L'irrequieta Carlotta Aglae duchessa di Modena

L'irrequieta Carlotta Aglae duchessa di Modena L'irrequieta Carlotta Aglae duchessa di Modena drIl duca Filippo d'Orléans, Reggente ndi Francia, non fu, almeno per quanto criguarda la prole femminile, quel che lsi dice un padre fortunato. Se il figlio nLuigi, duca di Chartres — che fu non- qno di Filippo Egalité e bisavolo di Lui-.tgi Filippo, re dei Francesi —- non fe- gce parlare di sè (e in verità c'era ben Mpoco da dire) le figlie Maria Luigia, , h \Ca raRi?v 'r,ln espettivamente duchessa di Berry, ma-1 damigella di Chartres e madamigella di Valois, diedero un gran daffare ai, cronisti e al compositori di cnnzonelte I de di epigrammi della Reggenza. icLa vita della prima, secondo Saint- idSimon, fu un insieme di altera gran-\ddigia e di bassezza e servitù vergo- ! bgnose. Fortunatamente mori giovane, ; !appena ventiquattrenne, e cioè in una i ietà nella quale i trascorsi, per spinti) che siano, hanno ancora qualche gra-j ' Madamigella di Chartres, seconda! figlia del Reggente, aveva preso il velo!encl convento di Chelles — di cui più0tardi divenne badessa — due anni pri-! ama della morte prematura di sua so-,trella. ma la sua vita monacale, stando ;ealle cronache, non ebbe nulla di mi- qstic0 | fsurComunque, nel 1719, la religione e fla morte avevano tolto di mezzo due idelle ingombranti figliole del Reggen- ! cte. Rimaneva la terza, madamigella di ^Valois, della quale, benché non avesse nche diciannove anni, sua nonna potè-'nva scrivere: r essa non ha nessun buon emovimento, non si preoccupa punto di 'suo padre e pochissimo di sua madre,, cmi detesta come fossi il diavolo e odia'tutte le sue sorelle, insomma ò falsa, mbugiarda e terribilmente civetta ». s di questa principesca eh» andò .P0-ivsa nel 1720 a Francesco d'Est* e turbò! Un pacco di vecchie lettere 1935> <*? e la "uova sene della tecentesea :> fondata da Salvatore di Giacomo. Sinorale notizie relative a '0% '"'questa non indegna nipote della signora di Montespan (sua madre era unafiglia legittimata di Luigi XIV e della cèle-|I vecchio ormai di più che mezzo secolo !'e, come dimostra il Brunetti, discreta-1 mente inesatto, Il Brunelli non ha avuto bisogno di ricorrere a queste fonti che in misura minima: un caso fortunato ha messo a sua disposizione tutta una nuova, in¬ ]sospettata documentazione, di cui egli !si e valso con intelligenza e leggerezza ili mano. Si tratta di una ingente quantità di lettere inedite, indirizzate da vari corrispondenti, in gran parte reggia- ni 6 modenesi- ad Antonio Vallisnierl, I scienziato insigne, professore all'Uni versila di Padova e uomo enciclopedico |tenuto in gran conto dal mondo erudi |to della prima metà del XVIII secolo a ^! perone' dftlmpo'TSeTett^ il !,, „ ,,• r-„ , t» \ , , • ■• nome di Carlotta Aglae d'Orleans di ventata principessa c'Este, quelli d. suo H rancesco' Uel Duca Kmaldo 8110 \ I!antloii KU questi fogli ingialliti, deve aver avut0 l'impressione di vivere gior "° per S'orno la vita della sua eroina, ]316™ d.UCa RinaId0' che non dimenti-cava d efetre stat0 ^^e. l'aveva\f°SÌ re=olata: ' aIzalsi P« t<=™P° Per \U meSSa' PraMZ° a"e p0i Una paS" |sejrgiata o mia trottata, cena alle 8, e Suire di noia e invocasse con tutte lè forze dell'animo la sua nnrn Pai-io-i rh0 1UIZL uul animo ia sua cai a .fai igi cne, a tante miSlia di distanza, doveva ap- P«'l»'Ie come un paradiso terrestre dal quale una maligna potenza l'avesse scacciata. Un amore di gioventù Parigi si era molto occupata di lei T™0 C01'Se SULSU0 COnt0 molte chiac ere C Parecchle dl °.uelIe canzoni che, mspndlcper dirla coi de Goncourt, « soulagent, à certains moment» de l'histoìre, la bile de la Franco ». Quando la Principessa Palatina parlava de « l'effroyuble coqnetterie de M.lle de Vaiois » si serviva d'un eufemismo. Le relazioni scandalose della principessa Carlotta col du- j ca de Richelieu avevano fatto per pa-!recchio tempo le spese delle conversa-1 zioni parigine. Si sapeva, o, per lo me- !no, si affermava che quando il bel Ri- chelieu era stato messo alla Bastiglia, Carlotta, corrompendo i carcerieri, era, riuscita a penetrare nella fortezza per consolare il prigioniero. E' probabile iche questo amore giovanile, nel quale Richelieu non vedeva che la possibilità di aggiungere un nome al già lungo elenco delle sue conquiste femminili, fosse invece per la giovane principessa, meno corrotta di quanto la giudicavano 1 parigini, una grande passione. Certo : essa dominò gran parte della sua vita e, se si deve credere all'estensore della ■ Vie privée du niurcchul de Richelieu» : | eclita a Parigi nel 1791. che fu un certoi Soulavie, ne determinò l'avvenimento I (piu importante: il matrimonio che fece' U lei prima la principessa, poi la du-, jcheimi*M ModelTa. Infatti essa si Sa- ^ , ta a Francesco ,ri.-vt„ „„if,„. u » -, * ^ste sol auto perche questo tu .1 prez- '™ posto da Filippo dOrleans alla libe- razione di Richelieu. La venta e che !a f i "onna dl Carlotta, scrivendo: ..Vorrei clle e^sa tosse s'a sPosata e assai lon-. tana dl 1U1 Per non sent"' P1U P"'lare U1 lel » esprimeva un desiderio comune !a tutta la ^miglia del Reggente. ( Questo1 desiderio fu esaudito il 12 feb-; ;braio 1720: quel giorno, alle Tuileries, 1 Francesco d Este sposo per procurai Carlotta Aglae d'Orléans. Dopo la cerimonia, Luigi XV, uniformandosi ad un'antica usanza, fece salire la sposai dò! suo l'olle desiderio di tornare a Parigi. Sempre secondo il Soulavie, il bel nella carrozza tirata da otto cavalli con cui essa doveva viaggiare verso l'Ita lia, e ordinò al cocchiere: '< A Mode- . nel». Carlotta procrastinò la partenza quanto potè (sino all'll marzo), poi trovò mille espedienti per tirare in lun g0 il viaggio, tanto che non giunse a Modena che alla fine di giugno, Richc|leu le gtava re neI cuore e nuasi certamente era la causa prima , duca fet;e una rapida apparizione alla c,0^,c estense travestito da venditore d,1 ll*>ri f />"'"' donnei- «" néritier au due de Madène». Lavventura è bella, ma bisogna dire che le asserzioni del Sou !avie vanno accettate con beneficio di inventario, Si aspetta Ufi erede t~ Mode"a i dissapori tra gli sposi e. tra <3"«*i e il duca Rinaldo comin01?1;0"0 .subito. Carlotta non sapeva adattarsl a"a vita mediocre della corte esten*f dov« tutto lo Pareva odloso e ™esc>Jino. II rammarico per tutto quoI1° cno a*eva ,'n P,atna 3 faceva acerbissimo. D altronde ogni suo tentativo di introdurre qualche usanza nuova che valesse ad affrettare il ritmo della vita modenese, si ur fava all'ostilità sospettosa del suocero, il quale non tardò a farle intendere che il padrone era lui. Il duca Rinal ^° fece capire altresì alla nuora come non gli andassero a genio le cenette notturne e i tavoli di « biribisso x> che essa organizzava di tanto in tanto e '-orno disapprovasse la sua dimesti cheswi con le donne più malfamate della corte. Anzi, una di queste — la marchesa Levizzani, «donna di pensieri torbidi e poco ben regolati » — ivenne a,,ontanata da Modena- ! A!l0!'° fu ,a guerra: Francesco, che _ Parigi, mandò a Modena consiglieri e paceri, 'ma con poco costrutto. Un altro fatto aggravava la situazione: Carlotta non accennava a dare un !fÌ6","a casa CSten?e' La Sranduches|Sa dl Tos™na. sua zia- al momento del !Si\sa come o-icVt'ul* ima frase rispon1 des",e alle convinzioni di Carlotta- ma , o l o 0 e , più radicalo della zia, essa cercò da principio di evitare ogni intimità con lo sposo sperando cosi di giungere all'annullamento del matrimonio. Ne nacque una situazione scabrosa che provocò dicerie e malignità di ogni genere e che i! confessore francese della principessa riassumeva affermando .: che il principe amava sua moglie per quanto ia sua abilità non corrispondesse alle sue buone intenzioni ». Le cose giunsero a un punto tale che il duca Rinaldo pensò a dar moglie al suo secondogenito Gianfederico per assicurare in qualche modo la discendenza della famiglia. Fu anche organizzato un pellegrinaggio dei due serenissimi sposi a Loreto per vincere la « malia » da cui il principe Francesco si credeva colpito e del quale Carlotta pensò di approfittare per indurre il marito a ricondurla in Francia. La coppia infatti risali da Loreto a Verona, ma qui dovette fermarsi perchè sia il duca Rinaldo che il Reggente, con perfetto accordo, rifiutarono il loro consenso al progettato viaggio a Parigi. I serenissimi se la spassarono per qualche tempo tra Verona e Venezia, poi, dopo un simulacro di riconciliazione col vecchio duca, rientrarono nello Stato modenese, ma per vembre 1723, nacque finalmente il tanto sospirato erede. L'inguaribile nostalgia di Parigi Ma nulla poteva strappare dal cuore di Carlotta il ricordo della vita parigi- na. Suo padre era morto il 2 dicembre 17"3- Rkhelieu si era ammogliato, i fi lgituoli crescevano di numero d'anno in viagdella sua ropria iaggi, a _ varie |àS£e?»I riti'rò"'per qualche "tempo in "lJICI"-; s ' ? u. - - n. • | convento. Ma linvocato ritorno a Pari- 'gi continuava ad esserle interdetto. . Luigi XV non m meno fermo del Reg- ge„ie nei vietarle di avvicinarsi alla ca- pitale francese. E ciò induce giustamente il Brunelli a pensare che tanta severità dovesse avere una causa ben più grave che non la relazione giovanile di Carlotta col duca di Richelieu: Ci volle la guerra della successione di Polonia, scoppiata appunto in quell'anno, e la conseguente invasione del ducato di Modena da parte dei francesi che sospettavano il duca Rinaldo di parteggiare per l'imperatore, perchè Carlotta potesse, ospite punto gradita, j rientrare a Parigi. E li, nel 1737, le !6iunse la notizia della morte del suo1 cero, che la faceva duchessa e sovrana !di Modena. Per opera sua, sotto il governo di Francesco III, la capitale del Ducato , diventò « una piccola Parigi », ma ciò r non le fece dimenticare l'altra Parigi e quella grande, dove tornò non appena una nuova guerra, quella per la succesà sione d'Austria (1740-174S) gliene of- fri l'occasione. Nò la pace di Aquisgra na che restituiva a Francesco III lo Stato modenese, occupato durante la guerra da Carlo Emanuele III di Sa : voja, la indusse a tornare in Italia. Già precocemente vecchia, cosi obesa che bisognava portarla in poltrona nel suo : appartamento per evitarle le fatiche i delle scale, essa si ostinava a voler bril I lare alla Corte di Luigi XV, dov'era a ' malapena sopportata. , Ricomparve per poco a Modena nel ^ncèsc<^fs e^a^abbondantemen t. consóla"o ^u"eua aMe^com^ dì" consolalo utua sua assenza, come ai- mostrano i figli naturali che, nella sua discendenza, si affiancano a quelli le fittimi. Carlotta, che si era inimicata tutta la Corte, fu accolta come una . straniera. Allora si rimise a viaggiare portando ovunque la sua scontentezz e a poco a poco l'eterna, inguaribile 1.0 (stalgia la risospinse verso la patria la -; sua Parigi dove morL u 19 gennaio , 11761, senza lasciare dietro di sc altri ai d ai Cesare Giardini rimpianti che quelli barocchi ed ipocri* ti delle orazioni ufficiali.