita al Cancelliere, perchè1 ntuiva che delle persone intrigassero1contro di lui. Il teste fa, anche lui, una descrizione degli avvenimenti della giornata del 25 luglio e dichiara che pquando venne a conoscenza della no- tizia trasmessa dalla radio, affermò isubito trattarsi di una mistificazione. Pres.: — Le è noto nulla in merito ai rapporti dell'accusato con gli ambienti nazionalsocialisti ? Teste: — Io so che egli ha avuto dei colloqui, però solo d'accordo col Governo. A sua volta il difensore vorrebbe sapere quale fosse l'attitudine personale del Rintelen nei confronti del nazionalsocialismo. Il teste risponde che in argomento le sue vedute sono diverse da quelle del Rintelen. « Io, dice l teste » sono un legittimista convinto, e quindi le mie idee non si potreb bero mai conciliare sul nazionàlsocia-1N„ ti:„t„i„,_ „„„ : Usino; Rintelen, invece, come la mag-| glor parte del membri del Partito cri- stiano sociale, era dell'avviso che si dovesse cercare di fare la pace. Il di-!tensore chiede altresì se il teste sa- pe%^ nulla della progettata designa-;ztone del Rintelen1 Berlino come Mi- s?* ™ noTlf are3 chf guTFatj Dia comunicato. I „,Fm"?° testf, de"f giornata è 1 Ing. Klimpfinger, il quale riferisce in me- rito £d & tentativo di stabilire> con- fatti frajlmputat^e ^direttore d.^po-1che, come è notoT è di essere processato. ■ 1. z. izia Steinhàusl anche in attesa Al 24 di luglio, il teste vide lo Stein-1 hausl e gli chiese se non volesse In-1 contrare l'imputato. Steinhàusl gli ri-!spose che, per il momento, la cosa noni era nnqiihile non volendo lui nronrp era possi Due non votenao lui creare degh imbarazzi al Ministro, visitando-! o. Meglio era rinviare la visita. 1 Siccome l'imputato è completamente esausto l'udienza è sospesa. I ! 1