La trasmissione delle opere dai teatri

La trasmissione delle opere dai teatri QUANDO CI SARA' LA TELEVISIONE La trasmissione delle opere dai teatri Contro la Direzione francese della T, Si F< ha scritto un articolo nel Ménestrèl A. Machabey, e ha notato che mentre in America, in Inghilterra, in Germania i televisionisti son già migiiaia, poiché gli apparecchi ricevènti son° m vendita al pari di quelli della radio, e i Ministeri e le società privah;mco stabilit0 eml88ionl reg0ìari e accurate, in Francia invece si troveret>bero appena cinque o seicento posti di ricezione nella regione parigina, costruiti s.d iniziativa di dilettanti, spesso con mezzi rudimentali. Colpa | dell'Amministrazione francese sarebbe ; 1uella di aver permesso soltanto due. emissioni la settimana, in ore inco-iemissioni la seLuniaua, in ore meo-! interessa non tanto per questa ?u.ncla- .<ìu.ant° ,P.?r le: considera* un obbiettivo troppo piccolo, di tra- j scurare l'organizzazione delle trasmissioni. Ma l'articolo del Machabey, che è imo dei più eruditi musicologi francesi, autore di importantissimi saggi sto- deioni delle relazioni dèlia musica con la televisione. Fatta l'ipotesi che in Francia si provveda sollecitamente a stazioni e a regolari trasmissioni ottiche, doppiate sonoramente, egli si domanda quale vantaggio ne avrebbe la musica e risponde che l'utilità sarebbe considerevole. L'uditore spettatore La vista, egli dice, dell'orchestra e del direttore concorre alla percezione : dell'opera musicale. Da una parte han- no esagerato alcuni mistici e snobisti ' nell'affermare che la musica meglio | s'ascolti cogli occhi chiusi. Dall'altra, parte hanno esagerato alcuni diretto-: & d'orchestra, sia nella gesticolazione freneticaj sia nella quasi immobilità, i spesso il sesto del direttore rappreseli-|ta nello spazio l'indicazione, il com- mento, spesso il segnale della logica ! *» 'e varie interpreti tutt0 dò è molto utUe an'Uditore spet-l tatore. [ in quanto alla diffusione del teatro: musicale tutti saranno d'accordo nel : riconoscere l'assoluta superiorità della trasmissione ottico-musicale su quella attuale, che, priva dell'elemento visi- vo^ percje anche gran parte della so stanza teatrale. La sintesi che preci semente è la caratteristica del dram m« musicale resta dissociata e privata della ragion d'essere della musica; la quale, ciò malgrado, si giova della sua propria logica, ma resta spesso incora- rr^nsÌI3ÌÌ?_aLV.^sc"l^lor^_5_2_Ì*£"?IÌ:..°" pcTa nell,a sua Parte rappresentativa, La tc evlsIone rimedierà efficace-=L^ j^°&r esperimenti di piccoli palcoscenici, larghi tre o quattro metri, con due o tre personaggi. E' un punto di parten za e «sogna sperare che non ritardi troppo il giorno in cui la musica di ^^rtP^e3^tJ}J^B^Ìf^r%^:i ficme cJm-la "P""3"210"6 °.ttica dellascena sara questa applicazione scien- tifica un elemento di "concorrenza com merciale allo spettacolo? Probabil mente no. Televisionare un'opera non equivarrà rappresentarla a domicilio, ma piuttosto eccitare nella moltitudi desiderio di recarsi a teatro Dcr "c " ?.?s „..,...^ recarsl A teatro pei cercarvi quel! atmosfera particolare [iella co„et{ivttà che è p,.opi£5a all'epe- ra teatrale. n Machabey propone, anzi, di non limitare la tr.ìsmissione alla vista del- Ila scena e del direttore d'orchestra. ma ampliarla con visioni del teatro e l!el PuWlco. durante gli intermezzi ma"-£riori Darte deeii ™fKV SpeSo anche queHo dGÌ corridoi affollati delle sale d'aspet- to brulicanti di abiti eleganti, delle sfolgoranti uscite dal teatro, del rico-noscimento delle persone più note, ecc. \ ste possibilità siano . se i programmi de" (continuino ad essere mediocri, come egli li giudica, se non si cominci per • t£mpo a islMll,.a j futurl cuntnnti e at tòri nella tecnica soeclale del Lrj3'.imc:juu ucue rei miiic yiu uuic, ci_u.Ma sembra al Machabey che tutte que-loTropriò Tupcrnuer* radio francesenuovomezzo di trasmissióne. Come è avvenuto per il cinematografo, occorrerà studiare una tecnica nuova. Occorre perciò che le persone più in-teressate alla musica, i compositori, .direttori, i cantanti si convincano che ;ia televisione è. fra i mezzi meccanici n'ultima leva destinata ad allargare l'c Iducazlone mu binandola ali ù allontanandola dalla n'z,onedeUa mu8,ca- destinata ad allargare le-isicale del pubblico, avvi-e grandi forme dell'arteindustrializza Ancora Kandel e Bach H.indel e Bach sono i temi ancora preferiti da molte grandi e piccole stazioni europee. Le ricorrenze non sono dunque l'oggetto di convenzionali e platoniche commemorazioni, ma offrono 1 oce isione di .ostrare quanto sia quasi ermeneutico, il piti astratto, e l'ultimo fra i colossali compiuti da Bach. Questi, nei supremi anni della sua attività, quasi concentrandosi nel profondamente sentito, insieme con l'omaggio ai maggiori artisti, il dovere della diffusione della cultura. E questo dovere, nel caso di Bach e di Handel e dell'attualità radiofonica, non si e limitato alla ripetizione di opere già no.issimc, ma ha tentato anche ardui compiti. Per esempio le stazioni di Radio Parigi e quella della Radio svizzera italiana osano una trasmissione che, per la sua eccezionalità, sorprenderà anche le persone colte. Niente di meno che l'Arte delta fuga lavoro sua attività, quasi concentrandosi nel «« Btótóro e della sua te- cnica, attese alla composizione di un ciclo di pagine neppur destinate a questo o a quell'lstrumento, ma sintetiche e simboliche, destinate all'intelligenza e alla vista degli eruditi. Non perciò fece cosa scolastica. E la lasciò "cosi come l'aveva redatta, testimonianza della sua più elaborata concezione dell'arte: Una ventina di pezzi nei quali il contrappunto è trattato nel modo più arduo e fantasioso. Quest'opera, che è stata variamente intesa nel corso del secolo scorso e in questi primi decenni! del ventesimo, ha tentato parecchi musicisti desiderosi di trasferirla dalle carte agli strumenti, di realizzarla sonoramente. Ai più modesti tentativi segui, alcuni anni or sono, t ."ilo p»ù radicale di Wolfango Gràoser, un musi- cista zurighese, nato nel 1906, spentosi violentemente nel '2S. Egli strumentò alcuni pezzi per organo solo, altri per archi, legni, trombe, tromboni e or sano, altri per quartetto d'archi, altri per varie combinazioni. Tale strumen fazione, stampata dalla Società Il chiana nel '27, e nello stesso anno eseguita per la prima volta a Lipsia, destò grande interesse e vivaci polemiche. E' ! la stessa che Radio Parigi, alle 18 del 3, lcdmnpcvvnvLcdsdltccle Guaniguès. Audizioni, dunque, del [più alto interesse : Handel è anche celebrato da Boro-1: munster. che alle 16,30 del 3 esegue l'o-i I ratotio Belsazar, e da Huizen, merco-I I ledi, alle 21,10. A sua volta Bach è ri-1 ■ cordato da Oslo, domenica alle 20,-10, da Lipsia, con il Concerie per quat- no clavicembali, 21,30 del 3; da Co-;penaghen, con la Cantata da chiesa n. 73, diretta da Fritz Busch; da Co- l; Ionia, con frammenti del Clavicembalo., ben temperato. 6, ore 20,45. | Un'opera poco nota di Mozart, dove ìc'è Qtialche b^lla aria, Il re pastore.è j divulgata da Beromunster, 7, ore 20,30. i ,.i..„„o,-,a ci .acwov, „„i Ir>Bo^ Ter. ,. !1 famosi mteimezzi di Lulhj

Persone citate: Bach, Bach H., Boro, Fritz Busch, Kandel, Mozart

Luoghi citati: America, Francia, Germania, Inghilterra, Lulhj, Oslo, Parigi