Il Patto romano per l' Europa Centrale insieme indivisibile di garanzia di pace

Il Patto romano per l' Europa Centrale insieme indivisibile di garanzia di pace LA CONCLUSIONE DEI COLLOQUI DI PARIGI Il Patto romano per l' Europa Centrale insieme indivisibile di garanzia di pace Parigi, 23 notte. Dopo un ultimo colloquio svoltosi fra i ministri austriaci e Lavai, alla fine del pomeriggio l'ufficio stampa del Ministero degli Esteri ha diramato il seguente comunicato: « / Ministri francesi e austriaci Itanno proceduto in comune ad un esame della situazione generale, con speciale, riferimento alle condizioni clic permettono di prendere in esame lo sviluppo della fiducia e del rinsaì(lamento della pace nell'Europa Cen troie. ìlei riconoscere i vantaggi che tutti Essi si sono trovati d-accordo,. 1 . , . , . ...riconoscerc l vantaggi clic tutti i Paesi interessati devono trarre dal- to conclusione, in uno spirito di coni-] , . ,. , , , ,..„ „„»„*,•,.„ erì1»: eguaglianza, del patto relativo aWEuropa Centrale, di cui le con- rersazioni franco-italiane di Roma Ihanno posto i principii. Essi si sono felicitati dell'accordo dei governi francese e britannico per considerare ciuci progetto di petto come un demento di sicurezza costituente, còii gli altri atti di carattere regionale, un insieme indivisibile di garanzie di pace suscettibile di facilitare i regolamenti dei problemi generali ancora in sospeso. Indipendentemente dalla Uefa ripercussione che un tale regolamento non può mancare, di avere sulla situazione economica del mondo, essi considerato i risii li mi un1r' , (fan già ottenuti |con le convenzioni intervenute in fa-,Ir campo fra l'Austria e vari Stati ' V„ ,„ ev„,,„;„ d'Europa, fra CUI la Francia, « Desiderosi di assicurare nellor-Udine intellettuale un nuovo progres- so delle relazioni amichevoli della „ . , „, . . . . „.„ Francia e dell Austria, ess, sono sta- ti d'accordo per intraprendere pros- s'nnamcnte i negoziati onde sviltlp- narc Ira i due Parvi i contatti e alipare fra laue racsi i contatti e giiscambi nei campi scientifico, artisti- co e letterario ». T1 . , ; Il tenore estremamente generico della nota che pone termine pi col- loqui austro-francesi non consente si farsi, per il momento, un'idea par- ticolareggiata della portata pratica dell'incontro. E' evidente che Frati-na e Austria hanno^ lavorato sullafalsariga degli accordi di Roma cosa che, dal punto di vista italiano eh- mina la possibilità di seri punti in-terrogativi circa le direttive impres se alla conversazione del 22 e del 23 febbraio. Ma è altrettanto evidente che anche i negoziati parigini, come già quelli romani, hanno dovuto tenere conto della necessità preliminare di stabilire esattamente il pensiero dell'Inghilterra sui vari aspetti concreti del problema danubiano, e che di conseguenza nessuna dellesoluzioni contemplate ieri a Roma eoggi a Parigi può considerarsi acqui- za prima dell'incontro fra Schusch- nigg e ì Ministri britannici. Nemmeno dopo i colloqui di Lem- dra, del resto, la questione potràdirsi definitivamente risolta, esseri- do ancora necessario precisate lemtenzioni del Reich, per non par-lare di quelle della Piccola Intesa e in particolare della Cecoslovacchia, che tuttora persiste a mantenere un contegno renitente di fronte alle proposte italo-francesi di Roma. Secondo gli informatori parigini. Schuschnigg avrebbe fatto presente a Lavai il proprio pensiero sulle risposte che converrebbe dare alla Nota tedesca a Roma ed a Parigi circail Patto danubiano. Successivamen> te i due uomini si sarebbero occupa t de e garanz e di esecuzione da ag-tvinnerpre ql P'ittn nrn^ettato a Romagiungere al Patto prognato a RomaaIlo scopo di assicurarne i eincace ap-plicazione anche nel caso d urgenza,ìs'aturalmente tanto sul primo che sulsecondo punto non si trattava diprendere delle decisioni ma unica-mnntp Hi vadiire e discutere dellef"Jhilità discutere deliepo siDilita. ooìiffiS&SS^^Mstabilite in poche ore di conversazio-* *• . mn nnanrlr, nnoViP nvewern nn-nit« ?«nrlr.lo «esitarli ^ottonor-tuto esseno, la necessita, ai souopoi -le da un lato all'Italia e dall'altro al-l'Inghilterra non avrebbe potuto far-le ammettere se non come materia di discussioni ulteriori. La conversazione di Lavai e Schuschnigg è stata ad ogni modo estremamente utile pelle possibilità che essa offre di stabilire un terreno d'accordo con la Piccola Intesa la quale è stata anche essa indirettamente presente ai colloquii austro-francesi Un punto sul quale Schuschniggha insistito è quello della necessitàdi accordare all'Austria parità di dirirti in materia militare. Secondo levoci raccolte stasera, Lavai avrebbe, pur senza impegnarsi, fatto buon viso a questa richiesta del Cancelliere considerando che l'aumento della potenza militare del Reich, e la minaccia che tengono sospesa sull'Austria le formazioni hitleriane esistenti alle sue frontiere rendono le aspirazioni del Governo di Vienna piùche plausibili. Ricevendo la stampa all'HoteCrillon, Schuschnigg ha detto fral'altro: 4 Malgrado le giornate tragiche dellscorso anno, noi non ci siamo lasciatdeviare un solo istante dalla via tracciata dalla nostra missione storica. Quest opera è continuata sotto l'insegna demantenimento integrale della nostrindipendenza politica, tanto all'estercome all'interno, nella quale vediamuna garanzia essenziale della pace. Orè evidente che noi non possiamo lavorare in favore di questa pace che csta tanto a cuore se non rispettandnella nostra politica interna le vere csi;,'enze della nostra evoluzione nazionale. E' per questa ragione che c staleffettuata la riforma dèlia nostra Costituzione e della nostra amministrazione di Stato E qui, rispondendo con uhh sobriallusione all'indecente campagna fata contro di lui dai socialcomunisparigini, il Cancelliere ha soggiunto« Quello che noi stiamo compiendosemplicemente l'adattamento della nstra vita costituzionale ai bisogni l pittimi della nostra popolazione, facendo libero uso riolla nostra sovranità nazionale. Uno Stato che non vuole abbandonarsi non può tollerare in nessun modo una attività politica qualsiasi che in ultima analisi costituirebbe una negazione dei principi sui quali riposa. Il Ministro degli Esteri BergerWal'.lcncgg ha detto dal canto suo: La politica austriaca è dominata da due preoccupazioni: allargare per quanto è possibile il cerchio delle nostre amicizie e collaborare al mantenimento e alla salvaguardia della paco Ispirandomi a queste direttive tracciate dal nostro Cancelliere mi sono sforzato di applicarle alla condotta deh 1:1 politica estera che mi è stata affidata, rendendo ancor più stretti ì vin- col) dj amjcizia annodati dal mio pre decossore e cercando per il paese nuo ve amicizie. Noi siamo convinti che la voriamo per il bene di Europa, inten¬ si°flcando \e m)Slrc dazioni con l'estc- ro anziché trincerarci in un isolamen to che noi ripudiamo anche nel campo economico. Gli accordi conclusi a Roma il 7 gennaio ci hanno dimostrato chiaramente che possiamo contare sull'appoguio della Francia come su quello deli Italia, per sostenere la tesi della nostra indipendenza integrale. Poiché il principio fondamentale della nostra politica è il seguente: l'Austria è e dev'è rimanere sempre uno Stato interamente libero ed indipendente verso tutti. Il Governo federale ha riconosciuto chiaramente che il nostro Stato deve mantenere la sua libertà di azione integrale e la sua completa indipendenza quali siano gli sviluppi futuri della internazionale e la situazione internazionale e la piega che prenderanno gli eventi all'infuori dell'Austria. L'Austria non ignora che non potrà assolvere la sua missione di pace nell'Europa centrale se non tiene conto di questa condizione politica. Noi abbiamo seguito le conversazioni fra U ministri francesi e britannici, svoltesi a Londra, con le stesso interesse e con la slessa soddisfazione profonda con i quali abbiamo registrato gli accordi di ^om& Noi non Mancheremo di contri. buire all'opera comune affinchè gli ac cordi abbozzati a Roma ed a Londra si precisino ben presto, fornendoci la t.or«nlce per una Europa vivente nella ]vwc c lavornntc pcl. la sua ricostruzione economica. Noi sappiamo infatti che il nostro compito sarà reso infi nitamente meno a/.duo tant0 ncIla pa litlca imerna cr)me nelle nostre rela Zj0ni internazionali se l'Europa ritro vera, finalmente, la sua vecchia pro sperità economica ». 1 La seconda giornata del soggior, no parigino dei Ministri austriaci è stata inframmezzata da una colazio ne al Quai d'Orsay alla quale hanno i „ parte ollrc al personale della "-Legazione d'Austria e del Ministero degli Esteri francese una numerosa serie di uomini politici e di notabilità fra cui il Presidente del Consiglio Flandin, il ministro della Giustizia, il ministro degli Interni, il generale Marin ministro della Guerra, il gcn. Denain ministro dell'Aria, il ministro del Commercio Marchandeau, il Ministro delle Colonie; Caillaux pre- ,sidente della commissione delle Fi nanze de] genat0 e Mal presiden te della Commissione delle finanze della Camera Francesco Mauriac, Paolo Maud vladimiro d'0rmes, son ecc Schuschnigg e Berger-Waldencgg proseguiranno per Londra domat fi 6 1 j C. P.

Persone citate: Berger, Caillaux, Francesco Mauriac, Paolo Maud