Napoli-Juventus0-0

Napoli-Juventus0-0 Napoli-Juventus0-0 Dòpo un inizio bellissimo' i campioni debbono difendersi - La grande prova di Monti - Varglien espulso Juventus: Valinasso;' Rosetta, Foni; Varglien, Monti, Bertolini; Depetrini, Cesarmi, Borei, Ferrari, Orsi. Napoli: Cavanna; Innocenti, Castello; Colombari, Rossetti, Rivolta; Stabile, Vogliani, Sallustro^ Gravisi, Ferraris. Arbitro: Scarpi, di Dolo. Napoli, 25 mattino. Il punto ottenuto sul campo del Napoli permette alla squadra campione di Italia di continuare, con rinnovata speranza, l'inseguimento della squadra di testa ed essere pronta a sferrare l'attacco decisivo al momento opportuno. Per la Juventus era necessario che la partita di Napoli non si risolvesse in un insuccesso ed è stato proprio al risultato pari che i bianco-neri hanno mirato quando, riuscito infruttuoso l'attacco in forze portato all'inizio della partita alla rete di Cavanna, hanno pensato che, se era difficile segnare, sarebbe stato più agevole non permettere che gli avversari segnassero. Al pubblico è apparso troppo stridente il contrasto tra la Juventus del primo quarto d'ora e quella del restante della gara o, più precisamente, del secondo tempo. L'inizio dei campioni è stato infatti sfolgorante di brio e di tecnica, ma proprio allora si è palesato quello che rappresenta la deficenza dell'undici bianco-nero: l'attacco procedeva con facilità estrema fino nell'area di rigore napoletana, vi penetrava con manovre eleganti e insidiose, ma, al momento di tirare, sembrava che ai suoi componenti, così lucidi fino a quel punto, si annebbiassero le idee e che ciascuno dei cinque uomini di offesa sentisse il peso della responsabilità di tirare in rete. Manchevolezze all'attacco . Tale deficenza, che apparve lampante in questo periodo, quando di occasioni da sfruttare ve ne furono parecchie, si palesò in tutto il corso della gara quando, di tratto in tratto, il quintetto o, per meglio dire, i due o tre «omini che si mantenevano in posisione utile per minacciare la porta napoletana, aveva occasione di svolgere il suo compito specifico. Certo la decisione non fu la dote più spiccata di Borei, palleggiatore compiuto ma alquanto inceppato quando si trattava di sfondare più che aggirare, e nemmeno ne fecero sfoggio le due mezze ali che, tolta la breve fase iniziale, troppo raramente apparvero in linea con i compagni. Orsi fu, l'unico che cercasse di giungere al costrutto dcptPhclapgitcrNtltQnblubvI biv[dCIGrtv11lrimtgtgpcainr„„„■ „.,„,,.„„„ „„ „„ . -, , Itogni qualvolta se ne presentava il de-jbstro, ma quanto lontana dall'effxcenza i vd'un tempo è apparsa la prestigiosa-ala rsinistra che sopperisce con l'impegno incomparabile alle manchevolezze della forma! Depetrini, infine, se fu preciso, attento, battagliero, si limitò a mandare al centro la palla quando ne veniva in possesso, ma mai ebbe l'iniziativa nel convergere al centro. Buona tattica, dunque, fu quella che la squadra adottò, nella ripresa, di garantire l'efficenza della difesa arretrando la mediana e le mezze ali. Ciò, oltre a rendere molto più difficile il compito del Napoli, aveva l'altro vantaggio di rendere più agevole ad Orsi e a Borei, in un capovolgimento improvviso, una incursione verso la porta di Cavanna. Il reparto mediano e il terzetto estremo assunsero cosi, nella seconda parte della partita, il compito più gravoso. Nè desterà meraviglia se, volendo stabilire una graduatoria dei meriti tra i sei uomini di questi reparti, ci troveremo a fare per pi-imo il nome di Monti. Da tempo il centro mediano bianco-nero è adusato ai posto d'onore nelle citazioni della cronaca sportiva. Essere stato lontano dai campi di gioco per tanto tempo non ha nuociuto al suo stile, e soprattutto al suo rendimento. Sembrava che la palla avesse dei passaggi obbligati, e ivi era appostato Monti, che intercettava, rilanciava, si spostava in avanti ad appoggiare l'attacco ed era a posto quando bisognava difendersi. Il breve periodo di ombra in cui cadde nel finale, dopo oltre un'ora di lotta senza tregua, non può togliergli la fama del migliore atleta in maglia bianco-nera. Anche Bertolini, appena di ritorno in squadra, ha fatto valere i diritti della classe, se pure non è apparso di così pronta ripresa come il compagno Monti. Varglien, alle prese con l'indemoniato Ferraris, ebbe il suo da fare e se la sbrigò per bene. Buona prova, in complesso, nel reparto mediano, che aiutò moltissimo i terzini, in giornata non eccezionale. Foni fu certamente migliore di Rosetta per decisione, tempestività e potenza di rimando. Rosetta ebbe qualche esitazione che non fu fatale alla squadra per miracolo. Valinasso, impegnato poco ma seriamente, se la cavò benissimo, specie nelle parate a terra. dcngtullètgdpnhifitvspnegpbztmtgsnssztrtNGFMnppnlHi_*ll • •!brillante iniZIO dei Campioni Da queste note si trarrà il rilievo ' che la Juventus non era in giornata di vena. Maggiore è il suo merito, allora, per avere saputo volgere vantaggiosamente un incontro affrontato in condizioni non troppo felici. E bisogna considerare che il Napoli era animato da una ardente volontà di riscattare le prove fornite in questi ultimi tempi e offrire al suo pubblico una vittoria ambitissima. Fatto merito agli azzurri della combattività sfoggiata da un capo all'altro dell'incontro, va fatto rilevare come il fatto di mantenere Rossetti a centro mediano, abbia ancora una volta nuociuto sensibilmente al rendimento della squadra. Non è un appunto al bravo giuocatore, perchè egli si è impegnato fino allo spasimo per non sfigurare, ma egli non è tagliato per tale ruolo, e inceppa più che aiutare il funzionamento della squadra. I laterali Colombari e Rivolta, costretti ad allargare il loro fronte di azione, hanno svolto un lavoro ammirevole per continuità. A questo compito hanno dovuto dedicarsi anche le mezze ali, con danno del reparto attaccante che si è visto ridotto costantemente a tre uomini. Di questi tre Sallustro è stato il migliore fino a quando ha potuto occupare il posto di centro; contusosi verso la me del primo tempo, ha dovuto giocare all'ala. Ferraris e Stabile sono stuti molto insidiosi per la porta di Valinasso e hanno creato una infinità di situazioni favorevoli. Superiore ad ogni elogio il terzino Castello, che affina di partita in partita il suo gioco podero-'so e ha risolto situazioni intricatissi- | _„r_„„/.»-« rhe /-.,« me. Cosi l'anziano Innocenti, che con una partita scevra ai peccne non na\fatto rimpiangere per nulla l assenza di Vincenzi. Poco impegnato Cavanna, che faceva oggi ritorno in; squadra dopo un lungo periodo di inattività. I primi minuti dell'incontro sono stati nettamente favorevoli alla Juventus. Partita di scatto, la squadra torinese ha immediatamente preso possesso del campo avversario, mantenendovisi a lungo. Al 4' Ufi lungo tiro di Monti era astutamente deviato da Borei, ma il piede di un difensore salvava in « angolo ». Gli attacchi si susseguivano, ma i terzini napoletani riuscivano a sventare tre o quattro volte la minaccia che si profilava per l'incolumità della rete di Cavanna. Al quarto d'ora il Napoli allentava la stretta e a sua volta fruiva di un calcio d'angolo sul quale Valinasso si esibiva in un magnifico tuffo in angolo sul tiro di Ferraris. Qualche minuto dopo il portiere torinese era impegnato da vicino da Stabile, il quale ricevuto il pallone da Sailustro, stringeva al centro e scoccava un tiro a mezza altezza che Valinasso bloccava di stile. Sul contrattacco ju- ventino Ferrari, a conclusione di una bella serie di passaggi con Orsi, veniiva a trovarsi smarcato a pochi metri] da Cavanna, ma esitava un attimo eCastello, sopravvenuto velocissimo, r/li offiava il pallone appena in tempoa situazione si capovolgeva di botto Stabile dalla linea di fondo centrava n pallone rasente la porta torinese. allustio mancava l'entrata di testa e Gravisi sfiorava la palla senza riuscire a deviarla nella porta. Sullo scadere del tempo sembrava che il Napoli .dovesse passare in vantaggio: Sallustro, scavalcati i terzini, entrava in area di rigore ma, mentre stava per tirare, era atterrato da Rosetta in un tentativo estremo di salvataggio. Sallustro rimaneva a terra contuso e il pubblico protestava reclamando il rigore. L'arbitro faceva continuare il gioco e Sallustro, rialzatosi, cambiava di posto con Stabile. Appena all'inizio della ripresa Rosetta operava un nuovo salvataggio in « angolo » poi Castello doveva intervenire tempestivamente per sfondare una incursione minacciosa di Borei. Al 19' Varglien, contuso in uno scontro con Rossetti, passava all'ala destra, lasciando il suo posto a De Petrilli, e poco dopo Ferraris passava al comando dell'attacco napoletano. Questo mutamento non portava nessun frutto perchè il Napoli pure attaccando in prevalenza non minacciava seriamente la porta torinese. Al 25' Varglien aveva un battibecco con Vogliani e l'arbitro lo espelleva. Anche in dieci uomini la Jtventus resisteva con ordine, anzi non mancava di puntare al goal con tentativi di Borei e Orsi ed era proprio una conversione dell'ala sinistra bianco-nera che obbligava Castello a mandare la palla in « angolo ». Le ultime battute si svolgevano in campo juventino con attacchi senza convinzione degli azzurri .

Luoghi citati: Campione Di Italia, Dolo, Napoli