Bologna-Torino 1-0 (1-0)

Bologna-Torino 1-0 (1-0) BURRASCA SCATENATA DA UN CALCIO DI RIGORE Bologna-Torino 1-0 (1-0) FEDULLO Bologna: Gianni; Monzeglio e Ga- Rsperi; Montesanto, Donati e Corsi; Meini, Fiorini, Schiavio, Fedullo ed Ottani. Torino: Maina; Ferretti e Zanello; Poet, Janni e Prato; Lattuada, Bo, Zaccone, Vecchina e Spinola. Arbitro: Carminati, di Milano. L'interesse della giornata gravitò grlibple,rsu due punti culminanti; su quanto, mavvenne, cioè, al sedicesimo minuto\maqddel primo tempo ed al minuto finale della ripresa. Al sedicesimo minuto del primo tempo il Bologna segnò con una meraviglia di tiro scoccato dal piede destro di Fedullo: questo tiro decise delle sorti dell'incontro. Al minuto finale della ripresa, il Torino vide finalmente comparire l'occasione del pareggio sotto forma della concessione di un calcio di rigore. L'incaricato del tiro sbagliò nettamente il bersaglio. Eseguita, così, senza effetto pratico la punizione, l'arbitro diede, e col fischio e con un segno dette braccia, il segnale di chiusura dell'incontro. Li gazzarra Scoppiò allora inaspettatamente — perchè motivo plausibile più non esisteva — un incidente di un tipo a cui più non si è abituati sui nostri campi di giuoco. Già al momento in cui l'arbitro aveva concesso il calcio di rigore', una scenata punto edificante si era prodotta. 1 aiuocatori avevano circondato l'arbitro, gli uni spergiurando che non v'era stata infrazione alcuna alle regole del giuoco, insistendo gli altri perchè il massimo della pena venisse inflitto. Fu un miracolo se la manifestazione non uscì fin da allora dai limiti delle e spressioni verbali. Da questi limiti si uscì, però, al dcrntgdBrtssbsavSlrcrtmbtvattssmomento in cui l'incontro fu dichia- ! drato chiuso. Attorno all'arbitro, e qmentre sia questi come i giuocatori', ostavano avviandosi al sottopassag' gio che adduce agli spogliatoi, avvenne un piccolo pandemonio. Uno dei guardalinee accorse a difesa dell'arbitro, attorno a cui si affollavano i bolognesi, e divenne fulcro non passivo del tafferuglio, e fra giuocatori petroniani, dirigenti e persone intromessesi per far da paciere, nacque una gran gazzarra. Nessun spettatore entrò in campo, comunque. Fra le assordanti grida degli spettatori la gazzarra durò per qualche minuto, aumentata e complicata anche dal fatto che, netta confusione generale, molti non avevano inteso il fischio finale e ritenevano che l'incontro non fosse giunto al suo termine e fosse stato, invece, troncato a seguito delle intemperanze dei giuocatori del Bologna. In realtà, al momento in cui la contesa fu chiusa si era al quarantasettesimo minuto di giuoco, al secondo di ricupero, quindi, come tempo, si era in piena regola. L'eccitazione salì al colmo e duro a lungo. Ci volle del bello e del buono per evitare ulteriori e peggiori incidenti. E mentre fervevano le discussioni fra il pubblico che non voleva sfollare, il Torino presentò reclamo avverso V esito della partita coMa motivazione di irregolarità di posizione di giuocatori sopravvenuta mentre ai eseguiva la punizione del « rigore ». L'incontro resta sotto l'impressio- cmbftedpPpdritpvhbpsicrmmtpppne di questo grosso e rumoroso ina-]dente finale. Un'impressione schiac-* dante; una macchia. Esso non me-1rttava una simile fine. Non era stato gran che bello dal punto di vtsfa te-|cnico, ma non era mancato di interesse. Non era stato privo di incidenti e neanche di rudezze, ma, tutto sommato, era filato via liscio, si era snodato senza accenni a tempe-1 stanè grossi guai. ^ |A grandi tratti, che di più non me rifa, l'andamento del giuoco era sta to il seguente. Il Bologna, vinto il sorteggio, ave' va scelto di giuocare subito al primo — — - ^ - Ir Itempo contro sole e contro vento. La\'giornata era serena e nuli'affatto,fredda, ed il terreno si presentava in era, viceversa, volontariamente prt- vato di Sansone e mancava del solo ottime condizioni, ma il vento spira va forte sul campo. Un gran bel goal In considerazione delle indisponibilità per ferite, squalifiche e richiami alle armi, il Torino aveva modificato un po' tutta la struttura del suo « undici » e passato Zaccone al comando dell'attacco. Il Bologna si Reguzzoni, che non riprenderà a\uogiuocare che domenica prossima. I mI primi dieci minuti ai giuoco fu- evrono a vantaggio del Torino. TI so- l'ilito impeto, il solito slancio, la solita]qubuona volontà. Qualche situazione vapericolosa, ma nessun tiro meritevo- lole. Poi il Bologna cominciò a snoda-■.dere qualche attacco tenendo la palla] maggiormente a terra e mostrandoj unmaggior intesa fra uomo e uomo. Ed intal 16.0 minuto, proprio su uno di \sqquesti attacchi, giunge ti punto che1*1 decide dell'esito dei novanta minuti di giuoco. Avanzata sulla destra, centro di Meini, tocchi e ritocchi di rosso-blu e di granata, e la palla torna indietro nella direzione del centro del campo. Lì sta Fedullo in agguato. Coi piedi ben fuori dell'area di rigore, la mezz'ala sinistra del Bologna sferra, di destro, il suo tiro. Un gioiello di tiro. Un tiro forte, lineare, che manda la patta ad insaccarsi irresistibilmente nella rete sulla sinistra di Moina. Un tiro che batte ogni obiezione di tifoso avversario. Forte reazione granata, che porta ad un tiro alto di Zaccone. Poi nuova breve serie di attacchi bolognesi. Su uno di essi Schiavio segna, ma l'arbitro annulla il punto per « fuori giuoco ». Deve esser stata cosa di centimetri perchè Schiavio pareva in regola al momento del centro di Ottani. Ed il Torino ritorna al predominio, ma, malgrado V evidente imbarazzo in cui i difensori rosso-blu si trovano per far fronte a sole ed a vento, non combina nulla di positivo. Secondo tempo. Il Torino torna ad attaccare con veemenza e con continuità. V'è un periodo in cui l'intera squadra granata viene a trovarsi riversata nella metà campo avversaria: l'area di rigore è piena zeppa di gente. Su un calcio d'angolo, tutti quanta petroniani, retrocedono a far opera di arginamento. P£tacoMdmbfomme MsumScètodccoè surenfeI contrattacchi del Bologna hanno, così, modo di trovar la via relativamente libera. A metà campo i rosso- AsriArblu manovrano anche con una certa Itofacilità. Schiavio e Zanella s'incon- -< trano violentemente e tutti e due ne escono malconci. Meini segna poco dopo, ma l'arbitro annulla per fallo precedente al tiro. Poi è la volta di Prato di rimanere azzoppato. Meini passa definitivamente atta mezz'ala destra cambiandosi di posto con Fiorini. Su un'azione alquanto arruffata, Meini stesso colpisce il palo da pochi passi. Ci si avvicina alla fine. Più di una volta pubblico e giuocatori granata han reclamato ad alta voce dall'arbitro la concessione di un « rigore » per incidenti avvenuti nell'area estrema degli ospiti. Esame critico La pressione dei Torino si fa in certi momenti fortissima. Due calci d'angolo consecutivi contro la rete di Gianni danno luogo a dure mischie. Passa il quarantacinquesimo minuto, e passa anche il quarantaseiesimo. Siamo in regime di ricupero. Di colpo, un tiro violentissimo parte dal settore di sinistra dell'attacco granata, e colpisce in pieno — pare ad un braccio — un bolognese ad un paio di metri dal palo. L'arbitro addita al segno del * rigore ». Immediata tempestosa assemblea dei giuocatori. L'arbitro è circondato nbcsqptalenqcinbsncatnvrcvdscmd]pregato, pressato, sospinto. Brutta m* £cena> Ma ìa pu»iizio«e è confermat a f1senza esitazione. Avanza Zanella per]? eseguirla. Tiro di destro, forte, a |TOesza altezza, ma di qualche metro fuori della porta sulla sinistra di Gianni. Fischio dell'arbitro, segnale di chiusura della contesa, e tafferuglio finale avente come contendente 1 a;tivo e passivo uno dei guardia |Hnee. Occorre sfrondare di questo increscioso incidente finale l'incontro per farne un esame critico. Al solito, il Torino attaccò di piu, ma attaccò peggio. Dalle pastoie del r,M* l*L ^ r — . \g^uoco disordinato non riuscì nean,c^c qUesta volta a districarsi. Di avanzate ne fece molte di più di pfd1FsslMr2MccbasPzsBin condizioni fisiche imperfette, era Aieri fprmn Anche il rimanente del- i LìJaLunJr fi, rnnfu«««nrin / ^oZiìnla. squadra fu c0»/««^'™ 'J™\tJanni e Zanello ressero atta prova, p- Nel secondo tempo, maigraao /Otto straordinario impegno, i legami fra [ l l i quanto sarebbe stato necessario e sufficiente per vincere: di situazioni chiare davanti a porta ne seppe far maturar ben poche, di tiri in rete veramente meritevoli di successo non ne eseguì uno. Zaccone, che si trova uomo e uomo si allentarono notevol mente, mettendo ancora una volta in evidenza che è il giuoco di squadra, l'impostazione pratica dell'attività quella che manca. Ogni attenuante va comunque concessa al Torino che lotta con difficoltà di incompletezza dei quadri veramente grandi. Il Bologna, pur non disputando una eccellente partita, fu, tecnica-ntente parlando, la migliore delle due squadre in campo. Fu pia aquadra, *1 Più quadrata, più legata viù serena. £? dSeS^JLqUl^ XJT,W1 11"?;ta. E' sicura sulla palla e non /acomplimenti, Gianni non fece errori.Monzeglio e Gasperi furono messi in difficoltà dal vento nel primo tempo, ma si difesero sempre coi denti. Il bollente Gasperi sta ritornando in forma, dopo un periodo di oscura mento. La mediana mostrò ieri molta mobilità. Corsi è un difensore tenace e Donati lavora per quattro, mentre Montesanto tiene bene il suo posto sull'ala. Figure dominanti' della prima linea sono Schiavio e Fedullo: Sansone è stato lanciato a casa perchè fa troppo il « Duhart ». Schiavio è in ripresa e continua a dar filo da torcere alle difese avversarie. Ma Fedullo che sa tener la palla a terra, che sa prender posizione e servir il compagno di sinistra e l'ala lontana, è il distributore- della linea. Il tiro suo che battè Maina fu una bellezza. All'incontro assistette un pubblico relativamente numeroso. Sedevano nella tribuna d'onore il Segretario federale ed il Podestà di Torino. Vittorio Pozzo TORINO-BOLOGNA: Gianni ita par fermare la palla mentre arrivano In corsa Gasperl Bo e Zacoonl. (Foto Gherlone).

Luoghi citati: Bologna, Milano, Prato, Torino