Mutamento di tendenze nel cinema americano

Mutamento di tendenze nel cinema americano Mutamento di tendenze nel cinema americano NEW YORK, febbraio. L'anno che da poco si è chiuso non ha spalancato alla cinematografia orizonti nuovi, ma certe tendenze verso e quali sembra incrinare meritano di ssere segnalate. Uno degli avvewi- pmstvs~^ Ij£'^p^taiii's'èavuto'iónla\dampagna nazionale della « Legione ! fdeVa Decenz„ promossa dai cattolici !n alla qmle hanno aderito anche leìfiaenominazioni protestanti, ch'esortava „ pubmco a boicottare quelle produJon, in cui sj faceV(l ^direttamente fologia del vizio e del delitto preentandoli in maniera attraente e sini¬ pafjca. Si toccò il fondo dell'amoralità e dell'oscenità con i flms dei gangsters che venivano presentati come uomini di mondo ed eroi senza paura se non senza- macchia e con le. produzioni sguaiate e licenziose in cui figurava la May West. Lo spavento dei produttori per le conseguenze della campagna è stato enorme e sono corsi ai ripari. I soggetti a base di gangsters e di sex appeal ranno sparendo o sono tanto poco importanti da esser relegati nei locali di secondo e terzo ordine. La paura dei magnati cinematografici è stata sproporzionata al pericolo. Tutte le campagne di decenza e di boicottag- bmdsvomgnsp sarebbero cadute nel vuoto se il] P"bft''co avesse continuato a preferire Quella razza di argomenti. Ma nello isfeaso pubblico s'era cominciato a no-, tare da un certo tempo in qua la stan-,chezza e la reazione contro cinemato-.grafie le quali, con poche variazioni, si ripetevano a serie, e dove fin dalle' prime scene si poteva prevedere quale|sarebbe stato l'andamento e la concia-\s,one- Il cinematografo americano è stato sensibile al rivolgimento di gusti del pubblico e s'è diretto verso vie diame- fralmente opposte. Dobbiamo a tale; muramento aVi?idiri22o alcuni capoto-fori dello schermo apparsi lo scorso anno. Si è richiamato in vita Votto-cento anglosassone-vittoriano con mi-rabili produzioni quali: « Berkeley ,Square» a tinta mistica; «Little Wo-\meny> che rivelò al pubblico cinema-■tografico la grande Caterina Hepburn già nota a quello più ristretto del tea- \tro americano; «The Barretts of Wim- \pole Street» in cui il versatile attore Charles Laughton ha eccelso come non : mai, e il recentissimo « David Copper- field » con una pleiade di attori eccellenti quali raramente si combinano as-sieme in una sola produzione. C'è il solo pericolo che si vada all'eccesso op- posto in tale tendenza e si torni aifilms sdolcinati dei Kindergartens, dei romanzi del tipo di Polyanna, delizie delle fanciulle morigerate dello scor-jcio del vittorianesimo di cui se n'è già.«vufo qualche esempio come in « Au-: uà of the Green Gables », non spiace- vale, del resto, se non altro come rico- ! ?f--u->io«p d'ambiente I niaìi ha visto il tri-r onto t-r-tn r • ii * i t'Zfontot.c-tn r ..-lesoraofZe d\ alcune stelle e soli di pn- [ma grandezza che non appaiono quasi j più sullo schermo e che il pubblico comincia a dimenticare. E' stata una strage e la lista sarebbe lunga a riportare. Meglio però sparire del tutto che vedersi abbassati di rango. E' dolorosa la sorte di quelli che, una volta splen- denti di luce Propria, si sono ridotti a far dtl Pianeti. Viceversa sono apparsi nuovi astri di Prima grandezza, il più fiammante tra i quali quello della Hepsburn ch'è attualmente l'attrice cinematografica più in vista. E c'è la Claudette Colbert alla quale, dopo esser stata sollevata da ruoli secondari e, a volte insignificanti, è stata offerta la opportunità di mostrarsi nella piena maturità della sua arte come protagonista di produzioni grandiose. Ma nessun successo potrà mai paragonarsi a quello della piccola Shirley Tempie, l'attrice di cinque anni che fanatizzò di un colpo il pubblico americano con la sua grazia innata, una. spontaneità e un intuito che /tanno del mira coloso. Nessuna popolarità di fanciulli attori, neanche quella di Jackie Coogan al culmine della sua carriera infantile può sostenere il pai-agone con il fanatismo suscitato dalla bambina Shirley. Basti dire che l'annunzio di un lavoro a cui prende parte è suf- (cntpsaeEseèfictgarcT fidente a riempire il teatro fino a non Irimanerci neanche posto in piedi. C'è j di più: le sue produzioni corrono per i un termine di tre settimane mentre la media anche delle più risplendentiì stelle ben raramente supera una set-1Umana. Una cosa di cui i magnati della cinemat f{a amerjcana cominciano a preoccuparsì 6 a sorgere della cinematografia inglese. Per il passato i films inglesi erano trattati col massimo disprezzo o ignorati del tutto. Ma con l'arrivo da Londra di lavori eccellenti di cui i più noti sono: «Caterina lai Grande » dove figurò la Berr/ner, e! « La vita privata di Enrico VÌII » ed Ialtri, è apparso evidente come l'Inghil-\terra, che ricorre quando è necessario■ all'importazione di buoni attori ameri- cani, potrà diventare un importantecentro di produzione ed esportazione di films, fino a trasformarsi nel futuro, C0Sa che attualmente può sembrare esagerata e assurda, in una formidabi [e concorrente dell'Empireo di Holly wood. |A. R. La deliziosa acconciatura di Merle Oberon in una pellicola che vedremo presto, « Primula Rossa *.

Persone citate: A. R., Caterina Hepburn, Charles Laughton, Claudette Colbert, David Copper, Enrico Vìii, Green, Jackie Coogan, Merle Oberon

Luoghi citati: Londra, New York