Rintelen sotto il fuoco di fila delle contestazioni di Italo Zingarelli

Rintelen sotto il fuoco di fila delle contestazioni Rintelen sotto il fuoco di fila delle contestazioni Reticenze e amnesie - La visita di un "innominato,, durante la tragedia del 25 luglio L'atteggiamento dell'imputato mentre avveniva l'assassinio del Cancelliere Dollfass Vienna, 4 notte, tcH pubblico enorme che riempiva la | Caula del Tribunale Militale stamane ha notato, nella seconda udienza del processo Rintelen, che il banco degli accusati era stato rimosso e sostituito da due sedie: su una di queste ha preso posto il dott. Rintelen, nell'altra il difensore avv. Klee. L'ex-ministro viene fatto segno anche ad altri riguardi; il presidente Fryda fa di tutto per risparmiarlo e lo stesso interrogatorio desta l'impressione di una conversazio-, ne che si potrebbe dire quasi da salot- ! ato, sicché si dimentica che si è in pre-insenza di un individuo il quale è accu- nsato d'un delitto che può costargli ^trmctdl'ergastolo. L'udienza antimeridiana è stata oggi assorbita dalla fine dell'interrogatorio del Rintelen, soprattutto è stato rievocato il tentativo di suicidio commesso dal Rintelen al Ministero della Difesa; allorchè Rintelen ha dichiarato I q che non aveva affatto pensato a to- gliersi la vita ma di avere agito in pre- sda a profonda eccitazione, senza trop- riflettere su quello che facesse; la mzmPo impressione nella sala è stata vivis sima. L'udienza ai è aperta alle 9 precise; per primo è comparso l'accusato, quindi è entrata la Corte. Rintelen appariva in buone condizioni di salute e riposato. Il Presidente, sbrigate le formalità, ha ripreso l'interrogatorio ed ha chiesto al Rintelen se potesse ricordarsi se ai 25 di luglio gli telefonarono all'albergo Imperiai, oltre la persona della quale aveva già parlato, anche altre persone. Imp.: — Può darsi che abbiano te sassplldrlv,plefonato altre persone, ma 10 non me dne rammento. v+=i=^'jtr_^„ OSSE*. mS£££i £ai qtelefonato da Baden, chiedendole chei cosa accadesse. Lei ha risposto: * Ades so non ho tempo. Dei resto stasera ci incontreremo, come al solito ». ' Imp.: — Non ricordo. Pres.: — Il portiere dell'albergo aveva un biglietto sul quale era notato che il prof. Berger l'aveva chiamata, e avrebbe chiamato ancora. Imp.: — Non conosco questo signore. Pres.: — Può darsi che si tratti di un nome convenzionale, visto che un professore Berger non si è riusciti a rintracciarlo. Passiamo adesso al momento in cui il dott. Funder venne a visitarlo. • Questioni di tattica .«n&^TlS ^f^u^h™1™* lSSS?* Co°™^ IOJEL«S °- n0i!»?°:' tevo, avendo promesso • sungzltspsai rinttnr!;, _ ,. -.,„_i,,„„„„,!; ,^,'J„ 1 Smmk ^ ìiiSfWi v*^J"S£j& h°= ai,?« f Cnf£ S£»m& 1=^SSJS^JjSn^^'i PiarS?„ n ?„ ir?w™ ° h»,Lf Hi ifatto svolta in tono aspro, bensì nel ■ Sttilft Zé^t'JZM Sl.Srtr! Li.SwfSJCaS«iJS -^r^ill0 „™ o,L,ei pÌ,ro-hè,11 SSSSSL^JSSK-ié d'?tt?.dr cfa.rl-°-! Siccome si sospettava che io fossi m ; l?NZt0 ri,be1"' S,arebl,e Stat0 piu logico evitarmi a parlare con que-, wi^-6 ™?,fflda?d0 a,quaicV?° llnca: rico di controllare se io effettivamente1 cercassi di influire su di loro Pres.: — Questa è una questione tattica. Imp.: — Per me la cosa avrebbe avuto il vantaggio che si sarebbe subì iuip1 afarapporti con i rivoltosi. Invece lo si è evitato. Pres.: — Questo lo vedremo più tardi. Dunque lei fu accompagnato' al ; Ministero e 11 scambiò alcune parole con i ministri. 1 Imp.: - Può anche darsi che si sia evolta una discussione. ' Pm. . T_rlJ f„ „f„ „ „„ 1 i-S^ata". V'St°'&LdaVa"" f"a g"&2£* *^za veniva messa una sentinella Imp.: — Io non ho avuto un'idea e-■ satta di quello che accadeva. Pres.: — A maggior motivo devo]meravigliarmi del fitto che lei abbia1 MMtòluttTVeàte^se tacendo."Lei;Ièdi carattere irascibile, e in questo ; • 1 ■ ' " . ■ ■ ' caso uno scoppio d'ira sarebbe stato perfettamente co^prensibUe, aperlame^t^^ fat^»^ trivano sospetti gravi. Pres.: — I ministri avranno avutoialtro da fare che occuparsi di lei. Imp.: — Sarebbe stato dovere dei ministri spiegarmi che cosa intendesse- ro fare ài me. Io fui accompagnato 1 nella stanza a fianco, senza che nessu-jno avesse avuto il coraggio di parlarejcon me. Evidentemente si è sperato j che io mi mettessi a discutere con l'uf-] ficiale datomi di scorta; ma io non l'ho fatto. Pres.: — Anche questa è questione di tattica. Imp.: — Nel momento in cui si prendono a mio carico misure cosi gravi, è obbligo di un membro del Governo darsi la pena di dirmi che cosa mi si rimproveri. Non sono stato io ad agire contro i signori del Governo, bensì i signori del Governo hanno agito con- !signori del Governo hanno agito con- tro di n?f. Io mi sono rifiutalo di di- scu'>re con l'ufficiale, che era inveceifa^cosVche'si voleva evidentemente!rtn mp |Pres'.: - Lei avrebbe dovuto solleci-1tare eriérgicamente delle spiegazioni. :imp!: — Oggi è facile giudicare; og-,tn noi ci troviamo in una situazione perfettamente chiarita. !F^es; — L'ufficiale non le ha detto che cosa si svolgesse al Palazzo della Cancelleria? t , . . . aspettato che almeno un ministro venisse a RarlF,eiì0tn mt Bisogna poi tenere conto del fatto che io mi trovavo ^anT*» in ^ stanza sen2a aver tdImp.: — Non credo. nPres. : — Proprio nessuno le ha det- dto cosa avveniva? lImp.: — Credo di si, ma non posso ricordare chi sia stato. La notizia mi!dmise in grande eccitazione e fu allora|hche sparai il_ colpo contro di me. | Pres. tanto? Imp.: del modo in cui mi si trattava. Io ho qualcosa, da mangiare Imp.: — Se lo avessi fatto, avrei sanzionato il mio arresto. Io — a que ■ — Ma perchè si è eccitato Tn mHmn ìimo-r, a m„Hv„!u°,P^°r"°?°;»,T- t° Vistsdnmangiato nulla; non aveva fatto colazione e non avevo preso niente nel pomeriggio. La rivoltellata al petto Pres.: — E perchè non ha chiesto Lvaltpocgtsto punto Rintelen alza la voce — non avevo l'Intenzione di uccidermi; lo pos-j so dimostrare. Sparato il colpo, noni sono caduto, bensì mi sono levato in j cpiedi; e se avessi voluto farla finita coni la vita, avrei potuto sparare un secon-!Scla vita, avrei potuto sparare un secondo colpo con miglior esito. Pres.: — In che direzione ha sparato? Imp.: — Contro il petto. Pres.: — Dato che lei non ha avuto l'intenzione di uccidersi, che cosa ha voluto fare? Imp.: — Il gesto è stato il risultato della mia eccitazione. Quando ci si trova in un simile stato d'animo, bisogna! ecscqpur sfogarsi in qualche modo. Un paio dl minuti dopo ho sentito nella stanza : vicina un <r detective » che diceva: * Ma mquesto non era necessario ». I R . _ ^ ha perduto ja cono- aquel colpo fu le lattei di commiato da lui scritte all'indirizzo della moglie e dei figli di Pres.: scenza Imp.: — No. Pres.: — Insomma, una dimostrazione. Imp.: — Fu il risultato dell'eccitazione; e questo è un concetto di ordine generale che è molto difficile analizzare. Il Presidente continua a porre all'imputato varie domande e spesso interrompe il Rintelen; ma l'imputato insiste nel dire che ha agito sotto l'impulso delle circostanze dello speciale (acbuuct , . dstato d'animo nel quale si trovava, in i lsa-j balI'indlrizZ0 de,la moglie e dei figli mostrano chiaramente che l'odierna versione secondo la quale l'ex-ministro * Ro™ non avrebbe pensato a tognersi la vita, non è esatta. Le lettere invece tradiscono chiaramente il pro rjosito del suicidio 11 Presidente dà'quindi lettura di un protocollo che l'attuale vice-presidente della polizia di Vienna. Presser, com- Pilo in base all'interrogatorio al quale sottopose il Rintelen prima che l'im putato manifestasse i fenomeni di em- goUa sopravvenuti per effetto del cólpo di rivoltella; il Presidente incomincia uno stato d'animo che oggi non t_ prebbe analizzare. l II Presidente ribatte osservando cheìt"aqnrnsvtnsslcf,01^6 W dR'mb£nn° traapmstrdlP Rfa°ate d^taned^al1 meffl'S in trS»tu1STSi MSla benché si rimprovera fatto il mio nome. i0„w„ co^ Jgg dovevano Vnfare^.n nome che d *„°J?^°^ aPPafis seoIa"Tn, °n?neropT hit ^o £?:fgfc „ai,Vn «tiria Tdott Pfriemer s W»™?...ne,!a. 8*}!%Jl .?ot*:_?.frie.m.e.r • a organizzò una rivolta, io venni nomi £° ^T^rc^Si6!1 K è^^^mn^^M^^--ac t„_„ ^JS^SS?p^SSh ^o mai avu^to coniati socialisti. Non so se 1 vi luodc il tulli i mnMiucuBuwauaui j. ut tavia le mie relazioni erano di carat- I&"nai80S^I0rt^,mla ^ibbfrimires'-1 ^nalsociahsta^ ma.10^ ebbi 1 imp res , . . ■ . ■ ■ -.- ■ ■ sione_ che egli fos e^un statizzante»., è recato da lui all'HotelrSi»S sasps^sstfsp spose che s sarebbe prima. Informato). i Pres.: Dunque ei parla per la se- conda volta della vsita di quest uomo, e non vuol dire come si chiamasse, i Imp.: Dichiaro che non me lo rlcor- 1 do. Se però QueUo^ che_raccontal_ aj|jdott. Presser è esatto, non vedo nellaljcosa nulla di riprovevole. Ammessa ^j l'ipotesi che abbia cominciato a con-] fessere, avrei potuto fare il nome an-che di quell'uomo. !Pres.: Si può tuttavia dedurre che lei non abbia voluto pronunciarsi in una ! faccenda così discreta. Opera di mediazione? L'imputato osserva che è puerile ri-s tenere che egli abbia ricevuto un ri- voltoso nel vestibolo di un albergo. Pubblico Ministero: Ma non è prò- ■ ruuuutu "j- » t**-, P*lo necessario che si sia trattato * iun ribelle. ! Imp.: Note, che anche il P M. adesso | ammétte la possibilità che non si sia 1 trattato di un ribelle. : P. M. (interrompendo): Però di un ,organo di collegamento. Imp.: Vorrei tuttavia sapere che cosa ! c'è di grave se qualcuno mi prega di compiere opera di mediazione. Sopra-i tutto vorrei sapere se nella situazione] tdescritta, chiunque non avrebbe rlte- mnuto doveroso di adoperarsi a favore!ludella pace, dato che ne avesse avuto ■ pa possibilità. a Pres.: — Ma se io adesso le doman-!gdo di precisare: la visita in questione'• pha avuto luogo? lei che cosa risponde ?! lImp-. _ Non posso ricordarmelo. ItPres . _ Ma come fa a dimenticare!lun fatto cosl importante come la vi- sita di una persona che desidera invi-imtarla a fare da mediatore ? I tImp. : — Purtroppo io ho sempre i asofferto di amnesia e la embolia ha in- j gdebolito la mia memoria ancora di più. i cpres.: _ Su questo si pronunzieran-1 cno i periti. L'uomo le disse che le cose; BLa visita deve essere avvenuta verso I avia visita aeve essere avvenuta verso talla Cancelleria andavano molto male. le 15, prima che venisse da lei il dottor Funder. I ribelli si trovavano al palazzo della Cancelleria già da due ore. Un estraneo non poteva in nessun Lcaso sapere che la situazione fosse cosl j tgrave ed io devo dedurre che si trattasse di persona iniziata. Imp.: — Questo non lo posso giudi- , . , caE? Pe ohè »">.nT°fn° .f «a.: — Ma io le faccio notare che Sìa nell udienza di sabato lei ha detto che si fosse abusato del suo nome alla epoca della sommossa Pfriemer. Dato che già una volta è accaduta una cosa simile sarebbe stato molto opportuno correre alla Cancelleria e dire che, se qualcuno abusava del suo nome, la sua coscienza era tranquilla, e che lei con quelle persone non aveva nulla a che vsndpcalv«lgvedere. Imp.: Ma io non avrei potuto ar- rivare fino al palazzo della Cancelleria perchè per la strada mi avrebbero fer-s mato. La gente avrebbe detto: anche; Rintelen è qui. E d'altro canto se io qavessi lasciato l'albergo e qualcuno cavesse telefonato a sentire che io non; c'ero, i sospetti sul mio conto sareb- : mbero accresciuti. Un panegirico del difensore l, cA questo punto, essendo l'imputato■ tun po' stanco, il Presidente concede una pausa. I vAlla ripresa il Pubblico Ministero i cchiede fra l'altro: — Perchè nelle let- ltere di commiato lei non ha parlato ; qdella visita deU'ignoto? Nel corso del- sl'interrogatorio col dott. Presser, lei ha lben fatto cenno a un individuo del qua-! ele non voleva fare il nome; se si trat- »tava di cosa innocente, perchè non ha.anlM?" n°me deI1'individU0 ta ^qUiefpr_ A quell'epoca si ar^stava- Lno tutte le persone che avevano avuto crapporti con me. Perciò se lo avessi dnominato, l'uomo, sebbene innocente,! sarebbe stato tratto in arresto a sua volta. Avrò poi l'occasione di raccon- atare in qual modo si siano arrestate dnumerose persone senza alcun motivo, lP. M.: — Ecco una spiegazione. .LA questo punto il difensore avv. Klee msi alza per fare delle dichiarazioni: il dsuo discorso è tutto un'apologia del- al'imputato. Fra l'altro il Klee dichiara eche nella lotta contro il comunismo, bpRintelen è stato Stó^ te' ^ ^ 81 deve a lui se la Sti~ ria. e forse l'Austria, non sono state SflSi^Sm^^» dal Soverno viennes5 di sgomberare la W ma il dott. Rintelen, che era ca-, ottano provinciale della Stirla si oppo-Lse con Wte le sue energie e distribuì arati e munizioni ai patrioti messisi a ! è~elrcso oenemeHto'dei cìeroTde"! ^mmte nette: dopo i armi e munizioni ai patrioti messisi a| combattere per la libertà. Rintelen si, , .-s « , — "era, egli è cosi ncco e cosi povero co- In [1111111 n ce o _ una lunga car-' »<> si deve al fatto che in Austria mal| ^ ^ politica nel corso del-, si ■ ' ■ ■ tv,» ■ .- nM] y nome ™>« quale candidato al posto di; p ì ij sentinella svenuta ! Infine egli desidera che 1 penti psi- chiatrici indaghino per ottenere la prò- va che Rintelen non ha voluto ucci-1 |dersi_ e che egli si sparò un colpójwn-1 ltro il petto solo in un momento d'ira;'^'altronde l'imputato è un arterioscle- rotico. Mentre il difensore pronunzia qUeste parole, una delle sentinelle, nel- (a saiai colta da Improvviso malore, ca- de a terra lasciandosi sfuggire dalle mani il fucile con la baionetta inasta corridoio, rinvenne rapidamente; tut tavia l'episodio ha allarmato l'uditorio. s H Pubblico Ministero, prima che Vu dienza venga nuovamente sospesa, dichiara di opporsi alla richiesta del difenaore riguardante la dimostrazione y;,v; i.™„„™_.; j„r:«,„,,iotr, deHe ben^ A" urli enza pomen aiaiìa. 11^ri e *ia en te dichiara che sono ^teac oliere proposte della difesa e del Pubblico Mi nistero, tranne quelle riguardanti ipe riti ohe dovrebbero indagare «d arte riosclerosi dell imputato e sul suo ca. rattere irascibile: di ciò si pallerà più avanti nel corso del processo i Ha quindi inizio 1 interrogatorio deu testimoni, e per primo compare il commissario di polizia Leo, che ai 26 di luglio esegui all'Hotel Imperiai una perquisizione nella stanza di Rintelen alla presenza del direttore dell'alber- go. La perquisizione portò alla luce pochi documenti: il passaporto dell'imputato e una busta con due bielietti che segnalavano delle chiamate te- lefoniche. Il teste Kraus, direttore della Siemens, interrogato in merito ai rappor ti fra Rintelen e Dollfuss, dichiara di aver avuto occasione di parlare dell'argomento, sia con il defunto Cancelliere che. con Rintelen e di aver potuto accertare che le loro relazioni fossero Buone' Pres.: — Ma questo non si riferisce all'epoca anteriore alla nomina del Rin telen a ^^5.^ a R0ma? a ministro a Teste: — Sissignore, L'azione dell'imputato al 25 luglio L'ispettore di polizia Jellinek, altro testimonio, ai 25 di luglio era di ser- grida? vizio al palazzo della Cancelleria; la sua narrazione dell'arrivo dei nazisti nel Ballhaus è nota da processi precedenti. Allorchè egli ha terminato la deposizione, il difensore gli dice: Adesso ci racconti tutto quello che si riferisce al dott. Rintelen. Teste: — Alcuni minuti prima delle 15, si presentò un ribelle che vestiva l'uniforme di maggiore e mi disse: « Fra breve sarà qui il nuovo Cancelliere dott. Rintelen; bisogna rendergli gli onori militari. Pres.: — I ribelli non lanciavano Teste: — Sissignore: gridavano «Viva Rintelen », « viva Hitler ». Pres.: — Lei non si è reso conto chesi trattasse di un colpo di mano? Teste: — No; solamente al sentire queste grida, capii che la cosa non era chiara e che si trattava di un putsch. Pres.: — Per quanto tempo lei è ri mast° prigioniero ? Dalle 13 fino alle 20, ai- Teste: l'incirca. Pres.: — I ribelli non hanno chiesto che il dott. Rintelen partecipasse a trattative per la loro ritirata? Teste: — Non lo so. Io ho soltanto visto che alcuni di essi erano molto ec citati per il fatto che il nuovo Cancel liere non era venuto. Non so ripetere quello che hanno detto. Verso sera sce sero all'improvviso dai varii plani dei la Cancelleria, si raccolsero nel cortile e buttarono le rivoltelle in un automo- »ue. -j^™. , ¥ . pres.- — Non gridarono che Rinte- ^TeitST^tt^ ^sentita LeflefS^att comunicato cne u nuovo Canceiiiere dott_ Rintelen sarebbe presto venuto? Teste: — Abbastanza buono, jj teste von der Lippe, che succede aj precedente, ha soggiornato a Roma da] novembre 1933 fino al gennaio dei l'anno successivo, ed ha frequentato la Legazione d'Austria, ed era altresì a mico dello studente Spitzy. Alla doman da del Presidente, risponde che si recò a Roma e per banca. Pres.: — Lei ha mai appartenuto al partito nazional socialista ma per vedere un po' di mondo: far pratica volontaria in unaTeste: — A dire il vero no; ma am- mafeaSil1 £ risponde evasiva-sulla Wgg m«nte . .t ... L 11 presidente esiste, quindi. domanda se lo Spitzy fosse un na^o nalsociaiista e allora U teste_ripete «nghl ttHMjg quindi « °"e il suo amico prima militò nei alcuna mesi prima della soppressione. Il Pubblico Ministero nemmeno sii|£»™»£ T^ftT , mandare di più». perficiali non appagano e si suole do- mandare di più». n ^ste rispo de che to Spitzy Ven-; ne a Roma da BerUno dove aveva la- ì&é .«MS! dovuto ottenere un permesso per re- caral Roma, avrebbe dovuto a mag- „10 motivo spiegare che cosa voies- '? rare in italia 1 %,„»_. » „< esulta eo-u1 stu^ya' fa meleorologia, àncne's..^ava' „,iV^etaauvn mo wa^ nTiZltn P. M. : — Ma questo lui poteva farlo anche a Vienna ed a Berlino. Come faceva a studiare a Roma, non conoscendo l'italiano? H teste risponde che lo Spitzy pren.più. E aggiunge che lo Spitzy, a Ro-ma, frequentava oltre la Legazione d'Austria anche una famiglia italiana di nome Lancillotto e il Ministro di Austria presso il Vaticano. Lo Spitzy lasciò Roma ai 24 di luglio. L'ultimo teste della giornata e il cu itUlomo lesie aeua eiomuia e 11 cu- dell'amputato dott Ermanno Wn. t e A norma dei COdice austriaco ^i di parentela, egli pò- noye ^ domam mattina. ]t | u trebbe sottrarsi alla deposizione; tuttavia dichiara di voler disporre. Sic come però l'imputato è molto stancol'udienza viene sospesa e rinviata alle tina. Italo Zingarelli