Piubellini batte sette avversari sul traguardo

Piubellini batte sette avversari sul traguardo IL GRAN PREMIO SAN GEO " PRIMA „ CICLISTICA Piubellini batte sette avversari sul traguardo Erba è stato, col vincitore, il più ammirevole in gara - Roma natii animatore della veloce contesa — Bailo e Andretta ai posti d'onore Milano, 25 mattino. Ero venuto a vedere la «San Geo» nella speranza di poter trarre lieti auspici per la stagione che esso inaugurava e dirò subito che non sono rimasto deluso. La corsa non ha adunato quel numero di concorrenti di qualità che si meritava, alcuni buo- '"' 'scritti non hanno fatto fede alla loro firma, ma quelli che sono scesi in campo hanno dimostrato i migliori propositi di combattività, tirando da un capo all'altro dei 150 chilometri del percorso le fila di una contesa che non ha avuto mai tregua e il cui sbocco s'è potuto intravedere solo sulla soglia del traguardo. Nessuna, spettacolosa rivelazione di uomini s'è avuta, che, anzi, m'è parso di afferrare, anche nella prova dei migliori, la conferma che nessuno di essi è ancor maturo per le grandi imprese; ma è già molto che si siano [u^arol'mzazal'refaMvfippalesati i segni di un'accurata pre parazione c di uno spirito di inizia tiva rial quale solo c'è da sperare per la rimessa a punto del nostro sport. |srmbra^?'° M°- afÒ'r^ C"- pisce, a tutto vantaggio degh tnse- JJTttitori che finalmente, con Rovida e Mertini alla testa, s'erano messi sul serio a fronteggiare l'attacco. Mut- fu subito assorbito dal gruppo. mentre Erba insistette per rjacciuf- La gara ha avuto una sua prima faccia quando, dopo S. Genesio, cioè dopo che da poco più di mezz'ora gironzolavamo per le pittoresche strade provinciali che, con rogge e canali, innervano la piana lombarda da Milano a Pavia, Romanatti e Erba, rispondendo a uno scatto di Mutti, s'erano con questo involati, alla vista del grosso. Già prima- Terragni, Andretta, Brambilla e Ferrano avevano dato violenti scossoni al gruppo, ma non erano riusciti a sorprenderlo. Riuscì, questo, ai tre che ho nominato, mentre Taddei, uno dei favoriti, scompariva per capricci della macchina; e la fuga andò acquistando consistenza perchè, come al solito, nessuno voleva fare le spese per gli altri nell'inseguimento. Di questo criterio d'economia fu vittima Battesini, altro quotato per la vittoria, il quale, dice lui, credette bene di non intervenire per mandare a vuoto il tentativo del compagno di squadra, Erba. Fatto sta che Fabio tornò a rivedere i primi alla firma d'arrivo. E così pure Canazza, che completava il trio che sulla carta si spartiva le probabilità di un successo in volata, poco ben disposto per crampi alle gambe. Erba, Romanatti e Mutti filavano di perfetto accordo e già avevano al loro attivo 2'45" di vantaggio, quando il terzo forò; poco più avanti la stessa sorte toccò a Erba. Questo latol'mtatatavsi pmè teèpmMmngnhp 1 hcìlini Clerici. e Terragni, che pri- jqtai»"».* Costeggio, furono su Erba fare Romanatti, dal quale a Pavia lo separavano solo cento secondi; altrettanti passavano fra lui e gli altri. Fra- questi si distaccarono Più LcpbSiibrpcbddMtpcpflr Il S'7?"„ f?m°ÌTf? cinquanta chi, -Uometri a trentasette all'ora e ora si u1^ " tndmitZUiml** i «,JÌ t:cwnao a satire terso montano. I set nnc7/« zona collinosa, cornili- [chilometri di ascesa, non durissima,] \ma neppure facile, prepararono 7o-gil seconda faccia della gara. In cima,' [Romanatti non precedeva cfcedi40"!«.•_.»__»!•• m . w i » e i o ri j ■[{•rW^Baroni e~'FassÌna, diV55'S -<r,,„-- n„„'"'„_; i#„„„«„i; z\Cl?rS±Pe?™ìa™' ^^l,?/,^]' Piubellini, Terragni e Erba, che avevano lasciato Clerici, di l'5" Niccolai, Camastro, Brambilla e Merlini, \Minasso, Andretta e Gulli. Nella di¬ e; scesa, a fondo insidioso e a svolte " {pericolose, forarono Baroni e Minasi lso e in testa si adunarono Terragni, -\uno dei più attivi, Campastro, Erba, -\pTuheìiinì BrambÙVr Romanatti ; \™°euini, tsramOUla e Komanam. . | una brusca svolta a sinistra e su i : per l'erta di Cicognola. Vi piegarono n \le ginocchia Terragni e Romanatti, - \ma' la successiva discesa permise lo- ,0 riprender contatto insieme a ai ripremusr cuniuuo mawme u |A'iccoZai e Merlini; questi sei erano , inseguiti da vicino da Rovida, Bailo, Masarati e Andretta. Dopo Brani si ifece un'altra puntata, l'ultima, sulle \comne superando la salita di Can- . I nefo, in vetta alla quale non rimase- ,'»-o insieme che Campastro, Erba, a\n. , „. . .„ r , \ 1 a I Piubellini e Brambilla; giusta sete- a;sione, che questi quattro rappresen-i tafano quanto di meglio aveva fai- 1 j io vedere la corsa sino allora, dato o che Romanatti stava già scontando. -j;? prezeo della sua fuga. Alle spalle n rnvfnrn „ sprnnrii l'unn dal n 1 ?.' costoro, a pocm seconai 1 urto ani a - - n > - l'altro, venivano Andretta, Merlini Rovida, Bailo, Masarati, Terragni, Niccolai, Romanatti. Nella discesa su Stradella si preparò la faccia definitiva della corsa. a. , x _r.*7— - Al passaggio per questa citta sfi/o-irono a ruota Campastro, Merlini. Piubellini, Rovida. Erba, Andretta,<tL-ambilla, Bailo e Masarati. Questo^ ultimo si dovette fermare per noie alla macchina, e gli altri otto presero la strada asfaltata a trentotto all'ora, impedendo così a Terragni, Romanatti e Niccolai, a Gitili e Dcsenzani, a Grassi, di venire a mettere lo zampino mila volata. La quale ebbe l'esito che vi dice l'ordine d'arrivo, regolarissimo. Alle spaile, intanto, si facevano avanti Battesini, Canazza, Minasso e Speluzzi, ai quali rimaneva Za magra soddisfazione di classificarsi nell'ordine ai posti che non si possono più dire d'onore. Non mi sono perduto in portico frlGus4dlR.Blari di cronaca, ma credo d'aver det-1Bto abbastanza e chiaramente per darpl'idea della vivacità della gara; I«1ffipila ■iìin velorità BBUa òlla l.6UllHl,!Pmedia vi paria della tanto più notevole in quanto ottenuta su strade per tre quarti non asfaltate, talora fangose, e ad altimetria varia, non di rado severa. Sugli uomini si può dire di preciso che Piubellini ed Erba sono stati i migliori. Il primo è più completo, perchè dispone anche di un non co' mune spunto di velocità; il secondo è stato l'unico che si è riportato in testa dopo una foratura; nella fuga è stato brillante e tenace e, quel che più confa, non si è esaurito, come Romanatti. Bailo, Andretta, Rovida e Merlini, regolati, sia pur di poco, nei momenti più accesi della lotta, hanno trovato le risorse per tornare a galla; più solidi e continui di loro sono stati Brambilla e Campastro. Gli amici del « Cesare Battisti » hanno organizzato con amore la loro prova, e in premio ne hanno la con- CGzGlgnpdscdlddtOvln ferma della Coppa; ma il Commissariato della. F.C.l. non poteva evitare l'incrocio della San Geo con la Del Grande, che per poco non provocò un gravissimo incidente? G. Ambrosini eqgtnsat La vittoriosa volata di Plubellini. Romanatti durante la sua fuga.

Luoghi citati: Erba, Milano, Pavia, Roma